Parco Rignon: differenze tra le versioni

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== Storia ==
[[File:villaamoretti.jpg|thumb|Villa Amoretti.]]
Nel [[1650]], l'area risultava ancora una semplice cascina rurale, quando l'acquistò tal Don Giambattista Amoretti, un giovane sacerdote ligure originario di [[Oneglia]], da poco divenuto elemosiniere e diplomatico presso la corte ducale. Entrato nelle grazie del marchese [[Filippo San Martino di Agliè]], di [[Cristina di Borbone-Francia|Madama Cristina di Francia]] e di [[Carlo Emanuele II di Savoia]], il giovane prete, dotato di spiccata diplomazia e senso degli affari, sia a [[Torino]] che in [[Francia]], fu altresì nominato abate di corte.<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.torino.it/cultura/biblioteche/sedi_orari/amoretti.shtml |titolo=Copia archiviata |accesso=7 novembre 2019 |dataarchivio=7 novembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191107162105/http://www.comune.torino.it/cultura/biblioteche/sedi_orari/amoretti.shtml |urlmorto=sì }}</ref>. Oltre la Casina Amoretti, fu nominato amministratore dell'[[Abbazia]] di Casanova di [[Carmagnola]], nonché dell'[[Abbazia di Abondance]] in [[Alta Savoia]], entrambe appartenenti all'[[Ordine Cistercense]].
 
Fino alla sua morte, avvenuta nel [[1686]], l'abate finanziò i lavori di ristrutturazione della cascina, elevandola a "commenda", con pianta a "L". Come accadde per alcuni suoi nipoti, Lorenzo Giovanni Batta Amoretti Conte d’Envie e Benedetto Amoretti, anche questa proprietà finì in eredità, questa volta ad terzo nipote, tal Carlo Giacinto Amoretti, che finanziò un'ulteriore ristrutturazione dell'area dopo l'[[Assedio di Torino]] del [[1706]]. Carlo Giacinto, nel frattempo divenuto marchese di [[Osasio]], ebbe un primogenito, Giuseppe Antonio Amoretti, che però morì prematuramente, e alla proprietà quindi subentrò il secondogenito, il marchese Giambattista Amoretti di [[Osasio]].
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Nel [[1760]], su volere del marchese Giambattista Amoretti di [[Osasio]], partirono i lavori di costruzione dell'attuale Villa, situata al centro del parco, su dei progetti dell'architetto torinese [[Gian Giacomo Planteri|Plantery]], che già si era occupato di interventi urbanistici in città. L'edificio fu progettato su di un piano rialzato, accessibile da due scalinate simmetriche centrali, quindi sormontato ancora da due ampi piani di residenza.
 
Il marchese Giambattista Amoretti ebbe un figlio, Carlo, che fu anche ultimo marchese di [[Osasio]], il quale ebbe a sua volta una sola figlia, la quale però morì presto nel [[1807]], lasciando quindi la villa in eredità ai famigliari di sua moglie, i Guasco di [[Castelletto d'Erro]] d'[[Alessandria]], già decurioni di [[Torino]]. I Guasco, a loro volta, cedettero la villa nel [[1828]], comprensiva dei terreni circostanti, ai Signori [[Provana|Provana di Collegno]], che a loro volta vendettero ai fratelli Conticonti Pietro Amedeo e Paolo Luigi ''Rignone'', o Rignon. NelLa proprietà passò quindi a [[1899Felice Rignon|Felice]], l'eredità[[sindaci passòdi al figlioTorino|sindaco di PaoloTorino]] Luigie senatore del [[Regno d'Italia|Regno]], ed Enrico Rignon; poi, ilnel Conte[[1899]], Vittorioal Rignonfiglio di quest'ultimo, Vittorio.
 
Fu quest'ultimo, il Conteconte Vittorio Rignon, che nel periodo [[1900]]-[[1910]] condusse degli importanti rimaneggiamenti a tutta la proprietà: la villa fu totalmente ristrutturata, mentre il parco circostante fu totalmente ridisegnato, con elegante giardino fiorito, in stile [[Liberty a Torino|liberty]]<ref name="comune.torino.itschedaPR">{{Cita|''Parco Rignon''}}.</ref>, quindi dotato di cinta muraria con tre ingressi, uno principale sul Corso Orbassano, due laterali su Via Filadelfia e Via Piscina. La commenda originaria fu totalmente demolita, per dar spazio alle scuderie e all'edificio semicircolare, progettato dall'ingegner [[Giovanni Chevalley]] e destinato ad aranciera, ed ancor oggi visibile sul lato nord, ovvero vicino all'ingresso di via Filadelfia<ref name="schedaPR"/><ref>{{Cita web|url=https://mole24.it/2018/07/24/tesoro-nascosto-di-parco-rignon-a-torino-villa-amoretti/|titolo=Il tesoro nascosto di Parco Rignon a Torino, Villa Amoretti|autore=Alessandro Maldera|data=24 luglio 2018}}</ref><ref>{{cita|Santa Rita|pp. 53-56}}.</ref>.<br/>
Alla morte del Conte, suo figlio, [[Felice Rignon]], già [[sindaci di Torino|sindaco di Torino]] e [[Senato del Regno (Italia)|senatore del Regno]], donò la villa, senza i terreni circostanti, al [[Comune di Torino]]<ref>http://www.comune.torino.it/verdepubblico/patrimonioverde/parchi-giardini/rignon/rignon.shtml {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110917033850/http://www.comune.torino.it/verdepubblico/patrimonioverde/parchi-giardini/rignon/rignon.shtml |date=17 settembre 2011 }}, URL consultata il 22-10-2011</ref>. Nel [[1970]] poi, il Comune di [[Torino]] riuscì ad acquistare anche i terreni circostanti, e ne prese quindi la gestione come parco pubblico cittadino, mentre la villa fu destinata a [[Biblioteche civiche torinesi|Biblioteca Civica]] e spazio espositivo, punto strategico del quartiere [[Santa Rita (Torino)|Santa Rita]] di [[Torino]]<ref name="comune.torino.it">{{Cita web |url=http://www.comune.torino.it/verdepubblico/patrimonioverde/parchi-giardini/rignon/rignon.shtml |titolo=comune.torino.it |accesso=14 luglio 2010 |dataarchivio=17 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110917033850/http://www.comune.torino.it/verdepubblico/patrimonioverde/parchi-giardini/rignon/rignon.shtml |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://books.google.it/books?id=CeYIAQAAMAAJ&q=%22Parco+Rignon%22&dq=%22Parco+Rignon%22&cd=10 Raffaele Scali, Maria Carmen Belloni]</ref>.
 
Nel [[1970]] il Comune di [[Torino]] riuscì ad acquistare la villa e i terreni circostanti e ne prese la gestione come parco pubblico cittadino, mentre l'edificio fu destinato a [[Biblioteche civiche torinesi|Biblioteca Civica]]<ref name="BCVA">{{Cita web|url=http://www.comune.torino.it/cultura/biblioteche/sedi_orari/amoretti.shtml|titolo=Biblioteca civica Villa Amoretti|dataarchivio=7 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191107162105/http://www.comune.torino.it/cultura/biblioteche/sedi_orari/amoretti.shtml|urlmorto=sì}}</ref> e spazio espositivo, punto strategico del quartiere [[Santa Rita (Torino)|Santa Rita]] di [[Torino]]<ref name="schedaPR"/><ref>[http://books.google.it/books?id=CeYIAQAAMAAJ&q=%22Parco+Rignon%22&dq=%22Parco+Rignon%22&cd=10 Raffaele Scali, Maria Carmen Belloni]</ref>.
La stessa villa fu poi ulteriormente ristrutturata nel [[2001]], dotandola di sala riunioni sotterranea, e fu costruito un nuovo padiglione bibliotecario sul retro, nel [[2004]]<ref>[http://books.google.it/books?id=cWNdAAAAMAAJ&q=%22Parco+Rignon%22&dq=%22Parco+Rignon%22&cd=8 Il Piemonte di Vittorio Alfieri] booksgoogle.it</ref>.
 
La stessa villa fu poi ulteriormente ristrutturata nel [[2001]], dotandola di sala riunioni sotterranea, e fu costruito un nuovo padiglione bibliotecario sul retro, nel [[20042005]]<ref name="BCVA"/><ref>[http://books.google.it/books?id=cWNdAAAAMAAJ&q=%22Parco+Rignon%22&dq=%22Parco+Rignon%22&cd=8 Il Piemonte di Vittorio Alfieri] booksgoogle.it</ref>.
 
==Attività==
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==Collegamenti esterni==
* {{cita web|url=http://www.comune.torino.it/verdepubblico/patrimonioverde/parchi-giardini/rignon/rignon.shtml|titolo=SchedaParco del parco dal sito del comune di TorinoRignon|tipo=scheda|accesso=14 luglio 2010|dataarchivio=17 settembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110917033850/http://www.comune.torino.it/verdepubblico/patrimonioverde/parchi-giardini/rignon/rignon.shtml|urlmorto=sì|cid=''Parco Rignon''}}
 
{{Portale|Torino}}