Boot: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichetta: Annullato |
L'avvio del computer Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
(22 versioni intermedie di 17 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{nota disambigua}}
{{F|terminologia informatica|aprile 2014}}
Il termine [[lingua inglese|inglese]] '''''boot''''' (o '''''bootstrap''''', o più raramente '''''booting''''') in [[informatica]] indica, in generale, l'insieme dei [[processo (informatica)|processi]] che vengono eseguiti da un [[computer]] durante la fase di avvio, in particolare dall'accensione fino al completo caricamento in [[memoria primaria]] del ''[[kernel]]'' del [[sistema operativo]] a partire dalla [[memoria secondaria]].▼
▲
Nei primi calcolatori, il ''bootstrap'' era tipicamente un processo che coinvolgeva un operatore umano specializzato, il nostro LoHacker. Questo prevedeva l'inserimento manuale nel calcolatore delle istruzioni di avvio tramite una serie di supporti di memoria intermedi di vario tipo, tipicamente composti a base di [[Ferrite (magnetismo)|ferrite]] (chiamate [[Memoria a nucleo magnetico|memorie a nuclei]]) o, più comunemente, [[Nastro magnetico|nastri magnetici]] o più semplicemente [[scheda perforata|schede perforate]] (schede di cartoncino di formato ben definito contenente l'informazione da dare in ''input''). Sono state proprio le schede perforate il primo dispositivo "a sola lettura" a contenere le istruzioni per l'avvio del calcolatore, già negli elaboratori [[IBM]] degli anni 50-60: è in questo periodo che si comincia ad utilizzare il termine ''bootstrap'' con il significato attuale.▼
== Storia ==
▲Nei primi calcolatori, il ''bootstrap'' era tipicamente un processo che coinvolgeva un operatore umano specializzato
Alcuni di questi eleboratori possedevano già un processo di avvio tramite la pressione di un singolo bottone, ma non una "memoria a sola lettura" in senso stretto, cioè un [[dispositivo a semiconduttore]] contenente le istruzioni di avvio cablate al suo interno; inoltre prevedevano di solito un processo di avvio molto complesso, non cioè tramite la pressione di un singolo tasto, ma attraverso una lunga procedura manuale: questo avveniva, ad esempio nel [[Micral N]] ([[1973]])<ref>{{Cita web |url=https://www.epai-ict.ch/modules/m305/capsules/m305-c2.html |titolo=(fr) EPAI Fribourg – Informaticiens CFC: ''Démarrage d’un ordinateur'' |accesso=13 gennaio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180113104713/https://www.epai-ict.ch/modules/m305/capsules/m305-c2.html |dataarchivio=13 gennaio 2018 |urlmorto=sì }}</ref>, il primo microcomputer a microprocessore, e ancora nel [[1975]] (l'anno dei "pionieri del microcomputer") sia nei microcomputer portatili più innovativi, come l'[[MITS Altair 8800|Altair 8800]]<ref>[http://www.z80.eu/altair.html www.z80.eu: "MITS Altair 8800 computer"]</ref><ref>[https://www.youtube.com/watch?v=FKNayPnZT54 Youtube: "Altair 8800: Disk Boot from Paper Tape", by deramp5113]</ref>, che nei minicomputer più diffusi (comunque molto voluminosi rispetto ai loro successori moderni), come il [[PDP-11]]<ref>[https://trmm.net/PDP-11/Booting trmm.net: "PDP-11/Booting — Trammell Hudson's Projects"]</ref><ref>[http://www.pdp-11.nl/peripherals/how-to-bootstrap.html PDP-11:How to bootstrap]</ref>. I microprocessori fecero il loro ingresso nell'informatica negli anni 1970 - 1971, rivoluzionando le prestazioni dei componenti e, di conseguenza, le architetture: in questi anni, il loro costo tuttavia era estremamente elevato anche per memorie limitate a 16 bit. Nel caso del boot in questa fase, ad incidere è il bilanciamento tra la possibilità di caricare il programma di avvio, residente in ROM, e la memoria di esecuzione.
Line 15 ⟶ 16:
=== Note terminologiche ===
Il termine originale inglese è ''bootstrap'' (la fascetta di cuoio cucita sul bordo posteriore degli stivali per aiutarsi a calzarli), da cui la contrazione ''boot'' (e termini derivati come ''booting'' e ''reboot'').
L'analogia è con il fatto (solo apparentemente paradossale) che, durante il ''bootstrap'', il computer ''esegue'' un determinato processo allo scopo di mettersi in condizione di operare (''eseguire'' processi). In italiano si può rendere questo concetto anche come "avvio" ("riavvio"), sebbene questi termini (come i loro corrispondenti diretti inglese "start" e "restart") abbiano generalmente una connotazione meno tecnica.
Line 24 ⟶ 25:
== Descrizione ==
{{
All'accensione di un computer, il [[processore]] resta inizialmente nello stato di RESET dall'[[hardware]] che tiene attivo il corrispondente ingresso della [[CPU]] finché le [[tensione elettrica|tensioni]] di [[alimentazione elettrica|alimentazione]] non sono stabili. Appena il segnale di RESET viene disattivato, il processore esegue la sua prima [[istruzione (informatica)|istruzione]] da una locazione fissa del suo spazio di [[memoria (informatica)|memoria]], a cui di solito corrisponde una [[Read-Only Memory|ROM]] o altra memoria non volatile. Si tratta quasi sempre di un'istruzione di salto incondizionato (JMP) che porta l'esecuzione al vero inizio del programma di [[firmware]] (o del [[BIOS]], se si tratta di un personal IBM compatibile) il quale, successivamente, prende il controllo del computer.
Line 45 ⟶ 47:
=== Il boot manager e il boot loader ===
{{
[[File:GRUB screenshot.png|thumb|Bootloader [[GRUB]] di [[Ubuntu]] 8.04]]
Se sono installati più sistemi operativi sulla stessa macchina la selezione del sistema operativo desiderato è lasciata all'utente o su impostazione di [[default (informatica)|default]], in entrambi i casi attraverso il [[boot manager]]. Talvolta quindi il codice nel primo settore di un disco non è quello del sistema operativo, ma quello di questo particolare programma, il cui compito è di mostrare a video un menu da cui l'utente può scegliere quale, fra più sistemi operativi installati, far partire: una volta fatta la scelta un altro programma detto [[boot loader]] carica il codice del primo settore del sistema operativo scelto, che inizia l'esecuzione come fosse stato lanciato dallo stesso BIOS.
Alcuni sistemi operativi possono ricevere dei parametri di boot: il boot loader può permettere di definire questi parametri sia in un file di configurazione che al momento del boot.
Oltre a sistemi operativi in senso stretto potrebbero esserci anche sistemi (avviabili) pre-sistema operativo, come gli ambienti di ripristino, gli strumenti di cifratura o sincronizzazione unità, software di sicurezza di tipo enterprise, elencati anch'essi dal gestore di avvio.
===Boot da rete===▼
▲=== Boot da rete ===
Molte [[scheda di rete|schede di rete]] [[ethernet]] dispongono di una funzionalità denominata [[Preboot Execution Environment]] (PXE), che permette di caricare un sistema operativo (o più spesso un boot loader) dalla rete invece che da un disco locale.
=== Avvio del sistema operativo ===
Se viene usato un boot loader, esso caricherà il [[kernel]] del sistema operativo, e talvolta un [[initrd]] che eseguirà la prima fase del boot.
== Il reboot ==
{{Nota disambigua|il termine usato nei mass media|Reboot (mass media)
L'espressione derivata ''reboot'' (analoga a "riavviare") si riferisce alla sequenza di spegnimento e riavvio del computer, di solito per installazioni di software di sistema o per riparare a gravi errori hardware o software che hanno compromesso la stabilità o le prestazioni della macchina.
Line 83 ⟶ 87:
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sul|wikt=boot}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{FOLDOC|bootstrap|bootstrap}}
*{{cita web|http://www.pluto.it/files/ildp/guide/GuidaSysadm/c1630.html|Guida all'avvio ed allo spegnimento di un sistema Linux}}
{{Portale|informatica}}
|