Matteo Guimerà: differenze tra le versioni
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|nome = Matteo Guimerà, [[Ordine dei frati minori|O.F.M.]]
|immagine = BEATO MATTEO1.jpg
|didascalia = Il beato Matteo Guimerà in un mosaico realizzato da Alberto Farina
|stemma = Template-Bishop.svg
|ruoliricoperti = [[Vescovo]] di [[Arcidiocesi di Agrigento|Girgenti]] <small>(1442-1445)</small>
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|ordinato = [[1400]]
|nomvescovo = 17 settembre [[1442]] da [[papa Eugenio IV]]
|consacrato = 30 giugno [[1443]] dal vescovo [[
|deceduto = 7 gennaio [[1450]] a [[Palermo]]
}}
{{Santo
|nome = Beato Matteo d'Agrigento
|note = Vescovo
|nato = [[1376]]/[[1377]] ad [[Agrigento]]
|morto = 7 gennaio [[1450]] a [[Palermo]]
|venerato da = Chiesa cattolica
|beatificazione = 22 febbraio [[1767]] da [[papa Clemente XIII]] |ricorrenza = 7 gennaio
}}
{{Bio
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|GiornoMeseMorte = 7 gennaio
|AnnoMorte = 1450
|Epoca = 1400▼
|Attività = vescovo cattolico
|Attività2 = francescano
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = è stato animatore e propagatore del movimento di riforma dell'[[Ordine dei Frati Minori|Osservanza francescana]] in [[Sicilia]] e vescovo di [[
▲|Epoca = 1400
}}
▲|FineIncipit = è stato animatore e propagatore del movimento di riforma dell'[[Ordine dei Frati Minori|Osservanza francescana]] in [[Sicilia]] e vescovo di [[arcidiocesi di Agrigento|Agrigento]] dal [[1442]] al [[1445]]
== Biografia ==
Nato ad Agrigento dalla famiglia [[Spagna|spagnola]] dei Guimerà, abbracciò la vita religiosa nella provincia siciliana dell'[[Ordine dei frati minori|ordine minoritico]].<ref name="bss">Agostino Amore, BSS, vol. IX (1967), col. 109.</ref> Secondo alcuni agiografi, fu inviato a Bologna per gli studi teologici, li coronò a Barcellona, dove probabilmente conseguì il titolo di Magister, e fu [[Rito dell'ordinazione sacerdotale|ordinato sacerdote]] nel [[1400]].
Fu amico e seguace di [[Bernardino da Siena]], massimo esponente del movimento di riforma dell'Osservanza in seno al suo ordine: aderì al movimento e lo promosse specialmente in Sicilia. Nel [[1421]] era già la guida riconosciuta del movimento nell'isola e nel [[1425]] [[papa Martino V]] gli concesse di fondare tre nuovi conventi dell'Osservanza.<ref name="bss"/>
Insieme con [[Giovanni da Capestrano]], difese
Per ottenere aiuto e protezione dal re [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso il Magnanimo]], si recò nel [[regno d'Aragona]] e vi soggiornò tra il [[1427]] e il [[1428]], fondando i conventi osservanti di [[Valencia]] e [[Barcellona]]: dopo un breve ritorno in Sicilia, dove nel [[1429]] fondò il convento di [[Siracusa]], nel [[1430]] fu richiamato in Spagna dalla regina [[Maria di Trastámara (1401-1458)|Maria]] per mettere pace tra suo marito e suo fratello, il re di Castiglia [[Giovanni II di Castiglia|Giovanni II]].<ref name="bss"/>
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Fu più volte vicario provinciale dell'Osservanza in Sicilia ed ebbe l'incarico di visitare e riformare conventi anche in altre regioni.<ref name="bss"/>
Per intervento di Alfonso il Magnanimo, nel [[1442]] fu eletto [[vescovo]] di [[Arcidiocesi di Agrigento|Girgenti]].<ref name="bss2">Agostino Amore, BSS, vol. IX (1967), col. 110.</ref> Il 17 settembre [[1442]] fu nominato vescovo di Agrigento da [[papa Eugenio IV]] e venne consacrato il 30 giugno [[1443]] nella [[Basilica di Maria Santissima del Soccorso|Chiesa madre di Sciacca]]
Per la sua generosità verso i poveri venne accusato presso la [[Santa Sede]] di dilapidare i beni della Chiesa. Secondo varie testimonianze infatti, egli rinunciò a tutti i proventi ecclesiastici in favore dei poveri, riservandosi soltanto lo stretto necessario per sé e per coloro che collaboravano con lui. Venne anche accusato di godere di una donna carnalmente, ma nel processo svoltosi alla corte pontificia si dimostrò l'innocenza del vescovo Matteo e il Papa lo assolse da ogni accusa e gli confermò la sua fiducia restituendogli la sede episcopale.
Il suo governo continuò ad incontrare aspre opposizioni tra clero e aristocrazia locale. Infine si ammalò, lasciò la guida della diocesi e si ritirò a [[Palermo]], dove morì il 7 gennaio [[1450]].<ref name="bss2"/>
== Il culto ==
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Il suo elogio si legge nel [[martirologio romano]] al 7 gennaio.<ref>Martirologio romano (2004), p. 117.</ref>
== Genealogia episcopale ==
La [[genealogia episcopale]] è:
* Vescovo [[Giovanni De Rosa (vescovo)|Giovanni De Rosa]], [[Ordine dei frati minori|O.F.M.]]
* Vescovo Matteo Guimerà, O.F.M.
== Opere ==
* Matteo d’Agrigento, ''Sermones varii'', a cura di Agostino Amore, Edizioni francescane, Roma 1960.
* "De ligno Paradixi" e "Cum ieunatis", edite per la prima volta in: S. M. Gozzo, ''Due sermoni inediti del beato Matteo d'Agrigento'', "Noscere sancta", a cura di I. Vázquez Janeiro, I, Roma 1985, pp. 245–281.
* "De inferno" e "De passione Domini", pubblicate per la prima volta in: M. Sensi, ''Il Quaresimale del beato Matteo d'Agrigento'', "Bollettino storico della città di Foligno", XIX 1995, pp. 7–74.
* Sermoni inediti sono conservati presso la biblioteca del Convento di Capestrano, Mss. XXXII, cc. 25-74v.
== Note ==
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== Bibliografia ==
* ''Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II'', LEV, Città del Vaticano 2004.
* Congregatio de Causis Sanctorum, ''Index ac status
* Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), ''Bibliotheca Sanctorum'' (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Box successione
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|successivo = [[Antonio Ponticorona]], [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]]
}}
{{Vescovi di Agrigento}}
{{Controllo
{{Portale|biografie|cattolicesimo}}
[[Categoria:Beati italiani]]
[[Categoria:Vescovi e arcivescovi di Agrigento]]
[[Categoria:Beati francescani]]
[[Categoria:Beati proclamati da Clemente XIII]]
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