Sufismo: differenze tra le versioni
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[[File:Munqidh min al-dalal (last page).jpg|thumb|upright=0.7|Pagina del libro ''al-Munqidh min al-dalal'' di [[Al-Ghazali]], il quale difese strenuamente il sufismo.]]
Il '''sufismo'''<ref>dall'
== Origini ==
Sufi deriva dall'arabo suf (lana), o secondo alcuni da sophos.<ref>{{Cita web|url=https://www.tesionline.it/appunti/lettere-e-filosofia/origini-greche-dell-esicasmo/islam-e-sufismo/515/52|titolo=Guida a Open Graph|autore=Themelize.me|sito=www.tesionline.it|lingua=it|accesso=2024-05-27}}</ref>
Su quali siano le origini del sufismo, la questione è controversa: per alcuni studiosi si tratterebbe della continuazione di una preesistente e perenne [[filosofia]] esistenzialista preislamica, la cui espressione confluisce nell'[[Islam]]<ref>{{Enciclopedia italiana |nome = Sufismo |nomeurl = sufismo |autore = [[Carlo Alfonso Nallino]] |anno = 1936 |accesso = 3 agosto 2015}}</ref><ref>A giudizio dello storico della filosofia [[Giuseppe Faggin]], «i ''Sufi'', attingendo a piene mani alle fonti [[neoplatonismo|neoplatoniche]], aderiscono ad una dottrina dell'esperienza mistica (che non può trovare riscontro nella religione coranica), prevalentemente intesa a opere di organizzazione e di [[proselitismo]]». (''Storia della filosofia'', ed. Principato, Milano, 1983, vol. I, pag. 245-246).</ref>; altri, invece, sostengono la natura prettamente islamica del sufismo<ref>{{Cita libro |url_capitolo = http://www.treccani.it/enciclopedia/sufismo_(Dizionario-di-filosofia)/ |capitolo = Sufismo |titolo = Dizionario di filosofia |città = Roma |editore = [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]] |anno = 2009 |accesso = 3 agosto 2015}}</ref><ref>{{Cita libro |url = http://books.google.ca/books?id=IgVtq3kNCrYC&pg=PA192&dq=origins+of+tasawwuf&hl=en&sa=X&ei=UUYNU7OXIYz_oQSstoCoDw&ved=0CCsQ6AEwAA#v=onepage&q=origins%20of%20tasawwuf&f=true |titolo = Sufism |accesso = 3 agosto 2015}}</ref><ref>{{Cita web |url = http://dialoguetalk.org/seyyed-hossein-nasr/sufism/ |titolo = Sufism |autore = Hossein Nasr |sito = Dialogue Talk |accesso = 3 agosto 2015}}</ref>.▼
▲Su quali siano le origini del sufismo, la questione è controversa: per alcuni studiosi si tratterebbe della continuazione di una preesistente e perenne [[filosofia]] esistenzialista preislamica, la cui espressione confluisce nell'[[Islam]]<ref>{{Enciclopedia italiana |nome = Sufismo |nomeurl = sufismo |autore = [[Carlo Alfonso Nallino]] |anno = 1936 |accesso = 3 agosto 2015}}</ref><ref>A giudizio dello storico della filosofia [[Giuseppe Faggin]], «i ''Sufi'', attingendo a piene mani alle fonti [[neoplatonismo|neoplatoniche]], aderiscono
Fra questi, [[Titus Burckhardt]] (storico [[Svizzera|svizzero]] di religione cristiana evangelica, convertitosi all'Islam), respingendo l'idea che vede il sufismo originato da fonti non islamiche, rileva appunto l'inesistenza di elementi atti a ritenere che la catena di filiazione dei maestri sufi (''[[silsila]]'') non discenda per via diretta da [[Maometto]] e aggiunge che, se il sufismo non fosse originato dall'Islam, i suoi appartenenti non ricorrerebbero al simbolismo [[Corano|coranico]] durante la loro ricerca spirituale ed esoterica.
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== Essenza ==
Parimenti discussa
I sufi, appartenenti a diversi '[[Confraternite islamiche|ordini]]' (comunità formatesi attorno a un maestro), si riuniscono per sessioni spirituali (''majālis'') in luoghi
La tradizione sufi afferma che il movimento nacque da fedeli musulmani e compagni del Profeta (detti ''ahl al-ṣuffa'', cioè 'quelli della panca', su cui aspettavano per offrire le proprie maestranze agli imprenditori di Medina), i quali si riunivano per recitare il ''[[dhikr]]'' nella [[moschea del Profeta]] (di fronte alla stanza della moglie [[Aisha]]), a [[Medina]]<ref>{{Cita web |url=http://www.sufiway.net/1sec4=ORigSUF811326.html |titolo=Origin of sufism - Qadiri |editore=Sufi Way |anno=2003 |accesso=13 agosto 2012 |dataarchivio=27 gennaio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210127235314/http://www.sufiway.net/1sec4=ORigSUF811326.html |urlmorto=sì }}</ref>.
Tutti gli ordini sufi ricollegano molti dei propri precetti agli insegnamenti di Maometto, così come tramandati da [[
== Terminologia ==
Si deve attribuire l'invenzione del termine ''sufismo'', come il suo attuale impiego nel mondo occidentale, non tanto ai testi islamici o ai sufi, quanto agli [[Orientalistica|orientalisti britannici]]; questi vollero creare una divisione tra ciò che reputavano interessante della civiltà islamica (la sua spiritualità) e gli stereotipi negativi sull'Islam (presenti in [[Gran Bretagna]]<ref name=":0">Chittick (2008), p.6</ref>).
Storicamente
I sufi stessi sostengono che il ''tasawwuf'' è un aspetto dell'Islam simile alla sharia<ref name=":1" />: inseparabile dall'Islam e parte integrante della fede e della pratica islamica<ref>Chittick (2008), p.3,4,11</ref>. Gli studiosi sufi classici hanno definito il ''tasawwuf'' come «una scienza il cui obiettivo è la riparazione del cuore: lo si rivolgerà lontano da tutto il resto ma pur sempre verso Dio»<ref>Ahmed Zarruq, Zaineb Istrabadi, Hamza Yusuf Hanson. ''The Principles of Sufism''. Amal Press. 2008 </ref>. I sufi tradizionali – tra i quali [[Bayazid Bistami]], [[Gialal al-Din Rumi|Rumi]], [[Hajji Bektash Veli|Haji Bektash Veli]], [[Junayd|Junayd di Baghdad]] e [[Al-Ghazali]] – considerano il sufismo puramente basato sui precetti dell'Islam e sugli insegnamenti di [[Maometto]]<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=http://www.dar-al-masnavi.org/corrections_popular.html|titolo=Corrections of Popular Versions
== Etimologia ==
Il termine [[lingua araba|arabo]] "''taṣawwuf''" deriverebbe dalla [[lana]] (in arabo ''ṣūf'') con cui erano intessuti gli umili panni dei primi mistici musulmani, i quali proprio per questo vennero chiamati "sufi"<ref name=":4">{{Cita libro|autore=Henry Corbin|titolo=Storia della filosofia islamica|anno=|editore=Adelphi|città=|p=191|ISBN=88-459-0141-6}}</ref>, ma un'altra etimologia si rifà al vocabolo ''ṣuffa'', "[[portico]]", come quello antistante la casa-[[moschea]] di [[Maometto]] a [[Medina]], sotto il quale si raccoglievano alcuni pii musulmani, ospitati volentieri dal Profeta per la loro povertà, che
Altri hanno suggerito che la parola deriva dal termine ''ahl aṣ-ṣuffah'', "il popolo della panchina", che era un gruppo di compagni impoveriti di Maometto che ha tenuto incontri regolari di [[dhikr]]. Questi uomini e donne che sedevano nella [[Moschea del Profeta]] sono considerati da alcuni come i primi Sufi<ref>The Bloomsbury Companion to Islamic Studies by Clinton Bennett, p 328</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.sufiway.net/1sec4=ORigSUF811326.html|titolo=Origin of sufism - Qadiri - Sufi Way|
Secondo il [[filologo]] e [[traduttore]] orientalista [[Francia|francese]] [[Henry Corbin]] il termine deriverebbe dal greco ''sophos'', "saggio", ma egli stesso è consapevole che questa spiegazione non trova il favore della comunità dei suoi colleghi studiosi dell'Oriente<ref name=":4" />.
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== Storia ==
=== Origini ===
[[File:Alī.png|sinistra|miniatura|Ali è considerato il "Padre del Sufismo" nella tradizione islamica.<ref name=":5">{{Cita web|url=http://www.alim.org/library/biography/khalifa/content/KAL/79/1|titolo=Khalifa Ali bin Abu Talib - Ali, The Father of Sufism
[[File:Abu bakr.png|destra|miniatura|Abu Bakr è considerato l'iniziatore della tradizione [[Naqshbandiyya|Naqshbandi]]]]
{{citazione|Si può dire che la sua vera origine è situabile nell'Asia turco-iraniana, che per ragioni storiche ha riassunto e inglobato insegnamenti esoterici buddhisti, hindù, classico-egizi e cristiani pur scaturendo da una matrice sciamanica non mai sopita; mentre in certe zone dell'Arabia e del Nordafrica soprattutto nei due ultimi secoli — è andato poi anche degenerando in aspetti folcloristico - popolari, che del misticismo sufico hanno ben poco, e anzi rischiano di screditarne l'immagine.|[[Gabriele Mandel]]}}
Eminenti sufi come [[Abu l-Hasan 'Ali al-Hujviri]] sostengono che la tradizione sia iniziata con [[
I moderni accademici e gli studiosi hanno rifiutato le prime teorie degli orientalisti che affermano un'origine non islamica del sufismo,<ref>{{Cita news|url=https://www.britannica.com/topic/Sufism|titolo=Sufism|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=29 ottobre 2016}}</ref> come la provenienza egiziana o siriaca proposta da Marshall Hodgson.<ref>Hodgson, Marshall G.S. (1958). ''The Venture of Islam, Vol 1: The Classical Age of Islam''. Chicago and London
Secondo [[Henry Corbin|Corbin]] alle origini vi erano dei Sufi sciiti in quanto entrambe le dottrine tenderebbero al superamento di un'interpretazione legalitaria della ''[[Shari'a|sharia]]'' secondo i principi del ''[[Batin (
Storicamente i sufi si sono raggruppati abbastanza tardivamente (verso il
Importanti contributi per iscritto sono attribuiti a [[Uways al-Qarnī|Uwais al-Qarni]], [[Al-Hasan al-Basri|Hasan al-Basri]], [[Harith al-Muhasibi]] e [[Said ibn al-Musayyib]]. [[Ruwaym]] della seconda generazione di Sufi a [[Baghdad]], è stato anche una figura influente in anticipo sui tempi,<ref>{{Cita libro|nome=Lloyd|cognome=Ridgeon|titolo=Morals and Mysticism in Persian Sufism: A History of Sufi-Futuwwat in Iran|url=https://books.google.com/books?id=xBnHBQAAQBAJ|accesso=29 ottobre 2016|data=10 giugno 2010|editore=Routledge|lingua=en|ISBN=978-1-136-97058-0}}</ref><ref>''[[Ibn Khallikan|bn Khallikan]]'s Biographical Dictionary'', translated by [[William McGuckin de Slane]]
Il sufismo aveva una lunga storia già prima della successiva istituzionalizzazione degli insegnamenti sufi in ordini devozionali (''tarîqât'') nel primo Medioevo.<ref>J. Spencer Trimingham, ''The Sufi Orders in Islam
Nel corso degli anni gli ordini sufi hanno influenzato e sono stati adottati da vari movimenti sciiti, in particolare l'[[Ismailismo]], che ha portato alla conversione dell'ordine [[Safaviyya]] per l'Islam sciita dal [[Sunnismo|sunnita]] e la diffusione del [[Duodecimani|duodecimanesimo]] in tutto l'[[Iran]].<ref>Daftary |Farhad |2013 |A History of Shi'i Islam |New York NY |I.B. Tauris and Co ltd. |page 28 |ISBN 9780300035315 |4/8/2015</ref> Gli ordini sufi includono Ba 'Alawiyya, Badawiyya, Bektashi, Burhaniyya, Chishti, Khalwati, Mevlevi, Naqshbandi, Ni'matullāhī, Uwaisi, Qadiriyya, Qalandariyya, Rifa'i, Sarwari Qadiri, Shadhiliyya, Suhrawardiyya, Zinda Shah Madariya e altri.<ref>''The Jamaat Tableegh and the Deobandis'' by Sajid Abdul Kayum, Chapter 1: Overview and Background.</ref>
=== Come una disciplina islamica ===
Da una prima fase in cui l'esperienza sufi restò caratterizzata da un forte individualismo ([[Rābiʿa al-ʿAdawiyya]], [[Ma'ruf al-Karkhi]], [[al-Harith al-Muhasibi|al-Ḥārith al-Muḥāsibī]], [[Dhu l-Nun al-Misri|Dhū l-Nūn al-Misrī]], [[Sahl al-Tustari|Sahl al-Tustarī]], [[Junayd|al-Junayd ibn Muhammad]]), si passò verso il
Di esse si ricordano in particolare la [[Qadiriyya|Qādiriyya]], fondata nel
Altri rami si sono innestati su quelli principali: è il caso della "Jarrāḥiyya" fondata da Nur al-Dīn al-Jarrāḥī (1678-1721): riforma dell'ordine "[[Khalwatiyya]]" (da cui la denominazione [[Jerrahi Halveti]]), fondata da ʿUmar al-Khalwatī o, secondo altri, da Muhammad ibn Nūr al-Bālisī o, ancora, da Yaḥyā al-Shirwānī al-Bākūbī.<ref>{{de}} H. J. Kissling, "Aus der Geschichte des Chalwetijje Orders", in: ''Zeitschrift der Deutschen Morgenländischen Gesellschaft'', CIII (1953), pp. 233-319, a p. 240</ref>
== Diffusione e caratteri del sufismo ==
[[File:Dhikr Rifa-iyya.jpg|thumb|upright=1.4|Il ''dhikr'' recitato da appartenenti alla ''[[ṭarīqa]]'' [[Rifa'iyya]]]]
{{citazione|Il sufismo è per eccellenza lo sforzo di interiorizzare la Rivelazione coranica, la rottura con la religione puramente legalitaria, l'intento di rivivere l'esperienza intima del Profeta nella notte del Mi'râj; al suo grado estremo, esso è una sperimentazione delle condizioni del tawhîd, che conduce alla coscienza che Dio solo può enunciare, per bocca del suo fedele, il mistero della sua unicità.<ref>[[Henry Corbin]], ''Storia della filosofia islamica'', Milano, Adelphi, 1989, p. 43</ref>}}
Il ''tasàwwuf'' - che ha in sé, forte, il concetto dell'[[esoterismo]] (da cui andranno però espunti i cascami ideologici che spesso al termine
Il ''tasawwuf'' è particolarmente diffuso nel [[sunnismo]] e assai meno nello [[sciismo]], in cui sono attive infatti solo due [[confraternita islamica|confraternite islamiche]], la ''Niʿmatullāhiyya'' e la ''Dhahabiyya'', a fronte delle decine di confraternite sunnite tuttora operanti<ref>{{Cita libro|autore=Henry Corbin|titolo=Storia della filosofia islamica|anno=|editore=Adelphi|città=|p=192|ISBN=88-459-0141-6}}</ref>. Ciò dipende essenzialmente dal fatto che, per conoscere Allah e la sua volontà, lo sciismo può stabilmente contare sull'attiva opera dei suoi dotti che, se non costituiscono un formale [[sacerdozio]], come nel resto dell'islam, hanno acquistato però un incontestabile profilo di tipo [[clero|clericale]] per il fatto che i loro ''[[ʿulamāʾ]]'' di maggior dottrina, e in particolar modo i ''[[Marja' al-taqlid]]'', sono ispirati in modo ineffabile dall'"[[Imam]] nascosto". Nell'Islam sunnita la totale mancanza di sacerdozio e di una classe di tipo clericale che possa assolvere alla funzione intermediatrice fra Dio e le sue creature comporta una ricerca di Dio e della sua volontà assai più faticosa e rischiosa.<br />
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Un metodo che si può validamente affiancare al recepimento di quanto suggerito dagli ''[[ʿulamāʾ]]'' è perciò quello dell'indagine personale, da conseguire tramite una lunga disciplina spirituale e mentale che - senza far trascurare lo studio della dottrina esoterica ufficiale - possa aprire la via esoterica verso Dio (il termine ''[[ṭarīqa]]'' ha questo significato, oltre a significare [[confraternita islamica]]), per imboccare e percorrere la quale sarà necessaria l'opera educativa di un maestro che funga da guida.
Il sufismo rappresenta l'atteggiamento più individualistico della ''[[pietà (teologia)|pietas]]'' musulmana, la quale si è manifestata, oltre che in questa forma mistica, anche come protesta - con gli sciiti - e in forme più storicizzate, come nell'opposizione delle sette religiose contro i marwanidi, fedeli a [[Marwan ibn al-Hakam|Marwān b. al-Ḥakam]], [[califfo]] in Siria dal 684 al 685 imposto dalla tribù dei [[Banu
La ''[[Shahada|shahāda]]'', uno dei [[cinque pilastri dell'islam]], ovvero l’affermazione che “non vi è divinità se non Dio” viene interpretata dai sufi in modo radicale, come “solo la Realtà assoluta è reale“, ovvero “solo Dio è reale”, “solo Dio è”. È la dottrina dell’ “Unità dell’Essere”<ref>Martin Lings, ''Sufismo'', Mediterranee</ref>: non vi è nulla fuorché l’Essere infinito, il che implica che l’esperienza comune del mondo e le individualità separate siano una mera illusione. Tale dottrina è stata paragonata al non-dualismo dell’Advaita [[Vedānta|Vedanta]].
{{Citazione|Per l'Islam stesso la divinità è bellezza, e per il sufismo, che costituisce il midollo dell'Islam e ne contiene tutta l'essenza, questa particolarità appare particolarmente accentuata.<ref>[[Hossein Nasr]], 'Il 'Sufismo', Milano, Rusconi, 1975, p. 21.</ref>}}
Per i sufi, il grande e unico maestro resta il profeta Maometto, che trasmise ai suoi [[
Le riunioni spirituali sufi sono così descritte, con parole attribuite al Profeta: "Chiunque si riunisca con altri per invocare il nome di Dio, verrà circondato da angeli e dal furore divino, la pace scenderà su di loro e Dio ricorderà questa assemblea".
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=== L’espressione artistica e sapienziale dei Sufi ===
Un aspetto essenziale del sufismo, che non riguarda esclusivamente le questioni di natura teologica, riguarda il ruolo e l’importanza assunta dai Sufi nella diffusione della cultura e delle sublimi espressioni artistiche musulmane. Buona parte delle figure di spicco della cultura musulmana erano Sufi che si sono dedicati alla poesia (vedi [[Gialal al-Din Rumi]], [[ʿUmar Khayyām|‘Omar Khayyam]]
La geometria, così come i numeri mantengono una valenza bipolare che manifesta gli opposti in natura:
*introversione-estroversione, o contrazione-espansione (''qabd-bast'');
*unione-separazione (''jam'-tafrîkah'');
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# Il quinto è quello spirituale simboleggiato da [[Davide]];
# Il sesto è relativo all'ispirazione simboleggiato da [[Gesù]] che rivelò la parola di Dio;
# Il settimo è il sigillo eterno, la completezza simboleggiata dal profeta [[Maometto]].<ref>{{Cita web|url=http://www.puntosufi.it/TEMI27.HTM|titolo=la via mistica del sufismo
A sua volta a questi sette gradi sono associati dei [[Simbolo|simboli]]: suono, luce, numero (geometria, costruzione, [[sezione aurea]]), lettera (significati segreti dei nomi, costruzione grammaticale), parola ([[dhikr]], [[Nomi di Dio nel Corano|Nomi di Dio]], Santo [[Corano]]), simbolo, ritmo e simmetria.
== Maestri sufi ==
[[File:Mevlana Konya.jpg|thumb|[[Derviscio|Dervisci]] rotanti di fronte alla tomba del poeta e mistico [[Gialal al-Din Rumi|Rūmī]], [[Konya]], [[Turchia]]]]
Il primo grande nome di sufi è quello di [[al-Hasan al-Basri|al-Ḥasan al-Baṣrī]] (642-728). Di lui nulla ci è pervenuto, se non tramite le citazioni di altri autori. Nato a Medina, figlio di genitori entrambi persiani, si stabilì a [[Bassora]], dove divenne famoso per la sua profonda preparazione culturale e attrasse a sé molti seguaci e studenti. Era l'[[epoca omayyade]] e la sua mente fu un crogiolo di intuizioni teologiche, mistiche e giuridiche che, più tardi, sarebbero confluite in discipline diverse. È una figura importantissima nella trasmissione dei vari ''[[ʾaḥādīth]]'', perché conobbe personalmente molti compagni del Profeta. Gran parte delle catene iniziatiche sufi passano per lui. È anche famoso per
Altri nomi di sufi famosi sono [[
Altri grandi teorici furono [[Ibn 'Arabi|Ibn ʿArabī]], del
L'uomo di punta del sufismo fu comunque [[al-Ghazali]]
A questo punto della sua vita
== Contrasti nell'ambito del mondo musulmano ==
La grande diffusione del sufismo non è tuttavia sempre vista di buon occhio dai musulmani ortodossi che ne sospettano talora una deriva antinomistica che porterebbe a trascurare il dispositivo formale della Legge religiosa in modo considerato arbitrario e peccaminoso.<ref>{{Cita web|url=http://www.riflessioni.it/esoterismo/il-sufismo.htm|titolo=Il Sufismo - Riflessioni sull'Esoterismo di Daniele Mansuino
Inoltre bisogna rimarcare il fatto che le tarîqât sciite non hanno alcuna organizzazione esterna o denominazione in quanto l'iniziazione è personalmente conferita da uno
In questo contrasto di antica data è da annoverare l'episodio più grave mai avvenuto contro la comunità sufi il 24 novembre 2017 a [[Arish]] in [[Egitto]] con il massacro di oltre 300 fedeli da parte di gruppi islamici.<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/esteri/2017/11/24/news/egitto_attacco_a_moschea_almeno_50_morti_e_75_feriti-181996255/|titolo=Egitto, attacco a moschea sufi: più di 300 morti e oltre cento feriti|pubblicazione=Repubblica.it|data=24 novembre 2017|accesso=26 novembre 2017}}</ref> Questo attacco dei fondamentalisti neo-kharigiti ai sufi è singolare, visto che l'interpretazione chiusa del Corano si è sviluppata solo dal
== Letteratura del sufismo ==
Il sufismo ha prodotto nei secoli una letteratura molto vasta che si è espressa principalmente nell'ambito della [[letteratura araba]] e della [[letteratura persiana]], ma ha trovato espressione anche in molte altre lingue (turche, indiane, maleo-indonesiane,
== Note ==
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== Bibliografia ==
Testi introduttivi in italiano:
* W. C. Chittick, ''Il sufismo'', Einaudi, 2009 [a cura di F. A. Leccese]
* M. Molè, ''I mistici musulmani'',
* [[Gianluca Magi]], ''Il dito e la luna. Insegnamenti dei mistici dell'Islam'', Vicenza, Il Punto d'Incontro,
* [[Arthur John Arberry|A.J. Arberry]], ''Introduzione alla mistica musulmana'',
* [[Reynold A. Nicholson|R.A. Nicholson]], ''Sufismo e mistica islamica'', Genova, Fratelli Melita,
* J. Chevalier, ''I Sufi - Mistici dell'Islam'', Milano,
* AA. VV., ''Sufismo'', numero monografico a cura di A. F. Ambrosio e C. Saccone della rivista ''[[Divus Thomas]]'', 48 (2007) 3
* A. Scarabel, ''Il Sufismo. Storia e dottrina'',
Introduzioni di autori musulmani e simpatizzanti:
* Idries Shah, ''La strada del Sufi'', Roma, Astrolabio-Ubaldini Editore,
* M. Lings, ''Che cos'è il sufismo?'', Roma, Ed. Mediterranee,
* T. Burckardt, ''Introduzione alle dottrine esoteriche dell'Islam'', Roma, Ed. Mediterranee,
* I. Shah, ''[[I Sufi|I sufi. La tradizione spirituale del sufismo]]'', Roma, Ed. Mediterranee,
* [[Idries Shah]], ''Imparare a imparare'', Roma, Astrolabio-Ubaldini Editore,
* S. H. Nasr, ''Sufismo'',
* L. Ciani, ''La meditazione nell'Islam'', in QUADERNI ASIATICI No. 35, maggio-agosto 1995, quadrimestrale edito dal Centro di Cultura Italia-Asia "G. Scalise" in collaborazione con il C.O.E.
* Idries Shah, ''Cercatore di verità'', Roma, Astrolabio-Ubaldini Editore
* Idries Shah, ''L'io che comanda'', Roma, Astrolabio-Ubaldini Editore
* Idries Shah, ''I racconti dei dervisci'', Roma, Astrolabio-Ubaldini Editore
* G. Mandel, ''Storia del sufismo'', Milano, Bompiani,
Studi classici sull'argomento:
*{{fr}} [[Louis Massignon|L. Massignon]], ''Essai sur les origines du lexique technique de la mystique musulmane'', Paris, 1922 (rist. 1954)
*{{fr}} L. Massignon, ''La passion de al-Hallaj'',
* [[Henry Corbin|H. Corbin]], ''L'uomo di luce nel sufismo iraniano'', Roma, Ed. Mediterranee,
*{{fr}} H. Corbin, ''En Islam iranien. Aspects spirituels et philosophiques'', quattro volumi, Paris, Gallimard, 1971-72
▲* [[Henry Corbin|H. Corbin]], ''L'uomo di luce nel sufismo iraniano'', Ed. Mediterranee, Roma 1988
* H. Corbin, ''
*{{de}} A. Schimmel, ''Mystische Dimensionen des Islam'',
▲* A. Schimmel, ''Mystische Dimensionen des Islam'', Diederichs, Muenchen 1992
*{{en}} J. Spencer Trimingham, ''The Sufi Orders in Islam'', Oxford, Oxford at Clarendon Press,
▲* G. C. Anawati-L. Gardet, ''Mistica islamica'', SEI, Torino 1960
▲* J. Spencer Trimingham, ''The Sufi Orders in Islam'', Oxford at Clarendon Press, Oxford 1971.
Altri studi su argomenti più particolari:
*{{fr}} Eva Schubert, Walid Sarif, ''Pèlerinage, sciences et soufisme - l'art islamique en Cisjordanie et à Gaza; cycle international d'expositions Musée Sans Frontières'', Aix-en-Provence, Édisud [u.a.], 2004, ISBN 2-7449-0171-7
*{{fr}} Éric Geoffroy, ''Initiation au soufisme'',
*{{fr}} Éric Geoffroy, ''Le soufisme en Egypte et en Syrie sous les derniers Mamelouks et les premiers Ottomans - orientations spirituelles et enjeux culturels'', Damasco, Institut Français de Damas, 1996, ISBN 2-901315-21-6
*{{fr}} Colette-Nour Brahy, ''Dix jours en Ouzbékistan - récit d'un pèlerin soufi'', Beirut, Albouraq, 2004, ISBN 2-84161-243-0
*{{fr}} Lise Willar, ''Soufisme et hassidisme'', Parigi [u.a.], L'Harmattan, 2003, ISBN 2-7475-4000-6
*{{fr}} Joseph Kahale, ''Le soufisme et ses grands maîtres spirituels'', [Châtenay-Malabry], Alteredit, 2002, ISBN 2-84633-034-4
*{{fr}} Rachida Chih, ''Le soufisme au quotidien - confréries d'Egypte au XXe siècle'', Arles, Sindbad, 2000, ISBN 2-7427-2548-2
*{{fr}} Karim Ben Driss, ''Sidi Hamza al-Qadiri Boudchichi: le renouveau du soufisme au Maroc'', ed. Al Bouraq, 2002.
*{{fr}} Christian Bonaud, ''Le Soufisme, al-tasawwuf et la spiritualité islamique'',
*{{fr}} [[Kudsi Erguner]], Jean-Michel Riard, ''La fontaine de la séparation, voyage d'un musicien soufi'', L'Isle-sur-la-Sorgue, Bois d'Orion, 2000, ISBN 2-909201-28-7
* C. Saccone, ''Viaggi e visioni di re sufi profeti''
* C. Saccone, ''Il maestro sufi e la bella cristiana'',
* A. Ventura, ''L'esoterismo islamico. Principi dottrinali'',
* M. Stepanyantis, ''Sufismo e confraternite nell'islam contemporaneo'', Torino, Ed. Fondazione Giovanni Agnelli,
* A. Benningsen-C. Lemercier Quelquejay, ''L'Islam parallelo. Le confraternite musulmane in Unione Sovietica'',
* M. Valsan, ''Sufismo e esicasmo. Esoterismo islamico e esoterismo cristiano'', a cura di C. Mutti,
* C. W. Ernst, ''Il grande libro della sapienza sufi'',
* M. Lings, ''Un santo sufi del XX secolo'', Roma, Ed. Mediterranee,
* N.Venturi, Il sufismo nei viaggi di Ibn Battuta,
*{{en}} J. Kingsley Birge, ''The bektashi Order of Dervishes'',
*{{fr}} A. F. Ambrosio-E. Feuillebois-T. Zarcone, ''Les dervisches tourneurs'',
=== Traduzioni italiane ===
==== Antologie italiane di testi di autori sufi ====
* E. De Vitray-Meyerowitch, ''I mistici dell'Islam'',
* G. Scattolin, ''Esperienze mistiche dell'Islam'', 3 voll.,
* [[Martino Mario
* F. J. Peirone, G. Rizzardi, ''La spiritualità islamica'',
==== Traduzioni italiane o in altre lingue europee di mistici arabi ====
* [[Ibn 'Arabi|Ibn ʿArabī]], ''La sapienza dei profeti (Fusus al-Hikam)'', a cura di T. Burckhardt, Roma, Ed. Mediterranee,
* Ibn ʿArabī, '' L'interprete delle passioni'', a cura di Roberto Rossi Testa e Gianni De Martino, Milano, Urra - Apogeo
* Ibn ʿArabī, ''L'alchimia della felicità'', a cura di M. Jevolella,
* Ibn ʿArabī, ''Il nodo del sagace'', a cura di C. Crescenti,
* Ibn ʿArabī, ''Il libro dell'estinzione nella contemplazione'', a cura di R. Tawfik e R. Rossi Testa,
* Ibn ʿArabī, ''L'epistola dei settanta veli'', a cura di A. Iacovella, Roma, Ed. Voland,
* Ibn ʿArabī, ''Il mistero dei custodi del mondo'', a cura di C. Casseler, Torino, Il leone verde,
* [[Ghazali|Abu Hamid al-Ghazali]], Muhammad Ibn Muhammad al-Diakho, Abu Ilyas Muhammad: ''Les dix règles du soufisme selon Ghazzâli'', Beirut, Éd. Al-Bouraq,
* Abu Hamid al-Ghazali, ''Scritti scelti'', a cura di [[Laura Veccia Vaglieri|L. Veccia Vaglieri]] e R. Rubinacci,
* Abu Hamid al-Ghazali, ''L'inizio della Retta Guida'', a cura di G. Celentano,
* Abu Hamid al-Ghazali, ''L'unicità divina e l'abbandono fiducioso'', a cura di P. Urizzi, Rimini, Il Cerchio,
* Abu Hamid al-Ghazali, ''Il libro della meditazione'', a cura di G. Celentano,
* Abu Hamid al-Ghazali, ''Lettera al discepolo'', a cura di F. Peirone, Fossano, Ed. Esperienze,
* Abu Hamid al-Ghazali, ''L'amore di Dio'', a cura di C. Fabrizi,
* Abu Hamid al-Ghazali, ''La perla preziosa. La vita dopo la morte'', a cura di T. Villani e P. Dalla Vigna,
* Abu Hamid al-Ghazali, ''Il libro del matrimonio'', a cura di Y. Tawfik e R. Rossi Testa,
* Abu Hamid al-Ghazali, ''Il concerto mistico e l'estasi'', a cura di A. Iacovella, Torino, Il leone verde,
* Abu Hamid al-Ghazali, ''La vigilanza e l'esame di coscienza'', a cura di M. A. Golfetto, Torino, Il leone verde,
* Abu Hamid al-Ghazali, ''Le meraviglie del cuore'', a cura di I. Peta,
* Abu Hamid al-Ghazali, ''Le perle del Corano'', a cura
* Abu Hamid al-Ghazali, ''Una brillante confutazione della divinità di Dio sulla base del testo del Vangelo'',
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* [[al-Hallaj]], ''Diwan'', a cura di [[Alberto Ventura|A. Ventura]],
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* Rabi'a, ''I detti'', a cura di C. Valdrè,
* Ibn 'Ata Allah, ''Sentenze e colloquio mistico'', a cura di C. Valdrè,
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* Ibn Hazm, ''Il collare della colomba'', a cura di [[Francesco
* al-Jilani, ''Il Segreto dei Segreti'', Edizioni 3P, 2008
* al-Jili, ''L'uomo universale'', a cura di T. Burckardt, Roma, Ed. Mediterranee,
* al-Kalabadhi, ''Il sufismo nelle parole degli antichi'', a cura di P. Urizzi, Palermo, Ed. [[Officina di Studi Medievali]],
* Ibn as-Sid, ''Il libro dei cerchi'', a cura di M. Jevolella,
* al-Sulami, ''Il libro della cavalleria'', nuova trad. dal francese con un saggio di [[Joseph von Hammer-Purgstall|J. von Hammer Purgstall]],
* al-Sulami, ''Introduzione al Sufismo'', a cura di Demetrio Giordani, Torino, Il Leone Verde,
* al-Sulami, ''La Scala di Luce. Tre antichi testi di scuola malamati'' a cura di Demetrio Giordani, Torino, Il Leone Verde,
* al-Sulami, ''La cavalleria spirituale'', a cura di G. Sassi,
* al-Sulami, ''I custodi del segreto'', a cura di G. Sassi,
* al-Sulami, ''Le malattie dell'anima e i loro rimedi'', nuova trad. dal francese,
* al-Sulami, ''L'indole dei sufi'',
* al-Sulami, ''Le buone regole della compagnia'',
* al-Sulami, ''I sufi e i medievali peccati'',
* al-Sulami, ''Donne sufi'', Torino, Il Leone Verde,
* al-'Arabi al-Darqawi, ''Lettere a un maestro sufi'' a cura di T. Burckardt,
* Amadu Hampate Ba, ''Il saggio di Bandiagara'', Vicenza, Neri Pozza,
* al-Qushayri, ''La domanda essenziale. Dialogo sulla verità suprema''
* al-Muhasibi, ''Che cos'è l'intelligenza?'', a cura di G. Sassi
* Omar Ali Shah, ''Regole o segreti dell'Ordine Naqshbandi'', a cura di A. Hayter, Torino, Libreria Editrice Psiche,
* Ahmad Sirhindi, ''L'inizio e il ritorno'' a cura di Demetrio Giordani,Milano, Mimesis,
* C. Saccone (a cura), ''Il Libro della Scala di Maometto'', (traduzione di Roberto Rossi Testa),
==== Traduzioni italiane di mistici persiani ====
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* [[Farid al-
* Farid al-din 'Attar, ''
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* [Jalal al-Din] Rumi, ''
* [[Jalal al-Din Rumi]], ''
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* Sa'di di Shiraz, ''Il verziere (Bustan)'', a cura di C. Saccone, Seattle, Centro Essad Bey-Amazon IP, 2018
* [[Muhammad Iqbal]], ''Il poema celeste'', a cura di [[Alessandro Bausani|A. Bausani]], Bari, Leonardo da Vinci, 1965
* Ahmad Ghazali, ''Delle occasioni amorose (Savaneh ol-'Oshshaq)'' a cura di C. Saccone, Roma, Carocci, 2007
==== Traduzioni italiane di opere agiografiche arabe o persiane ====
* [[ʿAbd Allah al-Yafi'i|'Abdallah al-Yafi'i]], ''Il giardino dei fiori odorosi'', a cura di V. Vacca, [[Istituto per l'Oriente]], Roma 1965 (edita nuovamente da
* Sha'rani, ''Vite e detti di santi musulmani'', a cura di V. Vacca,
* [[Farid al-Din 'Attar]], ''Parole di sufi'', a cura di L. Pirinoli,
== Voci correlate ==
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* [[Storia del sufismo]]
* [[Báraka]]
* [[Tahnik]]
* [[Maturidismo]]
* [[Ashariti]]
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* [http://www.sufi.it/sufismo/index.htm La Via del Cuore nel Sufismo] su Sufi.it
* {{cita web|http://www.vopus.org/it/gnosi/gnosi-gnosticismo/il-sufismo.html|Il Sufismo: Introduzione, Istituzioni, Ordini}}
* {{cita web | 1 = http:/
* {{cita web |1=http://www.sufismoitalia.it |2=Tariqa Shadhiliyya- ‘Alawiyya-Isma‘iliyya |accesso=11 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101120054216/http://www.sufismoitalia.it/# |dataarchivio=20 novembre 2010 |urlmorto=sì }}
* {{cita web|http://www.puntosufi.it|Puntosufi}}
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