Caso di Sciacca: differenze tra le versioni

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Con '''casoCaso di Sciacca''' si intende una contesa tra due potenti famiglie nobili [[sicilia]]ne del tardo medioevo,
i [[Perollo (famiglia)|Perollo]] e i [[de Luna d'Aragona]], durata dal [[1455]] al [[1529]]<ref>{{cita|Francesco Savasta, 1726|''[[passim]]''}}.</ref>.
 
== Il primo caso di Sciacca ==
=== L'antefatto ===
Il re [[Martino I di Sicilia]], figlio di [[Maria de Luna]], stabilì di dare in moglie allo zio conte [[Artale de Luna|Artale Luna]] la figlia di [[Nicolò Peralta]], Margherita Peralta, malgrado l'amore della giovane per il coetaneo Giovanni Perollo. Le nozze vennero celebrate nel [[1400]] alla presenza del re. La guerra civile che si scatenò a [[Sciacca]] ebbe origine dalle controversie sorte tra la famiglia dei Perollo, d'origine normanna, e quella dei Luna, d'origine catalanaaragonese, durante il regno di [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso V]] in Sicilia.
 
Dopo le suddette nozze, la famiglia Perollo non sopportò la prepotenza del sovrano, e sviluppò un odio viscerale verso la nobiltà catalana e straniera, alla quale il Luna apparteneva. A questo odio dei Perollo s'aggiunse quello di [[Bernardo Cabrera]], [[Contea di Modica|conte di Modica]], che avrebbe pure preteso di fare sposare Margherita al figlio, in modo da poter ampliare ulteriormente il suo controllo territoriale.
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Durante il periodo in cui regnò [[Alfonso V d'Aragona]], ancora una volta le rivalità tra le famiglie Luna e Perollo turbarono la prosperità di Sciacca. Tale rivalità, estesasi alla popolazione, culminò nella lite che i Luna e i Perollo ebbero per la rivendicazione della Baronia di San Bartolomeo.
 
=== Il ''casus belli'' ===
Nel [[1448]] l'intervento del viceré faceva concordare una pace tra le famiglie Luna e Perollo, ma non passò molto tempo che essa fu violata. L'occasione si ebbe il 6 aprile [[1455]], quando [[Antonio de Luna]] stava partecipando alla processione della Santa Spina di Cristo. Giunto dinanzi al palazzo dei Perollo, il Luna insultò il rivale pubblicamente, forse convinto, vedendo le finestre chiuse, che nessuno potesse sentirlo: ma le imposte s’aprironos'aprirono improvvisamente e Pietro Perollo, barone di Pandolfina, raggiunse il corteo ferendo il rivale<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987|88}}.</ref>.
 
Gli uomini del Perollo incendiarono le case dei Luna, portarono lo scompiglio tra i fedeli e si rifugiarono nel castello di [[Geraci]]. Dopo quest’atto terroristico, ilIl viceré inviò a Sciacca il luogotenente del Maestro Giustiziere, Giacomo Costanzo, per istruire un processo e punire i colpevoli<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987|89}}.</ref>.
 
Ritornato da [[Caltabellotta]], Antonio Luna scatenò la sua vendetta, facendo assassinare familiari e parenti dei Perollo, e distruggendo le loro case. Persino laLa città subì gravi danni. Il re [[Giovanni II d'Aragona|Giovanni II]], succeduto ad Alfonso V, per evitare nuove sciagure alla città, esiliò i Luna e i Perollo dal regno e confiscò tutti i loro beni<ref>Questo episodio è ritenuto in gran parte romanzato da storici locali. Anche se effettivamente è avvenuto un agguato contro Antonio de Luna nel 1459, testimoniato da un dispaccio del viceré [[Ximen de Urrea]], non sono verosimili né la vendetta del de Luna né la condanna all'esilio, dato che Antonio de Luna partecipò con immutata autorevolezza alle vicende politiche siciliane nel periodo 1459-1460. ''Vedi'' M. Moscone, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/luna-antonio-de-conte-di-caltabellotta_%28Dizionario-Biografico%29/ LUNA, Antonio de, conte di Caltabellotta]». In: ''[[Dizionario biografico degli italiani|Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Vol. LXVII, Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana, 2007</ref>. Con [[Ferdinando II d'Aragona|Ferdinando V di Castiglia]] Giacomo Perollo diveniva potente signore e otteneva la carica d'amministrare la giustizia e le attività del Comunecomune. {{Chiarire|Diveniva anche deputato al Parlamento.}}
 
== Il secondo caso di Sciacca ==
{{vedi anche|Secondo caso di Sciacca}}
 
=== La liberazione del barone di Solunto ===
Gli odi tra le due famiglie non si erano assopitisopiti, e quando vennero uccisi sette componenti della banda di Marco Lucchesi, accanito nemico del Perollo, riesplosero le rivalità.
 
Nel [[1529]], giungeva a Sciacca una squadra di galere barbaresche, al comando del corsaro Sinan Bassà, detto "il Giudeo", il quale si presentò innalzando il segnale che indicava la presenza a bordo di un prigioneroprigioniero di riguardo da riscattare, il barone di Solunto. [[Sigismondo II de Luna]],|Sigismondo contede diLuna Caltabellotta, Bivona e SclafaniMoncada]], figlio di [[GianvincenzoGiovanni Vincenzo de Luna|Gian Vincenzo, conte di Caltabellotta]], offrì per il riscatto una forte somma d'oro, che venne rifiutata. [[Giacomo Perollo]], portolano di Sciacca, si recò invece in visita sulla galea corsara, facendosi precedere da ricchi doni e comportandosi forse con maggiore diplomazia, e ottenne la liberazione senza riscatto del barone e di altri dieci schiavi, e la promessa del corsaro di non compiere altre incursioni contro la città<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987|143}}.</ref>.
 
=== L'assedio al castello dei Perollo ===
In seguito allo smacco subito e alla popolarità del rivale, il conte mise insieme un esercito d'un migliaio di uomini, cinse d'assedio ed entrò nel Castello Vecchio, dove Giacomo Perollo si barricò. Dopo aver trucidato altri membri della famiglia rivale, il conte assediò la rocca, nonostante le truppe inviate in aiuto del Perollo dal viceré Ettore Pignatelli. Il castello fu conquistato; le donne della famiglia Perollo che vi si erano rifugiate furono risparmiate da ogni oltraggio e scortate in un monastero, ma i difensori furono tutti uccisi. Giacomo Perollo, fuggito per un passaggio segreto, si era nascosto nella casa di un suo fedele, ma il suo nascondiglio fu rivelato da un traditore. ed egliFu ucciso dagli uomini del conte, e il suo cadavere venne trascinato per le vie della città<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987|143-145}}.</ref>.
 
=== Fuga e morte di Sigismondo ===
In seguito all'attacco del castello, i parenti del Perollo ottennero un decreto, con il quale il Luna veniva condannato a morte ede i suoi beni confiscati<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987|148}}.</ref>. Sigismondo fu dichiarato fellone e reo di lesa maestà, ede il suo castello fu assalito dalle truppe regie, che ne trucidarono i difensori<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987|147-148}}.</ref>. Il conte tuttavia riuscì a fuggire a [[Roma]], ponendosi sotto la protezione di [[papa Clemente VII]], parente della moglie Aloisia Salviati Medici. Clemente VII chiese la grazia per il nipote Sigismondo a [[Carlo V del Sacro Romano Imperod'Asburgo|Carlo V]], durante la cerimonia dell'incoronazione di questi, ma non ottenne risposta. In seguito al protrarsi dell'esilio, il conte si suicidò nel [[Tevere]]<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987|148-149}}.</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*Francesco Savasta, ''Il famoso Caso di Sciacca, nuova edizione riveduta in caratteri moderni'', Sciacca, Aulino Editore, 2017, ISBN 978-88-86911-69-6.
*{{bibliografia|1=Orazio Cancila, 1984|2={{cita libro|Orazio|Cancila|Così andavano le cose nel secolo sedicesimo|1984| Sellerio Editore Palermo|Palermo|idisbn= ISBN 978-88-389-0339-7}}|cid=Orazio Cancila, 1984}}
*{{bibliografia|1=Gaetano Giordani, 1842|2={{cita libro|Gaetano|Giordani| Della venuta e dimora in Bologna del sommo Pontifice Clemente VII per la coronazione di Carlo V Imperatore|url=http://books.google.it/books?id=pzMOAAAAQAAJ&printsec=titlepage&source=gbs_navlinks_s#v=onepage&q=&f=false|1842| Biblioteca Pubblica Bavarese|}}}}
*{{bibliografia|1=Isidoro La Lumia, 1862|2={{cita libro|IsidoroGaetano|La LumiaGiordani|LaDella Siciliavenuta sottoe dimora in Bologna del sommo pontefice Clemente VII per la coronazione di Carlo V imperatore: narrazionecelebrata istorical'anno 1530. Cronaca con note documenti ineditied incisioni|url=http://books.google.it/books?id=VWopAAAAYAAJpzMOAAAAQAAJ&printsec=titlepage&source=gbs_navlinks_s#v=onepage&q=&f=falsehl|18621842|Alla FratelliVolpe|Bologna|wkautore=Gaetano Pedone LaurielGiordani|Palermo}}{{NoISBN}}cid=Gaetano Giordani, 1842}}
*{{cita libro|Isidoro|La Lumia|La Sicilia sotto Carlo V imperatore: narrazione istorica con documenti inediti|url=http://books.google.it/books?id=VWopAAAAYAAJ&printsec=titlepage&source=gbs_navlinks_s#v=onepage&q=&f=false|1862| Fratelli Pedone Lauriel|Palermo|cid=Isidoro La Lumia, 1862}}
*{{bibliografia|1=Giuseppe Licata, 1881|2={{cita libro|Giuseppe|Licata| Sciacca e le Terme Selinuntine| 1881| Tipografia I. Barone| Sciacca}}{{NoISBN}}|cid=Giuseppe Licata, 1881}}
*{{bibliografia|1=Antonino Marrone, 1987|2={{cita libro|Antonino|Marrone| Bivona città feudale voll. I-II| 1987| Salvatore Sciascia Editore| Caltanissetta-Roma}}{{NoISBN}}|cid=Antonino Marrone, 1987}}
*{{bibliografia|1=Mario Rosa-Marcello Verga, 2003|2={{cita libro|Mario|Rosa|coautori=Marcello Verga|La storia moderna: 1450-1870|url=http://books.google.it/books?id=lW3zAFCh1gcC&printsec=frontcover&source=gbs_navlinks_s#v=onepage&q=&f=false|2003| Bruno Mondadori|Torino-Milano|id= ISBN 978-88-424-9553-6}}}}
*{{bibliografia|1=Francesco Savasta, 1726|2={{cita libro|FrancescoMario|SavastaRosa|Ilcoautori=Marcello famosoVerga|La Casostoria dimoderna: Sciacca1450-1870|url=http://books.google.it/books?id=MWcFAAAAQAAJlW3zAFCh1gcC&printsec=titlepagefrontcover&source=gbs_navlinks_s#v=onepage&q=&f=false|17262003| Bruno Mondadori|Palermo}}{{NoISBN}}Torino-Milano|isbn=978-88-424-9553-6|cid=Mario Rosa-Marcello Verga, 2003}}
*{{cita libro|Francesco|Savasta|Il famoso Caso di Sciacca|url=http://books.google.it/books?id=MWcFAAAAQAAJ&printsec=titlepage&source=gbs_navlinks_s#v=onepage&q=&f=false|1726||Palermo|cid=Francesco Savasta, 1726}}
*{{bibliografia|1=Ignazio Scaturro, 1948|2={{cita libro|Ignazio|Scaturro|Il caso di Sciacca|1948|Società editrice siciliana|Mazara del Vallo|id|cid=Ignazio PIE019806}}Scaturro, 1948}}
*{{bibliografia|1=Giovan Battista Sedita, 1909|2={{cita libro|Giovan Battista| Sedita| Cenno storico-politico-etnografico di Bivona| 1909|| Bivona}}{{NoISBN}}|cid=Giovan Battista Sedita, 1909}}
 
== Voci correlate ==
* [[Bivona]]
* [[De Luna d'Aragona]]
* [[Perollo (famiglia)]]
* [[Sciacca]]
* [[SigismondoSecondo IIcaso dedi LunaSciacca]]
* [[Sigismondo II de Luna]]
 
{{Portale|Due Sicilie|Sicilia|Storia}}
 
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[[Categoria:Storia delladi SiciliaSciacca]]
 
[[de:Caso di Sciacca]]