Festa della Sensa: differenze tra le versioni
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La '''festa della Sensa''' era una [[festività]] cristiana celebrata nella [[Repubblica di Venezia]] in memoria dell'ascesa di Cristo al cielo ("[[Ascensione di Gesù|Ascensione]]", in [[lingua veneta]]: ''
Oltre al significato religioso la festa aveva anche un grande valore civico,
In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello [[sposalizio del Mare]], in cui simbolicamente si ribadiva il predominio di Venezia sul mare<ref name=":0">{{Cita|Ambrosini, 1996|cap. 2 ''Feste'', par. ''La festa della " Sensa "''}}.</ref>.▼
▲In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello [[sposalizio del Mare]] in cui simbolicamente si ribadiva il predominio di Venezia sul mare<ref name=":0">{{Cita|Ambrosini, 1996|cap. 2 ''Feste'', par. ''La festa della " Sensa "''}}.</ref>.
== Storia ==
Secondo una tradizione esistente almeno dal XIII secolo, la cerimonia dello sposalizio del mare veniva fatta risalire alla [[pace di Venezia]], durante la quale [[papa Alessandro III]] concesse al doge [[Sebastiano Ziani]] e ai suoi successori
== Cerimoniale ==
=== La vigilia ===
[[File:Pinacoteca Querini Stampalia - La visita del doge a San Nicolò dopo lo Sposalizio del Mare - Gabriele Bella.jpg|miniatura|La visita del doge a San Nicolò dopo lo Sposalizio del Mare.]]
Alla viglia del giorno dell'Ascensione il [[bucintoro]] usciva dai [[Arsenale di Venezia|cantieri dell'Arsenale]] per essere condotto fino in città dove veniva messo in bella mostra sulla [[riva degli Schiavoni]] che veniva decorata per l'occasione<ref>{{Cita|Romanin, 1860|p. 36}}.</ref>. Oltre al bucintoro si preparavano anche tutte le altre imbarcazioni (anche di tipo militare e mercantile) che avessero dovuto prendere parte dalla sfilata e si conducevano nel braccio di mare che separa Venezia dal Lido, si addobbavano gli edifici e alla sera tutte le campane delle chiese di Venezia suonavano in contemporanea per annunciare l'inizio della solennità religiosa celebrata nella
=== Il viaggio del bucintoro verso il Lido ===
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[[File:F0419 Louvre Guardi Départ du Bucentaure INV20009 detail encours.jpg|miniatura|Il [[bucintoro]] in viaggio verso il [[Lido di Venezia]].]]
La mattina seguente le campane annunciavano l'uscita del doge e della sua folta corte da [[Palazzo Ducale (Venezia)|
Insieme al bucintoro solcavano le acque del bacino marciano anche i ''peatoni'', tre barche dorate che seguivano sempre il bucintoro durante le sue uscite, vi erano poi le [[Gondola|gondole]] dorate del nunzio pontificio quelle degli altri ambasciatori e quella del [[Patriarcato di Venezia|patriarca di Venezia]]<ref name=":1" />. Oltre alle barche di rappresentanza c'erano anche sei grosse galee addobbate con panni di seta e bandiere sulle quali suonava la banda ed era presente un piccolo esercito di soldati dalmati vestiti da parata, c'erano poi altre dodici navi tra [[Brigantino|brigantini]], [[Galeazza|galeazze]], [[Sciabecco|sciabecchi]] e [[Feluca (imbarcazione)|feluche]] anch'esse riccamente decorate ed equipaggiate di bande musicali e soldati dalmati. C'erano poi anche le [[Peota|peote]] in rappresentanza delle varie comunità del ''[[dogado]]'' ognuna con il proprio stendardo identificativo infine c'erano numerosissime gondole e barche private di vario tipo che seguivano il corteo<ref name=":2">{{Cita|Romanin, 1860|p. 38}}.</ref>.
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=== Lo sposalizio del Mare ===
{{Vedi anche|Sposalizio del Mare}}
Una volta giunto nei pressi del Lido, il bucintoro si fermava e, mentre i cannoni delle galeazze continuavano a sparare a salve, si svolgeva il rito dello sposalizio del mare<ref name=":2" />. Dal bucintoro il doge, affiancato dal patriarca di Venezia, svuotava nel mare un'ampolla di acqua santa e un anello benedetto dal patriarca, pronunciando le seguenti parole<ref>{{Treccani|sposalizio-del-mare_(Enciclopedia-Italiana)|Sposalizio del mare|accesso=2 ottobre 2020|autore=Mario Brunetti|data=1936}}</ref>:
{{Citazione|Ti sposiamo, mare nostro, in segno di vero e perpetuo dominio.|3=Desponsamus te, mare nostrum, in signum
=== La visita a San Nicolò e il banchetto ===
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Una volta terminato lo sposalizio del Mare il doge sbarcava al Lido di Venezia e da qui si dirigeva verso la [[Chiesa di San Nicolò (Venezia, Lido)|chiesa di San Nicolò]] dove ricevuto dalla folla e dai [[Ordine di San Benedetto|monaci benedettini]] assisteva alla messa pontificale. Mentre il doge e la sua corte assistevano alla messa, i gondolieri si dilettavano in gare di velocità nel [[canale della Giudecca]] e nei giardini delle isole circostanti si svolgevano grandi pranzi<ref name=":2" /><ref name=":3">{{Cita|Romanin, 1860|p. 39}}.</ref>. Analogamente al [[Carnevale di Venezia|carnevale]] durante la festa della Sensa era consentito portare maschere e vestirsi in modo sfarzoso<ref name=":4">{{Cita|Romanin, 1860|p. 40}}.</ref>.
Una volta tornato a San Marco il doge visitava la fiera della Sensa e poi all'ora di pranzo offriva al
== Fiera della Sensa ==
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Stabilitasi nel XIV secolo la fiera della Sensa nacque dal fatto che sul finire della primavera Venezia era affollata da pellegrini diretti [[Terra santa]] che di solito rimanevano in città fino alla festa del [[Corpus Domini]], e da numerosi fedeli che si recavano alla [[basilica di San Marco]] per ottenere l'indulgenza concessa da [[papa Alessandro III]]<ref name=":0" />.
La fiera della Sensa veniva allestita in [[
== Note ==
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