Doclea: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|l'antica città romana|Doclea (città)}}{{Stato storico
|nomeCorrente = Dioclea
|nomeCompleto =
|nomeUfficiale = Dioklētianoi (Διοκλητιανοί), poi Diokleia (Διοκλεία)
|portale =
|linkStemma =
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|linkMappa = Regatul Doclea in vremea lui Bodin.png
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|lingua = [[Lingue slave meridionali|slavo meridionale antico]], [[Lingua slava ecclesiastica antica|slavo ecclesiastico antico]], [[Lingua greca bizantina|greco bizantino]], [[Lingua illirica|illirico]]-[[Lingua albanese|albanese]]?
|capitale principale = [[Podgorica|Ribnica]] (più tardi anche [[Antivari]] e [[Scutari]])
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|dipendente da = [[Impero bizantino]]
|dipendenze =
|forma di stato = ''comitatus'' o ''župa'' ([[protettorato]] bizantino)
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|titolo capi di stato = [[arconte]] o ''župan''
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|titolo capi di governo =
|elenco capi di governo =
|organi deliberativi =
|inizio = [[622]]
|primo capo di stato =
|stato precedente = {{BYZ}}
|evento iniziale = concessione di [[Eraclio I]]
|fine = [[1217]]
|ultimo capo di stato =
|stato successivo = [[Rascia|Gran principato di Rascia]]
|evento finale = [[Stefano Prvovenčani|Stefano II]] assume il titolo di [[Sovrani di Serbia|Re dei Serbi]]
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|religione di stato = [[Cristianesimo]]
|altre religioni =
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}}
La '''Doclea''' (in [[
Il suo nome deriva da una antica [[Doclea (città)|città omonima]], i cui resti si trovano vicino a [[Podgorica]], nella [[Provincia (storia romana)|provincia romana]] ''Praevalitana'', abitata dalla popolazione [[illiri]]ca dei ''Docleatae''.
La Doclea verso il XIII secolo venne rinominata in [[principato di Zeta]], poco prima della sua unione con il gran principato di [[Rascia]].
▲La '''Doclea''' (in [[lingua serba|serbo]]: Дукља, ''Duklja'') era uno Stato medievale serbo, localizzato tra l'attuale [[Montenegro]] e l'[[Albania]]. Comprendeva territori lungo il corso del [[Zeta (fiume)|fiume Zeta]], intorno al [[Lago di Scutari]] e alle [[Bocche di Cattaro]], e si estendeva in parte dell'attuale [[Erzegovina]].
== Le origini ==
Nel [[IV secolo a.C.]] le popolazioni [[illiri]]che che vivevano nei [[Penisola balcanica|Balcani]] costituirono un regno con capitale nella città di [[Scutari]]. Tra i villaggi che costruirono, alla confluenza tra i fiumi Zeta e [[Morača]], fondarono ''[[Doclea (città)|Dioclea]]'', nei pressi dell'attuale [[Podgorica]]. Nel [[168 a.C.]], [[Repubblica Romana|Roma]] portò a termine la campagna di conquista dell'[[Illiria]] e pose fine alla sua indipendenza. Con la conquista romana iniziò una campagna di latinizzazione delle popolazioni autoctone. Dopo il crollo dell'[[Impero Romano d'Occidente]], l'area, che dal [[395]] era divisa tra [[Roma]] e [[Costantinopoli]], rientrò tutta nei possedimenti dell'[[Impero bizantino]].▼
▲Nel [[IV secolo a.C.]] le popolazioni [[illiri]]che che vivevano nei [[Balcani]] costituirono un regno con capitale nella città di [[Scutari]]. Tra i villaggi che costruirono, alla confluenza tra i fiumi Zeta e [[Morača]], fondarono ''Dioclea'', nei pressi dell'attuale [[Podgorica]]. Nel [[168 a.C.]], [[Repubblica Romana|Roma]] portò a termine la campagna di conquista dell'[[Illiria]] e pose fine alla sua indipendenza. Con la conquista romana iniziò una campagna di latinizzazione delle popolazioni autoctone. Dopo il crollo dell'[[Impero Romano d'Occidente]], l'area, che dal [[395]] era divisa tra [[Roma]] e [[Costantinopoli]], rientrò tutta nei possedimenti dell'[[Impero bizantino]].
Nel [[VI secolo]], alcune [[tribù]] [[Slavi|slave]] si spostarono nei Balcani
Tuttavia già in precedenza, nel 615, tutti i Balcani erano considerati ''Sklavinia'' – abitati o sotto il controllo degli slavi<ref>{{Cita libro|nome=Romilly James Heald|cognome=Jenkins|titolo=Byzantium: The Imperial Centuries, AD 610-1071|url=https://books.google.com/books?id=O5JqH_NXQBsC&pg=PA45|data=1987|editore=University of Toronto Press|lingua=eng|p=45|isbn=978-0-8020-6667-1}}</ref> e l'imperatore [[Eraclio I]] nel 622 aveva già costituito una confederazione di [[protettorato|protettorati]], tra cui la Doclea, quali [[Stato cuscinetto|stati-cuscinetto]] da contrapporre alle scorrerie delle popolazioni più a nord in territorio bizantino.
La volontà dell'imperatore fu anche che gli Slavi abbracciassero la fede cristiana e affidò a [[missionario|missionari]] della [[Chiesa cattolica|Chiesa latina]] la loro [[evangelizzazione]]. Numerosi [[Ordine di San Benedetto|benedettini]] giunsero nella regione per convertirne il popolo.▼
Questo tipo di entità statale (in latino medievale ''comitatus'') fu poi nota come "giuppania" (in [[Lingua serbo-croata|serbo-croato]] ''župa'', ossia governate da uno ''[[Zupano|župan]]'').
Tradotte a volte come contee o principati, erano formalmente sotto la sovranità bizantina, ma di fatto si autogovernavano.
▲
Nel [[732]] [[Leone III Isaurico|Leone III l'Isaurico]] sottrasse al [[papa]]to la giurisdizione religiosa sulla Doclea e l'affidò al [[Patriarca ecumenico di Costantinopoli|Patriarcato di Costantinopoli]] che vi inviò molti monaci greci, per sottoporla ad un processo di ellenizzazione. Nelle città costiere, comunque, la cultura latina continuò ad essere quella predominante.
== Da protettorato a potenza ==
[[File:Peter of Diokleia.jpg|thumb|left|Sigillo dell'arconte Predimir]]
[[File:JovanVladimirSlika.jpg|thumb|Jovan Vladimir]]
Oltre a
Sotto il regno dello župan di Rascia [[Vlastimir]] (Властимир, [[825]]-[[850]]), i Il principe [[Časlav Klonimirović]] (Часлав Клонимировић, [[927]]-[[950]]) unificò i principati di [[Zaclumia]], [[Pagania]], [[Travunia]], Doclea e [[Rascia]], Croazia e [[Bosnia]] in un unico Stato che, però si dissolse appena dopo la sua morte. Tra i principati serbi, allora, la Doclea iniziò ad assumere una posizione sempre più di prestigio: suoi emissari governavano anche le enclavi bizantine di [[Cattaro]], [[Antivari]] e [[Dulcigno]] che furono obbligate a versare tributi al sovrano di Doclea.
Quando l'imperatore [[Giovanni I Zimisce]] ([[969]]-[[976]]) invase e conquistò la Rascia, il suo župan si rifugiò in Doclea presso l'arconte [[Predimir]] (il primo sovrano di Doclea di cui si conosce il nome) che il popolo chiamava re, gli diede in sposa la figlia Prechvala e si dichiarò suo vassallo. Predimir organizzò una ribellione popolare in Rascia e, quando i Greci furono cacciati, la Rascia divenne uno Stato vassallo della Doclea. Dopo la morte di Predimir, salì al trono il figlio Silvestro, cui successe il figlio Hlavimir che divise il regno tra i suoi tre figli. Alla morte di Hlavimir, il figlio Petrislav riunificò parte dei possedimenti paterni e si insediò in Doclea. Quando anche Petrislav morì, il trono passò a suo figlio [[Jovan Vladimir]] (Јован Владимир).
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== L'XI secolo ==
[[File:
L'[[XI secolo]] fu per la regione un periodo di grandi conflitti tra gli stati slavi e con [[Impero bizantino|Bisanzio]]. L'inizio del secolo fu caratterizzato dall'anarchia seguita alla ribellione del popolo di [[Cattaro]] contro Dragomir che nel [[1018]] fu linciato dalla folla. Il figlio di Dragomir, [[Stefano Vojislav|Vojislav]] (Војислав), anche chiamato Dobroslav, per un certo tempo non ebbe alcun potere e visse in povertà, ma si adoperò per sollevare il popolo contro l'Imperatore. Nel [[1034]] fu nominato capo di un movimento per la liberazione delle terre costiere dell'[[Mare Adriatico|Adriatico]]. Nonostante questo, considerato controparte affidabile da Costantinopoli, assicurò la fedeltà della sua gente all'Impero, fu insignito del titolo di ''Stefano'' (Стефан, dal [[Lingua greca|greco]] Στέφανος che significa ''corona''), ossia ''incoronato'', quindi, legittimo vassallo di Bisanzio, e si proclamò
Nel [[1040]] emissari di Vojislav andarono nella baia di Doclea a rubare il carico d'oro che una nave bizantina aveva perduto in un naufragio. Quest'azione portò una grande ricchezza nelle casse del sovrano, ma indispettì l'imperatore che inviò un'armata per recuperare l'oro e punire i
[[File:Istanbul.Hagia Sophia072.Monomuhos.jpg|thumb|upright=0.7|left|Costantino Monomaco]]
[[File:Konstantin Bodin.jpg|thumb|Costantino Bodin]]
Nel [[1041]] il nuovo imperatore [[Costantino IX Monomaco]] tornò a combattere Vojislav con un potentissimo esercito, potendo contare anche sull'appoggio del giuppano di [[Zaclumia]]. Di nuovo Vojislav risultò vincitore e annesse ai suoi possedimenti anche gran parte di Zaclumia; stipulò pure patti di amicizia coi sovrani di [[Bosnia]] e [[Rascia]]. La contemporanea vittoria slava guidata da [[Pietro Deljan di Bulgaria|Peter Deljan]] che si proclamò imperatore di Bulgaria pose fine alle possibilità di Bisanzio di continuare la guerra contro la Doclea.
Intorno al [[1050]] Stefano Vojislav morì e gli succedette il figlio [[Mihailo Vojisavljević|Mihailo]] che dovette subito sedare una rivolta in [[Travunia]] e che si affrettò a rinnovare la promessa di fedeltà a Bisanzio, sposando una nipote di Costantino IX. L'imperatore gli concesse il titolo di ''protospator'' e per 20 anni i rapporti tra la Doclea e l'Impero furono pacifici. La capitale della Doclea fu fissata a [[Cattaro]].
Nel [[1055]] si consumò il grande [[Scisma d'Oriente-Occidente|scisma d'Oriente]] tra la [[Chiesa cristiana ortodossa]] e quella [[Chiesa cattolica|cattolica]]. La Doclea si trovò al centro di questa divisione. Mihailo si dichiarò fedele al Papato e chiese, però, la creazione di una Chiesa autocefala. [[Papa Alessandro II]] rispose con la creazione di una [[arcidiocesi di Antivari|diocesi ad Antivari]] nel [[1067]]. Quando nel [[1071]] l'imperatore [[Romano IV Diogene|Romano IV]] venne catturato da [[Selgiuchidi|Turchi selgiucidi]] dopo la [[battaglia di Manzicerta]], Mihailo interruppe le relazioni con Bisanzio e nel [[1072]] inviò suo figlio [[Konstantin Bodin]] (Константин Бодин) a combattere a fianco dei ribelli macedoni contro l'Impero per liberare la Bulgaria. L'esercito di Costantino riportò numerose vittorie e egli stesso fu incoronato
Costantino Bodin successe al padre Mihailo nel [[1081]]. Quando i Normanni e Bisanzio si affrontarono in guerra, Bodin rimase neutrale anche se ufficiosamente aiutò i Normanni, e contemporaneamente conquistò la [[Rascia]] e la [[Bosnia]]. Difese apertamente [[papa Urbano II]] nella sua lotta con l'[[antipapa Clemente III]] e per questo il Pontefice, l'8 gennaio [[1089]] elevò la [[arcidiocesi di Antivari|diocesi di Antivari]] ad [[arcidiocesi]] con giurisdizione su [[Rascia]] e [[arcidiocesi di Doclea|Doclea]] (Serbia), [[Arcidiocesi di Đakovo-Osijek|Bosnia]], [[Travunia]] e [[Zaclumia]], [[diocesi di Cattaro|Cattaro]] e [[diocesi di Dulcigno|Dulcigno]].
== Dissolvimento della Doclea ==
Morto Costantino Bodin nel [[1011]], in Doclea si scatenò una guerra dinastica che vide contrapposta la vedova di Bodin e i suoi figli al fratellastro del sovrano, [[Dobroslav di Doclea|Dobroslav II]]. Nella lotta intervennero Bisanzio e la Rascia.
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È in questo periodo che il nome di Doclea viene ufficialmente cambiato in [[Principato di Zeta]].
[[Stefano Prvovenčani|Stefano II]] nel [[1217]] assunse il titolo di
== Note ==
<references/>
* {{cita web|1=http://www.heritage.cg.yu/spomenici/duklja_e.htm|2=Ancient Doclea|lingua=en|accesso=26 dicembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090129170221/http://www.heritage.cg.yu/spomenici/duklja_e.htm|dataarchivio=29 gennaio 2009|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.njegos.org/mnhistory/histzeta.htm|Serbian state in Zeta (X - XV c.)|lingua=en}}▼
* {{cita web|1=http://www.rastko.org.rs/rastko-bl/istorija/corovic/istorija/2_7_l.html|2=Zetska država (Lo stato di Zeta)|lingua=sr|accesso=18 febbraio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131102024829/http://www.rastko.org.rs/rastko-bl/istorija/corovic/istorija/2_7_l.html|dataarchivio=2 novembre 2013|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://www.montenegro.org/duklja.html|2=Doclea in www.montenegro.org|lingua=en|accesso=26 dicembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/19970116032145/http://www.montenegro.org/duklja.html|dataarchivio=16 gennaio 1997|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.newmontenegro.eu/|New Montenegro}}▼
== Voci correlate ==
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* [[Storia della Serbia]]
* [[Sovrani di Serbia]]
▲== Bibliografia e link ==
▲* {{cita web|http://www.njegos.org/mnhistory/histzeta.htm|Serbian state in Zeta (X - XV c.)|lingua=en}}
▲* {{cita web|http://www.newmontenegro.eu/|New Montenegro}}
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Storia della Serbia]]
[[Categoria:Storia del Montenegro]]
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