Polaris: differenze tra le versioni

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Poiché si trova quasi perfettamente sulla proiezione in cielo dell'asse di rotazione della [[Terra]] "sopra" il [[polo nord]], Polaris è apparentemente ferma nel cielo, mentre tutte le altre stelle dell'[[emisfero boreale]] sembrano ruotarle attorno. È così un ottimo punto di riferimento per la [[Navigazione astronomica|navigazione celeste]] nell'emisfero nord della [[Terra]], visto che data la sua [[declinazione (astronomia)|declinazione]] resta invisibile nell'[[emisfero australe]]. Polaris definisce il vero [[azimut]] nord solo due volte nell'arco delle 24 ore. Durante il resto della giornata è solo un'approssimazione, che deve essere corretta usando le apposite tabelle.
 
L'antichità dell'uso di questa stella è testimoniata dal fatto che è stata trovata nelle prime tavolette [[Assiria|assire]] conosciute, tuttavia a causa della [[precessione degli equinozi]] essa ciclicamente si avvicina e allontana dal polo nord celeste e non è stata sempre un riferimento come nella nostra era, trovandosi a solo 1 grado di distanza dal vero polo nord celeste, e descrivendo quindi un piccolo cerchio di circa 2 cm° di [[Diametro angolare|diametro]].
 
Nel [[2750 a.C.]] era [[Thuban]] nei pressi del polo nord celeste, mentre il navigatore greco [[Pitea]] descrisse il polo nord celeste come privo di stelle nel 320 a.C.. Tuttavia già nella [[tarda antichità]] Polaris è diventata un punto di riferimento, e descritta come sempre visibile da [[Giovanni Stobeo]], nel [[V secolo]]. Infine, la stella è sempre descritta come "polare" nel [[pieno Medioevo]]. Nel 1926 l'allora territorio dell'[[Alaska]] decise di creare una propria bandiera, e in questa vennero raffigurate le sette stelle dell'[[Orsa Maggiore]] e la Stella polare<ref>{{cita web|url=http://www.phy6.org/stargaze/Spolaris.htm|titolo=Finding the Pole Star|editore=phy6.org}}</ref>.