L'Aleph: differenze tra le versioni
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'''''L'Aleph''''' (in spagnolo: ''El Aleph'') è una raccolta di [[racconti]] dello scrittore argentino [[Jorge Luis Borges]], apparsi separatamente in precedenza su riviste argentine, pubblicata nel 1949. Nell'edizione del 1952 l'autore aggiunse quattro racconti alla collezione, con un poscritto; nel 1974 ha apportato una revisione al testo.<br>Ritroviamo in questo libro i temi prediletti da Borges: la metafisica, la morte e l'immortalità, i labirinti, l'infinito. Il titolo prende il nome dall'ultima storia presente nella raccolta, in cui uno dei protagonisti descrive Aleph come "il luogo dove si trovano, senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli".
== Le storie ==
* '''''L'immortale''''' (''El inmortal''): la storia narra di Marco Flaminio Rufo, un [[tribuno militare]] romano che viene a sapere dell'esistenza, in [[Egitto]], di una città popolata da uomini immortali e dotata di un fiume che, se attraversato, conferisce l'immortalità. Deciso a trovarla, affronta un faticoso viaggio nel deserto e incontra infine una tribù di selvaggi (da lui descritti con disprezzo) che vive ai margini di una città circondata da mura altissime e all'apparenza inaccessibile. Rufo riesce a trovare un'entrata alla città (un intricato labirinto sotterraneo) e ad entrarvi, solo per scoprire che la città è tanto intricata, labirintica e insensata quanto il percorso sotterraneo. Una volta uscito, Rufo scopre che i selvaggi che vivono fuori dalla città non sono altro che gli immortali (tra i quali vive anche il poeta [[Omero]]). Rufo riesce a diventare come loro e nel corso della sua vita assiste a numerosi eventi importanti della storia dell'umanità. Infine, nel [[1921]] scopre un altro fiume che attraversato lo rende di nuovo mortale. Accettata la sua condizione, Rufo dorme sonni tranquilli. Una postilla al racconto stravolge la nostra comprensione, dicendo che alcune delle azioni attribuite a Rufo sono in realtà state compiute da Omero e viceversa, e che forse i due sono la stessa persona.
* '''''Il morto''''' (''El muerto''): la storia si svolge intorno all'ultimo decennio dell'[[XIX secolo|ottocento]], tra [[Brasile]], [[Argentina]] e [[Uruguay]]. Il protagonista è Benjamín Otálora, un ragazzotto di Buenos Aires che per una serie di vicende viene a contatto con il [[gaucho]] Azevedo Bandeira, e inizia a far parte della sua banda. In breve tempo, l'ambizioso Otálora inizia a disprezzare il suo capo e a meditare di rovesciare la sua autorità. Il piano sembra funzionare, finché l'argentino non scopre che l'unico motivo per cui Bandeira gli ha concesso tutto quello che ha ottenuto è che non lo considerava affatto un pericolo, anzi, per lui era già morto. Alla fine, il protagonista viene ucciso con un colpo di pistola da Suárez, il braccio destro di Bandeira.
* '''''I teologi''''' (''Los teólogos''): ambientato nel [[
* '''''Storia del guerriero e della prigioniera''''' (''Historia del guerrero y la cautiva''): racconto di tono "realistico": ci sono date, 1872, personaggi reali "mio nonno Borges preposto alle frontiere N e W di Baires", la nonna di Borges di origine inglese; il guerriero è il longobardo Droctulft che giunge a Ravenna come conquistatore ma poi difende la città ammirando la sua civiltà considerandola superiore; la "prigioniera" è una "bionda india" che sfugge alla civiltà inglese e abbraccia il deserto. Entrambi "trascinati da un impulso più profondo della ragione, [impulso] di cui non avrebbero saputo dare ragione. Diritto e rovescio di una medaglia per Dio eguale
* '''''Biografia di Tadeo Isidoro Cruz (1829-1874)''''' (''Biografía de Tadeo Isidoro Cruz (1829-1874)''): il breve racconto parla di un gaucho che, dopo essere stato catturato dalla polizia ed aver servito nell'esercito come punizione, una notte si trova con i suoi compagni a circondare un altro fuggitivo. Riconosciutosi in quell'uomo, getta l'uniforme e inizia a lottare al suo fianco. Viene poi rivelato che il fuggitivo è [[Martín Fierro]], protagonista dell'omonimo poema epico di [[José Hernández (scrittore)|José Hernández]] (che effettivamente nel corso dell'opera si allea con un ex-gendarme di nome Cruz).
* '''''Emma Zunz''''' (''Emma Zunz''): ispirata a Cecilia Ingenieros, amica di Borges, danzatrice e coreografa, nonché allieva di Marta Graham, è storia della vendetta della figlia di un impresario di tessuti (Manuel Maier) contro un socio infedele (Aaron Loewethal) ucciso da Emma-Cecilia, simulata e mascherata dietro uno stupro (la ragazza
* '''''La casa di Asterione''''' (''La casa de Asterión''): il protagonista
* '''''L'altra morte''''' (''La otra muerte''): si tratta della morte ambigua di un personaggio, Pedro Damiàn. L'autore compie un viaggio in cui scopre vari racconti su questo personaggio, la cui morte è incerta e addirittura doppia. Solo al termine scopriamo che nella [[battaglia di Masoller]], nel 1904, Damiàn si comportò da codardo e quindi dedicò il resto della vita a correggere questa vergognosa debolezza. Molti anni dopo, nel 1946, prese parte a un secondo conflitto a Entre Rìos dove invece morì con valore e coraggio.
* '''''Deutsches Requiem''''' (''Deutsches réquiem''): Un ex direttore di un campo di concentramento, di nome Otto Dietrich zur Linde, racconta la sua storia in prima persona, il giorno prima della sua morte. Ci racconta che non poté partecipare al conflitto come desiderava per una ferita alla gamba qualche giorno prima. Linde racconta così ciò che avveniva nel campo di concentramento del quale fu messo a capo, descrivendoci anche la figura di David Jerusalem (forse una metafora per indicare tutti gli ebrei morti durante l'Olocausto). Alla fine il protagonista ci rivela le sue considerazioni sul conflitto e sulla sua fine. Linde è felice che abbia trionfato la violenza, la stessa violenza esaltata dalla Germania nazista; per la sua natura di guerrafondaio è contento che non sia stata la pace a dominare ma che si sia raggiunta una vittoria grazie alla violenza sebbene praticata da altri paesi diversi dalla Germania.
* '''''La ricerca di [[Averroè]]''''' (''La busca de Averroes'')
* '''''Lo Ẓāhir''''' (''El zahir''): Lo zahir è una persona o un oggetto che ha il potere di creare un'[[ossessione]] in tutti coloro che la vedono, in modo che la persona colpita percepisca sempre meno realtà e sempre più zahir, dapprima solo mentre dorme, poi in ogni momento. Nella storia, una versione fittizia di Borges ottiene lo zahir come resto dopo aver pagato per un drink sotto forma di una moneta da 20 centesimi. Borges racconta quindi al lettore un treno di pensieri incentrato su monete famose nel corso della storia e della leggenda e sul fatto che la moneta simboleggia il nostro [[libero arbitrio]], dal momento che può essere trasformata in qualsiasi cosa. Il giorno successivo, Borges decide di perdere la moneta. Va in un quartiere lontano di [[Buenos Aires]] e riesce a sbarazzarsi dello zahir, pagando per un altro drink. Lo scrittore non è però in grado di dimenticare la moneta, dalla quale diventa gradualmente più ossessionato. Prova a cercare una cura e, dopo alcune ricerche, trova un libro che spiega la storia dietro lo zahir, che in precedenza si era manifestato come una tigre, un astrolabio, il fondo di un pozzo e una vena in una colonna di marmo in una moschea. Secondo il [[mito]], ogni cosa sulla terra ha la propensione ad essere uno zahir. Borges ci dice che presto non sarà più in grado di percepire la realtà esterna e dovrà essere vestito e nutrito; ma poi riflette che questo destino non lo preoccupa, dal momento che sarà ignaro di esso.
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* '''''L'[[Aleph]]''''' (''El Aleph'')
Nell'edizione ''Universale Economica Feltrinelli'' n.334 e 8375, alla fine vi è un breve ''Epilogo'' dello stesso Borges datato 1949, con una ''Postilla'' del 1952 contenenti alcune informazioni riguardo ai racconti.
== Edizioni italiane ==▼
* {{Cita libro
* {{Cita libro
== Note ==
<references/>
▲== Edizioni italiane ==
▲* {{Cita libro|autore= [[Jorge Luis Borges]]|titolo=L'Aleph|trad=[[Francesco Tentori Montalto]]|editore=Feltrinelli|città=Milano|mese=ottobre|anno=1959|pp=179|isbn=978-88-07-80334-5}}
▲* {{Cita libro|autore=[[Jorge Luis Borges]]|titolo=L'Aleph|trad=Francesco Tentori Montalto|editore=Adelphi|città=Milano|anno=1998|pp=171|isbn=978-88-459-1420-1}}
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|https://duereduelabirinti.blogspot.com/|Cortometraggio ''I due re e i due labirinti''}}
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