Polaris: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|||titolo2=Stella del Nord (film)|titolo3=Stella polare (disambigua)|Stella del Nord|redirect2=Stella Polare}}▼
▲{{nota disambigua||Stella polare (disambigua)|Stella Polare}}
{{Corpo celeste
|tipo = Stella
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|ar = {{RA|2|31|48,7}}
|declinaz = {{DEC|+89|15|51}}
|distanza_anniluce = {{M|
|lat_galattica = 123,28055°<ref name=Simbad/>
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|età = 75 milioni di anni<ref name=Bond2018/>
|indice_di_colore = 0,60
|luminosità_sole = 2 500<ref>{{cita pubblicazione|autore=S. A. Spreckley, I. R. Stevens|data=2008|titolo=The period and amplitude changes of Polaris (UMi) from 2003 to 2007 measured with SMEI|rivista=[[Monthly Notices of the Royal Astronomical Society]]|doi=10.1111/j.1365-2966.2008.13439.x}}</ref> / 3 / 3,9<ref name=Usenko>{{cita pubblicazione|autore=I.A. Usenko, V. G. Klochkova|data=2008|titolo=Polaris B, an optical companion of the Polaris (α UMi) system: Atmospheric parameters, chemical composition, distance and mass|rivista=[[Monthly Notices of the Royal Astronomical Society]]|volume= Letters 387|pp=L1| doi:10.1111/j.1745-3933.2008.00426.x}}</ref>
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'''Polaris''' ([[Nomenclatura di Bayer|α UMi / α Ursae Minoris]]) è un [[stella tripla|sistema stellare triplo]] situato nella [[costellazione]] dell'[[Orsa Minore]]; Polaris è la stella più luminosa della costellazione, ed è anche la stella più brillante vicina al [[Polo celeste#Polo celeste Nord|polo nord celeste]], motivo per cui è anche conosciuta come '''stella polare''' o '''stella del nord'''.
Il sistema è dominato da una stella [[supergigante gialla]]
== Storia delle osservazioni e ruolo di stella polare ==
{{vedi anche|Stella polare}}
Poiché si trova quasi perfettamente sulla proiezione in cielo dell'asse di rotazione della [[Terra]] "sopra" il [[polo nord]], Polaris è apparentemente ferma nel cielo, mentre tutte le altre stelle dell'[[emisfero boreale]] sembrano ruotarle attorno. È così un ottimo punto di riferimento per la [[Navigazione astronomica|navigazione celeste]] nell'emisfero nord della [[Terra]], visto che data la sua [[declinazione (astronomia)|declinazione]] resta invisibile nell'[[emisfero australe]]. Polaris definisce il vero [[azimut]] nord solo due volte nell'arco delle 24 ore. Durante il resto della giornata è solo un'approssimazione, che deve essere corretta usando le apposite tabelle.▼
▲Poiché si trova quasi perfettamente sulla proiezione in cielo dell'asse di rotazione della [[Terra]] "sopra" il [[polo nord]], Polaris è apparentemente ferma nel cielo, mentre tutte le altre stelle dell'[[emisfero boreale]] sembrano ruotarle attorno. È così un ottimo punto di riferimento per la [[Navigazione astronomica|navigazione celeste]] nell'emisfero nord della [[Terra]], visto che data la sua [[declinazione (astronomia)|declinazione]] resta invisibile nell'[[emisfero australe]].
L'antichità dell'uso di questa stella è testimoniata dal fatto che è stata trovata nelle prime tavolette [[Assiria|assire]] conosciute
Il navigatore greco [[Pitea]] descrisse il polo nord celeste come privo di stelle nel 320 a.C. Tuttavia, Polaris è stata descritta come punto di riferimento già nella [[tarda antichità]], e descritta come sempre visibile da [[Giovanni Stobeo]], nel [[V secolo]]. Infine, la stella è sempre descritta come "polare" nel [[pieno Medioevo]]. Nel [[1926]] lo stato dell'[[Alaska]] decise di creare una propria bandiera, e in questa vennero raffigurate le sette stelle dell'[[Orsa Maggiore]] e la Stella polare<ref>{{cita web|url=http://www.phy6.org/stargaze/Spolaris.htm|titolo=Finding the Pole Star|editore=phy6.org}}</ref>.▼
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Anche se [[William Shakespeare|Shakespeare]] scrisse "sono costante come la stella del nord"<ref>{{cita web|url=http://www.poesieracconti.it/aforismi/a/william-shakespeare/frase-438|titolo=William Shakespeare-aforismi|editore=poesieeracconti.it}}</ref>, a causa della [[precessione degli equinozi]] la stella più vicina al polo nord celeste cambia col passare dei millenni. In futuro, il polo nord celeste si allontanerà da Polaris dopo il [[XXI secolo]] e passerà per [[Alrai|Gamma Cephei]] tra circa 2000 anni, mentre [[Deneb]] tornerà ad essere la stella polare tra meno di 8000 anni<ref>{{cita web|autore=[[James B. Kaler|Jim Kaler]]|url=http://stars.astro.illinois.edu/sow/deneb.html|titolo=Deneb}}</ref>, mentre in passato, attorno al [[XXV secolo a.C.|2500 a.C.]] fu [[Thuban]] la stella polare<ref>{{cita libro|autore=Arthur P. Norton|data=1973|titolo= Norton's Star Atlas. Edinburgh|anno=1978|url=https://archive.org/details/nortonsstaratlas0000nort|editore=Sky Publishing|pagine=10|capitolo =4500 years ago it was Thuban (α Draconis); 8000 years hence it will be Deneb|isbn=0-85248-900-5}}</ref>.▼
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==Osservazione==
[[File:Alfa Ursae Minoris.jpg|thumb|left|Una fotografia di Polaris]]
Polaris si trova facilmente nel cielo notturno: è sufficiente seguire la linea formata da [[Merak (astronomia)|Merak]] e [[Dubhe]] (β e α [[Orsa Maggiore|Ursae Majoris]]), le due stelle al margine del [[Grande Carro|Gran Carro]]. È anche possibile seguire il punto centrale della 'W' formata da [[Cassiopea (costellazione)|Cassiopea]]. Avendo una [[Declinazione (astronomia)|declinazione]] di +89° 15′, è in pratica invisibile dall'[[emisfero australe]], mentre è [[Astro circumpolare|circumpolare]] in tutto l'[[emisfero boreale]] della Terra, dove rimane apparentemente immobile durante tutto l'anno. Avendo una magnitudine di +1,97, è possibile scorgerla anche dai piccoli e medi centri urbani moderatamente affetti da [[inquinamento luminoso]].
== Ambiente galattico e distanza ==
Le [[coordinate galattiche]] di Polaris sono 123,28° e +26,46139°<ref name=Simbad>{{cita web|url=http://simbad.u-strasbg.fr/simbad/sim-id?protocol=html&Ident=polaris&NbIdent=1&Radius=2&Radius.unit=arcmin&submit=submit+id|titolo=alf UMi -- Classical Cepheid Variable}}</ref>. Una [[longitudine galattica]] di circa 123° significa che la linea ideale che congiunge il Sole e Polaris, se proiettata sul [[piano galattico]], forma con la linea ideale che congiunge il Sole con il [[centro galattico]] un angolo del medesimo valore. Ciò significa che Polaris è un po' più lontana dal centro galattico rispetto al Sole. Una [[latitudine galattica]] di circa +26° significa che Polaris si trova più a nord rispetto al piano in cui sono posti anche il Sole e il centro galattico.
Secondo
==Caratteristiche del sistema==
Il sistema è composto da una [[stella]] [[supergigante gialla]] di [[classificazione stellare|tipo spettrale]] F7 e da due compagne [[Stella di classe F V|nane bianco-gialle]] di [[classificazione stellare|tipo spettrale]] F. Polaris B, la più distante dalla supergigante, scoperta da [[William Herschel]] nel [[1780]], è una stella di classe F3V posta a {{M|2 400|ul=UA}} di distanza, che ha un [[Periodo di rivoluzione|periodo orbitale]] di almeno 42 000 anni ed una [[Massa (fisica)|massa]] pari a {{M|1,39|ul=masse solari}}.
[[File:Polaris system.jpg|thumb|Rappresentazione artistica del sistema di Polaris.]]▼
L'altra compagna, Polaris Ab, è stata scoperta per via [[spettroscopio|spettroscopica]] nel 1929, e nel 2006 è stata risolta dal [[telescopio spaziale Hubble]]. Questa componente è una [[Stella di classe F V|nana-bianco gialla di sequenza principale]] di classe F6V avente una massa 1,26 volte quella solare, distante mediamente {{M|18,5|ul=UA}} dalla principale e con un periodo orbitale di 29,6 anni<ref name="JK">{{Cita web|url=http://stars.astro.illinois.edu/sow/polaris.html|titolo=Polaris|sito=stars.astro.illinois.edu|accesso=2021-05-29}}</ref><ref name=Evans>{{cita pubblicazione|autore=N. R. Evans ''et al.''|data=2008|titolo=Direct Detection of the Close Companion of Polaris with Thehubble Space Telescope|rivista=[[Astronomical Journal|The Astronomical Journal]]|volume= 136|numero=3|p=1137|doi=10.1088/0004-6256/136/3/1137}}</ref>.
▲[[File:Polaris system.jpg|thumb|Rappresentazione artistica del sistema di Polaris.]]
▲Secondo le ultime misure effettuate da un team di astronomi internazionali attraverso il telescopio russo BTA, Polaris si trova a 325 [[anno luce|anni luce]] (ovvero 99 [[parsec]]) di distanza dalla Terra.<ref>{{Cita web|editore=[[National Geographic Society|National Geographic]]|url=http://www.nationalgeographic.it/scienza/2012/12/14/news/quant_distante_la_stella_polare_sapevatelo-1413027/|titolo=Quanto è distante la stella polare?|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203094256/http://www.nationalgeographic.it/scienza/2012/12/14/news/quant_distante_la_stella_polare_sapevatelo-1413027/ |dataarchivio=3 dicembre 2013|data=14 dicembre 2012}}</ref> Questa misura va a migliorare la precedente (433 anni luce) osservata attraverso il satellite europeo [[Hipparcos]] nel 1990.<ref name="Rett_dist">{{cita web|autore=[[Piero Bianucci]]|url=http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=49&ID_articolo=129&ID_sezione=72&sezione=Il%20Cielo |titolo=Distanze cosmiche: ultime notizie da Hipparchos|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090702024349/http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=49&ID_articolo=129&ID_sezione=72&sezione=Il%20Cielo|dataarchivio=2 luglio 2009|editore= [[La Stampa]].it |data=7 febbraio 2008}}</ref> Messa in discussione fu l'accuratezza di Hipparcos nella misura della parallasse di stelle binarie con componenti variabili cefeidi, come Polaris.<ref>{{cita pubblicazione|autore=D. G. Turner ''et al.''|data=2012|titolo=The Pulsation Mode of the Cepheid Polaris}}{{arXiv|1211.6103v1}}</ref> Un passo importante per la misurazione della parallasse verrà dal [[Satellite Gaia]] che, dal [[2013]], analizza [[astrometria|astrometricamente]] stelle fino a {{M|26 000|ul=al}} di distanza<ref>{{cita web|url=http://sci.esa.int/science-e/www/area/index.cfm?fareaid=26|titolo=GAIA|editore=[[Agenzia spaziale europea|ESA]]}}</ref>.
===Variabilità===
[[File:AlphaUMiLightCurve.png|thumb|left|La [[curva di luce]] di Polaris tracciata dai dati di [[TESS]].]]
Polaris A è classificata come [[variabile Cefeide]]; la sua magnitudine varia da 1,86 a 2,13 in un periodo di 3,97 giorni<ref name="AlcyonePolaris" />.
La variabilità di Polaris è stata sospettata già nel [[1852]], e fu confermata nel [[1911]] da [[Ejnar Hertzsprung]]<ref>{{cita pubblicazione|Hertzsprung, Ejnar |data=agosto 1911|titolo=Nachweis der Veränderlichkeit von α Ursae Minoris|lingua=tedesco|rivista=[[Astronomische Nachrichten]]|volume= 189|numero=6|p=89|doi=10.1002/asna.19111890602}}</ref>. Sia l'ampiezza che la durata della variabilità sono cambiate nel corso del tempo. Prima del 1963 l'ampiezza della magnitudine era di 0,1, e continua a decrescere molto gradualmente. Dopo il [[1966]] l'ampiezza della magnitudine si ridusse rapidamente, fino a essere di 0,05 magnitudini, e da allora variò in modo irregolare su questo valore. Il periodo della variazione fino al 1963 era aumentato costantemente di 4 [[secondo|secondi]], per poi rimanere costante per tre anni e, a partire dal 1966, aumentare nuovamente, mentre misure più recenti mostrano un periodo di 3,2 secondi.
Polaris pareva, alla fine del [[XX secolo]], essere uscita dall'instabilità di stella variabile, e la tendenza riguardo alla sua fluttuazione di luminosità lasciava pensare che a breve non avrebbe più presentato variazioni rilevanti. Al contrario, è stato osservato che la variazione in luminosità di Polaris A è risalita al 4%, facendo pensare ad un nuovo ciclo d'instabilità, anche se questi cambiamenti normalmente avvengono in milioni di anni, quindi il fenomeno non appare chiaramente spiegabile sulla base delle teorie evolutive conosciute.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/scienza_e_tecnologia/stella-polare/stella-polare/stella-polare.html?ref=hpspr1| titolo =La Stella Polare sorprende: "Il suo respiro riprende vigore"| autore= Andrea Bettini| editore = [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]].it| giorno=22| mese=07| anno=2008}}</ref>. Ricerche riportate dalla rivista scientifica [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Science]] indicano che Polaris è oggi 2,5 volte più luminosa di quando la osservava [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]], quando era di una magnitudine più debole<ref>{{cita pubblicazione|autore=Irion, R.|data=2004|titolo=American astronomical society meeteng: As Inconstant as the Northern Star|rivista=[[Science]]|volume=304|numero=5678|pp=1740-1741|doi=10.1126/science.304.5678.1740b}}</ref>.
==Etimologia==
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