Jacques Rancière: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = filosofo
|Epoca = 1900
|Attività = filosofo
|Nazionalità = francese
|PostNazionalità = , professore presso l'European Graduate School, e professore emerito presso l’università di [[Paris_VIIIParis VIII:_Vincennes Vincennes|Paris VIII]] (Saint-Denis)
|Immagine = Ranciere, Jacques Ranciere-UV fRF02.jpg
}}
 
== Biografia ==
Allievo del filosofo [[Louis Althusser]], nel [[1965]] partecipò alla compilazione dell’importantedell'importante volume collettaneo ''Lire le Capital'' (Leggere il Capitale). Successivamente si staccò dall’influenzadall'influenza di Althusser a causa di contrasti sorti riguardo alla valutazione politica degli [[Maggio francese|eventi del maggio 1968]]. Nel [[1974]] pubblicò ''La Leçon d’Althusserd'Althusser'' in cui metteva polemicamente in discussione la dottrina del suo maestro.
 
Alla fine degli [[Anni 1970|anni settanta]], insieme con altri giovani intellettuali come [[Joan Borell]], [[Arlette Farge]] e [[Geneviève Fraisse]], fondò il collettivo Révoltes Logiques che, sotto gli auspici di [[Rimbaud]], rimetteva in discussione la rappresentazione della società tradizionale. Il collettivo pubblicava anche una rivista e i contributi di Rancière sono stati poi raccolti in volume sotto il titolo di ''Les scenes du peuple'', per i tipi della Horlieu nel 2003. Parallelamente Rancière si occupò dell’emancipazionedell'emancipazione dei lavoratori, degli [[Utopismo|utopisti]] del [[XIX Secolosecolo]] (specialmente di Étienne Cabet) e cominciò a viaggiare regolarmente negli [[Stati Uniti d'America|USA]]. Da questi lavori nacque la sua tesi intitolata: ''La nuit des prolétaires. Archives du rêve ouvrier'' (La notte dei proletari. Archivi del sogno operaio).
 
Nel libro ''Le philosophe plébéien'' (Il filosofo plebeo) Rancière curò la raccolta degli scritti inediti di [[Louis Grabriel Gauny]], [[carpentiere]] e filosofo. Verso la metà degli [[Anni 1980|anni ottanta]] si interessò di un altro personaggio poco convenzionale: [[Joseph Jacotot]], che all’inizioall'inizio del XIX secolo mise profondamente in discussione i fondamenti della [[pedagogia]] tradizionale. Questi studi culminarono in una [[biografia]] filosofica intitolata ''Le maître ignorant'' (Il maestro ignorante). Più tardi si interessò dell’ambiguoall'ambiguo statuto del discorso storico nel suo libro ''Les mots de l'histoire'' (Le parole della storia). Alla fine di questo periodo, Rancière, che era anche un [[Cinema|cinefilo]] vicino alle posizioni dei [[Cahiers du Cinéma]], esplorò i legami fra l'[[estetica]] e la [[politica]]. Il volume ''Courts voyages au pays du peuple'' (Brevi viaggi nei paesi del popolo) è la prima opera direttamente consacrata a questo tema, sotto forma di tre brevi [[Romanzo filosofico|romanzi filosofici]].
 
Recentemente Rancière si è occupato del tema dei [[diritti umani]] ed in particolare del problema delle [[organizzazione internazionale|organizzazioni internazionali]] nel decidere quando la difesa di un gruppo di persone può giustificare un intervento o addirittura una guerra.
 
== Pensiero ==
[[deFile:Ranciere.jpg|Jacques Rancière|thumb|left]]
Il pensiero di Rancière si sviluppa attorno ai concetti di Police e di Politica. Per Police si intende il disciplinamento dei corpi, che fa sì che determinati corpi siano assegnati per via del loro nome a un determinato posto o funzione. Una tecnica che confonde il poliziotto e il medico. Per Politica invece si intende un'attività antagonista alla Police, che sposta un corpo da dove era stato assegnato, fa sentire il dissenso, da parte a coloro che nella police non hanno posto, mostrando l'evidenza nuda del caos su cui riposa ogni gerarchia (in questo caso quella della police). La Politica dovrebbe essere un ripartire quello che mettiamo in comune, ma il demos in questo caso mette ben poco in comune, solo la libertà, che però è di tutti e quindi conta ben poco: il demos si ritrova quindi a non avere voce in capitolo, poiché la voce di una massa di persone sentita esternamente è solo un brusio. C'è quindi un torto originario, quello della libertà come proprietà vuota. La Politica allora vuole vincere questo scandalo dove tutto è fatto per il popolo ma dove il popolo non ha voce. Vuole dare parte ai senza parte. È importante manifestare il proprio pensiero. È utile citare il pensiero della [[Hannah Arendt|Arendt]]: La politica non è occuparsi degli uomini (la police di Rancière) ma occuparsi insieme agli altri delle cose del mondo (la politica di Rancière).
 
Gran parte della produzione recente di Rancière è dedicata ai modi in cui politica ed estetica si intrecciano insistendo su uno stesso territorio: quello del sensibile, delle cose visibili e di quelle invisibili nell'organizzazione dello spazio e della vita delle persone. Da questo punto di vista il filosofo ha dato grande importanza al ruolo che la letteratura, il cinema e le arti hanno nella possibilità di modificare concretamente la partizione del sensibile, per usare un'espressione che dà il titolo a una sua famosa intervista del 2000. L'attenzione a questo nodo tra estetica e politica è per molti commentatori la parte più interessante (e forse più ampia anche in termini di contributi) del pensiero filosofico di Jacques Rancière.
 
== Opere ==
* ''La Leçon d'Althusser'', [[Gallimard]], Idées (n° 294), 1975
* ''La Parole ouvrière'', avec Alain Faure, 10/18, 1976 - La Fabrique, 2007 (avec une postface inédite)
* ''La Nuit des prolétaires. Archives du rêve ouvrier'', Fayard 1981, Hachette Pluriel (Poche), 1997
* ''Le Philosophe et ses pauvres''. Fayard, 1983
* ''Louis-Gabriel Gauny: le philosophe plébéien''(édition de Jacques Rancière), Presses universitaires de Vincennes, 1985
* ''[[Il maestro ignorante|Le Maître ignorant: Cinq leçons sur l'émancipation intellectuelle]]'', Fayard 1987 - 10/18 Poche, 2004
* ''Courts voyages au Pays du peuple''. Le Seuil, 1990
* ''Les Noms de l'histoire. Essai de poétique du savoir'', Le Seuil, 1992
* ''Mallarmé, la politique de la sirène''. Hachette, 1996; ''Mallarmé o la politica della sirena'', CLUEB [[2000]]
* ''Aux bords du politique''. Osiris, 1990, La Fabrique 1998, Folio, 2003; ''Ai bordi del politico'', a cura di Andrea Inzerillo, Cronopio, Napoli 2011
* ''[[La Mésentente]]''. Galilée, 1995; ''Il disaccordo'', Meltemi [[2007]]
* ''Arrêt sur histoire''. avec [[Jean-Louis Comolli]], Centre Georges-Pompidou, 1997
* ''La Chair des mots. Politique de l'écriture'', Galilée, 1998
* ''La Parole muette. Essai sur les contradictions de la littérature'', Hachette, 1998
* ''La Fable cinématographique''. Le Seuil; ''La favola cinematografica'', a cura di Bruno Besana, ETS [[2006]]
* ''[[La partizione del sensibile|Le Partage du sensible]]''. La Fabrique, 2000; ''La partizione del sensibile'', traduzione di Francesco Caliri, Deriveapprodi, Roma 2016
* ''L'Inconscient esthétique''. La Fabrique, 2001
* ''Le Destin des images''. La Fabrique, 2003; ''Il destino delle immagini'', Pellegrini [[2007]]
* ''Les Scènes du Peuple''. ''Horlieu'', 2003 (réédition des articles parus dans ''Les Révoltes logiques'')
* ''Malaise dans l'esthétique''. Galilée, 2004; ''Il disagio dell'estetica'', a cura di Paolo Godani, ETS, Pisa [[2009]]
* ''L'Espace des mots: De [[Stéphane Mallarmé|Mallarmé]] à [[Marcel Broodthaers|Broodthaers]]'', Musée des Beaux Arts de Nantes, 2005
* ''[[La Haine de la démocratie]]''. La Fabrique, 2005; ''L’odioL'odio per la democrazia'', trad. it. di Antonella Moscati, Cronopio, Napoli [[2007]]
* ''Chronique des temps consensuels''. Le Seuil, 2005
* ''La Philosophie déplacée. Autour de Jacques Rancière'', Actes du colloque de Cerisy. Horlieu, 2006
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* ''[[Le Spectateur émancipé]]'', La Fabrique, 2008
* ''Et tant pis pour les gens fatigués. Entretiens'', [[Éditions Amsterdam]], 2009
* ''Moments politiques — Interventions 1977-2009'', La fabrique [http://lafabrique.fr] (pour l'édition française) et Lux (pour l'édition canadienne), 2009.
* ''Les écarts du cinéma'', La fabrique, 2011; ''Scarti. Il cinema tra politica e letteratura'', a cura di Andrea Inzerillo, Pellegrini, Cosenza 2013
* ''La méthode de l'égalité'', entretien avec Laurent Jeanpierre et Dork Zabunyan, [[Bayard]], 2012
* ''Modern Times - Essays on Temporality in Art and Politics''. Multimedijalni institut, 2017
 
== Bibliografia ==
* ''La philosophie déplacée : autour de Jacques Rancière'' Colloque de Cérisy - Horlieu éditions (Bourg en Bresse), 2006.
* ''Badiou, Balibar, Ranciere: Re-thinking Emancipation'' de [[Nick Hewlett]], Continuum, [[2007]]
* ''Rancière et Jacotot. Une critique du concept d'autorité'' de Maria Beatriz Greco, L'Harmattan, 2007.
* ''Bourdieu/Rancière : la politique entre sociologie et philosophie'' de [[Charlotte Nordmann]], [[Éditions Amsterdam]], [[2006]]. Rééd. Amsterdam Poches, 2008
* ''L'interruption, Jacques Rancière et la politique'' de Christian Ruby, La Fabrique, 2009.
* ''DISACCORDO'', ''Fata Morgana - Quadrimestrale di Cinema e Visioni'', n. 9, Pellegrini, Cosenza 2009.
* ''Politica delle immagini. Su Jacques Rancière'', a cura di Roberto De Gaetano, Pellegrini, Cosenza 2011.
* Giovanni Campailla, ''La politica de La mésentente. Un bilancio a vent'anni dalla prima pubblicazione'', in «Storia del pensiero politico», 3/2016, pp. 445–464.
*Giovanni Campailla, ''L'intervento critico di Rancière'', Meltemi, Milano 2019.
 
== Voci correlate ==
* [[Filosofia marxista]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20100417061517/http://www.egs.edu/faculty/jacques-ranciere/biography/ Jacques Rancière.] Facoltà alla pagina European Graduate School, con biografia, bibliografia, foto e video conferenze.
 
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