Garbage can model: differenze tra le versioni

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Il '''''garbage can model''''' è un modello che rappresenta una modalità decisionale di gruppo, nell'ambito aziendale.
Il paper originale in cui venne esposto per la prima volta aveva il titolo "A Garbage Can Model of Organizational Choice" (Il modello di scelta organizzativa a [[Contenitore_per_rifiuti#Cestino|cestino dei rifiuti]]) di Cohen, Michael D.; March, James G.; Olsen, Johan P., 1972 ed includeva anche del [[codice sorgente]] in [[Fortran]] per dimostrare il modello, non riproposto nelle successive edizioni.
 
== Descrizione del modello ==
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I 4 elementi del contenitore che influenzano la decisione sono:
*# i problemi
*# le decisioni
*# i partecipanti
*# le opportunità di scelta.
 
L'idea è che il processo decisionale è confuso, poiché problemi e soluzioni vengono estratti dal contenitore in maniera del tutto casuale: c'è mancanza di razionalità tra l'azione dei singoli e l'output complessivo che da quelle azioni si ricava poiché le preferenze individuali sono incerte, le relazioni causa-effetto non sono chiare, e la partecipazione nel prendere decisioni è fluida.
Una decisione sarà, perciò, il risultato di diverse correnti relativamente indipendenti, all'interno della stessa organizzazione.
Preferenze incerte e relazioni causa-effetto poco chiare si trovano in organizzazioni con una struttura tecnologica poco chiara e una politica fallimentare di decisione di obiettivi, come ad esempio le sotto-unità di organizzazioni che hanno obiettivi definiti in maniera molto chiara ma che non hanno un legame logico e ovvio con gli obiettivi dell'organizzazione.
 
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Le decisioni accadono quando i 4 elementi si incontrano e i ''decision‐maker'' hanno sufficientemente energia per affrontare il problema.
 
La teoria ''garbage can'' sul ''[[decision- making]]'' si applica a situazioni caratterizzate dai 3 seguenti fattori:
# La partecipazione occasionale. Si fa riferimento al ben noto fatto che il grado di attenzione che i partecipanti dedicano tipicamente ad un [[problema decisionale]] è molto variabile. I membri di un'organizzazione tendono a entrare ed uscire da situazioni decisionali in accordo con il processi che non sono necessariamente collegati con il problema attuale.
# Secondo fattore è la decisione [[tecnologia|tecnologica]]. si fa riferimento al fatto che relazioni causali che sottostanno a specifici problemi di decisione organizzativa sono molto ambigue nella forma a catena mezzo-fine in cui si presentano. Spesso le relazioni causali diventano chiare solo dopo ricostruzioni ''ex post'', nel momento in cui si razionalizzano le decisioni che sono state già prese.
# Il terzo fattore sono le ''problematic preferences'', un termine che Cohen, March e Olsen introducono per definire la tendenza generale dei ''decision maker'' a scoprire le loro preferenze tramite le azioni piuttosto che agire sulla base di preferenze predefinite e stabili.<ref>Cohen, March e Olsen, 1972.</ref>
 
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* Schmid, H., Dodd, P. & Tropman, J. E. (1987). ''Board decision making in human service organizations'', Human Systems Management, 7(2) 155-161
 
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[[Categoria:Organizzazione aziendale]]