Ko Un: differenze tra le versioni
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|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = poeta
|Attività2 = scrittore
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== Biografia ==
=== I primi anni di vita ===
Ko Un nasce a [[Gunsan]], nella [[Province della Corea del Sud|provincia sudcoreana]] del [[Jeolla Settentrionale]], nel [[1933]], durante l'[[occupazione militare|occupazione]] [[giappone]]se della [[Corea]], e sarà il testimone delle vicende dolorose che il suo Paese dovrà affrontare nell'arco di numerosi decenni: dalla dominazione coloniale giapponese, agli orrori della [[Seconda guerra mondiale]], dalla [[Guerra di Corea|guerra fratricida della Corea del 1950-53]] alla sua divisione al [[38º parallelo|trentottesimo parallelo]] durante la [[Guerra
Primogenito di una modesta [[famiglia (società)|famiglia]], sia per il livello [[economia|economico]] che [[cultura]]le, apprende dal nonno la storia coreana e il perché della resistenza all'occupazione [[giappone]]se. Legato da profondo [[affetto]] alla nonna materna, che morirà durante l'esodo del dopoguerra coreano, scriverà una [[poesia]] a lei dedicata nella raccolta poetica ''Nanimbo''.
=== La scuola ===
Ko Un inizia le [[Scuola|scuole]] nel periodo in cui l'uso della [[lingua coreana]], essendo il Paese dietro gestione di un'[[Occupazione giapponese della Corea|amministrazione coloniale giapponese]], era in esse vietato e, come egli stesso ricorda, anche il suo [[Nome proprio|nome]] era stato cambiato in Dakkabayai Dorasuke. Affronta gli studi con grande impegno e già all'età di otto anni conosce i testi della [[letteratura]] classica [[Cina|cinese]].
=== L'insegnamento e la guerra ===
Nel [[1950]] gli viene assegnata una cattedra nella scuola media di Kunsan dove insegna [[lingua coreana|coreano]] e [[arte]], ma nel mese di giugno scoppia la [[guerra]] facendo precipitare il [[
=== Il monachesimo ===
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=== Il ritorno alle vesti laiche ===
Nel [[1962]], deluso ancora una volta dalla corruzione che vige nel clero buddista, decide di abbandonare la vita [[Monastero|monastica]] per riprendere le vesti di [[laico]] e lo dichiara sul [[quotidiano]] "Hankook Ilbo" con un ''Manifesto di rinuncia''. Per tre anni, dal [[1963]] al [[1966]], vive sull'[[isola]] [[Cheju]] dove insegna gratuitamente coreano e arte in una scuola di [[carità]]. In questo periodo legge ''[[Il placido Don (romanzo)|Il placido Don]]'' di [[Michail Sholokhov]] in traduzione [[Lingua giapponese|giapponese]] ma la vastità e grandezza del testo lo sconforta e brucia tutti i suoi manoscritti che ritiene, al confronto, misera cosa. Non è questo un periodo sereno per il poeta che, depresso dall'[[Etanolo|alcool]] e dall'[[insonnia]], tenta nuovamente il suicidio. Continua comunque a scrivere e pubblica il suo secondo volume in versi ''Seaside Poems: God, The Last Village of Languages''.
=== Il periodo nichilista ===
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=== La ripresa ===
Nel [[1973]] un profondo cambiamento avviene nella vita del poeta che, abbandonato e rinnegato l'atteggiamento nichilista, diventa un appassionato militante [[Nazione|nazionalista]] impegnandosi negli eventi [[storia|storici]] e [[società (sociologia)|sociali]] contemporanei. Profondamente coinvolto nel movimento per [[Diritti umani|i diritti umani]] e nel [[Categorie dei lavoratori|movimento dei lavoratori]] dirige la sua protesta contro il tentativo del [[presidente]] [[Park Chung
=== La lotta per i diritti umani ===
Gli anni che vanno dal [[1974]] al [[1978]] lo vedono sempre più impegnato nella lotta per i diritti umani. Nel 1974 viene fondata l'Associazione degli scrittori per la Libertà e il poeta ne diventa primo segretario generale, mentre nel [[1978]] sarà eletto rappresentante dell'Associazione per i diritti umani. Inserito nelle liste nere della [[KCIA]] (Korean Central Intelligence Agency), i servizi segreti della [[Corea del
Nel [[1979]] il poeta viene eletto vicepresidente dell'Associazione per l'unità nazionale e, imprigionato per la seconda volta, sarà presto scarcerato. Nel frattempo la situazione del paese si sta facendo sempre più critica. Assassinato nell'ottobre del 1979 il presidente [[Park Chung
=== Una nuova svolta ===
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==== I vari premi e le numerose pubblicazioni ====
Nel 1987 riceve per la seconda volta il "Korean Literature Prize", ma nel [[1989]] viene incarcerato per la quarta volta. Nello stesso anno riceve il "Manhae Literary Prize". Riceve il "Jong-Ang Cultural Prize" nel [[1991]], anno della pubblicazione di ''For Tears'', ''Sea Diamond Mountain'', ''What!-Zen poems!'', ''Garland Sutra: A Novel'', e dal 1991 al [[1994]] sarà Presidente dell'Associazione degli scrittori per la letteratura nazionale.
==== Negli Stati Uniti ====
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==== L'ultimo fervido periodo e le candidature al premio Nobel ====
Risale al [[2000]] la pubblicazione dei due volumi di poesie ''South and North'' e ''The Himalayas'' e il viaggio nella [[Corea del nord]] come delegato per l'incontro al vertice tra i leader delle due Coree. Viene nel frattempo eletto co-presidente del "National Trust of Korea". Nel [[2001]] esce la raccolta di poesie brevi dal titolo ''Flowers of a moment'', tradotta anche in [[lingua italiana|italiano]] nel [[2006]] con il titolo [[Fiori d'un istante]]. Esce anche la raccolta in [[prosa]] intitolata ''The Road Has Traces of Those Who Went Before''.
Nel [[2002]] viene pubblicata la raccolta in versi '' Poetry Left Behind'' e il poeta si dedica all'opera completa in 38 volumi dal titolo ''Ko Un's Complete Works'' oltre a pubblicare la raccolta poetica ''Late-Coming Song''. Viene anche nominato per la prima volta candidato per la Corea al [[Premio Nobel per la Letteratura]]. I volumi 16-20 della raccolta poetica ''Ten Thousand Lives'' escono nel [[2003]] e nel [[2004]] il poeta ottiene diverse nomine, tra le quali quelle di presidente del "Korean Literary Peace Forum" e, per la seconda volta, la candidatura al Premio Nobel per la Letteratura.▼
▲Nel [[2002]] viene pubblicata la raccolta in versi '' Poetry Left Behind'' e il poeta si dedica all'opera completa in 38 volumi dal titolo ''Ko Un's Complete Works'' oltre a pubblicare la raccolta poetica ''Late-Coming Song''. Viene anche nominato per la prima volta candidato per la Corea al [[Premio Nobel per la Letteratura]].
Il [[2005]] lo vede impegnato in una visita alla Corea del Nord per partecipare ad un comitato congiunto per la stesura di un dizionario pan-coreano. Vengono intanto annunciate le pubblicazioni dei volumi 21-25 di ''Ten Thousand Lives'' e gli giunge la terza nomina a candidato al Premio Nobel che lo vede tra i finalisti. Nello stesso anno riceve il "Literary Award for Unification" e il "Bijorns Ordere for Literature".
== Lo stile ==
Ha scritto poesie in quasi ogni genere immaginabile, di fatto su ogni tema. Le sue prime poesie erano perlopiù brevi liriche contrassegnate da una manifestazione straordinariamente sensuale di intensità verbale. Molto spesso, le sue poesie sono ispirate dalla visione di scorci di paesaggi, da parte di un individuo o in un ricordo fugace. Queste poesie possono essere piuttosto lunghe o molto brevi. È autore di una raccolta di poesie [[Buddismo Zen|Zen]], nonché di altre raccolte di brevi [[Epigramma|epigrammi]]. Ha inoltre scritto un'[[epopea]] in 7 volumi, ''Baektusan'', sulla lotta coreana per l'indipendenza dal [[Giappone]].
La sua più straordinaria impresa poetica è il ''Maninbo'' (''Ten Thousand Lives'', ovvero "Diecimila vite"), serie attualmente (2006) giunta al volume 23, nella quale egli rievoca ogni persona da lui conosciuta personalmente o incontrata nel corso delle sue conferenze durante la sua vita. Nonostante una concezione sbagliata che su di lui è stata formulata, la politica e la lotta non sono mai state pervasive nei suoi lavori pubblicati, benché egli leggesse poesie di protesta a tutte le più importanti manifestazioni pro-democrazia durante gli [[Anni 1970|anni settanta]] e [[Anni 1980|ottanta]]. Le sue poesie sono intensamente spontanee, caratterizzate da un linguaggio [[Dialetto|vernacolare]] più che da una finezza letteraria. === Opere ===
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.unisi.it/semicerchio/numeri/testisc_31/Coreana.pdf#search='Ko%20Un'|titolo=Approfondimento|accesso=11 ottobre 2006|dataarchivio=31 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120131210832/http://www.unisi.it/semicerchio/numeri/testisc_31/Coreana.pdf#search='Ko%20Un'|urlmorto=sì}}
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[[Categoria:Attivisti sudcoreani]]
[[Categoria:Attivisti per i diritti umani]]
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