Azzecca-garbugli: differenze tra le versioni

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Il dottor '''Azzecca-garbugli''' è un [[personaggio immaginario]] presente ne ''[[I promessi sposi]]'', romanzo di [[Alessandro Manzoni]].
{{citazione|“Bene,” continuò Agnese: “quegli è un uomo! Ho visto io più d’uno impacciato come un pulcino nella stoppa e che non sapeva dove darsi del capo, e dopo essere stato un’ora a quattr’occhi col dottor Azzecca-garbugli, (badate bene di non chiamarlo così!) l’ho visto, dico, ridersene. Pigliate quei quattro capponi, poveretti! a cui doveva io tirare il collo, pel banchetto di questa sera, e portateglieli; perché non bisogna mai andare colle mani vuote da quei signori. Raccontategli tutto l’accaduto: e vedrete che egli vi dirà su due piedi di quelle cose che a noi non verrebbero in testa, a pensarci un anno.”}}
 
'''Azzecca-garbugli'''<ref>{{Cita èweb|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/dottor-azzecca-garbugli_res-6e83573b-17a6-11e6-8a04-00271042e8d9/|titolo=dottor unAzzecca-garbugli|accesso=17 personaggionovembre del romanzo storico ''[[I promessi sposi]]'';2021}}</ref> è il soprannome di un [[avvocato]] di [[Lecco]], chiamato, nelle prime edizioni del romanzo, dottor Pettola e dottor Duplica (nell'edizione definitiva non c'è il nome ma solo il soprannome). Il nome costituisce un'[[lingua italiana|italianizzazione]] del termine [[dialetto milanese|dialettale milanese]] ''zaccagarbùj'' che [[Francesco Cherubini]] traduce "Scioglitore di nodi"<ref>[[Francesco Cherubini]], ''Vocabolario milanese-italiano'', vol. IV, Milano, 1843, p. 539, ''s.v.''</ref>. È un [[personaggio letterario]] del tutto secondario, ma è rimasto famoso per l'abilità deldi Manzoni nel creare e nel descrivere la sua personalità.
 
== Descrizione ==
{{citazione|“Bene,” continuò Agnese: “quegli è un uomo! Ho visto io più d’uno impacciato come un pulcino nella stoppa e che non sapeva dove darsi del capo, e dopo essere stato un’ora a quattr’occhi col dottor Azzecca-garbugli, (badate bene di non chiamarlo così!) l’ho visto, dico, ridersene. Pigliate quei quattro capponi, poveretti! a cui doveva io tirare il collo, pel banchetto di questa sera, e portateglieli; perché non bisogna mai andare colle mani vuote da quei signori. Raccontategli tutto l’accaduto: e vedrete che egli vi dirà su due piedi di quelle cose che a noi non verrebbero in testa, a pensarci un anno.”}}
 
Viene chiamato così dai popolani per la sua capacità di sottrarre dai guai, non del tutto onestamente, le persone disoneste e potenti.
Spesso e volentieri aiuta i [[Bravi (I promessi sposi)|Bravibravi]], poiché, come [[don Abbondio]], preferisce stare dalla parte del più forte, per evitare una brutta fine.
 
[[Renzo Tramaglino]] giunge da lui, nel capitolo III, per chiedere se ci sia una grida che possa condannare [[don Rodrigo]].
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Apparentemente, è un uomo di legge molto erudito e nel suo studio è presente una notevole quantità di libri, il cui ruolo principale è, però, quello di elementi decorativi piuttosto che di materiale di studio. Il suo tavolo invece è cosparso di fogli che impressionano gli abitanti del paese che vi si recano.
 
Fisicamente è definito dal Manzoni come un uomo di media età, alto, asciutto, pelato, col naso rosso e una [[voglia]] di lampone sul viso, noto simbolo del vizio del bere. Porta una toga che funge da veste da camera. Questa descrizione mette in luce una connotazione negativa e allo stesso tempo ridicola dell'avvocato. Il suo nome Azzecca-garbugli è dovuto al fatto che «azzeccare» significa "indovinare" e «garbugli» "cose non giuste", quindi: ''indovinareindovina cose non giuste''.
 
Ma non sarebbe stato il Manzoni a coniare l'accoppiata tra il verbo “azzeccare” e il sostantivo “garbuglio”. Il termine era già stato usato da [[Niccolò Machiavelli]] che, in un passo delle ''[[Legazioni (Machiavelli)|Legazioni]]'' (1510), scrive: “Voi sapete che i mercatanti vogliono fare le cose loro chiare e non azzeccagarbugli”. Manzoni era un conoscitore dell'opera di Machiavelli ed è probabile che sia stato ispirato dal citato passo<ref>Rosarita Digregorio, ''[http://www.treccani.it/lingua_italiana/speciali/machiavelli/Digregorio.html Da Salviati a Manzoni: che cosa disse chi lo lesse]''
(Treccani.it)</ref>. Non si dimentichi, infatti, che nella prima stesura dei ''Promessi Sposi'' il personaggio si chiamava “dottor Pettola” non Azzecca-garbugli.
 
Azzecca-garbugli èÈ un leguleio, un parassita seicentesco, uomo di tal secolo anche nel suo distinguere formale. La sua psicologia è la più vicina a quella di [[don Abbondio]], ma il pauroso è qui diventato il diplomatico servitore di signori e non loro vittima. Ha l'egoismo fisiologico del beone e del parassita; sulla sua psicologia di parassita s'innesta la sua prudenza vile. Egli teme il signore potente e volge l'istruzione contro i deboli in favore dell'oppressore. Nel Capitolo V il [[brindisi (saluto)|brindisi]] finale nel palazzotto di [[don Rodrigo]], a cui partecipa Azzecca-garbugli, ha la pompa ed il vacuo formalismo del secolo.<ref>[[Luigi Russo]], ''Personaggi dei Promessi Sposi''</ref>.
 
Azzecca-garbugli moriràMorirà di peste verso la fine del romanzo.
 
== Riferimenti nella cultura di massa ==
Nel capitolo V, Renzo parla a fra Cristoforo prima che questi si rechi al palazzotto di don Rodrigo e, riferendosi all'azzeccagarbuglia Azzecca-garbugli, lo definisce ''signor dottor delle cause perse'', da cui l'espressione ''avvocato delle cause perse'', oggi usata per indicare un legale poco vincente. Dal personaggio deriva il termine ''azzeccagarbugli'', utilizzato per definire un avvocato di poco valore o più interessato al proprio interesse che a quello dei clienti<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/azzeccagarbugli/|titolo=azzeccagarbugli|accesso=17 novembre 2021}}</ref>.
== Note ==