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Ha fondatoFondò la facoltà di economia dell'[[Università Politecnica delle Marche]] di Ancona, poi a lui intitolata, e delll'[[ISTAO]] di Ancona, Istituto [[Adriano Olivetti]] di studi per la gestione dell'economia e delle aziende. Nel 2010 è stata istituita la Fondazione Giorgio Fuà (vedi link alla Fondazione nei collegamenti esterni a fine pagina) con la finalità di raccogliere e promuovere l'eredità culturale dello studioso.
 
Il 26 gennaio [[2002]], l'università dedicò la facoltà di economia e commercio a Giorgio Fuà.
Ha fondato la facoltà di economia dell'[[Università Politecnica delle Marche]] di Ancona, poi a lui intitolata, e dell'[[ISTAO]] di Ancona, Istituto [[Adriano Olivetti]] di studi per la gestione dell'economia e delle aziende. Nel 2010 è stata istituita la Fondazione Giorgio Fuà (vedi link alla Fondazione nei collegamenti esterni a fine pagina) con la finalità di raccogliere e promuovere l'eredità culturale dello studioso.
 
Nel 2010 è stata istituita la Fondazione Giorgio Fuà con la finalità di raccogliere e promuovere l'eredità culturale dello studioso.
 
== Biografia ==
Nato da una famiglia ebraica di Ancona, di estrazione borghese, frequentafrequentò le scuole nel capoluogo per proseguirespostarsi allaa Pisa dove frequentò sia l'Università sia la [[scuola Normale Superiore di Pisa]]. RiesceRiuscì a conseguire la laurea all'[[universitàUniversità di Pisa]] in scienze[[Scienze politiche,]]<ref>Nell'epistolario madi non[[Giovanni aPieraccini]] concludere"si gliracconta studiche comealla normalista,discussione costrettodella atesi lasciaredi alaurea causa(“Come dellemisurare [[leggiil razzialilivello fasciste|leggidi razziali]],vita poichédi ebreo.una Fuggecollettività”) inil [[Svizzera]]laureando doveFuà, nelnell'agosto 19401941, conseguesta per esporre anche il ''Doctoratcontenuto endi Droituna -tesina mentionesplosiva ennella économiequale politique'dimostra come l'Italia, allcon la guerra d'[[UniversitàEtiopia, diabbia Losanna]]compiuto numerose violazioni del diritto internazionale. DalViene 1941subito iniziainterrotto adal lavoraresuo perprofessore [[Adrianoche Olivetti]]poi ein nelprivato 1943lo siapostrofa sposaseveramente: con“Ma Erikasei Rosenthalimpazzito? Guarda che ti ho salvato togliendoti la parola”. PerIn ununa brevelettera periododell'aprile (1947-1950)aveva ritornaanticipato all'universitàamico Pieraccini la volontà di Pisa“infliggere comealla [[professore]],commissione poiuna vienepredica chiamatodi amorale [[Ginevra]]pubblica”. comePredica consulentescongiurata dellae [[Commissionelaurea Economicacon lode per l'Europa]]lui" delle(http://www.fondazionestudistoriciturati.it/wp-content/uploads/2016/01/Pieraccini-recensione-epistolario-Emiliani.pdf). [[Nazioni</ref>, Unite]]ma presiedutanon daa [[Gunnarconcludere Myrdal]].gli Nelstudi 1955come entranormalista, all'[[ENI]]costretto comea consiglierelasciare economicoa dicausa delle [[Enricoleggi Matteirazziali fasciste|leggi razziali]], poiché ebreo.
 
In seguito alle persecuzioni degli ebrei fuggì in [[Svizzera]] dove, nel 1940, conseguì il ''Doctorat en Droit - mention en économie politique'' all'[[Università di Losanna]]. Dal 1941 iniziò a lavorare per [[Adriano Olivetti]] e nel 1943 si sposò con Erika Rosenthal.
Decisivo il suo impegno per la costituzione di una facoltà di [[economia]] nella sua città natale. Anche grazie ai suoi contatti con [[Carlo Bo]], allora rettore dell'[[università di Urbino]], e con il giurista Franco Pastori che nel medesimo ateneo sarà il primo preside, nel 1959 riesce ad aprire la facoltà come sede distaccata di Urbino. Dopo alcuni anni (1969) viene unita alla facoltà di ingegneria creando la "libera [[università di Ancona]]". Dalla sua istituzione fino al 1997 insegna in questa facoltà, coinvolgendo molti altri esperti italiani. Il 26 gennaio [[2002]] l'università dedica la facoltà di economia e commercio a Giorgio Fuà.
 
Per un breve periodo (1947-1950) ritornò all'università di Pisa come [[professore]], poi venne chiamato a [[Ginevra]] come consulente della [[Commissione Economica per l'Europa]] delle [[Nazioni Unite]] presieduta da [[Gunnar Myrdal]]. Nel 1955 entrò all'[[Eni]] come consigliere economico di [[Enrico Mattei]].
Nel 1967 fonda, sempre ad Ancona, l'[[ISTAO]] (Istituto [[Adriano Olivetti]] di studi per la gestione dell'economia e delle aziende) con l'obbiettivo di creare una scuola di alta specializzazione post-laurea; ora ha sede a [[Villa Favorita (Ancona)|Villa Favorita]].
 
Decisivo il suo impegno per la costituzione di una facoltà di [[economia]] nella sua città natale. Anche grazie ai suoi contatti con [[Carlo Bo]], allora rettore dell'[[universitàUniversità di Urbino]], e con il giurista Franco Pastori che nel medesimo ateneo sarà il primo preside, nel 1959 riesceriuscì ad aprire la facoltà come sede distaccata di Urbino. Dopo alcuni anni (1969) vienevenne unita alla facoltà di ingegneriaIngegneria creando la "liberaLibera [[universitàUniversità di Ancona]]". Dalla sua istituzione fino al 1997 insegnainsegnò in questa facoltà, coinvolgendo molti altri esperti italiani. Il 26 gennaio [[2002]] l'università dedica la facoltà di economia e commercio a Giorgio Fuà.
Dal 1983 al 1986 è presidente della [[Società italiana degli economisti]], e dal 1986 è socio dell'[[Accademia dei Lincei]]. Nel 1988 fonda l'Associazione italiana per la collaborazione tra gli economisti di [[lingua neolatina]], di cui è presidente fino al 1994. Riceve la laurea ''[[honoris causa]]'' dall'[[Università di Camerino]] (1993) e dall'[[Università autonoma di Madrid]] (2000).
 
Nel 1967 fonda, semprefondò ad Ancona, l'[[ISTAO]] (Istituto [[Adriano Olivetti]] di studi per la gestione dell'economia e delle aziende) con l'obbiettivoobiettivo di creare una scuola di alta specializzazione post- laurea; ora ha sede a [[Villa Favorita (Ancona)|Villa Favorita]].
 
Dal 1983 al 1986 èfu presidente della [[Società italiana degli economisti]], e dal 1986 è socio dell'[[Accademia dei Lincei]]. Nel 1988 fondafondò l'Associazione italiana per la collaborazione tra gli economisti di [[lingua neolatina]], di cui èfu presidente fino al 1994. RiceveRicevette la laurea ''[[honoris causa]]'' dall'[[Università di Camerino]] (1993) e dall'[[Università autonoma di Madrid]] (2000).
 
==Opere==
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* ''Orientamenti per la politica del territorio'', a cura di G. Fuà, Bologna, Il mulino, 1991.
* ''Crescita economica: le insidie delle cifre'', Bologna, Il mulino, 1993.
 
== Monumenti e infrastrutture dedicate a Fuà ==
* Il 26 gennaio 2002 gli viene intitolata la Facoltà di Economia dell'Università di Ancona.
* Il 14 dicembre 2019, cerimonia di intitolazione dell'area antistante l'ingresso del campus di Villa Favorita (sede ISTAO, Zona Baraccola Ovest, Ancona), che prende il nome di "Largo Giorgio Fuà".
 
[[File:Ancona - largo Giorgio Fuà - targa stradale.jpg|miniatura|La targa stradale dedicata a Giorgio Fuà]]
<br />
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* Claudio Sardoni, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/fua_(Enciclopedia-Italiana)/ FUÀ, Giorgio]», in ''[[Enciclopedia Italiana]]'', V Appendice, Roma (1992), [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]].
* [[Mario Draghi]], [http://www.fabiunicredit.org/wp-content/uploads/2010/11/draghi_51110_ancona.pdf ''Crescita, benessere e compiti dell'economia politica''], ''[[lectio magistralis]]'' al ''Convegno in ricordo di Giorgio Fuà “Sviluppo economico e benessere”'', [[ISTAO]]–Facoltà di Economia “G. Fuà”- Associazione degli economisti di lingua neolatina, Fondazione Giorgio Fuà, Ancona 5 novembre 2010.
* Erika Rosenthal Fuà, «Fuga a due», Bologna (2004), [[il Mulino]].
* Erika Rosenthal Fuà, «Giorgio Fuà, Gli anni della formazione», Jesi (2001), Centro Studi P. Calamandrei.
* Roberto Petrini, «Giorgio Fuà. Uomini e Leader», Osimo (2000), Centro Studi P. Calamandrei.
* ISTAO, «Una scuola imprenditoriale sul modello di Adriano Olivetti. Archivio storico dell'Istao 1966-1996», Bologna (1997), Il Mulino.
* ISTAO-Regione Marche, «Una scuola imprenditoriale fondata da Giorgio Fuà 1997-2007», Ancona (2007).
* Giuseppe Canullo, Paolo Pettenati (a cura di), «Sviluppo economico e benessere. Saggi in ricordo di Giorgio Fuà», Napoli (2012), Edizioni Scientifiche Italiane.
*Roberto Giulianelli, «L'economista utile. Vita di Giorgio Fuà», Bologna (2019), Il Mulino.
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* ''[https://www.sie-asee.it/autore.php?id_autore=5 Fuà, Giorgio]'', su [https://www.sie-asee.it/ sie-asee.it], ''Archivio Storico delle Economiste e degli Economisti.''{{Collegamenti esterni}}
*[httphttps://wwwweb.archive.org/web/20161023232434/http://istao.it/notiziegiorgio-fua/giorgio_fua.html Scheda sul sito dell'ISTAO] con foto e pubblicazioni
* http://www.fondazionegiorgiofua.it
*http://www.aenl.org/
 
{{Box successione
|carica = Presidente della [[Società Italiana di Economia|Società italiana degli economisti]]
|immagine=
|periodo = dal 1983 al 1986
|precedente = [[Paolo Baffi]]
|successivo = [[Luigi Pasinetti]]
}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|biografie|economia|università}}
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