Lua (divinità): differenze tra le versioni
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== Descrizione ==
A Lua, come a [[Marte (divinità)|Marte]] e a [[Bellona (divinità)|Bellona]], si dedicavano parte delle spoglie dei nemici che venivano bruciate come sacrificio alla dea<ref>{{en}}[http://www.mythindex.com/roman-mythology/L/Lua.html Mitologia romana] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120227012131/http://www.mythindex.com/roman-mythology/L/Lua.html |data=27 febbraio 2012 }}</ref>, come espiazione per il sangue versato in battaglia.
Si conosce un solo rituale legato alla dea, grazie ai due passaggi di Tito Livio.
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Nel solo rituale che conosciamo, ''Lua Mater'' svolge il ruolo benefico (cosa che le valse l'epiteto di ''Mater'') di rendere efficace la distruzione delle armi nemiche; poteva essere così<ref>Ipotesi di H. J. Rose adottato da G. Dumézil.</ref> che, per effetto di una sorta di magia "simpatica", che tale azione potesse estendersi alle armi ancora in possesso del nemico.
In seguito, Dumézil accosta a ''Lua'' la dea [[Vedismo|vedica]] [[
Questa dea è conosciuta in maniera più approfondita di ''Lua'' e consente di specificare il contorno di questa entità divina.
Il processo di annientamento può essere positivo o negativo a seconda della natura dell'essere o dell'oggetto stesso.
Nel caso di ''Lua Mater'', conosciamo solo l'aspetto positivo e benefico (distruzione delle armi nemiche); ma Nirriti appare sotto entrambi gli aspetti, positivo e negativo, e il lato minaccioso è ben attestato da due rituali che possiedono la funzione di rimuovere il potenziale pericolo ch'ella potrebbe rappresentare.
Dumézil conclude che,
[[Salomon Reinach]] osserva che tra le divinità in onore delle quali, secondo Tito Livio, Paolo Emilio aveva distrutto le armi catturate al nemico, solamente ''Lua'' non fu ellenizzata.
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