Partito Operaio Socialdemocratico Russo: differenze tra le versioni

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|leader = [[Georgij Valentinovič Plechanov|Georgij Plechanov]]<br />[[Julij Martov]]<br />[[Vladimir Lenin]]
|stato = RUS 1721-1917
|fondazione = [[1º marzo]] [[1898]]
|dissoluzione = [[8 marzo]] [[1918]]
|confluito in = [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica|PCUS]]
|sede = [[Pietrogrado]] (San Pietroburgo)
|abbreviazione = {{ru}} РСДРП (RSDRP)<br />{{it}} POSDR
|ideologia = [[Socialismo]]<br />[[Marxismo]]<br />'''Correnti interne''':<br />{{·}}[[Menscevichi]]<ref>All'interno della fazione vi furono due sottofazioni: i liquidatori e i menscevichi internazionalisti. La prima sottofazione, espulsa nel 1905,chiedeva la fine di ogni politica sovversiva e rivoluzionaria e di abbracciare la via istituzionale attraverso la [[Duma di Stato (Impero russo)|Duma di Stato]]. La seconda sottofazione, che ebbe come leader [[Julij Martov]], era contraria alla decisione del [[governo provvisorio russo]] di continuare la guerra</ref><br />{{·}}[[Bolscevichi]]<ref>All'interno della fazione bolscevica vi erano due gruppi di radicali: gli ultimatisti e gli "Otzovisti" (dal russo "otozvat", ricordare). Gli Ultimatisti chiedevano di cessare ogni politica di compromesso con i menscevichi, e verranno definiti da Lenin "liquidatori alla rovescia". Gli Otzovisti chiedevano di cessare ogni partecipazione del POSDR nelle istituzioni statali legali, in particolare, per richiamare i rappresentanti del POSDR dalla [[Duma di Stato (Impero russo)|Duma di Stato]]. Membri importanti di questa fazione radicale furono [[Aleksandr Bogdanov]], [[Michail Pokrovskij]], [[Anatolij Lunačarskij]] e [[Andrej Bubnov]]. Nel 1912 confluiranno nella sottofazione "Vpered" (tr. "avanti") che si riunirà ai bolscevichi nel 1917</ref><br />{{·}}Mežrajoncy<ref>Corrente politica, guidata da [[Konstantin Jurenëv]], che si posizionò al centro tra le due correnti principali (Mežrajoncy è tradotto come "interdistrettuali"), criticando sia il [[centralismo democratico]] dei bolscevichi, sia la visione della rivoluzione spontanea dei menscevichi, propugnando la teoria del membro interdistrettuale [[Lev Trockij]] della [[rivoluzione permanente]]. Nell'agosto [[1917]], la corrente sidegli unìunitisti confluisce nei Mežrajoncy, e Trockij spinse la corrente a unirsi ai bolscevichi</ref><br />{{·}}Yedinstvo<ref>Yedinstvo (tr. "Unità) fu una corrente politica guidata da [[Georgij Valentinovič Plechanov|Georgij Plechanov]] (per questo detti anche Plechanovisti) che rifiutò di unirsi sia ai bolscevichi che ai menscevichi. Durante la [[prima guerra mondiale]], i plechanovisti adottarono una politica di "difensivismo", supportando il governo russo nella guerra. Dopo la [[rivoluzione di Febbraio]] supportarono il [[governo provvisorio russo]] nel continuare la guerra, contrariamente ai bolscevichi e menscevichi internazionalisti. Nel 1917 rifiutarono di riunirsi con i menscevichi e si costituirono come partito indipendente. Con la morte di Plechanov nel 1918,il partito fu sciolto dai bolscevichi</ref><br />{{·}}InternatsionalistovUnitisti<ref>fu la corrente di [[Lev Trockij]], che si batteva per la riunificazione dei bolscevichi con i menscevichi. Dei primi criticava inizialmente il centralismo democratico e il partito d'avanguardia, accusando Lenin di sostituzionismo, prima di abbracciare queste tesi dopo la [[rivoluzione russa del 1905|rivoluzione del 1905]]. Dei secondi criticava lo spontaneismo e la concezione della rivoluzione a tappe, propugnando invece la [[rivoluzione permanente]]. Nell'agosto del 1917, la corrente confluì nei mežrajoncy, al fine di unirsi ai bolscevichi</ref><br />{{·}}Internazionalisti<ref>Gli internazionalisti (Internatsionalistov), inizialmente noti come "Socialdemocratici Uniti", furono un fazione politica che si pose tra i bolscevichi, criticandone le teorie rivoluzionarie, ma supportando un governo dei [[soviet]], e i menscevichi internazionalisti. Nel 1919 si unirono ai bolscevichi</ref><br />{{·}}[[Unione Generale dei Lavoratori Ebrei|Bund ebraico]]<ref>Movimento autonomo all'interno del partito</ref>
|internazionale = [[Seconda Internazionale]]
|coalizione =
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|bandiera = Red flag.svg
}}
Il '''Partito Operaio Socialdemocratico Russo''', in sigla '''POSDR''' ({{russo|Российская социал-демократическая рабочая партия, РСДРП|Rossijskaja social-demokratičeskaja rabočaja partija, RSDRP}})<ref>Dove «Rossijskaja» indica tutto il territorio dell'Impero russo e non solo la Russia etnica.</ref> fu un partito politico [[Socialismo|socialista]] e rivoluzionario russo d'ispirazione [[Marxismo|marxista]] fondatafondato nel marzo 1898 con un [[I Congresso del Partito Operaio Socialdemocratico Russo|congresso clandestino]] tenutosi a [[Minsk]] per unificare i diversi gruppi rivoluzionari allora attivi.
 
In occasione del [[II Congresso del Partito Operaio Socialdemocratico Russo|II Congresso]], svolto a [[Bruxelles]] e a [[Londra]] tra luglio e agosto del 1903, il POSDR si divise in due frazioni, i [[bolscevismo|bolscevichi]] e i [[menscevismo|menscevichi]], che nel corso del tempo si dotarono di strutture organizzative differenziate fino ad operare come due partiti distinti. La frazione detta bolscevica nel marzo 1918 si autoproclamò [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica|Partito Comunista Russo]].
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I convenuti ufficializzarono la nascita del POSDR ed elessero un [[Comitato centrale]], composto da [[Boris L'vovič Ėjdel'man|Boris Ėjdel'man]], [[Aaron Iosifovič Kremer|Aaron Kremer]] e [[Stepan Ivanovič Radčenko|Stepan Radčenko]]; questi incaricarono [[Pëtr Berngardovič Struve|Pëtr Struve]], un intellettuale allora considerato tra i migliori marxisti russi, di redigere il manifesto che annunciava la formazione della nuova organizzazione politica.<ref>{{cita|Trockij|p. 110}}: «Non è senza sapore il fatto che quel manifesto fu compilato da Pëtr Struve, che diventò in seguito un capo del liberalismo e poi il pubblicista della reazione ecclesiastica e monarchica».</ref> Il manifesto, approvato dai congressisti, fu stampato in aprile in una tipografia clandestina di [[Babrujsk]] insieme con le ''Decisioni del Congresso''.<ref>{{cita|Nevskij|pp. 80-81}}; {{cita|Zilli|p. 268}}. Le ''Decisioni del Congresso'' sono in {{cita|''Pervyj s"ezd RSDRP. Dokumenty i materialy''|pp. 82-83}}.</ref>
 
La ''[[Rabočaja Gazeta]]'', fino ad allora organo del gruppo "Rabočee delo", divenne il giornale del partito. Il Comitato centrale, in quanto organo esecutivo, aveva il compito di dirigere il partito sulla base delle decisioni dei congressi. Ai singoli Comitati delle diverse nazionalità che costituivano l'Impero russo fu del resto riconosciuta un'ampia autonomia e lo stesso Bund aderì al Partito a condizione di mantenere una propria autonomia. Nel giornale del Bund, l{{'}}''Arbeiterstimme'', fu scritto che i Comitati locali avevano il diritto di rifiutare le risoluzioni del Comitato centrale «in base alle particolari condizioni» delle sedi locali.<ref>{{cita|Nevskij|p. 80}}.</ref>
 
Pochi giorni dopo, nella notte tra il 23 e il 24 marzo, la polizia zarista riuscì a smantellare l'organizzazione procedendo a numerosi arresti, tra i quali quelli di Kremer e di Ėjdel'man. In luglio fu scoperta anche la tipografia e vennero arrestati più di settanta membri del Bund. Il partito, appena costituito, sembrava già essere stato distrutto. Per questo motivo, [[Grigorij Evseevič Zinov'ev|Zinov'ev]] poteva scrivere nel [[1923]] che la data di fondazione del marzo 1898 era «poco significativa», perché quel congresso «non produsse quasi nessun risultato». A suo giudizio, anche l'"[[Unione operaia della Russia settentrionale]]" fondata tra il [[1877]] e il [[1878]] da [[Stepan Nikolaevič Chalturin|Chalturin]] e [[Viktor Pavloviĉ Obnorskij|Obnorskij]] poteva essere considerata a buon diritto «l'embrione di un partito operaio», come pure l'"Emancipazione del lavoro" di [[Georgij Valentinovič Plechanov|Plechanov]] e [[Pavel Borisovič Aksel'rod|Aksel'rod]], costituita nel 1883, che nel 1885, rompendo con i [[populismo russo|populisti]], aveva elaborato un progetto di programma del partito socialdemocratico, presentandosi «nella storia del movimento rivoluzionario russo come la prima organizzazione marxista».<ref>{{cita|Zinov'ev|p. 32}}.</ref>