Arche scaligere: differenze tra le versioni

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{{Opera d'arte
|immagine = Arche scaligere (Verona).jpg
|didascalia = Le arche scaligere
|titolo = Arche scaligere
|artista = (diversi)
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== Storia ==
[[File:Particolare arche scaligere.JPG|miniatura|sinistra|verticale|Dettaglio del cancello con lo stemma scaligero]]
 
Probabilmente già a partire dal XII secolo, o comunque almeno dal XIII secolo, il cimitero della [[chiesa di Santa Maria Antica]] divenne luogo di sepoltura di tutti i rami della [[Della Scala|famiglia scaligera]]; il primo vero e proprio monumento funebre realizzato fu quello di [[Mastino I della Scala]], morto nel 1277, di cui rimane però solamente il sarcofago, caratterizzato da una forma arcaica "ravennate" tipica delle tombe monumentali scaligere del periodo più antico. Questo sarcofago in origine doveva essere l'elemento principale di una "tomba a muro" protetta da un'[[Edicola (architettura)|edicola]], situata sul fianco dell'ingresso laterale alla chiesa di Santa Maria Antica, tuttavia l'edicola stessa venne smontata intorno alla fine del XVIII secolo. All'inizio del XIV secolo seguì la realizzazione di altri tre sarcofaghi: quello di [[Alberto I della Scala|Alberto I]] (morto nel 1301), di [[Bartolomeo I della Scala|Bartolomeo I]] (1304) e infine quello di [[Alboino della Scala|Alboino]] (1311). Questi, senza edicola e situati allineati lungo il muro esterno della chiesa, di fianco al monumento a Mastino I, erano stati concepiti come sepolcri per l'intera famiglia, da realizzarsi in serie, e non destinati alla singola persona.<ref>{{Cita|Seiler|p. 126}}.</ref>
 
Morto nel 1329 il più noto dei signori di Verona, [[Cangrande I della Scala]], probabilmente già entro l'anno successivo venne eretto il monumento funebre in suo onore sopra l'entrata laterale della chiesetta, in parte diverso rispetto a come appare oggi: il tetto piramidale sormontato dalla statua equestre e il sarcofago con la figura giacente del cavaliere sono infatti aggiunte successive. Sembra invece che l'originale sarcofago che conteneva le spoglie di Cangrande fosse un altro, che è stato individuato in un sarcofago lavorato in rilievo ancora oggi presente all'interno del recinto del cimitero scaligero. La prima versione del monumento meglio si inserisce nella tradizionale locale, con un'[[Edicola (architettura)|edicola]] [[Architettura romanica|romanica]] caratterizzata da una copertura a [[volta a botte]] e [[archi a tutto sesto]] che furono successivamente sostituiti da una con copertura a [[volta a crociera]] [[Costolone|costolonata]] e [[archi a sesto acuto]] trilobati; una seconda versione in [[Architettura gotica|stile gotico]] quindi, che aveva un precedente nella tomba di Dussaini, collocata lungo il muro perimetrale della [[Chiesa di San Pietro Martire (Verona, Città Antica)|chiesa di San Pietro Martire]], e nell'arca di Castelbarco, situata tra la stessa chiesa e la [[basilica di Santa Anastasia]]. Il sarcofago originale, che come già detto si trova ancora all'interno del cimitero, rispetto a quelli precedenti della famiglia presenta degli elementi figurativi, mantenendo però la forma ravennate: questi elementi in rilievo presentano delle caratteristiche che lo fanno identificare come opera di [[scultura romanica]] con alcune influenze [[Arte bizantina|bizantine]].<ref>{{Cita|Seiler|p. 126 e p. 130}}.</ref>
[[Immagine:Eduard Gerhardt Scaliger-Gräber in Verona.jpg|miniatura|sinistra|verticale|La tomba di Cangrande in un dipinto ottocentesco di Eduard Gerhardt]]
 
[[ImmagineFile:Eduard Gerhardt Scaliger-Gräber in Verona.jpg|miniatura|sinistra|verticale|La tomba di Cangrande in un dipinto ottocentesco di Eduard Gerhardt]]
Morto nel 1329 il più noto dei signori di Verona, [[Cangrande I della Scala]], probabilmente già entro l'anno successivo venne eretto il monumento funebre in suo onore sopra l'entrata laterale della chiesetta, in parte diverso rispetto a come appare oggi: il tetto piramidale sormontato dalla statua equestre e il sarcofago con la figura giacente del cavaliere sono infatti aggiunte successive. Sembra invece che l'originale sarcofago che conteneva le spoglie di Cangrande fosse un altro, che è stato individuato in un sarcofago lavorato in rilievo ancora oggi presente all'interno del recinto del cimitero scaligero. La prima versione del monumento meglio si inserisce nella tradizionale locale, con un'[[edicola]] [[Architettura romanica|romanica]] caratterizzata da una copertura a [[volta a botte]] e [[archi a tutto sesto]] che furono successivamente sostituiti da una con copertura a [[volta a crociera]] [[Costolone|costolonata]] e [[archi a sesto acuto]] trilobati; una seconda versione in [[Architettura gotica|stile gotico]] quindi, che aveva un precedente nella tomba di Dussaini, collocata lungo il muro perimetrale della [[Chiesa di San Pietro Martire (Verona, Città Antica)|chiesa di San Pietro Martire]], e nell'arca di Castelbarco, situata tra la stessa chiesa e la [[basilica di Santa Anastasia]]. Il sarcofago originale, che come già detto si trova ancora all'interno del cimitero, rispetto a quelli precedenti della famiglia presenta degli elementi figurativi, mantenendo però la forma ravennate: questi elementi in rilievo presentano delle caratteristiche che lo fanno identificare come opera di [[scultura romanica]] con alcune influenze [[Arte bizantina|bizantine]].<ref>{{Cita|Seiler|p. 126 e p. 130}}.</ref>
 
Dopo la conquista dell'intera [[marca trevigiana]] da parte di Cangrande, il successore [[Mastino II della Scala|Mastino II]] ampliò ancor di più i domini di Verona impadronendosi di [[Brescia]], [[Parma]] e [[Lucca]], pertanto la signoria scaligera raggiunse la sua massima espansione territoriale. Visto l'ampio potere conseguito, Mastino II ebbe la possibilità di aumentare la sua attività di [[Mecenatismo|mecenate]]: tra le opere che finanziò vi fu la ristrutturazione del cimitero di Santa Maria Antica, che sarebbe dovuto divenire un elegante complesso gotico il cui fine doveva essere quello di glorificare la famiglia scaligera. Il progetto, affidato al cosiddetto "maestro delle arche scaligere", determinò il rinnovamento del monumento funebre di Cangrande, che assunse così l'aspetto che ancora oggi lo caratterizza, la realizzazione della recinzione del cimitero, coronata da statue, e la realizzazione dell'arca per Mastino II stesso. Il maestro risolse in modo audace l'incarico che gli fu assegnato, fondendo nella sua opera elementi iconografici e formali sia locali che stranieri, derivati in particolare dalla Germania meridionale, e rinnovando la tradizionale locale delle tombe romaniche grazie all'utilizzo di sculture in rilievo, di figure a tutto tondo, di [[frontoni]] a [[ghimberga]] e [[pinnacoli]].<ref>{{Cita|Seiler|p. 132}}.</ref>
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[[File:Anton Brioschi Scagliergräber in Verona.jpg|miniatura|Raffigurazione della arche in un dipinto di Anton Brioschi di inizio Novecento]]
 
L'ultima delle arche monumentali ad essere edificata fu quella di [[Cansignorio della Scala|Cansignorio]]: il suo governo, terminato con la sua morte nel 1375, fu caratterizzato da delitti e congiure, tuttavia anche lui volle lasciare in sua memoria un sepolcro monumentale, commissionato ad uno dei più illustri scultori del tempo, [[Bonino da Campione]], che iniziò l'opera nel 1364, quando il signore veronese era ancora in vita. Cansignorio spese la considerevole cifra di diecimila fiorini, ottenendone in cambio l'arca con l'apparato decorativo più complesso e sontuoso.<ref name=Arche>{{cita web|url=https://www.finestresullarte.info/viaggi-e-tour/arche-scaligere-verona-complesso-monumentale|titolo=Le arche scaligere: l'imponente e maestoso mausoleo dei signori di Verona|accesso=10 settembregennaio 20202024|urlarchivio=https://archive.is/20201006071150/https://www.finestresullarte.info/viaggi-e-tour/arche-scaligere-verona-complesso-monumentale|urlmorto=no}}</ref>
 
Intorno alla fine del XVI secolo il monumento cominciò a mostrare problemi relativi alla sua conservazione, tema che nel corso dei secoli successivi emerse più volte e quindi periodicamente riproposto ai politici locali. Un primo intervento di restauro sull'arca di Mastino venne effettuato solamente nel 1786, mentre a partire dal 1838, con la spinta data della visita in città dell'imperatore [[Ferdinando I d'Austria|Ferdinando I]], si decise di ampliare l'intervento coinvolgendo l'intero complesso monumentale.<ref>''Notiziario della Banca Popolare di Verona'', Verona, 1988, n. 3.</ref>
 
== Descrizione ==
{{Citazione|II Mausoleo degli Scaligeri è un'opera rara, che segna il passaggio dal Medioevo al Rinascimento. La misura gotica comincia a civilizzarsi; il marmo tenta timidamente di ammorbidirsi. Come Eva uscendo dalle mani del Creatore, l'arte apre gli occhi e li ferma per un istante per comprendere che cos'è la luce, la vita, la bellezza. In Francia, il coro della chiesa di Bourg e la tomba di Francesco Il, duca di Bretagna, dovuta a Michel Columb, offrono gli stessi segni di un'arte che tocca l'età più interessante dell'adolescenza; ma, l'Italia avendo avuto il privilegio d'arrivare sempre prima, il monumento di Verona ha preceduto di un secolo quello di Bourg en Bresse e di Nantes.|Paul de Musset, [[1885]]}}
 
Le arche furono realizzate nel [[XIV secolo]] da vari scultori. Arrivando da [[Piazza dei Signori (Verona)|piazza dei Signori]] si trova, addossata al muro della [[chiesa di Santa Maria Antica|chiesa di Santa Maria]], la tomba di [[Mastino I della Scala]], con un sarcofago semplice che ricorda l'uso romano. Poco avanti si trova isolata la tomba di [[Alberto I della Scala]] che, riccamente istoriata, ripete architettonicamente quella di Mastino I. Vicino al muro esterno si trovano poi tre semplici tombe, appartenenti probabilmente, in ordine, a [[Bartolomeo I della Scala|Bartolomeo I]], a [[Cangrande II della Scala|Cangrande II]] e a [[Bartolomeo II della Scala]] (quest'ultima forse di [[Bailardino Nogarola]]).
 
Sopra la porta laterale di Santa Maria Antica si trova invece la magnifica arca di [[Cangrande I]], il più grande Signore scaligero. Il sarcofago di Cangrande è sostenuto da quattro cani reggenti lo stemma scaligero: sulla faccia anteriore si possono vedere tre statue, su quella posteriore si vede invece Verona. Sopra il sarcofago si trova la statua distesa di Cangrande. Quattro colonne di [[ordine corinzio]] reggono il baldacchino, che si slancia verso l'alto, culminando nella notevole statua equestre di Cangrande della Scala. Vi è poi l'arca di [[Mastino II della Scala]]: il suo sarcofago poggia su quattro pilastri, e sopra di esso la sua statua giace stesa. In cima all'arca si trova la statua equestre del Signore, chiuso nella solida armatura. Infine l'ultima arca, quella di [[Cansignorio della Scala]], la più ricca e movimentata.
 
La tomba di [[Giovanni della Scala]] è stata invece spostata qui nel [[1831]] dalla [[Chiesa di San Fermo Maggiore|chiesa dei Santi Fermo e Rustico]]<ref>[http://www.legambienteverona.it/iniziative/Legambiente%20word%20press/Campagne/Salvalarte/Arche/Arche%20Scaligere.pdf Arche scaligere.]</ref> al [[ponte Navi]], e si trova adesso in fondo al cimitero, sulla parete esterna di una casa. Le statue originali di Cangrande e Mastino II sono state trasferite presso il [[museo di Castel Vecchio]], per cui nel cimitero si trovano delle copie.
 
=== Arca di Cangrande ===
[[ImmagineFile:Arche scaligere (Verona) L'arca di Cangrande.jpg|miniatura|sinistra|Il sarcofago di Cangrande]]
 
Il [[sarcofago]] di Cangrande, posto sopra la porta laterale d'ingresso alla chiesa di Santa Maria Antica, è sostenuto da cani recanti il suo vessillo; la statua posta sopra lo raffigura sdraiato e forse morto ma, nonostante questo, ancora con un sorriso. Il fronte anteriore del sarcofago presenta tre altorilievi raffiguranti una ''Pietà'' al centro, a sinistra una ''Vergine Annunciata'' e a destra un ''Angelo Annunciante'', questi ultimi due circondati da formelle in bassorilievo in cui sono raffigurate le storie del principe veronese.<ref name=1989BPV2>''Notiziario della Banca Popolare di Verona'', Verona, 1989, n. 2.</ref>
 
Il [[sarcofago]] di [[Cangrande I della Scala|Cangrande I]], posto sopra la porta laterale d'ingresso alla chiesa di Santa Maria Antica, è sostenuto da cani recanti il suo vessillo; la statua posta sopra lo raffigura sdraiato e forse morto ma, nonostante questo, ancora con un sorriso. Il fronte anteriore del sarcofago presenta tre altorilievi raffiguranti una ''Pietà'' al centro, a sinistra una ''Vergine Annunciata'' e a destra un ''Angelo Annunciante'', questi ultimi due circondati da formelle in bassorilievo in cui sono raffigurate le storie del principe veronese.<ref name=1989BPV2>''Notiziario della Banca Popolare di Verona'', Verona, 1989, n. 2.</ref>
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Verona, 1972) - BEIC 6361751.jpg|miniatura|''La cavalcata e la città di Padova'' e ''La cavalcata e la città di Vicenza'', formelle del sarcofago con bassorilievi che narrano le gesta militari del signore in una fotografia di [[Paolo Monti]]]]
 
Nella formella sulla fronte dell'arca, a destra, si possono osservare: ''Padova. Fanti padovani e scaligeri in uno dei tanti scontri che portarono alla vittoria di Cangrande''; ''La città di Padova con la basilica di Sant'Antonio, il salone e la torre del podestà, e le mura''; ''Vicenza. Cangrande a cavallo in una delle battaglie svoltasi alle porte di Vicenza''; e infine ''La città di Vicenza con il palazzo e la torre di piazza, e le sue fortificazioni''.<ref name=1989BPV2/>
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Nella formella sul retro, a sinistra, vi sono invece raffigurati: ''Padova. I cittadini presentano a Cangrande lo stendardo della città''; ''Veduta di Padova''; ''Cangrande riceve l'omaggio della città di Treviso dai nuovi sudditi che gli offrono le chiavi''; e infine ''L'uscita del corpo di Cangrande dalle porte di Treviso, dopo la sua morte''.<ref name=1989BPV2/>
 
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Verona, 1964) - BEIC 6337289.jpg|miniatura|sinistra|verticale|L'originale della statua equestre di Cangrande nella sua posizione attuale, all'interno di [[Castelvecchio (Verona)|Castelvecchio]], in una fotografia di [[Paolo Monti]]]]
 
Alla base del sarcofago si trova un'iscrizione di [[Rinaldo da Villafranca]]:
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Morì di giugno il giorno venti duo<br>
nel vent'otto dopo i mille e trecento.}}
 
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Verona, 1964) - BEIC 6337289.jpg|miniatura|sinistra|verticale|L'originale della statua equestre di Cangrande nella sua posizione attuale, all'interno di [[Castelvecchio (Verona)|Castelvecchio]], in una fotografia di [[Paolo Monti]]]]
 
Sulla sommità della tomba è presente la copia della [[Statua equestre di Cangrande della Scala|statua equestre di Cangrande]], il cui originale si trova lungo il percorso del [[museo di Castelvecchio]], dove è stata collocata su un peculiare piedistallo dal noto architetto veneto [[Carlo Scarpa]]:<ref name=1989BPV2/> essa è ritenuta la più bella statua equestre del XIV secolo,<ref>{{cita|Carrara|p. 99}}.</ref> opera attribuita a [[Giovanni di Rigino]].<ref>{{Treccani|giovanni-di-rigino_(Dizionario-Biografico)/|Giovanni di Rigino|autore=Cristina Ranucci|volume=56|anno=2001}}</ref> Cangrande, raffigurato sorridente ed eretto sul cavallo, viene così descritto da [[John Ruskin]] in ''The Stones of Venice'':
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=== Arca di Mastino II ===
[[ImmagineFile:Arche scaligere (Verona) Mastino II.jpg|miniatura|verticale|sinistra|L'arca di Mastino II]]
 
Il monumento funebre a [[Mastino II della Scala|Mastino II]] è a base quadrangolare e si caratterizza per la presenza di quattro pregevoli altorilievi con scene di storia sacra collocati nei timpani dell'edicola: ''La tentazione di Adamo ed Eva'', ''Il lavoro dei progenitori'', ''L'uccisione di Caino'' e infine ''Lo scherno fatto a Noè''. Dunque tutti richiami al dramma dell'umanità in conseguenza del peccato.<ref name=1989BPV3>''Notiziario della Banca Popolare di Verona'', Verona, 1989, n. 3.</ref>
 
[[File:Mastino II della Scala.jpg|miniatura|verticale|sinistra|Statua equestre di Mastino II un tempo sulla sommità della sua arca, ora ricoverata in una delle torri di Castelvecchio]]
 
Mastino è raffigurato adagiato sul coperchio del sarcofago, sereno, nel sonno placido della morte, mentre più in basso, sullo stesso sarcofago, viene raffigurato inginocchiato e supplicante di fronte alla Vergine Maria, invocante quanto scritto sulla stessa lapide: ''«HIC TEGIT INSIGNUM TUMULUS MARCESCERE FLOREM / PROH DOLOR ESTINCTUM CRUDELI PRODICIONE / A SCALA CELSUM MASTINUM CUIUS IN ARCE / SPIRITUS ETHEREA POTIATUR PACE PERHENNI»''.<ref name=1989BPV3/>
 
[[File:Mastino II della Scala.jpg|miniatura|verticale|sinistra|Statua equestre di Mastino II un tempo sulla sommità della sua arca, ora ricoverata in una delle torri di Castelvecchio]]
 
Sopra l'arca domina la figura di Mastino a cavallo, chiusa nell'armatura, che viene raccontata in questo modo dallo storico dell'arte Mellini:
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=== Arca di Cansignorio ===
[[ImmagineFile:Arca Scaligera.jpg|miniatura|verticale|sinistra|La parte superiore dell'arca di Cansignorio]]
 
Il monumento funerario di [[Cansignorio della Scala|Cansignorio]] venne realizzato su disegno di [[Bonino da Campione]], come rivela un'iscrizione che gli attribuisce il merito: ''«Hoc opus sculpsit et fecit Boninus de Campolione mediolanensis diocesis»''. Esso è a pianta esagonale, come lo è anche il recinto che la protegge, e in ogni spigolo si trovano pilastri gotici che reggono [[Edicola (architettura)|edicole]] in cui trovano spazio sei santi guerrieri: Ludovico, Martino, Sigismondo, Valentino, Giorgio e Luigi re di Francia. Altre sei colonne reggono il piano di marmo rosso dove si trova il sarcofago del Signoresignore, circondato da coppie di [[Putto|putti]]. Qui corre un'iscrizione in latino attribuita allo stesso Cansignorio:<ref name=1989BPV4>''Notiziario della Banca Popolare di Verona'', Verona, 1989, n. 4.</ref>
{{Citazione|Scaliger hac nitida cubo Cansignorius arca<br>
urbibus optatus latii sine monarca<br>
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inconcussa dabunt phamam per secla diesque}}
 
Questa è traducibile come «Io, Cansignorio, riposo in quest'arca splendente. Io che avrei potuto essere monarca di molte città d'Italia. Io che di due popoli (il veronese e il vicentino) tenni comunque lo scettro, e quelli ressi con giustizia e con pietà. Il mio valore, aggiunto all'amore per la pace e non disgiunti alla mia fede, mi daranno fama per i secoli avvenire».<ref name=1989BPV4/>
 
Sul sarcofago è scolpita ''L'incoronazione di Maria'', ine cui''Cansignorio èpresentato presenteda ancheSan loGiorgio scaligeroalla Vergine'', èoltre a varie storie tratte dai Vangeli: ''Gesù e la Samaritana''; ''Gesù che resuscita Lazzaro''; ''L'entrata in Gerusalemme''; ''Gesù tentato''; ''Gesù e un indemoniato''; e infine ''La moltiplicazione dei pani e dei pesci''. AltreUlteriori sei colonne reggono il baldacchino che ricoprecopre e protegge il sarcofago, concaratterizzato da [[archi a sesto acuto]] polilobati, neiche sono a loro volta sormontati da sei [[Timpano (architettura)|timpani,]] altrettanteove trovano spazio figure allegoriche rappresentanti le Virtù. ParteInterposte quinditra lai piramidetimpani esagonalesi chetrovano fungedelle dapiccole tettoedicole eche ospitano angeli che culminasorreggono condegli lascudi, statuasu equestrecui disono Cansignorio,incisi creandoi vessilli della famiglia [[Della Scala]]. La struttura si conclude con una triadecopertura insiemea allepiramide altreesagonale dueterminante statuein equestriun deiplinto Signorisu cui sono scolpiti gli apostoli, plinto che regge a sua volta la statua equestre di VeronaCansignorio.<ref name=1989BPV4/>
 
=== Sepolture di altri Signori ===
{{Citazione|Dalla filigrana del cancello stemmato erompe l’esagonale macchina su cui domina il cavaliere di pietra. Le colonne tortili tutte cesellate, si avvitano come mastodontici perni intorno al sarcofago; intorno ruotano, come in un gigantesco carillon, i tabernacoli che custodiscono marmorei pupazzi di santi e di re; la piramide tronca, che regge lo stallone impietrito, sporge da una selva di cuspidi, di guglie, di gattoni, d’archi acuti, polilobati, di fori, e di medaglioni che sembrano gli elementi simbolici di un ingranaggio inutile e rugginoso. Eppure tanta barocca volontà di lasciare meravigliato e stupefatto il riguardante, raggiunge un effetto architettonico, caratteristicamente tardo-gotico; è un "paesaggio" chiave della fine del Medioevo veronese.|Licisco Magagnato}}
[[File:Arche Scaligere - panoramio.jpg|thumb|Altri sarcofaghi, in basso.]]
[[File:Cansignorio.jpg|miniatura|verticale|sinistra|Statua equestre di Cansignorio della Scala]]
Le tombe degli altri signori Della Scala sono semplici sarcofaghi, più o meno decorati:<ref name=Arche /><ref>{{Cita web |url=http://www.legambienteverona.it/iniziative/Legambiente%20word%20press/Campagne/Salvalarte/Arche/Arche%20Scaligere.pdf|titolo=Arche scaligere|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141213014356/http://www.legambienteverona.it/iniziative/Legambiente%20word%20press/Campagne/Salvalarte/Arche/Arche%20Scaligere.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
 
* [[Mastino I della Scala|Mastino I]] († 1277);
{{clear}}
* [[Alberto I della Scala|Alberto I]] († 1301);
* [[Bartolomeo I della Scala|Bartolomeo I]] († 1304);
* [[Alboino della Scala|Alboino]] († 1311);
* [[Cangrande II della Scala|Cangrande II]] († 1359);
* [[Giovanni della Scala|Giovanni]] († 1359). Questo monumento fu realizzato da [[Andriolo de Santi]] e fino al 1831 si trovava nella [[chiesa di San Fermo Minore]], prima di essere spostato per unirsi agli altri.<ref>''Notiziario della Banca Popolare di Verona'', Verona, 1990, n. 1.</ref>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|curatore1=Martina Bagnoli|curatore2=Valentino Pace|titolo=Il gotico europeo in Italia|url=https://archive.org/details/ilgoticoeuropeoi0000unse|autore-capitolo=Peter Seiler|capitolo=La trasformazione gotica della magnificenza signorile. Committenza viscontea e scaligera nei monumenti sepolcrali dal tardo Duecento alla metà del Trecento|città=Napoli|editore=Electa|anno=1994|isbn=88-435-4800-X|cid=Seiler}}
 
* {{cita libro|autore=Mario Carrara|titolo=Gli Scaligeri|anno=1966|editore=Dall'Oglio|città=Varese|sbn=IT\ICCU\SBL\0546240SBL0546240|cid=Carrara}}
* {{cita libro|curatore1=Martina Bagnoli|curatore2=Valentino Pace|titolo=Il gotico europeo in Italia|autore=Peter Seiler|capitolo=La trasformazione gotica della magnificenza signorile. Committenza viscontea e scaligera nei monumenti sepolcrali dal tardo Duecento alla metà del Trecento|città=Napoli|editore=Electa|anno=1994|isbn=88-435-4800-X|cid=Seiler}}
* {{cita libro|autore=Mario Carrara|titolo=Gli Scaligeri|anno=1966|editore=Dall'Oglio|città=Varese|sbn=IT\ICCU\SBL\0546240|cid=Carrara}}
 
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
 
{{Interprogetto|commons_preposizione=sulle}}
 
== Collegamenti esterni ==
 
* {{cita web|url=https://verona.com/it/verona/arche-scaligere/|titolo=Arche Scaligere}}
 
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[[Categoria:Della Scala]]
[[Categoria:Architetture gotiche di Verona]]
[[Categoria:Bonino da Campione]]