Santuario di Nostra Signora della Vittoria (Mignanego): differenze tra le versioni
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{{Edificio religioso
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|Immagine= Mignanego-santuario ns della vittoria-complesso.jpg
|Didascalia=
|Larghezza =
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|NomeComune = [[Mignanego]]
|Regione= [[Liguria]]
|SiglaStato= ITA
|AnnoConsacr=
|StileArchitett=
|InizioCostr=
|FineCostr= [[1751]]
|
}}
Il '''santuario di Nostra Signora della Vittoria''' è un [[
Il santuario sorge sul passo del Pertuso, in posizione dominante sulla [[Val Polcevera]], ad un'altitudine di 650 m, nei pressi del luogo dove il 10 maggio [[1625]] pochi soldati della [[Repubblica di Genova]], affiancati da volontari della Valpolcevera, guidati dal parroco di Montanesi, sconfissero un forte esercito [[Regno di Francia|franco]]-[[Ducato di Savoia|savoiardo]] comandato dal Duca [[Carlo Emanuele I di Savoia]] e composto, si dice, da oltre 8.000 uomini. A causa di questa sconfitta, il Duca dovette rinunciare alle sue mire sulla città di Genova.
Sul luogo della battaglia (passo del Pertuso), in segno di ringraziamento per l'intercessione della [[Maria
Dal piazzale si ha un'ampia vista sulla Valpolcevera, dal [[passo dei Giovi]] fino al mare.
Il santuario è oggi raggiungibile dalla [[Strada statale 35 dei Giovi|strada provinciale 35 dei Giovi]], seguendo una deviazione proprio al culmine del passo, ma sono ancora percorribili le antiche strade, quella che sale dal paese di Montanesi e quella del passo del Pertuso, valico tra la Valpolcevera e la [[Scrivia|Valle Scrivia]] (oggi strada provinciale 47 del Santuario della Vittoria).
Attraverso il passo del Pertuso (posto allora sul confine tra la [[Repubblica di Genova]] e i [[Feudi
== Storia ==
[[
=== La battaglia del Passo del Pertuso ===
==== Il contesto storico ====
Gli avvenimenti che portarono alla costruzione del santuario si inquadrano nella complessa vicenda storica della prima metà del
Il duca di Savoia [[Carlo Emanuele I di Savoia|Carlo Emanuele I]], desideroso di ampliare i confini del proprio stato e di conquistare uno sbocco sul mare, nel
Nel
==== La battaglia ====
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=== La costruzione del primo santuario ===
Sull'onda emotiva che fece seguito alla vittoria fu immediatamente decisa la costruzione di una
La cappella originaria fu ingrandita, divenendo una chiesa vera e propria, che fu inaugurata nel
=== Dal Settecento ai nostri giorni ===
[[
Durante la [[guerra di successione austriaca]], tra il
Particolarmente colpiti furono gli edifici religiosi, ed anche il santuario fu quasi completamente distrutto (secondo alcuni dagli austriaci, secondo altre fonti dagli stessi valligiani perché non servisse come base per le scorribande degli invasori). Si salvarono solo il campanile, costruito nel 1723, l'altare maggiore e la sagrestia, oltre agli arredi sacri, che il parroco di Montanesi aveva portato al sicuro a Pedemonte ([[Serra Riccò]]).
Il santuario fu ricostruito nel
Il santuario della Vittoria divenne una delle principali mete domenicali degli abitanti della Valpolcevera, tradizione che, a motivo della sua origine, si consolidò con l'instaurarsi del clima patriottico che caratterizzò il periodo tra la fine dell'
Sul piazzale sono conservati i resti di un [[obice]] austriaco della [[prima guerra mondiale]], donato al santuario nel
In occasione della consegna dell'obice (si tratta di un [[c:Category:8cm M.75 field gun in the Belgrade Military Museum|8 cm M.75]]) donato dal generale Diaz fu anche collocata sul muro del campanile la targa, tuttora esistente, con il testo del ''[[Bollettino della Vittoria]]'' dello stesso generale Diaz (novembre [[1918]]).
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{cita libro|M.|Lamponi|Valpolcevera, come eravamo|G. Mondani, Genova|1983|}}
* {{cita libro|G.|Meriana|La Liguria dei santuari|CARIGE, Genova|1993|}}
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
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{{Polcevera}}
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[[Categoria:Santuari cattolici della città metropolitana di Genova|Nostra Signora della Vittoria (Mignanego)]]
[[Categoria:Chiese di Mignanego|Nostra Signora della Vittoria]]
[[Categoria:
[[Categoria:Chiese dell'arcidiocesi di Genova|Nostra Signora della Vittoria]]
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