Pascasio Radberto: differenze tra le versioni

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{{Santo
'''Pascasio Radberto''' ([[Soissons]], ca [[792]] – [[Corbie]], [[26 aprile]] [[865]]), teologo benedettino, indicato come uno dei falsari delle ''[[decretale|Decretali]]'' dello [[Pseudo-Isidoro]].
|nome= San Pascasio Radberto
|immagine=
|didascalia=
|note=Abate
|nato= [[Soissons]], [[792]] circa
|morto= [[Corbie]], 26 aprile [[865]]
|venerato da= Chiesa cattolica
|beatificazione=
|canonizzazione=
|santuario principale= Monastero di Corbie
|ricorrenza= [[26 aprile]]
|attributi=
|patrono di=
}}
{{Bio
|Nome = Pascasio Radberto
|Cognome =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Soissons
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[792]] circa
|LuogoMorte = Corbie
|GiornoMeseMorte = 26 aprile
|AnnoMorte = 865
|Epoca = 800
|Attività = abate
|Attività2 = teologo
|Attività3 = santo
|Nazionalità = franco
|FineIncipit = fu un monaco e abate [[Ordine di San Benedetto|benedettino]]. Scrittore e teologo, è venerato come [[santo]] dalla [[Chiesa cattolica]]
}}
 
== Biografia ==
[[File:Corbie abbatiale 1.jpg|thumb|Abbazia di Corbie]]
Abbandonato da piccolo sui gradini della chiesa di Notre Dame di Soissons, le monache lo consegnarono al conventomonastero di San Pietro. VieneVenne battezzato col nome di Radberto. A ventidue anni divenneentrò monaco di all'[[abbazia di Corbie]], presso [[Amiens]] in [[Piccardia]], assumendo il nome di Pascasio. [[AdalardoAdelardo di Corbie]], [[Sant'Oscar di Brema]], l’apostoloapostolo della [[Svezia]], il vescovo [[Oddone di Beauvais]], e [[WarinoGuerino I di Sassonia|Guerino]], abate di [[Abbazia di Corvey|Corvey]], in [[Sassonia]], ne parlano come uno dei loro migliori allievi.
 
Dal Dall'[[822]] al all'[[849]], Pascasio viaggiò attraverso la [[Francia]], la [[Germania]] e l’l'[[Italia]]; scelto nell’nell'[[844]] come [[Abbazia di Corbie|abate di Corbie]], intorno all’all'[[851]] lasciò l’incombenzal'incarico aper causavia delle contestazioni dei suoi monaci, non si sa se per problemi di disciplina o di dottrina, e si ritirò nel [[Abbazia di Saint-Riquier|monastero di Centula]] fondato da [[Ricario]] adi [[CentulaCentule|Ricario]], continuando i suoipropri studi. Si dedicò alla filosofia «per essere nutrito nell’autunnonell'autunno della vita con il latte delle Scritture». Anni dopo ritornò a Corbie come semplice monaco, continuando a scrivere di [[storia]] e di [[teologia]].
 
MuoreMorì il [[26 aprile]] [[865]], e per sua volontà, vienefu seppellito nel reparto dei poveri e servitori del monastero. Nel [[1058]] il suo corpo vienevenne accolto nella chiesa abbaziale con gli onori riservati ai santi.
 
== Le opere ==
Le sue opere comprendono un ''Commento al libro delle Lamentazioni'' e la più nota ''De Corpore et Sanguine Domini'' ([[831]] - [[844]]): scritta per istruzione dei monaci sassoni, rappresenta la prima monografia dottrinale sull’sull'[[eucaristia]]. SostieneNonostante Pascasiola checondanna ildi [[pane]]Amalario èdi la [[transustanziazioneMetz]], dellala carnequestione nata dasulla [[Mariapresenza (madre di Gesù)|Mariareale]], chedi patìCristo sullanell'eucaristia croceera evissuta risorse;come nellauna celebrazionequestione eucaristica esso si moltiplica grazie all’onnipotenza divinaaperta.<ref Egliname=":0" insiste/> tuttaviaPascasio sule fatto che nell’[[ostia]] è presente il vero corpoRatramno di CristoCorbie|Ratrammo]] edibatterono dunquesulla ilmateria suosu corpoinvito spiritualedell'imperatore.<ref che,name=":0">{{Cita unendosilibro|autore=M. conColish|titolo=La ilcultura comunicato,del neMedioevo|anno=2001|editore=[[Il «nutre l’anima ed eleva la carne stessa all’immortalità e all’incorruttibilità».Mulino]]|città=[[Bologna]]|pp=132-133|ISBN=978-88-15083104}}</ref>
 
Pascasio sostenne che nel [[pane]], dopo la consacrazione, è veramente presente Cristo col suo corpo storico. Non parla ancora di [[transustanziazione]], ma sostiene che nel pane e nel vino consacrati si rende davvero presente la carne nata da [[Maria (madre di Gesù)|Maria]], che patì sulla croce e risorse; nella celebrazione eucaristica esso si moltiplica grazie all'onnipotenza divina. Egli insiste tuttavia sul fatto che nell'[[ostia (liturgia)|ostia]] è presente il vero corpo di Cristo e dunque il suo corpo spirituale che, unendosi con il comunicato, ne «...nutre l'anima ed eleva la carne stessa all'immortalità e all'incorruttibilità».
Questa concezione fu attaccata da [[Ratramno di Corbie]] che nel suo scritto, che porta lo stesso titolo, considera invece l’eucaristia una semplice commemorazione della Passione di Cristo, e da [[Rabano Mauro]], per il quale invece il corpo presente nell’ostia non è il corpo storico di [[Gesù]] ma un corpo prodotto dalla consacrazione dello [[Spirito Santo]].
 
Questa concezione fu attaccata da [[Ratramno di Corbie]] che nel suo scritto, che porta lo stesso titolo, considera invece l’eucaristial'eucaristia una semplice commemorazione della Passione di Cristo, e da [[Rabano Mauro]], per il quale invece il corpo presente nell’ostianell'ostia non è il corpo storico di [[Gesù]] ma un corpo prodotto dalla consacrazione dello [[Spirito Santo]].
Nell'[[847]] dedicò alle monache di Soissons il ''De partu virginis'', dove sostiene la realtà dell'evento e insieme il suo carattere sovrannaturale. A Pascasio viene attribuita la IX epistola dello Pseudo-Gerolamo, ''Cogitis me'', un documento storicamente importante sull’idea dell’[[Assunzione di Maria]] esistente già allora in Occidente, oltre all’ipotesi che egli sia stato uno degli autori delle false ''Decretali'' dello Pseudo-Isidoro.
 
Nell'[[847]] dedicò alle monache di Soissons il ''De partu virginis'', dove sostiene la realtà dell'evento e insieme il suo carattere sovrannaturale. A Pascasio viene attribuita la IX epistola dello Pseudo-Gerolamo, ''Cogitis me'', un documento storicamente importante sull’ideasull'idea dell’dell'[[Assunzione di Maria]] esistente già allora in Occidente, oltre all’ipotesiall'ipotesi che egli sia stato uno degli autori delle false ''Decretali'' dello Pseudo-Isidoro.
Canonizzato dalla [[Chiesa cattolica]], la sua memoria è celebrata il 26 aprile.
 
Iniziò anche una cronaca degli eventi riguardanti l'[[Abbazia di San Gallo]], la ''[[Casus sancti Galli|Casus Sancti Galli]]'', che venne poi proseguita, per il periodo che va dalla sua morte al [[972]], dal monaco sangallese [[Eccardo IV di San Gallo|Ekkeard IV]].
 
Canonizzato dalla [[Chiesa cattolica]], la sua memoria è celebrata il [[26 aprile]].
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
=== Opere ===
* ''De corpore et sanguine Domini'', in «''[[Corpus Christianorum]], Continuatio mediaevalis»'', XVI, Turnhout, 1969
* ''De partu virginis'', in «''Corpus Christianorum, Continuatio mediaevalis»'', LVI C, Turnhout, 1985
 
=== Studi ===
* Giulio D'Onofrio (a cura di), ''Storia della teologia nel Medioevo'', Casale Monferrato 1996, Vol. I, pp. 219-223.
 
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