Ariperto I: differenze tra le versioni
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{{Monarca
|stemma = Corona ferrea monza (heraldry).svg
|
|legenda = Ritratto immaginario di Ariperto I in un'incisione ottocentesca
|titolo = [[Re dei Longobardi]]<br />[[Sovrani d'Italia#Re dei Longobardi (568–774)|Re d'Italia]]
|inizio regno = [[653]]
|fine regno = [[661]]
|predecessore = [[Rodoaldo]]
|successore = [[Pertarito]] e [[Godeperto]]
|altrititoli = [[Duca di Asti]]
|data di morte = [[661]]
|dinastia = [[Bavarese (dinastia)|Bavarese]]
|padre = [[Gundoaldo]]
▲|figli = [[Pertarito]] e [[Godeperto]]
|religione = [[Chiesa cattolica|Cattolica]]
|nome = Ariperto I
}}
{{Bio
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 661
|
|
|Nazionalità = Longobardo
|Categorie = no
|FineIncipit =
}}
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Figlio di [[Gundoaldo]], il popolare [[duca di Asti]] fratello della regina [[Teodolinda]] e probabilmente a sua volta duca della città neustriana<ref>Carlo Cipolla, ''Appunti per la storia di Asti''.</ref>, salì al trono nel [[653]] in seguito all'uccisione del suo predecessore, [[Rodoaldo]]. La sua elezione discese dal prevalere, tra i [[Duca (Longobardi)|duchi longobardi]], della corrente [[chiesa cattolica|cattolica]] in luogo di quella [[arianesimo|ariana]] rappresentata dagli ultimi sovrani longobardi, fino a Rodoaldo. Con il cattolico Ariperto tornava inoltre sul trono di [[Pavia]] la [[Bavarese (dinastia)|dinastia bavarese]], portatrice del "carisma" della più antica dinastia dei [[Letingi]].
Fin dall'ascesa al trono, Ariperto favorì il cattolicesimo rispetto alla corrente scismatica [[scisma tricapitolino|tricapitolina]] e all'arianesimo ([[Paolo Diacono]] scrive, forse eccedendo, che "eliminò l'eresia ariana"); al di là delle considerazioni religiose, questo atteggiamento può essere indice della volontà, da parte dell'aristocrazia longobarda, di appoggiarsi alla Chiesa cattolica per poter arrivare alla completa sottomissione dell'[[Italia]], ancora in parte in mano [[impero bizantino|bizantina]]. Il progetto era reso plausibile anche dal contrasto che in quegli anni opponeva il [[Papa]]to al [[Patriarca di Costantinopoli|Patriarcato di Costantinopoli]]: [[papa Martino I]], eletto e consacrato nel 649 senza l'avallo dell'imperatore bizantino, in quello stesso
Il progetto non ebbe seguito immediato, poiché l'[[esarcato d'Italia|esarca di Ravenna]] [[Teodoro I Calliope]], eseguendo le disposizioni dell'imperatore [[Costante II]] (che aveva proibito le dispute teologiche, pericolose per l'unità dell'Impero), arrestò e deportò Martino I. Con il suo successore [[Papa Vitaliano|Vitaliano]], eletto nel [[657]], il [[Stato Pontificio|Papato]] tornò comunque a riavvicinarsi a [[impero bizantino|Bisanzio]].
Fondò la chiesa di [[Basilica del Santissimo Salvatore (Pavia)|San Salvatore]] a [[Pavia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.monasteriimperialipavia.it/pavia-citta-regia/|titolo=Pavia città Regia}}</ref>, dove vennero seppelliti i suoi figli Pertarito<ref>Paolo Diacono, ''Historia Langobardorum'', [[s:la:Historia Langobardorum/Liber V#37|V, 37]].</ref> e Godeperto e i nipoti [[Cuniperto|Cunicperto]],<ref>Paolo Diacono, ''Historia Langobardorum'', [[s:la:Historia Langobardorum/Liber VI#17|VI, 17]] ({{Cita|Zanella|p. 503}}).</ref> [[Liutperto]] (non certo)<ref>{{Cita web|url=http://sepolture.storia.unipd.it/index.php?page=scheda&id=28|titolo=Le sepolture nel regno italico (secoli VI-X)|accesso=18 marzo 2019|dataarchivio=22 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722064821/http://sepolture.storia.unipd.it/index.php?page=scheda&id=28|urlmorto=sì}}</ref> e [[Ariperto II]].<ref>Paolo Diacono, ''Historia Langobardorum'', [[s:la:Historia Langobardorum/Liber VI#35|VI, 35]] ({{Cita|Zanella|p. 431}}).</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Paolo de Vingo|titolo=Le forme di rappresentazione del potere e le ritualità funerarie aristocratiche nel regno longobardo in Italia settentrionale|rivista=Acta Archeologica Academiae Scientiarum Hungaricae, 2012|numero=63}}</ref>
==Note==
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==Bibliografia==
;Fonti primarie
* {{Cita libro|autore=[[Paolo Diacono]]|titolo=Storia dei Longobardi|url=https://archive.org/details/paolo-diacono.-storia-dei-longobardi-ocr-2000/page/n3/mode/2up|edizione=traduzione e note di Antonio Zanella|altri=introduzione di Bruno Luiselli|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=1991|lingua=la, it|ISBN=88-17-16824-6|cid=Zanella}}
;Fonti secondarie
* {{DBI|nome=ARIPERTO I, re dei Longobardi|nomeurl=ariperto-i-re-dei-longobardi|autore=Paolo Bertolini|volume=4|anno=1962}}
* Carlo Cipolla, ''Appunti per la storia di Asti'', 1891.
* {{Cita libro|autore=[[Jörg Jarnut]]
* {{Cita libro|autore=Sergio Rovagnati
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Box successione
|tipologia = precedenza titoli nobiliari
|precedente=[[Gundoaldo]]|carica=[[Duca di Asti]] |periodo=[[615]]
}} {{Box successione
|tipologia = regnante
|carica=[[Sovrani longobardi|Re dei Longobardi]]
}} {{Re longobardi}}
{{Re d'Italia}}
{{Controllo di autorità}}
▲{{Re longobardi}}{{Re d'Italia}}{{Portale|biografie|Longobardi}}
[[Categoria:Duchi di Asti]]
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