Muhammad ibn Nasr: differenze tra le versioni
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|sottotitolo = al-Ghalib biʾllāh
|immagine = Muhammad I Granada cropped CSM 185 (187).jpg
|legenda = Muhammad I (con la tunica rossa e lo scudo) alla guida delle sue truppe durante la [[rivolta mudegiara del 1264-1266]]. Illustrazione coeva conservata nel ''[[Cantigas de Santa Maria]]''<ref>Assieme a quello di sultano, anche i titolo di re ed [[emiro]] (in [[Lingua araba|arabo]] ''amir'') venivano utilizzati nei documenti ufficiali e dagli storici: {{cita|Rubiera Mata (2008)|p. 293}}.</ref>.
|titolo = [[Sultanato di Granada|sultano di Granada]]
|inizio regno = [[1238]] circa
|fine regno = 22 gennaio [[1273]]
|stemma = COA of Nasrid dynasty kingdom of Grenada (1013-1492).svg
|predecessore = ''titolo creato''
|successore = [[Muhammad II di Granada|Muhammad II]]
|titolo2 = sovrano della taifa di [[Arjona (Spagna)|Arjona]]
|inizio regno2 = 16 luglio [[1232]]
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|luogo di nascita = [[Arjona (Spagna)|Arjona]]
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|luogo di morte =
|sepoltura = [[Alhambra]]
|figli = [[Muhammad II di Granada]]
|dinastia = [[Nasridi]]
|religione = [[
}}
{{Bio
|Nome = Abu Abdullah Muhammad ibn Yusuf ibn Nasr
|Cognome =
|PostCognome = ({{arabo|أبو عبد الله محمد بن يوسف بن نصر}}), soprannominato '''Ibn al-Aḥmar''' (ابن الأحمر), cioè "il figlio del Rosso", per la [[Rutilismo|colorazione rossiccia]] della [[barba]] o con il suo [[laqab|nome onorifico]] '''al-Ghalib billah''' (الغالب بالله, "Il vincitore per grazia di Dio"),<ref name="vid802">{{cita|Vidal Castro (2000)|p. 802}}.</ref><ref name="lat1020">{{cita|Latham e Fernández-Puertas (1993)|p. 1020}}.</ref> e noto anche semplicemente come '''Muhammad I di Granada'''<ref name="vid802"/>
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|LuogoNascitaLink = Arjona (Spagna)
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1195
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 22 gennaio
|AnnoMorte = 1273
|Epoca = 1100
|Epoca2 = 1200
|Attività = sultano
|Nazionalità =
|Categorie = no
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Muhammad visse in un periodo durante il quale i regni cristiani della regione, in particolare il [[Regno del Portogallo|Portogallo]], la [[Regno di Castiglia|Castiglia]] e l'[[Corona d'Aragona|Aragona]], furono riprese nell'ambito della [[Reconquista]] a scapito dei musulmani, i quali erano a capo dell'[[Al-Andalus]]. Muhammad ibn Yusuf assunse il potere nella sua nativa [[Arjona (Spagna)|Arjona]] nel 1232 quando si ribellò al signore de facto di Al-Andalus, Ibn Hud. Durante tale ribellione, riuscì ad assumere brevemente il controllo di [[Cordova]] e [[Siviglia]], prima di perdere entrambe le città a favore di Ibn Hud. Costretto a riconoscere la sovranità di Ibn Hud, Muhammad fu in grado di preservare Arjona e [[Jaén]]. Nel 1236 tradì Ibn Hud aiutando [[Ferdinando III di Castiglia]] a espugnare Cordova. Negli anni che seguirono, Muhammad riuscì a ottenere il controllo sulle città del sud, tra cui Granada (1237), [[Almeria]] (1238) e [[Malaga]] (1239). Nel 1244 perse Arjona in favore della Castiglia. Due anni dopo, nel 1246, accettò di arrendersi a Jaén e riconobbe la signoria di Ferdinando in cambio di una tregua dalla durata ventennale.
Nei diciotto anni che seguirono, Muhammad consolidò il suo dominio mantenendo rapporti relativamente pacifici con la [[Corona di Castiglia]], tanto che nel 1248 aiutò persino il regno cristiano a strappare Siviglia ai musulmani. Nel 1264, tuttavia, si rivoltò contro la Castiglia e assistette alla fallita [[rivolta mudegiara del 1264-1266]] istigata dai sudditi musulmani della Castiglia appena sottomessi. Nel 1266 i suoi alleati a Malaga, i [[Banu Ashqilula]], si ribellarono all'emirato. Quando questi vecchi alleati chiesero l'aiuto di Alfonso X di Castiglia, Muhammad riuscì a convincere il comandante delle truppe castigliane, Nuño González de Lara, a rivoltarsi contro Alfonso. Nel 1272, Nuño González si impegnò attivamente nel tentativo di contrastare la Castiglia. L'esito del conflitto tra il sultanato da una parte e la Castiglia e i Banu Ashqilula dall'altra appariva ancora incerto nel 1273, quando Muhammad morì per via delle ferite riportate dopo una caduta di cavallo. Gli successe il figlio, [[Muhammad II al-Faqih|Muhammad II]], rimasto al potere per circa un trentennio.
I discendenti di Muhammad ressero il Sultanato di Granada fino al 1492, quando l'ultimo rappresentante, [[Boabdil]] (Abū 'Abd Allāh), si arrese al re della Castiglia nel gennaio di quell'anno. La sua altra eredità fu la costruzione dell'[[Alhambra]], la sua residenza a Granada. I suoi successori avrebbero continuato a costruire il palazzo e il complesso della fortezza e a risiedervi, ed è durato fino ai giorni nostri come eredità architettonica dell'emirato.
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=== Ascesa al potere ===
Le disfatte subite da Ibn Hud erosero la sua credibilità, tanto che scoppiarono delle ribellioni in alcune parti del suo dominio, tra cui la piccola città di Muhammad, Arjona.<ref name="ken274"/> Il 16 luglio 1232, un'assemblea della moschea di Arjona dichiarò l'indipendenza della città. La proclamazione avvenne il 26 [[Ramadan]] 629 del calendario islamico, dopo la [[Jumuʿa|preghiera del venerdì]] conclusiva del mese sacro.<ref name="ken274"/><ref>{{cita|Vidal Castro (2000)|p. 806}}.</ref> L'assemblea elesse Muhammad, noto per la sua pietà e la sua reputazione di uomo ostile ai cristiani, come signore della città. Muhammad godeva inoltre l'appoggio di un'importanza famiglia, quella dei Banu Nasr, e di una famiglia arjonana alleata, i [[Banu Ashqilula]].<ref name="lat1021"/><ref>{{cita|Harvey (1992)|pp. 20-21}}.</ref><ref>{{cita|Kennedy (2014)|pp. 267, 274}}.</ref>▼
▲Le disfatte subite da Ibn Hud erosero la sua credibilità, tanto che scoppiarono delle ribellioni in alcune parti del suo dominio, tra cui la piccola città di Muhammad, Arjona.<ref name="ken274"/> Il 16 luglio 1232, un'assemblea della moschea di Arjona dichiarò l'indipendenza della città. La proclamazione avvenne il 26 [[Ramadan]] 629 del calendario islamico, dopo la [[Jumuʿa|preghiera del venerdì]] conclusiva del mese sacro.<ref name="ken274"/><ref>{{cita|Vidal Castro (2000)|p. 806}}.</ref> L'assemblea elesse Muhammad, noto per la sua pietà e la sua reputazione di uomo ostile ai cristiani, come signore della città. Muhammad godeva inoltre l'appoggio di un'importanza famiglia, quella dei Banu Nasr, e di una famiglia arjonana alleata, i Banu Ashqilula.<ref name="lat1021"/><ref>{{cita|Harvey (1992)|pp. 20-21}}.</ref><ref>{{cita|Kennedy (2014)|pp. 267, 274}}.</ref>
Nello stesso anno, Muhammad si impossessò di Jaén, importante città situata vicino ad Arjona. Con l'aiuto dei rivali di Ibn Hud, i Banu al-Mawl, Muhammad si assicurò brevemente il controllo della contesa Cordova. Nel 1234 conquistò anche Siviglia con l'aiuto della famiglia Banu al-Bajji, ma riuscì a detenerla per un mese soltanto.<ref name="lat1021"/><ref name="har22"/><ref name="ken275276"/> Sia Cordova che Siviglia, insoddisfatte dello stile di governo di Muhammad, tornarono sotto il dominio di Ibn Hud poco dopo la presa di potere del suo rivale. Dopo questi fallimenti, Muhammad dichiarò nuovamente la sua fedeltà a Ibn Hud e mantenne il suo dominio su una piccola regione che comprendeva Arjona, Jaén, [[Porcuna]], [[Guadix]] e [[Baeza]].<ref name="lat1021"/><ref name="har22">{{cita|Harvey (1992)|p. 22}}.</ref><ref name="ken275276">{{cita|Kennedy (2014)|pp. 275-276}}.</ref>
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==== Frizioni con la Castiglia ====
La pace tra Granada e Castiglia durò fino all'inizio del 1260, quando varie azioni della Castiglia allarmarono Muhammad.<ref name="oca34">{{cita|O'Callaghan (2011)|p. 34}}.</ref> Come parte della sua [[crociata]] contro il Nord Africa musulmano, Alfonso rafforzò la sua presenza militare a [[Cadice]] e a [[El Puerto de Santa María]], vicino al territorio di Granada.<ref>{{cita|O'Callaghan (2011)|pp. 23, 34}}.</ref> La Castiglia conquistò [[Jerez de la Frontera]] sottraendola ai musulmani nel 1261, vicino al confine con Granada, e vi insediò una guarnigione.<ref>{{cita|O'Callaghan (2011)|pp. 29, 34}}.</ref> Nel 1262, la Castiglia conquistò il Regno di [[Niebla]], un'altra enclave musulmana in Spagna.<ref>{{cita|O'Callaghan (2011)|pp. 31, 34}}.</ref> Nel maggio del 1262, durante un incontro a [[Jaén]], Alfonso domandò a Muhammad di consegnare le città portuali di [[Tarifa]] e [[Algeciras]] a lui.<ref name="oca32">{{cita|O'Callaghan (2011)|p. 32}}.</ref> La richiesta di questi porti strategicamente importanti destava molta preoccupazione in Muhammad, e sebbene avesse prestato verbalmente il proprio consenso egli continuava a ritardarne la cessione.<ref>{{cita|O'Callaghan (2011)|pp. 32, 34}}.</ref> Inoltre, nel 1263 la Castiglia espulse gli abitanti musulmani di [[Écija]] e reinsediò la città con dei cristiani.<ref name="oca32"/>
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[[File:Alcazaba de Málaga desde el puerto edited.JPG|miniatura|upright=1.5|L'[[alcazaba di Malaga]], città dove la famiglia dei Banu Ashqilula, con il tempo divenuta ostile alle politiche di Muhammad I]]
Nel 1266, mentre Granada stava ancora combattendo contro la Castiglia nella rivolta mudegiara, i Banu Ashqilula scatenarono una ribellione contro Muhammad I.<ref name="ken279">{{cita|Kennedy (2014)|p. 279}}.</ref><ref name="har38">{{cita|Harvey (1992)|p. 38}}.</ref><ref>{{cita|O'Callaghan (2011)|p. 48}}.</ref> Le fonti relative allo scoppio della ribellione sono scarse e gli storici non concordano sulle cause della spaccatura tra le due famiglie. La professoressa di storia ispano-islamica Rachel Arié ha suggerito che i fattori scatenanti potrebbero essere state la designazione del 1257 dei figli di Muhammad (Muhammad e Yusuf) come eredi e la sua decisione nel 1266 di concedere in sposa una delle sue nipoti, [[Fatima bint al-Ahmar|Fatima]],<ref name="har33">{{cita|Harvey (1992)|p. 33}}.</ref> a un cugino nasride anziché a uno dei Banu Ashqilula. Secondo Arié, ciò allarmò i Banu Ashqilula, poiché nonostante Muhammad avesse precedentemente promesso di condividere il potere con loro, queste decisioni sembravano escluderli dall'élite politica del sultanato. Al contrario, un'altra storica della Spagna islamica, María Jesús Rubiera Mata ha rigettato queste spiegazioni, sostenendo che i Banu Ashqilula erano preoccupati per la decisione di Muhammad di sollecitare l'intervento delle forze nordafricane durante la rivolta mudegiara del 1264. Essi temevano che il loro arrivo avrebbe prevaricato la posizione dei Banu Ashqilula come principale forza militare nel sultanato.<ref name="har33"/>
Muhammad assediò Málaga ma non riuscì a sopraffare la forza militare dei Banu Ashqilula.<ref name="har38"/> Questi ultimi cercarono aiuto rivolgendosi ad Alfonso X di Castiglia, che fu felice di sostenere la rivolta per minare l'autorità di Muhammad.<ref name="har38"/> Alfonso inviò {{formatnum:1000}} soldati sotto Nuño González de Lara e Muhammad fu costretto a interrompere l'assedio di Malaga.<ref name="har38"/> Il pericolo di combattere su più fronti contribuì alla decisione di Muhammad di cercare nuovamente la pace con Alfonso.<ref>{{cita|O'Callaghan (2011)|p. 49}}.</ref> Nel conseguente accordo stipulato a Alcalá de Benzaide, Muhammad rinunciò alle sue pretese su Jerez e Murcia, territori non sotto il suo controllo, e promise di versare un tributo annuale di {{formatnum:250000}} maravedí.<ref name="har38"/><ref name="dou122">{{cita|Doubleday (2015)|p. 122}}.</ref> In cambio, Alfonso rinunciò alla sua alleanza con i Banu Ashqilula e riconobbe l'autorità di Muhammad su di loro.<ref name="har38"/>
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Bárbara Boloix Gallardo|cid=Boloix Gallardo (2017)|anno=2017|titolo=Ibn al-Aḥmar: vida y reinado del primer sultán de Granada (1195–1273)|lingua=es|città=Granada|editore=Editorial Universidad de Granada|isbn=978-84-338-6079-8}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=Catlos (2018)|autore=Brian A. Catlos|url=https://books.google.it/books?id=xKBfDwAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|anno=2018|titolo=Kingdoms of Faith: A New History of Islamic Spain|città=Londra|editore=C. Hurst & Co|isbn=978-17-87-38003-5}}
* {{cita libro|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=dVjnaKYAN9sC&pg=PA432|autore=Werner Diem|autore2=Marco Schöller|cid=Diem e Schöller (2004)|anno=2004|titolo=The Living and the Dead in Islam: Epitaphs as texts|città=Wiesbaden|editore=Otto Harrassowitz Verlag|isbn=978-3-447-05083-8}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Simon R. Doubleday|cid=Doubleday (2015)|anno=2015|titolo=The Wise King: A Christian Prince, Muslim Spain, and the Birth of the Renaissance|url=https://archive.org/details/wisekingchristia0000doub|città=New York|editore=Basic Books|isbn=978-04-65-07391-7}}
* {{cita pubblicazione|lingua=en|autore=Antonio Fernández-Puertas|cid=Fernández-Puertas (1997)|data=aprile 1997|titolo=The Three Great Sultans of al-Dawla al-Ismā'īliyya al-Naṣriyya Who Built the Fourteenth-Century Alhambra: Ismā'īl I, Yūsuf I, Muḥammad V (713–793/1314–1391)|rivista=Journal of the Royal Asiatic Society|città=Londra|volume=7|numero=1|pp=1-25|doi=10.1017/S1356186300008294|url=https://www.cambridge.org/core/journals/journal-of-the-royal-asiatic-society/article/abs/three-great-sultans-of-aldawla-alismailiyya-alnasriyya-who-built-the-fourteenthcentury-alhambra-ismail-i-yusuf-i-muhammad-v-71379313141391/14304CE153A35BCE1F81654BE4DD8EFA}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Leonard P. Harvey|cid=Harvey (1992)|capitolo=The Rise of Banu'l-Ahmar|titolo=Islamic Spain, 1250 to 1500|città=Chicago|editore=University of Chicago Press|url=https://books.google.it/books?id=nWyXAwAAQBAJ&pg=PA20|pp=20-40|isbn=978-02-26-31962-9}}
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* {{cita pubblicazione|autore=María Jesús Rubiera Mata|cid=Rubiera Mata (2008)|anno=2008|capitolo=El Califato Nazarí|titolo=Al-Qanṭara|lingua=es|città=Madrid|editore=Spanish National Research Council|volume=29|numero=2|pp=293-305|doi=10.3989/alqantara.2008.v29.i2.59}}
* {{cita libro|lingua=en|autore-capitolo=Henri Terrasse|cid=Terrasse (1965)|anno=1965|url=https://referenceworks.brillonline.com/entries/encyclopaedia-of-islam-2/*-COM_0230|capitolo=Gharnata|autore=Bernard Lewis|autore2=Charles Pellat|autore3=[[Joseph Schacht]]|titolo=Encyclopaedia of Islam|volume=II: C–G|2=edizione|città=Leida|editore=E. J. Brill|pp=1012-1020|oclc=495469475}}
* {{cita pubblicazione|autore=Francisco Vidal Castro|cid=Vidal Castro (2000)|anno=2000|titolo=Frontera, genealogía y religión en la gestación y nacimiento del Reino Nazarí de Granada: En torno a Ibn al-Aḥmar|rivista=III Estudios de Frontera: Convivencia, defensa y comunicación en la Frontera|url=http://www4.ujaen.es/~fvidal/pdf-s/Vidal-Frontera,genealogia.pdf|lingua=es|città=Jaén|editore=Diputación Provincial de Jaén|pp=794-810|accesso=29 ottobre 2023|dataarchivio=4 ottobre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231004183341/http://www4.ujaen.es/~fvidal/pdf-s/Vidal-Frontera,genealogia.pdf|urlmorto=sì}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=[[William Montgomery Watt]]|cid=Watt e Cachia (2007)|autore2=Pierre Cachia|anno=2007|annooriginale=1967|capitolo=The Last of Islamic Spain 1. The Nasrids of Granada|titolo=A History of Islamic Spain|città=New Brunswick|editore=Transaction Publishers|url=https://books.google.it/books?id=XJwPXKcyzbIC&pg=PA127|pp=127-142|isbn=978-02-02-30936-1}}
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* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=https://www.sapere.it/enciclopedia/Muḥammad+I+%28sultano+di+Granada%29.html|titolo=Muhammad I (sultano di Granada)}}
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{{Controllo di autorità}}
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