Problema dei neutrini solari: differenze tra le versioni

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[[File:Kép1-it.png|thumb|Schema sul numero di neutrini prodotti dal Sole: la colonna sinistra rappresenta iil risultatinumero teoricidi neutrini attesi dalla teoria; la colonna destra (blu) i risultati sperimentali. I colori del numero di neutrini attesi indica il meccanismo di produzione nel Sole.|300px]]
Il '''problema dei neutrini solari''' riguarda una grossa discrepanza tra il numero osservato di [[neutrinoNeutrino elettronico|neutrini elettronici]] che arrivanogiungono sulla [[Terra]] provenienti dal [[Sole]] e il numero predetto da modelli teorici, dell'internoin delparticolare il [[Solemodello solare standard]] (SSM), cheutilizzato duròper dallaspiegare metàla degliproduzione [[Annidi 1960|annienergia sessanta]]all'interno finodel al [[2002]]Sole.
 
Questo problema rimase insoluto sin dalla sua scoperta, verso la metà degli [[Anni 1960|anni sessanta]], fino al 2002.
Il problema è stato risolto grazie a una nuova comprensione della fisica dei neutrini, che ha richiesto una modifica del [[Modello Standard]] della [[fisica delle particelle]], in modo che fossero permesse le [[oscillazione del neutrino|oscillazioni di neutrino]]. In pratica, se il neutrino ha massa, esso può cambiare [[sapore (fisica)|sapore]] dal momento in cui è generato all'interno del Sole e quindi non venire rivelati dagli esperimenti.
 
Il problema è stato risolto grazie a una nuova comprensione della fisica dei neutrini, che ha richiesto una modifica del [[Modellomodello Standardstandard]] della [[fisica delle particelle]], in modo che fossero permesse le [[oscillazione del neutrino|oscillazioni di neutrino]]. In praticasintesi, se il neutrino hapossiede una massa, esso può cambiare [[sapore (fisica)|sapore]] dal momento in cui è generato all'interno del Sole lungo il suo percorso per giungere al nostro pianeta e quindi non venire rivelatirilevato dagli esperimenti concepiti all'epoca per determinare solo una data tipologia di neutrini (quelli elettronici appunto).
 
== Premessa ==
Il [[Sole]] è un reattore a [[fusione nucleare]] naturale, che fonde l'[[idrogeno]] in [[elio]]. I meccanismi principali di produzione di energia sono la [[catena PP]] (che ha alcune diramazioni, dette catene PPI, PPII e PPIII) ed il [[Ciclo del carbonio-azoto|ciclo CNO]]. L'energia in eccesso è rilasciata aisotto forma di [[raggio gamma|raggi gamma]] e alledi particelle sotto forma di [[energia cinetica]],; comefra alqueste vi è anche il [[neutrino]], in particolare la reazione nucleare produce neutrini elettronici, che viaggiaviaggiano dal nucleo del Sole fino alla Terra senza apprezzabili assorbimenti da parte degli strati superiori del Sole. Da questo ci si aspettava che il numero di neutrini elettronici prodotti nel Sole, con una data energia, venissero rilevati senza apprezzabili modifiche sulla Terra, con una diminuzione dovuta soltanto alla distanza che separa il nostro pianeta dalla sua stella.
Il [[Sole]] è un reattore a [[fusione nucleare]] naturale, che fonde l'[[idrogeno]] in [[elio]].
I meccanismi principali di produzione di energia sono la [[catena PP]] (che ha alcune diramazioni, dette catene PPI, PPII e PPIII) ed il [[Ciclo del carbonio-azoto|ciclo CNO]]. L'energia in eccesso è rilasciata ai [[raggio gamma|raggi gamma]] e alle particelle sotto forma di [[energia cinetica]], come al neutrino, che viaggia dal nucleo del Sole fino alla Terra senza apprezzabili assorbimenti da parte degli strati superiori del Sole.
 
Man mano che gli esperimenti diventavano sensibili a porzioni sempre più grandi di energie dei neutrini incidenti, apparve evidente che il numero di neutrini rivelatirilevati era inferiore al numero previsto dalla teoria. In vari esperimenti il numero di questo tipo di neutrini osservato era trafra un terzo e unla mezzometà di quanto predetto., Questocreando problemacosì diventòquello notoche conè ilstato nomedefinito diil '''problema dei neutrini solari'''.
 
== Flusso aspettato di neutrini stimato teoricamente ==
 
Il calcolo del flusso di neutrini atteso sulla superficie terrestre viene riportato di seguito. La [[luminosità (astronomia)|luminosità]] del soleSole è proporzionale all'energia che si produce al suo interno, nel [[Nucleo solare|nucleo]], per cui dividendo questo valore per l'energia prodotta da una [[reazione nucleare]] – che è un valore conosciuto – si ottiene il numero di reazioni di fusione necessarie a creare quel flusso luminoso, e moltiplicando questo valore per 2 si ottiene una stima per il numero di neutrini espulsi:
Possiamo stimare con un semplice calcolo il flusso di neutrini aspettato sulla superficie terrestre, questo calcolo è importante, in quanto è da esso che sorge il problema dei neutrini solari.
La [[luminosità (astronomia)|luminosità]] del sole è proporzionale all'energia che si produce al suo interno, per cui dividendo questo valore per l'energia prodotta da una reazione si ottiene il numero di reazioni di fusione, moltiplicando questo valore per 2 si ottiene una stima per il numero di neutrini:
 
:<math>n_\nu = 2 \frac{L}{Q - \langle q_\nu \rangle}</math>
 
dove ''L'' è la luminosità, ''Q'' è l'energia sviluppata dalla reazione e <math>\langle q_\nu \rangle</math> è l'energia media che ha ilogni neutrino emesso dalla reazione.
 
Poiché <math>L = 3,864 \cdot 10^{3326} \ \frac{erg}{s}W</math>, <math>Q = 26,7 \ MeV</math> e <math>\langle q_\nu \rangle = 0,6 \ MeV</math>, si trova che:
 
:<math>n_\nu = 1,851 \cdot 10^{38} \ \frac{neutrini}{s}</math>
 
Il numero di questidei neutrini che arrivanovengono sullaricevuti superficieogni terrestresecondo (''s''), supponendo che essi siano emessi uniformemente in tutte le direzioni (propagazione sferica), è:
 
:<math>\Phi_\nu = \frac{n_\nu}{4 \pi R^2}</math>
 
dove ''R'' è la distanza Terradal centro di emissione (o raggio della sfera -di Solepropagazione). Sostituendo a ''R'' il valore della distanza Terra–Sole si ottiene per il flusso aspettatoteorico adi terraneutrini che raggiunge la Terra:
 
:<math>\Phi_\nu = 6,588 \cdot 10^{10} \ \frac{neutrini}{s \; \times \; cm^2}</math>
ovvero circa 65 miliardi di neutrini al secondo per ogni centimetro quadrato di superficie.
 
== Esperimenti ==
PrimaPer ditrattare addentrarci nella storia delquesto problema e dei risultati sperimentali, conviene definire una unitaunità di misura che spesso è usata per la presentazione dei risultati: la ''SNU'', definita come il numero di neutrini catturati in un secondo da un rivelatore di <math>10^{36}</math> atomi:
 
:<math>\Phi_\nu (SNU) = \frac{\sum_i \sigma_{i,x} \phi_i}{10^{36}}</math>
 
dove ''i'' indica il tipo di reazione che produce neutrini, ''x'' il tipo di rivelatore, <math>\sigma</math> è la [[sezione d'urto]] del processo e <math>\phi</math> il flusso di neutrini.
 
Questa unità di misura è valida per gli esperimenti che usano metodi radiochimici, per quelli che usano lo [[scattering]] i risultati vengono dati in numero di neutrini per unità di tempo e di superficie, rapportati, normalmente, ad unal modello solare standard.
 
Molti esperimenti per la rilevazione dei neutrini sono locatirealizzati nel sottosuolo, comead esempio in miniere abbandonate o in strutture apposite, allo scopo di schermare i rivelatori dai [[raggi cosmici]] e da altre fonti di radiazione.
 
=== Esperimento Homestake ===
{{Vedi anche|Esperimento Homestake}}
La prima evidenza del problema dei neutrini solari si ebbe intorno alla fine degli anni '60, quando [[Raymond Davis Jr.|R. Davis]] miserealizzò inl'[[esperimento piediHomestake]], il primo esperimento volto alla rilevazione dei neutrini solari, nella [[miniera di [[Homestake]], nel [[Sud Dakota del Sud]], negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
 
Il rivelatore usato nell'esperimento fu il [[cloro]]-37: esso è presente con una abbondanza di circa il 25% in natura, inoltre il cloro è un elemento facilmente reperibile, assorbe neutrini ad energie non troppo alte (si possono rivelare i neutrini del ramo del [[boro]]-8), ede inoltre si ha una buona [[sezione d'urto]] per assorbimento. La reazione usata è l'inversa delil [[decadimento beta]] dell'[[argon]]inverso (<math>p+e^-37\rightarrow \nu_e+n </math>):
 
:<math>\nu_e + \; ^{37}Cl \rightarrow \; ^{37}Ar + e^-</math>
 
L'[[energia di soglia]] per la reazione è di circa {{M|0,8 |ul=MeV}}, ciò permette di rivelare (si confronti la figura contenente gli spettri dei neutrini previsti) la maggior parte dei neutrini che ci arrivano sulla Terra, salvo quelli della reazione ''pp''.
 
Il tempo di presaraccolta dei dati era sufficientemente lungo (da uno a circa tre mesi) da far sì da avereottenere una situazione dicerta equilibriostabilità (si noti che l'[[argon]] viene prodotto dal cloro, ma esso decade, con vita media di 35 giorni, in cloro).
 
DopoAl iltermine del tempo di presarilevamento dei dati l'argon veniva estratto dalla soluzione, con efficienze di raccolta superiorisuperiore al 95%.
 
Dalla configurazione dell'apparato sperimentale si otteneva che, ad un atomo di argon ottenuto, corrispondeva un tasso di cattura di 5,26 SNU,; il valore deldi fondo aspettatoatteso per l'esperimento era di <math>0,4 \pm 0,16 \ SNU</math> per ogni ciclo di presaraccolta dati.
 
Questo esperimento restò in presa datidurò fino al 1994, ed il risultato totale dellaottenuto presadai dati raccolti fu:
 
:<math>\Phi_\nu = 2,56 \pm 0,16 \ SNU</math>
 
contro un valore aspettatoatteso (calcolato sulla base del modello {{Chiarire|BP(05)}}) di:
 
:<math>\Phi_\nu = 8,1 \pm 1,3 \ SNU</math>
 
Il risultato, quindi, mette in evidenza il fatto (conosciuto già negli anni '60 al tempo delle prime preseraccolte di dati), che si ha un deficit di circa il 2/3 nel numero totale di neutrini rivelati ed è proprio questo deficit chea èdeterminare noto comeil ''problema dei neutrini solari''.
 
=== GALLEX / GNO ===
 
Questo L'esperimento [[GALLEX]] è stato sviluppato in Italia, nei [[Laboratori Nazionali del Gran Sasso|laboratori dell'INFNnazionali del Gran Sasso]]; la presaraccolta dati cominciò nel 1991 per finire nel 1997; l'esperimento continuò, poi, la sua attività come GNO.
 
Questo esperimento usa come rivelatore il [[Gallio (elemento chimico)|gallio]], al posto del cloro, sfruttando la reazione:
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:<math>\Phi_\nu = 77,5 \pm 6,2 ^{+ 4,3} _{- 4,7} \ SNU</math>
 
per l'esperimento ''GALLEX'' e:
 
:<math>\Phi_\nu = 62,9 ^{+ 5,5} _{- 5,3} \pm 2,5 \ SNU</math>
 
per l'esperimento ''GNO'', contro un flusso aspettatoatteso di:
 
:<math>\Phi_\nu = 126 \pm 10 \ SNU</math>
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=== SAGE ===
 
Questo L'esperimento [[SAGE (Soviet-American Gallium Experiment)|SAGE]] fu sviluppato in Unione Sovietica, nella regione del nord del [[Caucaso]], a partire dal 1990.
 
Le principali differenza rispetto al precedente esperimento sono nel tipo di rivelatore (Gallio metallico, invece che liquido) ed, evidentemente,e nella fase di estrazione.
 
Il risultato per questo esperimento è stato di:
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:<math>\Phi_\nu = 70,8 ^{+ 5,3} _{- 5,2} \; ^{+3,7} _{-3,2} \ SNU</math>
 
contro un flusso aspettatoatteso di:
 
:<math>\Phi_\nu = 126 \pm 10 \ SNU</math>
 
=== Kamiokande e Super-Kamiokande ===
{{Vedi anche|Kamiokande|Super-Kamiokande}}
Questo esperimento, realizzato in [[Giappone]], fu pensato originariamente per rivelare il [[decadimento del protone]] (Kamiokande I) e solo in un secondo momento fu usato, dopo alcune modifiche, per misurare il flusso di neutrini solari (Kamiokande II).
 
Il processo usato per rivelare i neutrini si basa sullo [[scattering]] su elettroni e non su un metodo radiochimico, per cui semplice acqua purificata è sufficiente come rivelatore.
 
La reazione su cui si basa la reazione è, quindi:
 
:<math>\nu_e + e^- \rightarrow \nu_e + e^-</math>
 
in cui, si noti, lo stato finale delle due particelle è differente da quello iniziale.
 
L'elettrone scatterato viene rilevato tramite emissione di luce [[effettoEffetto Čerenkov|radiazione Čerenkov]].
 
L'apparato, situato ad una profondità di {{M|1000 [[metro|ul=m]]}}, nella miniera di Kamioka, è stato posto in un contenitore cilindrico di [[acciaio]], di capacità di circa {{M|1200 [[tonnellata|ul=t]]}} di acqua ma come rivelatore furono usate solo le {{M|680 |u=t}} più interne per problemi di schermaggio da [[raggio cosmico|raggi cosmici]] e sorgenti radioattive naturali.
 
L'intero apparato era circondato da circa 950 [[fotomoltiplicatori]] che raccoglievano i [[Fotone|fotoni]] emessi, trasformando questo debole segnale in un segnale elettrico misurabile.
 
L'energia di soglia originaria di questo esperimento era di 9 MeV, abbassata a 7,5 MeV, dopo alcune modifiche (Kamiokande III). Questo lo rende sensibile solo ad una frazione del flusso totale di neutrini provenienti dal Sole.
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Il rivelatore Super - Kamiokande consiste, in effetti in un miglioramento del rivelatore Kamiokande, messo in funzione nel [[1996]].
 
Innanzitutto, il volume d'acqua era molto più grande di quello della prima versione e pari a 50000 tonnellate, il volume ''di fiducia'' aumentato, quindi, a 22500 tonnellate ed il numero di fotomoltiplicatori è stato aumentato a 13000 (S-K I).
 
Sfortunatamente il 21 novembre [[2001]] un incidente fece implodere circa la metà dei fotomoltiplicatori a causa dell'elevata pressione, e fu rimesso in funzione ridistribuendo i tubi rimasti intatti sulla superficie totale del rivelatore (S-K II).
 
Nel [[2005]] fu intrapreso il lavoro di riportare l'apparato alla sua forma originale, lavoro che dovrebbe essere finito nel [[2006]] (S-K III).
 
I risultati di questi esperimenti e di quelli basati su questo tipo di configurazione sono raccolti in tempo reale, contrariamente agli esperimenti basati su metodi radiochimici.
 
I risultati totali (per il S-K riporto i dati più aggiornati) ottenuti da questi due esperimenti e basati sulla rivelazione di [[scattering]] elastico sono:
 
:<math>K: \; \; \Phi_\nu = (2,80 \; \pm \; 0,19 \; \pm \; 0,33) \times 10^{6} \; cm^{-2} \; s^{-1}</math>
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:<math>\Phi_\nu = (5,69 \; \pm \; 0,91) \times 10^{6} \; cm^{-2} \; s^{-1}</math>
 
==== CommentiConclusioni ====
 
Si noti che questo esperimento, grazie alla forte correlazione della luce emessa con la direzione della particella incidente, fu il primo esperimento in assoluto a confermare l'emissione di neutrini da parte del soleSole, in quanto questa era solo supposta sulla base dei modelli e della conoscenza delle interazioni, e gli esperimenti radiochimici non davano informazioni sulla direzione della particella incidente.
 
Inoltre, in questi due esperimenti si poté misurare anche l'asimmetria tra neutrini emessi di giorno e neutrini emessi di notte, l'interesse standocausata neldal fatto che questi ultimi devono attraversare uno spessore di materia più(l'intera massa terrestre) grandemaggiore dei primi.
 
I risultati ottenuti dall'esperimento S - K sono stati:
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:<math>A_{DN} = \frac{D - N}{0,5 \; (D + N)} = -0,021 \; \pm \; 0,020 \; ^{+0,013}_{-0,012}</math>
 
Inoltre, la reazione usata per la rivelazione dei neutrini non è sensibile solo ai neutrini di tipo elettronico (contrariamente ai metodi radiochimici), ma a tutte le tre specie di neutrini,; tuttavia, la sensibilità legata ai [[Neutrino muonico|neutrini muonici]] e tau[[Neutrino tauonico|tauonici]] è solo il 20% di quella legata ai neutrini elettronici.
 
=== SNO ===
 
Questo L'esperimento canadese SNO ([[sudbury neutrino observatory|Sudbury Neutrino Observatory]]), cominciò ad acquisire dati nel maggio del [[1999]]; l'apparecchio era posto ad una profondità di circa 2000 metri nella miniera di [[Greater Sudbury|Sudbury]] nell'[[Ontario]].
 
In questo esperimento venivano usate 1000 tonnellate di [[acqua pesante]], in un contenitore sferico circondato da uno schermo di acqua e da 9600 fotomoltiplicatori.
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In una prima fase il neutrone era catturato dal deuterio, ma con bassa efficienza, per aumentare questo valore 2 tonnellate di sale (NaCl) sono state sciolte nell'acqua in una seconda fase dell'esperimento.
 
I risultatorisultati ottenuti fino ad ora, secondo le analisi più recenti sono, per la fase senza sale sciolto in acqua:
 
:<math>ES: \; \; \Phi_\nu = (2,39 \; ^{+0,24}_{-0,23} \; \pm 0,12) \times 10^6 \; cm^{-2} s^{-1}</math>
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:<math>NC: \; \; \Phi_\nu = (4,94 \; \pm 0,21 \; ^{+0,38}_{-0,34}) \times 10^6 \; cm^{-2} s^{-1}</math>
 
contro un flusso aspettatoatteso di:
 
:<math>\Phi_\nu = (5,69 \; \pm \; 0,91) \times 10^{6} \; cm^{-2} \; s^{-1}</math>
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Altri esperimenti sono in corso di costruzione e di progettazione per trovare una soluzione a questo problema, sia in Italia che nel resto del mondo.
 
* '''[[Borexino]]''': attualmente in presa dati ai Laboratori nazionali del Gran Sasso dell'INFN; lo schema di funzionamento è del tipo di quello già usate per l'esperimento SNO (un materiale scintillatore che genera dei fotoni i quali vengono a loro volta rivelati da fotomoltiplicatori), ed analogamente a questo esperimento la rivelazione si basa sullo scattering elastico di un elettrone ed un neutrino.
*'''Icarus''': ha preso dati ai Laboratori nazionali del Gran Sasso dell'INFN: questo esperimento si basa sulla rivelazione di un evento tramite una camera a proiezione temporale (il materiale all'interno della camera è dell'Argon liquido), e la rivelazione è rivolta sia ai neutrini solari che a quelli atmosferici; esistono regole di selezione per distinguere i due tipi di eventi. Dal 2010 al 2012 il rivelatore è stato inoltre attivo nella rivelazione del fascio di neutrini prodotto all'acceleratore [[Super Proton Synchrotron|SPS]] del [[CERN]] a Ginevra<ref>{{Cita web|url=http://www.media.inaf.it/2014/12/10/il-gigante-icarus-muove-dal-gran-sasso/|titolo=Il gigante ICARUS muove dal Gran Sasso|autore=Antonella Varaschin|sito=MEDIA INAF|accesso=2017-03-02}}</ref>.
*'''Heron''': anche questo esperimento si basa sulla rivelazione di scattering elastico di un neutrino ed un elettrone, e si propone di misurare principalmente i neutrini della reazione pp e del boro-7 (i più difficili a rivelare perché di bassa energia).
 
Molti altri esperimenti rimangono, per ora, solo alla fase di progetto e di studio, in attesa di finanziamenti<ref>{{Cita (vedi [web|url=http://cupp.oulu.fi/neutrino/index.html]|titolo=The perUltimate maggioriNeutrino informazioni al riguardo degli esperimenti in progetto)Page|sito=cupp.oulu.fi|accesso=2022-11-21}}</ref>.
 
=== Riassunto ===
Di seguito sono riportati i dati degli esperimenti, dove l'energia di soglia indica su che porzione di spettro energetico dei neutrini l'esperimento è sensibile.<ref>{{cita libro|cognome=Giunti |nome=Carlo|coautori=Chung W. Kim|titolo=Fundamentals of Neutrino Physics and Astrophysics|anno=2007|editore=Oxford University Press|città=New York|lingua=inglese|isbn=978-0-19-850871-7|pagine=369}}</ref>
 
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== Soluzioni ==
Il problema dei neutrini solari nacque con la prima pubblicazione negli anni '70 dei primi risultati dell'esperimento di Homestake. Da allora molte soluzioni furono proposte per risolvere questo problemarisolverlo, a partire da alcune modificazioni dei modelli solari oad altre ipotesi come l'oscillazionela trasformazione di neutrini in neutrini sterili, che non reagiscono, o come ilal decadimento del neutrino.
 
La prima spiegazione per interpretare il difetto di neutrini solari era che il modello solare fosse sbagliatoerrato, per esempio si riteneva che fossero sbagliateerronee le stime della [[temperatura]] e della [[pressione]] all'interno del Sole. PerIn esempioaltre parole, poiché il flusso di neutrini è una misura del tasso di reazioni nucleari, è statovenne ipotizzato che queste reazioni sianosi fossero temporaneamente spenteinterrotte. Poiché ci vorrebberooccorrono migliaia di anni perchéaffinché il calore generato all'interno del Sole emerga insulla superficie della nostra stella per poi essere emesso come radiazione e arrivigiungere alla Terra, rispetto ai neutrini che praticamente non interagiscono e arrivano sul nostro pianeta alla [[velocità della luce]] sin dal momento dell'emissione, l'effetto non sarebbe immediatamente verificabile.
 
Queste ipotesi vennero confutate grazie agli studi di [[eliosismologia]], lo studio di come le [[Onda di pressione|onde di pressione]] (l'equivalente delle [[onde sismiche]] terrestri) si generano e propagano nel Sole, che hanno condotto ad esperimenti con cui è stato possibile misurare le temperature all'interno del Sole, e queste sono risultate in accordo con il modello solare standard.
La prima spiegazione per interpretare il difetto di neutrini solari era che il modello solare fosse sbagliato, per esempio si riteneva che fossero sbagliate le stime della [[temperatura]] e della [[pressione]] all'interno del Sole. Per esempio, poiché il flusso di neutrini è una misura del tasso di reazioni nucleari, è stato ipotizzato che queste reazioni siano temporaneamente spente. Poiché ci vorrebbero migliaia di anni perché il calore generato all'interno del Sole emerga in superficie e arrivi alla Terra, rispetto ai neutrini che praticamente non interagiscono, l'effetto non sarebbe immediatamente verificabile.
 
Tuttavia, queste soluzioni sono state confutate da studi diIn [[eliosismologia]]seguito, lovennero studiorealizzate di come le onde si propagano attraverso il Sole e hanno spinto verso esperimenti in cui si misurava il flusso dei neutrini. Gli studi di eliosismologia consentirono di misurare le temperature all'interno del Sole, e queste sono in accordo con il [[Modello Solare Standard]]. Osservazioniosservazioni dettagliate dello spettro dei neutrini incidenti con esperimenti più avanzati produsseroi quindicui risultati che non potevano essere interpretati con modifiche al modello solare standard, come confermano i risultati sperimentali di SNO: il flusso misurato delle interazioni in corrente neutra, che è sensibile ai tre tipi di neutrino, è sostanzialmente in accordo con il flusso totale teorico atteso.
 
Attualmente si ritiene, quindi, che il problema dei neutrini solari risulti da una inadeguata comprensione delle proprietà di queste particelle. Esperimenti recenti suggeriscono, infatti, che i neutrini possiedono una massa e che possono cambiaretrasformarsi da un tipo all'altro "in volo"., Questoun fenomeno viene dettodefinito [[oscillazione del neutrino|oscillazione]]. I neutrini solari mancanti sarebbero quindi dei neutrini elettronici che si sono trasformati in uno degli altri due tipi lungo il tragitto, sfuggendo così ai rivelatori più datati.
 
== Note ==
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{{Sole}}
{{Portale|fisica|sistema solare|stelle}}
 
[[Categoria:Neutrini]]