Volume Two (Soft Machine): differenze tra le versioni
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{{Album
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|giornomese = aprile
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|etichetta = [[Probe]] CPLP 4505-Só
|Produttore = [[Soft Machine|The Soft Machine]], esewcutivo: [[Mike Jeffrey]]▼
|registrato = febbraio/marzo [[1969]]<br />Olympic Sound St.<br />Londra
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|Numero di Dischi = 1▼
|genere2 = Rock sperimentale
|Numero di Tracce = 17▼
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|genere4 = Rock psichedelico
|Numero dischi di platino = ▼
|genere5 = Fusion
|Numero dischi d'oro = ▼
|nota genere = <ref name="allmusic">{{en}}[http://www.allmusic.com/album/volume-two-r18378/review Recensione di ''Volume Two''] www.allmusic.com</ref>
|Note = ▼
|nota genere2 = <ref name="allmusic"/>
|Nome Artista = [[Soft Machine]] ▼
|nota genere3 = <ref name="allmusic"/>
|album precedente = [[The Soft Machine (album)|The Soft Machine]]<br/>[[:categoria:album del 1968|1968]]) ▼
|nota genere4 = <ref name="allmusic"/>
|nota genere5 = <ref name="allmusic"/>
|note =
▲|
|anno precedente = 1968
|anno successivo = 1970
}}
'''''Volume two''''' (1969) è il secondo album
La casa discografica Probe, che aveva pubblicato il precedente ''[[The Soft Machine (Soft Machine)|The Soft Machine]]'', voleva fosse rispettato il contratto che prevedeva l'incisione di un secondo disco e la band viene "costretta" a riunirsi.<ref>{{en}}[http://books.google.com/books?id=JVCZsK9bAh0C&printsec ''Soft machine: out-bloody-rageous'' di Graham Bennet, pag.151] books.google.com</ref> Il bassista [[Kevin Ayers]], stanco del musical business, rifiuta di tornare e viene sostituito da [[Hugh Hopper]], che aveva già suonato in un brano del disco precedente ed era il [[road manager]] del gruppo.
==Tracce==▼
===Lato A===▼
== Il disco ==
Se da un lato l'inserimento di Hopper toglie parte dell'anticonformismo garantito da Ayers, dall'altro aggiunge professionalità, un livello artistico più alto e instrada i Soft in un ambito jazzistico, verso quel sound che li avrebbe accompagnati nel prosieguo della carriera. Questi aspetti sono accentuati dal nuovo [[fuzz|distorsore]] applicato al basso da Hopper,<ref name="books.google.com">{{en}}[http://books.google.com/books?id=JVCZsK9bAh0C&printsec ''Soft machine: out-bloody-rageous'' di Graham Bennet, pag.154] books.google.com</ref> e dall'inserimento nel gruppo di suo fratello [[Brian Hopper|Brian]] al sax. La scelta del distorsore è un suggerimento del serioso tastierista [[Mike Ratledge]], che aveva bisogno di uno strumento che garantisse più potenza che accompagnamento. Durante le registrazioni dell'album la sezione fiati è completata dal sax contralto di Hugh Hopper e da alcune brevi apparizioni al flauto di Ratledge.<ref name="books.google.com"/>
Wyatt cura gli arrangiamenti e salvaguarda l'anima [[dadaismo|dadaista]] della band scrivendo anche buona parte dei testi, che interpreta con la consueta originalità e grazia. Il lato A dell'album, in cui Wyatt ha il sopravvento, è molto legato allo stile dei primi spensierati Soft Machine, soprattutto nei vocalizzi di "Dada Was Here", cantata in spagnolo, e nel tributo alla Jimi Hendrix Experience nel brano "Have You Ever Bean Green". In "A Concise British Alphabet part 2", passando tra una serie di assoli e di improvvisazioni strumentali, i ritornelli melodici cantati da Wyatt offrono il primo saggio di quella malinconia disincantata che ritroveremo in tutte le sue opere.<ref>[http://www.scaruffi.com/vol2/softmach.html Biografia dei Soft Machine di Scaruffi] www.scaruffi.com</ref>
Se il lato A è brillante, frutto dell'impostazione "vecchio stile" voluta da Wyatt, il lato B, che pur si apre con un altro gustoso tributo, questa volta all'amico Ayers in "As Long As He Lies Perfectly Still",<ref name="allmusic"/> si basa sulle cupe atmosfere sperimentali di Ratledge, in grande forma e perfettamente a suo agio nei fraseggi jazz con i due Hopper. La sua mano si sente soprattutto nella lunga suite "Esther's Nose Job". A conferma del nuovo indirizzo musicale dei Soft, Hugh Hopper, che contribuisce nell'album scrivendo la maggior parte delle musiche, in un'intervista dirà che a quei tempi era molto più influenzato dai lavori di Zappa e dal jazz che non dall'allora egemonizzante rock.<ref>{{en}}[http://books.google.com/books?id=JVCZsK9bAh0C&printsec ''Soft machine: out-bloody-rageous'' di Graham Bennet, pag.161] books.google.com</ref>
Dopo qualche mese di prove, il nuovo corso della band ha il battesimo di fuoco nel febbraio del 1969 nientemeno che alla [[Royal Albert Hall]] di Londra, in una storica data che vede presenti anche la Jimi Hendrix Experience e il gruppo di [[Jim Capaldi]] (i futuri [[Traffic (gruppo musicale)|Traffic]]), davanti a una platea gremitissima. I Soft presentano il materiale dell'album in preparazione ed ottengono un grande successo.<ref>{{en}}[http://books.google.com/books?id=JVCZsK9bAh0C&printsec ''Soft machine: out-bloody-rageous'' di Graham Bennet, pag.156] books.google.com</ref>
L'incisione del disco avviene negli indipendenti Olympic Sound Studios di Londra nell'arco di diverse settimane tra il febbraio ed il marzo del 1969. Viene prodotto dagli stessi Soft Machine e pubblicato dalla Probe in aprile. Esce per primo negli Stati Uniti, dove la band si era procurata molti appassionati con il tour dell'anno precedente, la Probe era inoltre un'etichetta americana sussidiaria della [[ABC Records]].
L'album rappresenta la prima vera fusione di rock, dadaismo, psichedelia, jazz e [[avant-garde rock|avanguardia]] mai realizzata da alcun musicista e solo alcune dissonanze strumentali nel secondo lato, più votato alla sperimentazione, gli negano la definizione di capolavoro.<ref name="allmusic"/>
▲== Tracce ==
▲=== Lato A ===
''Rivmic Melodies''
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=== Lato B ===
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# ''Esther's Nose Job'' - 11:10
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==Formazione==
* [[Robert Wyatt]] -
* [[Mike Ratledge]] - piano,
* [[Hugh Hopper]] -
:con
* [[Brian Hopper]] - [[sax soprano]]
▲{{Portale|Rock progressivo}}
<references/>
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Robert Wyatt}}
{{Portale|Rock progressivo}}
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