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{{nota disambigua|
▲{{nota disambigua|il film|Stella del Nord (film)|Stella del Nord}}
{{Corpo celeste
|tipo = Stella
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|sigla_costellazione = UMi
|immagine = PolarisA.jpg
|designazioni_alternative_stellari =
Cynosura, Alruccabah, Phoenice, Lodestar, stella polare, Tramontana, Angel Stern, Navigatoria, Star of Arcady, Yilduz, Mismar, Polyarnaya, [[nomenclatura di Bayer|α UMi]], [[nomenclatura di Flamsteed|1 UMi]], [[Catalogo HR|HR]] 424, [[Bonner Durchmusterung|BD]] +88°8, [[Catalogo HD|HD]] 8890, [[Catalogo SAO|SAO]] 308, FK5 907, GC 2243, ADS 1477, CCDM 02319+8915, [[Catalogo Hipparcos|HIP]] 11767.
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|ar = {{RA|2|31|48,7}}
|declinaz = {{DEC|+89|15|51}}
|distanza_anniluce = {{M|
|lat_galattica = 123,28055°<ref name=Simbad/>
|long_galattica = +26,46139°<ref name=Simbad/>
|magn_app = 1,98v / 9,2 / 8,7
|magn_ass = −3,64 / + 3,6 / +3,30<ref name=Usenko/>
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|densità =
|gravità =
|classe_spettrale =
|temp_med = 6 000<ref name=JK/>/ ? / {{M|6 900|
|età = 75 milioni di anni<ref name=Bond2018/>
|indice_di_colore = 0,60
|luminosità_sole = 2 500<ref>{{cita pubblicazione|autore=S. A. Spreckley, I. R. Stevens|data=2008|titolo=The period and amplitude changes of Polaris (UMi) from 2003 to 2007 measured with SMEI|rivista=[[Monthly Notices of the Royal Astronomical Society]]|doi=10.1111/j.1365-2966.2008.13439.x}}</ref> / 3 / 3,9<ref name=Usenko>{{cita pubblicazione|autore=I.A. Usenko, V. G. Klochkova|data=2008|titolo=Polaris B, an optical companion of the Polaris (α UMi) system: Atmospheric parameters, chemical composition, distance and mass|rivista=[[Monthly Notices of the Royal Astronomical Society]]|volume= Letters 387|pp=L1| doi:10.1111/j.1745-3933.2008.00426.x}}</ref>
|periodo_rotaz = ? e 0,6 giorni
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}}
'''Polaris''' ([[Nomenclatura di Bayer|α UMi / α Ursae Minoris]]) è un [[stella tripla|sistema stellare triplo]] situato nella [[costellazione]] dell'[[Orsa Minore]]; Polaris è la stella più luminosa della costellazione, ed è anche la stella più brillante vicina al [[Polo celeste#Polo celeste Nord|polo nord celeste]], motivo per cui è anche conosciuta come '''stella polare''' o '''stella del nord'''.
Il sistema è dominato da una stella [[supergigante gialla]] [[variabile cefeide]] (Polaris A), e da due meno luminose compagne di [[
== Storia delle osservazioni e ruolo di stella polare ==
{{vedi anche|Stella polare}}
Poiché si trova quasi perfettamente sulla proiezione in cielo dell'asse di rotazione della [[Terra]] "sopra" il [[polo nord]], Polaris è apparentemente ferma nel cielo, mentre tutte le altre stelle dell'[[emisfero boreale]] sembrano ruotarle attorno. È così un ottimo punto di riferimento per la [[Navigazione astronomica|navigazione celeste]] nell'emisfero nord della [[Terra]], visto che data la sua [[declinazione (astronomia)|declinazione]] resta invisibile nell'[[emisfero australe]]. Polaris definisce il vero [[azimut]] nord solo due volte nell'arco delle 24 ore. Durante il resto della giornata è solo un'approssimazione, che deve essere corretta usando le apposite tabelle.
L'antichità dell'uso di questa stella è testimoniata dal fatto che è stata trovata nelle prime tavolette [[Assiria|assire]] conosciute
==Osservazione==
[[File:Alfa Ursae Minoris.jpg|thumb|left|Una fotografia di Polaris]]
Polaris si trova facilmente nel cielo notturno: è sufficiente seguire la linea formata da [[Merak (astronomia)|Merak]] e [[Dubhe]] (β e α [[
== Ambiente galattico e distanza ==
Le [[coordinate galattiche]] di Polaris sono 123,28° e +26,46139°<ref name=Simbad>{{cita web|url=http://simbad.u-strasbg.fr/simbad/sim-id?protocol=html&Ident=polaris&NbIdent=1&Radius=2&Radius.unit=arcmin&submit=submit+id|titolo=alf UMi -- Classical Cepheid Variable}}</ref>. Una [[longitudine galattica]] di circa 123° significa che la linea ideale che congiunge il Sole e Polaris, se proiettata sul [[piano galattico]], forma con la linea ideale che congiunge il Sole con il [[centro galattico]] un angolo del medesimo valore. Ciò significa che Polaris è un po' più lontana dal centro galattico rispetto al Sole. Una [[latitudine galattica]] di circa +26° significa che Polaris si trova più a nord rispetto al piano in cui sono posti anche il Sole e il centro galattico.
Secondo
==Caratteristiche del sistema==
Il sistema è composto da una [[stella]] [[supergigante gialla]] di [[classificazione stellare|tipo spettrale]] F7 e da due compagne [[
[[File:Polaris system.jpg|thumb|Rappresentazione artistica del sistema di Polaris.]]▼
L'altra compagna, Polaris Ab, è stata scoperta per via [[spettroscopio|spettroscopica]] nel 1929, e nel 2006 è stata risolta dal [[telescopio spaziale Hubble]]. Questa componente è una [[Stella di classe F V|nana-bianco gialla di sequenza principale]] di classe F6V avente una massa 1,26 volte quella solare, distante mediamente {{M|18,5|ul=UA}} dalla principale e con un periodo orbitale di 29,6 anni<ref name="JK">{{Cita web|url=http://stars.astro.illinois.edu/sow/polaris.html|titolo=Polaris|sito=stars.astro.illinois.edu|accesso=2021-05-29}}</ref><ref name=Evans>{{cita pubblicazione|autore=N. R. Evans ''et al.''|data=2008|titolo=Direct Detection of the Close Companion of Polaris with Thehubble Space Telescope|rivista=[[Astronomical Journal|The Astronomical Journal]]|volume= 136|numero=3|p=1137|doi=10.1088/0004-6256/136/3/1137}}</ref>.
▲[[File:Polaris system.jpg|thumb|Rappresentazione artistica del sistema di Polaris.]]
▲Secondo le ultime misure effettuate da un team di astronomi internazionali attraverso il telescopio russo BTA, Polaris si trova a 325 [[anno luce|anni luce]] (ovvero 99 [[parsec]]) di distanza dalla Terra.<ref>[[National Geographic]], [http://www.nationalgeographic.it/scienza/2012/12/14/news/quant_distante_la_stella_polare_sapevatelo-1413027/ Quanto è distante la stella polare?], 14 dicembre 2012</ref> Questa misura va a migliorare la precedente (433 anni luce) osservata attraverso il satellite europeo [[Hipparcos]] nel 1990.<ref name="Rett_dist">{{cita web|autore=[[Piero Bianucci]]|url=http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=49&ID_articolo=129&ID_sezione=72&sezione=Il%20Cielo |titolo=Distanze cosmiche: ultime notizie da Hipparchos|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090702024349/http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=49&ID_articolo=129&ID_sezione=72&sezione=Il%20Cielo|dataarchivio=2 luglio 2009|editore= [[La Stampa]].it |data=7 febbraio 2008}}</ref> Messa in discussione fu l'accuratezza di Hipparcos nella misura della parallasse di stelle binarie con componenti variabili cefeidi, come Polaris.<ref>{{cita pubblicazione|autore=D. G. Turner ''et al.''|data=2012|titolo=The Pulsation Mode of the Cepheid Polaris}}{{arXiv|1211.6103v1}}</ref> Un passo importante per la misurazione della parallasse verrà dal [[Satellite Gaia]] che, dal [[2013]], analizza [[astrometria|astrometricamente]] stelle fino a {{M|26 000||al}} di distanza<ref>{{cita web|url=http://sci.esa.int/science-e/www/area/index.cfm?fareaid=26|titolo=GAIA|editore=[[Agenzia spaziale europea|ESA]]}}</ref>.
===Variabilità===
[[File:AlphaUMiLightCurve.png|thumb|left|La [[curva di luce]] di Polaris tracciata dai dati di [[TESS]].]]
Polaris A è classificata come [[variabile
La variabilità di Polaris è stata sospettata già nel [[1852]], e fu confermata nel [[1911]] da [[Ejnar Hertzsprung]]<ref>{{cita pubblicazione|Hertzsprung, Ejnar |data=agosto 1911|titolo=Nachweis der Veränderlichkeit von α Ursae Minoris|lingua=tedesco|rivista=[[Astronomische Nachrichten]]|volume= 189|numero=6|p=89|doi=10.1002/asna.19111890602}}</ref>. Sia l'ampiezza che la durata della variabilità sono cambiate nel corso del tempo. Prima del 1963 l'ampiezza della magnitudine era di 0,1, e continua a decrescere molto gradualmente. Dopo il [[1966]] l'ampiezza della magnitudine si ridusse rapidamente, fino a essere di 0,05 magnitudini, e da allora variò in modo irregolare su questo valore. Il periodo della variazione fino al 1963 era aumentato costantemente di 4 [[secondo|secondi]], per poi rimanere costante per tre anni e, a partire dal 1966, aumentare nuovamente, mentre misure più recenti mostrano un periodo di 3,2 secondi.
Polaris pareva, alla fine del [[XX secolo]], essere uscita dall'instabilità di stella variabile, e la tendenza riguardo alla sua fluttuazione di luminosità lasciava pensare che a breve non avrebbe più presentato variazioni rilevanti. Al contrario, è stato osservato che la variazione in luminosità di Polaris A è risalita al 4%, facendo pensare ad un nuovo ciclo d'instabilità, anche se questi cambiamenti normalmente avvengono in milioni di anni, quindi il fenomeno non appare chiaramente spiegabile sulla base delle teorie evolutive conosciute.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/scienza_e_tecnologia/stella-polare/stella-polare/stella-polare.html?ref=hpspr1| titolo =La Stella Polare sorprende: "Il suo respiro riprende vigore"| autore= Andrea Bettini| editore = [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]].it| giorno=22| mese=07| anno=2008}}</ref>. Ricerche riportate dalla rivista scientifica [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Science]] indicano che Polaris è oggi 2,5 volte più luminosa di quando la osservava [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]], quando era di una magnitudine più debole<ref>{{cita pubblicazione|autore=Irion, R.|data=2004|titolo=American astronomical society meeteng: As Inconstant as the Northern Star|rivista=[[Science]]|volume=304|numero=5678|pp=1740-1741|doi=10.1126/science.304.5678.1740b}}</ref>.
==Etimologia==
Il nome proviene dal [[lingua latina|latino]] '''Stella polaris''', letteralmente ''"Stella polare"''. Data la sua vicinanza al polo nord celeste la stella ha ricevuto vari nomi nel corso della storia; i [[Antica Grecia|naviganti greci]] la chiamavano '''Kynosoura''' o '''Cynosura''', il cui significato è ''"la coda del cane"'', o anche Fenice, o Stella Fenicia. Nell'[[Storia della Cina|antica Cina]] era conosciuta con nomi diversi, come '''Pih Keih''', '''Ta Shin''' e '''Tien Hwang Ta ti''', ''"il gran governante del cielo"''. Nel nord dell'[[India]] era conosciuta invece come '''Grahadhara''', ''"l'appoggio dei pianeti"'', mentre a [[Damasco]] la si conosceva come '''Mismar''', ''"l'ago"'', o ''"il chiodo"''<ref>{{cita libro |cognome=Allen |nome=Richard Hinckley |editore=Courier Dover Publications |titolo=Star Names — Their Lore and Meaning | url =http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Gazetteer/Topics/astronomy/_Texts/secondary/ALLSTA/home.html|accesso=8 settembre 2012|anno=1889 |lingua= inglese|isbn=0-486-21079-0 |pagina=563 |capitolo=Ursa Minor | urlcapitolo = http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Gazetteer/Topics/astronomy/_Texts/secondary/ALLSTA/Ursa_Minor*.html}}</ref>.
== Note ==
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==Collegamenti esterni==
* {{collegamenti esterni}}
*{{cita web|url=http://simbad.u-strasbg.fr/simbad/sim-id?protocol=html&Ident=polaris&NbIdent=1&Radius=2&Radius.unit=arcmin&submit=submit+id|titolo=V* alf UMi -- Classical Cepheid (delta Cep type)}}
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