Demiurgo: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|il magistrato dell'antica Grecia|Demiurgo (magistrato)}}
[[File:Europe a Prophecy, copy D, object 1 (Bentley 1, Erdman i, Keynes i) British Museum.jpg|thumb|[[William Blake]], ''The Ancient of Days'' (1794), che raffigura l'atto della creazione tramite un [[compasso (araldica)|compasso]]]]
Il '''demiurgo''', figura [[Filosofia|filosofica]] e al tempo stesso [[mito]]logica, è un essere [[divinità|divino]], dotato di capacità generatrice, descritto la prima volta da [[Platone]] nel ''[[Timeo (dialogo)|Timeo]]'' (anche se un breve accenno alla sua figura è presente già nel X libro della ''[[Repubblica (dialogo)|Repubblica]]'')
==Il Demiurgo nel mito==
Fu descritto all'inizio da [[Platone]] soltanto come ipotesi cosmologica che ha carattere verosimile, cioè in forma di [[mito]], di cui egli si serviva come in altri casi per descrivere in modo [[intuizione|intuitivo]] e narrativo, anziché con una rigorosa argomentazione dimostrativa, un aspetto del suo pensiero particolarmente difficile da illustrare e comprendere.
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Sul piano filosofico il Demiurgo corrisponde alla necessità di introdurre un principio unitario in grado di giustificare e superare il rigido [[dualismo]], teorizzato da Platone, fra il [[mondo delle idee]] e la realtà [[sensibilità (filosofia)|sensibile]].
Questo [[divinità|divino]] artigiano rappresenta quindi il mediatore tra la dimensione intellegibile e la materia, dualismo altrimenti inscindibile. Il demiurgo è infatti l'intelligenza che progetta il mondo, guardando alle idee come modello e usando la materia (o ''[[chora (filosofia)|chora]]'') come strumento.
Le [[idee]] platoniche sono eterne, necessarie e precedono ogni origine temporale. Esse sono l'oggetto della vera intellezione in quanto "pura forma". Sono dunque esenti da generazione e corruzione, a differenza del mondo sensibile che è al contrario generato e corruttibile. Il mondo sensibile, soggetto al [[divenire]] e generato, deve necessariamente discendere da un principio, giacché non vi è generazione senza una [[causa (filosofia)|causa]]. Il Demiurgo, essendo legato imprescindibilmente all'idea di [[Bene (filosofia)|Bene]], non può che creare il migliore dei mondi possibili. Pur avendo come modelli eterni le idee iperuraniche, il Demiurgo è legato alla "minorità ontologica" del mondo sensibile. Il Demiurgo quindi non crea affatto ''ex nihilo'' (dal nulla), ma è costretto ad operare trasmettendo la forma ideale ad una materia preesistente.
Nell'[[
==Il Demiurgo nello gnosticismo==
[[File:Leontocephaline
Il Demiurgo nello [[gnosticismo]] è un dio minore, creatore e governatore della [[Materia (filosofia)|materia]] assieme agli [[Arconte (gnosticismo)|Arconti]], suoi sottoposti, mentre il vero Dio è trascendente, lontano e separato da lui.
Quando
Gli gnostici [[ofiti]] veneravano il [[serpente (simbolo)|serpente]], perché era stato mandato da Sophia (o era lei stessa in sue sembianze) per indurre gli uomini a nutrirsi del frutto della conoscenza proibito dal Demiurgo, al fine di far loro acquisire la ''[[gnosis]]'' di cui avevano bisogno per svegliarsi dai suoi inganni.}}
Gli gnostici credevano pertanto nella teoria della [[dualismo|doppia divinità]] ([[manicheismo]]) che contrapponeva il Demiurgo creatore al vero Dio, sconosciuto e [[trascendenza|trascendente]].{{#tag:ref|Anche il ''[[vangelo di Giuda]]'' (un [[Vangeli apocrifi|apocrifo]], non inserito nei vangeli canonici e quindi non presente nella [[Bibbia]]) recentemente scoperto, tradotto e poi acquistato dalla [[National Geographic Society]], menziona gli eoni e parla degli insegnamenti di Gesù al loro riguardo<ref>vedi ''[https://www.nationalgeographic.com/lostgospel/ The Lost Gospel]'', versione online dal [[National Geographic]], contenente testi [[Lingua copta|copti]], traduzioni [[Lingua inglese|inglesi]] e fotografie.</ref>. In un passo di tale vangelo, Gesù deride i discepoli che pregano l'entità che loro credono essere il vero Dio, ma che è in realtà il malvagio Demiurgo.}}
Il Demiurgo era la soluzione gnostica al [[problema del male]]. Gli gnostici ritenevano che un Dio buono non avrebbe potuto creare il mondo con la sua malvagità, e per tale motivo contrapponevano il Demiurgo creatore alla [[trascendenza]] di Dio.
== Il demiurgo nelle altre religioni ==
{{S sezione|mitologia|religione}}
La figura del demiurgo, quanto divinità archetipica creatrice, è presente in molte altre religioni del mondo. Ad esempio la popolazione dei Semang nella penisola della [[Malacca (Malaysia)|Malacca]] considera come demiurgo la divinità Plē.<ref>{{Cita libro|autore=Mircea Eliade|titolo=Trattato di storia delle religioni|anno=|editore=Bollati|città=|p=45|pp=|ISBN=978-88-339-1849-5}}</ref> Presso alcune popolazioni [[Bantu (etnologia)|bantu]] il demiurgo è Unkulunkulu. Tra gli indiani Tlingit il Corvo assurge a questo ruolo, mentre tra gli indiani Tupi prende il nome di Tamosci.<ref>{{Cita libro|autore=Mircea Eliade|titolo=Trattato di storia delle religioni|anno=|editore=Bollati|città=|p=52|pp=|ISBN=978-88-339-1849-5}}</ref>
== Note ==
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