En blanc et noir: differenze tra le versioni

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{{Composizione musicale
|titolo = En blanc et noir
|immagine = En blanc et noir, manuscrit.png
|didascalia = Prima pagina del manoscritto autografo.
|compositore = [[Claude Debussy]]
|forma = [[Suite (musica)|suite]]
|opus = L 134
|epocacomposizione = [[1915]]
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All'inizio dell'anno il compositore aveva lavorato a una revisione dell'edizione delle opere di [[Fryderyk Chopin|Chopin]] per conto dell'editore Durand; questo lavoro lo aveva riportato a interessarsi a fondo non solo di un autore che amava moltissimo, ma soprattutto alla tecnica pianistica, riavvicinandolo allo strumento per cui prediligeva comporre. Il 4 giugno Debussy aveva iniziato la suite a [[Parigi]] e, in poco tempo, a Pourville, la terminò, completandola il 20 di luglio.
 
Secondo gli accordi con l'editore, Debussy doveva comporre una suite in tre movimenti con titoli evocativi. Il primo "''Qui reste à sa place et ne dance pas"'' era tratto dall'invito alla danza nel ''[[Romeo e Giulietta (Gounod)|Romeo e Giulietta]]'' di [[Charles Gounod]]; il secondo "''Prince, porté soit des serfs Eolus"'' tratto dalla ''Ballata contro i nemici della Francia'' di [[François Villon]] e il terzo "''Yver, vous n'estes qu'un villain"'' da una poesia di [[Carlo di Valois-Orléans|Charles d'Orléans]], che Debussy aveva già musicato in una versione per coro a cappella del 1898.<ref name="Walsh" /> Quando ''En blanc et noir'' venne pubblicato i titoli non vennero utilizzati, ma rimasero comunque come citazioni in testa a ognuno dei brani<ref name="Walsh" />.
 
La prima esecuzione di ''En blanc et noir'' ebbe luogo a Parigi nel salotto della [[Winnaretta Singer|Principessa di Polignac]], celebre mecenate e sostenitrice di Debussy, con [[Walter Morse Rummel]] (specialista debussiano) e Thérèse Chaigneau al pianoforte.<ref>{{Cita web|url=http://debussy.fr/encd/catalog/works_142.php|titolo=En blanc et en noir - Catalogue of works - Centre de documentation Claude Debussy|sito=debussy.fr|accesso=2020-04-24|dataarchivio=18 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200518105407/http://www.debussy.fr/encd/catalog/works_142.php|urlmorto=sì}}</ref>
 
Un'altra esecuzione di rilievo del brano, per la [[Société Nationale de Musique]], si ebbe il 21 dicembre 1916 in occasione di un concerto di beneficenza in favore del "Vêtement du prisonnier de guerre", associazione di cui faceva parte anche la moglie del compositore, [[Emma Bardac|Emma]].<ref name="Charton">{{cita libro | nome=Ariane | cognome=Charton | titolo=Claude Debussy | anno= | editore= | città=Parigi 2012 Édition Gallimard, (trad. italiana di Gianluca Faragalli, Hans e Alice Zevi, 2016)| }}</ref> La composizione fu eseguita da [[Roger Ducasse]] e Debussy stesso, in una delle sue ultime apparizioni al pianoforte.<ref>{{Cita web|url=http://www.djupdal.org/karstein/debussy/concerts.shtml|titolo=Claude Debussy's concerts|sito=www.djupdal.org|accesso=2020-04-24}}</ref>
 
==Struttura==
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=== Scherzando ===
Il terzo movimento è dedicato all'amico [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|Stravinskij]]; qui non vi è nessun riferimento alla citazione di Charles d'Orléans e il brano si può considerare un vero e proprio pezzo di musica pura; la scrittura è virtuosistica e brillante, come indica lo ''Scherzando'' iniziale in 2/4, preannunciando la maestria pianistica degli ''[[Études (Debussy)|Études]]'' che Debussy scriverà di lì a poco.<ref name="Walsh" />
 
Stravinskij non seppe nulla della dedica fin dopo la morte di Debussy; quando ricevette la partitura, alla fine del 1919, ne rimase profondamente commosso<ref>{{cita libro|nome=Igor Stravinsky, | cognome=Robert Craft|titolo=Expositions and Development|anno=1960|editore=Faber & Faber|città=Londra|}}</ref>
 
==Note==
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* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|musica classica}}