Pierre-Louis Cavagnari: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Titolo =
|Nome = Pierre-Louis
|Cognome = Cavagnari
|Sesso = M
|LuogoNascita = Stenay
|PostCognome =
|GiornoMeseNascita = 4 luglio
|LuogoNascita =Stenay
|LuogoNascitaLink =
|GiornoMeseNascita =4 luglio
|AnnoNascita = 1841
|LuogoMorte = Kabul
|NoteNascita =
|GiornoMeseMorte = 3 settembre
|LuogoMorte =Kabul
|GiornoMeseMorte =3 settembre
|AnnoMorte = 1879
|Epoca = 1800
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|Attività = diplomatico
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|Nazionalità =inglese
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}}
[[Image:Pierre Louis Napoleon Cavagnari.png|thumb|250px|right|Pierre-Louis Cavagnari]]
[[Image:Sher Ali Khan of Afghanistan in 1869.jpg|thumb|250px|right|Sher Alì Khan]]
[[Image:Mohammad Yaqub Khan with British officers in May of 1879.jpg|thumb|250px|right|Cavagnari e Yaqub Khan (il 2° e il 3° da sinistra) a Gandamak]]
 
== Biografia ==
Pierre-Louis Cavagnari nacque a [[Stenay]] nel dipartimento della [[Mosa (dipartimento)|MeuseMosa]] in [[Francia]]<ref name="ref_A">''Encyclopædia Britannica'', undicesima edizione, vol. 5, p. 560</ref>. Era figlio del conte Luigi Adolfo Cavagnari, appartenente a un'antica famiglia parmigiana al servizio della [[Bonaparte (famiglia)|famiglia Bonaparte]], che nel 1837 si era sposato con una irlandese, Caroline Lyons-Montgomery.
Era figlio del conte Luigi Adolfo Cavagnari, appartenente ad un'antica famiglia parmigiana al servizio della [[famiglia Bonaparte]], che nel 1837 si era sposato con una irlandese, Caroline Lyons-Montgomery.
 
Fu naturalizzato cittadino britannico, frequentò l'Accademia militare di Addiscombe ([[Londra]]) ed entrò nel servizio militare della [[Compagnia inglesebritannica delle Indie orientali|Compagnia delle Indie orientali]]<ref name="ref_A" />. Prestò servizio nel ''Encyclopædia1st BritannicaBengal Fusiliers'' durante la campagna contro i ribelli dell'[[Awadh|Oudh]] tra il 1858 e il 1859 (cosiddetto ''Indian Mutiny'')<ref name="ref_A" />. Nel 1861, undicesimaentrato edizionenell'ufficio politico, vol.fu 5nominato assistente-commissario nella [[Punjab (regione)|regione del Punjab]], p.e 560nel 1877 divenne vicecommissario a [[Peshawar]], partecipando a diverse spedizioni contro le tribù ''pashtun''</ref name="ref_A" />.
 
Divenne quindi tragico protagonista della cosiddetta ''[[seconda guerra anglo-afghana]]''. Nel settembre 1878 il viceré delle Indie, lord Lytton, lo pose infatti a capo di una missione britannica diretta a [[Kabul]] che fu fermata dal comandante afgano del posto di confine del passo Khyber e impedita dal proseguire per espresso ordine dell'emiro Sher Alì Khan, figlio di [[Dost Mohammed]], di cui si sospettavano legami con la Russia zarista.
Prestò servizio nel ''1st Bengal Fusiliers'' durante la campagna contro i ribelli dell'[[Awadh|Oudh]] tra il 1858 e il 1859 (cosiddetto ''Indian Mutiny'')<ref>''Encyclopædia Britannica'', undicesima edizione, vol. 5, p. 560</ref>.
 
Dal punto di vista britannico era la goccia che faceva traboccare il vaso<ref>Peter Hopkirk, ''Il Grande Gioco. I servizi segreti in Asia centrale'', p. 426</ref>. Così, alla fine di novembre 1879 tre colonne britanniche con trentacinquemila soldati occuparono il [[passo Khyber]], [[Jalalabad (Afghanistan)|Jalalabad]] e [[Kandahar]], costringendo l'emiro ad abdicare in favore del figlio Yaqub Khan e a ritirarsi a [[Balkh (città)|Balkh]] ove morì poco dopo, nel febbraio 1879<ref>Peter Hopkirk, ''Il Grande Gioco. I servizi segreti in Asia centrale'', pp. 427-429</ref>.
Nel 1861, entrato nell'ufficio politico, fu nominato assistente-commissario nella regione del [[Punjab (regione)|Punjab]], e nel 1877 divenne vice-commissario a [[Peshawar]], partecipando a diverse spedizioni contro le tribù ''pashtun''<ref>''Encyclopædia Britannica'', undicesima edizione, vol. 5, p. 560</ref>.
 
Il 26 maggio dello stesso anno, sfruttando le difficoltà interne del nuovo emiro, Cavagnari gli impose, per conto del governo britannico, il trattato di Gandamak. Nell'occasione il successore di Sher Alì si presentò in uniforme dell'esercito russo accompagnato da Daud Shah, comandante in capo dell'esercito afgano, vestito con la stessa uniforme. Nonostante questa bellicosa presentazione, Yaqub Khan fu costretto a piegarsi alle condizioni del trattato, con il quale cedeva alcuni territori all'[[India]] britannica e accettava la presenza a [[Kabul]] di un rappresentante britannico, circostanza che creò forti malumori nel paese<ref>Peter Hopkirk, ''Il Grande Gioco. I servizi segreti in Asia centrale'', p. 429</ref>.
Divenne quindi tragico protagonista della cosiddetta ''[[seconda guerra anglo-afghana]]''.
 
Nel trattato il residente era identificato nella persona dello stesso Cavagnari, che in seguito a questo successo diplomatico ottenne due importanti onorificenze (cavalierato dell'Ordine del Bagno e di quello della Stella dell'India) e che nell'estate successiva partì per [[Kabul]] ivi stabilendo la sua dimora ufficiale a duecento metri dalla ''Bala Hisar'' dell'emiro (24 luglio 1879)<ref>Peter Hopkirk, ''Il Grande Gioco. I servizi segreti in Asia centrale'', pp. 430-431 e 434</ref>. La posizione della missione, dapprincipio di relativa tranquillità, si fece presto molto difficile per il clima di ostilità che la circondava.
Nel settembre 1878 il viceré delle Indie, lord Lytton, lo pose a capo di una missione britannica diretta a [[Kabul]] che fu fermata dal comandante afgano del posto di confine del passo Khyber e impedita dal proseguire per espresso ordine dell'emiro Sher Alì Khan, figlio di [[Dost Mohammed]], di cui si sospettavano legami con la Russia zarista.
 
DalIl punto3 disettembre vista1879, britannicodopo erauna la[[Assedio gocciadell'ambasciata britannica a Kabul|strenua ed eroica resistenza]], Cavagnari, gli altri membri della missione, e le loro guardie indiane (il famoso "Corpo delle Guide"), furono massacrati da una turba di militari afgani ammutinati che facevaprotestavano traboccareper il vasomancato ricevimento della paga da tre mesi e per la presenza della missione straniera. Nella vicenda Yaqub Khan assunse un ruolo controverso<ref>Peter Hopkirk, ''Il Grande Gioco. I servizi segreti in Asia centrale'', ppp. 426431 e 434</ref>. CosìPer contro, allal'eroismo finemostrato in quella tragica occasione dalle Guide, che dopo l'assassinio dei britannici rifiutarono di novembrearrendersi 1879nonostante trela colonnepromessa britannichedi conaver trentacinquemilasalva soldatila occuparonovita ilin [[passoquanto Khyber]],erano [[Jalalabad]]indiani e [[Kandahargli (città)|Kandahar]],afgani costringendonon ce l'emiroavevano adcon abdicareloro, inportò favoreall'attribuzione delal figlioloro Yaqubcorpo Khandel ediritto adi ritirarsifregiare ain [[Balkhpermanenza (città)|Balkh]]la ovebandiera morìreggimentale pocodi dopo,due nelparole: febbraio"Residency, 1879Kabul"<ref>Peter Hopkirk, ''Il Grande Gioco. I servizi segreti in Asia centrale'', ppp. 427-429435</ref>.
 
Il generale britannico [[Frederick Roberts]] organizzò in tempi brevissimi una spedizione militare che nell'ottobre 1879 riportò l'ordine a [[Kabul]] e vendicò il massacro del mese precedente con l'impiccagione di un centinaio di afgani responsabili dei tumulti, tra cui il sindaco della città, reo di aver portato in trionfòtrionfo la testa mozzata di Cavagnari<ref>Peter Hopkirk, ''Il Grande Gioco. I servizi segreti in Asia centrale'', p. 437</ref>.
Il 26 maggio dello stesso anno, sfruttando le difficoltà interne del nuovo emiro, Cavagnari gli impose, per conto del governo britannico, il trattato di Gandamak. Nell'occasione il successore di Sher Alì si presentò in uniforme dell'esercito russo accompagnato da Daud Shah, comandante in capo dell'esercito afgano, vestito con la stessa uniforme. Nonostante questa bellicosa presentazione, Yaqub Khan fu costretto a piegarsi alle condizioni del trattato, con il quale cedeva alcuni territori all'[[India]] britannica e accettava la presenza a [[Kabul]] di un rappresentante britannico, circostanza che creò forti malumori nel paese<ref>Peter Hopkirk, ''Il Grande Gioco. I servizi segreti in Asia centrale'', p. 429</ref>.
 
La fine di Pierre-Louis Cavagnari richiamò alla memoria quella altrettanto tragica occorsa ad [[Alexander Burnes]] quarant'anni prima, proprio nell'anno di nascita di Cavagnari.
Nel trattato il residente era identificato nella persona dello stesso Cavagnari, che in seguito a questo successo diplomatico ottenne due importanti onorificenze (cavalierato dell'Ordine del Bagno e di quello della Stella dell'India) e che nell'estate successiva partì per [[Kabul]] ivi stabilendo la sua dimora ufficiale a duecento metri dalla ''Bala Hisar'' dell'emiro (24 luglio 1879)<ref>Peter Hopkirk, ''Il Grande Gioco. I servizi segreti in Asia centrale'', pp. 430-431 e 434</ref>.
 
==Onorificenze==
La posizione della missione, dapprincipio di relativa tranquillità, si fece presto molto difficile per il clima di ostilità che la circondava.
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Bath (ribbon).svg
|nome_onorificenza=Cavaliere commendatore dell'Ordine del Bagno
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{{Onorificenze
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==Note==
Il 3 settembre 1879, dopo una strenua ed eroica resistenza, Cavagnari, gli altri membri della missione, e le loro guardie indiane (il famoso "Corpo delle Guide"), furono massacrati da una turba di militari afgani ammutinati che protestavano per il mancato ricevimento della paga da tre mesi e per la presenza della missione straniera. Nella vicenda Yaqub Khan assunse un ruolo controverso<ref>Peter Hopkirk, ''Il Grande Gioco. I servizi segreti in Asia centrale'', pp. 431 e 434</ref>. Per contro, l'eroismo mostrato in quella tragica occasione dalle Guide, che dopo l'assassinio dei britannici rifiutarono di arrendersi nonostante la promessa di aver salva la vita in quanto erano indiani e gli afgani non ce l'avevano con loro, portò all'attribuzione al loro corpo del diritto di fregiare in permanenza la bandiera reggimentale di due parole: "Residency, Kabul"<ref>Peter Hopkirk, ''Il Grande Gioco. I servizi segreti in Asia centrale'', p. 435</ref>.
<references/>
 
Il generale britannico [[Frederick Roberts]] organizzò in tempi brevissimi una spedizione militare che nell'ottobre 1879 riportò l'ordine a [[Kabul]] e vendicò il massacro del mese precedente con l'impiccagione di un centinaio di afgani responsabili dei tumulti, tra cui il sindaco della città, reo di aver portato in trionfò la testa mozzata di Cavagnari<ref>Peter Hopkirk, ''Il Grande Gioco. I servizi segreti in Asia centrale'', p. 437</ref>.
 
La fine di Pierre-Louis Cavagnari richiamò alla memoria quella altrettanto tragica occorsa ad [[Alexander Burnes]] quarant'anni prima, proprio nell'anno di nascita di Cavagnari.
 
== Bibliografia ==
* Peter Hopkirk, ''Il Grande Gioco. I servizi segreti in Asia centrale'' (Adelphi)
* ''Encyclopædia Britannica, undicesima edizione''
* [[Attilio Micheluzzi]], ''L'uomo del [[Passo Khyber|Khyber]]'' della serie ''[[Un uomo un'avventura]]'' (Edizioni Cepim)
 
== Voci correlate ==
Riga 66 ⟶ 69:
* [[Eldred Pottinger]]
* [[Charles Stoddart]]
* [[Nasrullah Khan]]
* [[Dost Mohammed]]
* [[Abdur Rahman Khan]]
* [[Kim (romanzo)|Kim]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://web.archive.org/web/20160303232343/http://glosters.tripod.com/guides.htm Pagina commemorativa del massacro della residenza di Kabul del settembre 1879] (in inglese)
 
==Note==
 
<references/>
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|guerra}}
 
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[[en:Pierre Louis Napoleon Cavagnari]]
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[[ru:Каваньяри, Пьер Луи Наполеон]]
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