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|lingua = Francese
|ambientazione = [[Francia]], giugno [[1940]] - giugno [[1941]]
|personaggi = coniugiFamiglia MichaudPéricand, Gabriel Corte, coniugi Michaud
|protagonista = Lucile
|coprotagonista = Bruno von Falk
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}}
 
'''''Suite francese''''' è un romanzo incompiuto di [[Irène Némirovsky]]. pubblicataFu postumapubblicato postumo, con questo titolo redazionale, in Francia solo nel 2004, vincendo il [[FranciaPremio Renaudot|Prix Renaudot]]: acclamato subito come un capolavoro, è diventato un bestseller internazionale, adattato anche nel 2004.film omonimo.
 
L'idea di un romanzo sulla débâcle militare della Francia del giugno 1940, l'esodo dei civili in fuga e l'occupazione tedesca venne alla scrittrice nel villaggio di Morvan, dove si era rifugiata col marito e le due figlie, realizzando troppo tardi che la campagna non l'avrebbe protetta dal pericolo dei nazisti. Nonostante le leggi anti-ebraiche del regime di Vichy, immaginava di pubblicare una serie in cinque volumi, l'opera maestra della sua produzione letteraria. Ma nel 1942, allorché fu arrestata e deportata ad Auschwitz, come il marito, la fine prematura lascia completati solo i primi due tomi, ''Tempesta in giugno'' e ''Dolce''.
 
Più di mezzo secolo più tardi dopo la sua prematura scomparsa, sono state le figlie - Denise Epstein (1929-2013) ed Élisabeth Gille (1937-1996) - a riscoprire gli ultimi manoscritti della madre. Fu Denise a ricopiare la minuta scrittura dei due previsti tomi della madre, salutati alla loro apparizione come un evento letterario eccezionale, che ha portato alla rinascita dell'interesse per la Némirovsky.
 
''Tempesta in giugno'' ritrae l'esodo caotico di molti individui, coppie o famiglie di differenti classi sociali, di colpo precipitati in un'attualità dal destino incerto. ''Dolce'' racconta tre mesi della vita quotidiana di un villaggio francese sotto l'occupazione tedesca, un microcosmo diviso tra collaborazionismo e velleità di resistenza, nel quale sboccia l'amore tra una giovane donna borghese e un ufficiale della Wehrmacht.
 
Nell'ambito della critica anglosassone è stato notato che ''Suite francese'' non parla della persecuzione contro gli Ebrei.
 
== Storia editoriale ==
A [[Issy-l'Évêque]], fra il [[1941]] e 1942 Irène Némirovsky, che come il marito porta la stella gialla, scrive ''La vie de Tchekhov'' e ''Les feux de l'automne'', che sarà pubblicato solo nella primavera del [[1957]], e pone mano a un'impresa ambiziosa, ''Suite française'', che non riuscirà a portare a termine. L'opera comprende due volumi. Il primo, ''Tempête en juin'', è una successione di quadri sul tracollo della Francia; il secondo, intitolato ''Dolce'', è redatto in forma di romanzo. La scrittrice capisce che non sarà in grado di pubblicarlo: ''«Caro amico... non mi dimentichi. Ho scritto molto. Saranno opere postume, temo, ma scrivere fa passare il tempo»''<ref>Lettera a [[Albin Michel]], suo editore - 11 luglio 1942</ref>.
 
Nel luglio del [[1942]], dopo aver appena completato le prime due parti della serie, Irène Némirovsky fu arrestata e deportata come ebrea, prima a [[Pithiviers]] e poi ad [[Auschwitz]], dove morì il 19 agosto del 1942, di febbre tifoide. Questa la sua ultima lettera: Giovedì mattina – luglio '42 – Pithiviers (scritta a matita e non obliterata) ''"Mio amato, mie piccole adorate, credo che partiamo oggi. Coraggio e speranza. Siete nel mio cuore, miei diletti. Che Dio ci aiuti tutti"''<ref>Corrispondenza 1936-1945</ref>. 14 luglio 1942.
 
Venne pubblicato nel 2004 dalla figlia maggiore dell'autrice, Denise Epstein. Considerato il suo capolavoro, lL'autrice iniziò nel 1940 un ciclo romanzesco, previsto in cinque parti, incentrato sulla disfatta militare subìta dalla Francia e l'occupazione tedesca del Paese, scrivendo la prima parte, intitolata ''Temporale di giugno'', e la seconda ''Dolce''; l'arresto e l'assassinio della Némirovsky, vittima delle leggi razziali del Regime di Vichy, lasciarono il testo incompleto.
 
Al momento della pubblicazione, la figlia, in possesso delle due versioni del testo, quella manoscritta e quella dattiloscritta, alla quale l'autrice stava lavorando poco prima dell'arresto, optò per la prima, mentre è stato poi dimostrato che l'ultima versione approvata dalla Némirovsky, che contiene due capitoli inediti, sia indubitabilmente il testo dattiloscritto.<ref>Cinzia Bigliosi, «L'omaggio al padre spitituale che la convertì al cattolicesimo. La scoperta. Il manoscritto originale», [[Tuttolibri]] n.2242, sabato 19 giugno 2021, p. II</ref> Queste pagine ritrovate sono state infine pubblicate in Italia dapprima nel 2021, nel volume antologico di testi della scrittrice «Re di un'ora», e poi in un'edizione integrale col titolo ''Tempesta in giugno'' da Adelphi, nel giugno 2022.
 
== Tema ==
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== Trama ==
=== TemporaleTempesta di giugno ===
L'azione inizia all'alba del 4 giugno [[1940]] a [[Parigi]], dopo che il giorno precedente per la prima volta la città è stata bombardata. La gente si prepara ad abbandonare Parigi, per dirigersi al sud. I personaggi principali svolgono un ruolo didascalico, attraversando con le proprie peripezie il più ampio dramma corale: {{citazione|''Da qualche anno tutto quello che si fa in Francia nell'ambito di una certa classe sociale ha un solo movente: la paura. È stata la paura a provocare la guerra, la sconfitta e la pace attuale. Il francese di questa casta non odia nessuno; non nutre gelosia né ambizione delusa, né un vero desiderio di vendetta. Ha una fifa blu. Chi gli farà meno male (non nel futuro, non in senso astratto, ma subito e sotto forma di ceffoni e calci nel sedere)? I tedeschi? Gli inglesi? I russi? I tedeschi lo hanno sconfitto, ma la punizione è presto dimenticata e i tedeschi possono difenderlo''.<ref name="Ibidem"/>}}
Il racconto si sviluppa seguendo alcuni gruppi di persone e individui, provenienti da diverse classi sociali:
 
====Famiglia Péricand====
Péricand, famiglia notarile, molto ricca, imparentata con altre famiglie altoborghesialto-borghesi di provincia. La casa è gestita dalla madre, Charlotte ''La signora Péricand apparteneva a quel tipo di borghesi che hanno fiducia nel popolo. «Non sono cattivi, basta saperli prendere» diceva con il tono indulgente e un po' sconsolato che avrebbe usato per parlare di una bestia in gabbia''<ref name="Suite_francese_Adelphi">{{cita libro
|titolo = Suite francese
|autore = [[Irène Némirovsky]]
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Partendo prende con sé, oltre alla tata, quattro dei suoi cinque figli di età compresa tra 2 e 17 anni. Il figlio maggiore è in [[Alvernia]], dove si è fatto prete ed è incaricato di portare in salvo un gruppo di orfani di età compresa tra 14 e 18 anni.
 
Charlotte vuole mettersi in salvo a [[Nîmes]] dove la aspettano i parenti. Nel corso della fuga, nel caos terribile causato dai bombardamenti, dagli incendi e dal panico dei fuggitivi, il vecchio Péricand viene dimenticato, si salverà ma solo per morire poco dopo dettando le sue ultime volontà ad un notaio di provincia. Nel frattempo la signora Péricand se ne dispiace ma continua imperterrita la fuga:
Nel frattempo la signora Péricand se ne dispiace ma continua imperterrita la fuga:
''La carità cristiana, la mitezza di secoli di civiltà le cadevano di dosso come vani orpelli rivelando un'anima arida e nuda. Lei e i suoi figli erano soli in un mondo ostile. Doveva nutrire e proteggere i suoi piccoli. Il resto non contava più''<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>.
 
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====Famiglia Michaud====
La coppia piccolo-borghese formata da Maurice e Jeanne Michaud ha lavorato presso la Banca del signor Corbin che, assieme a tutti gli impiegati, si deve recare a [[Tours]], dove è prevista la continuazione dell'attività bancaria. Il loro unico figlio, Jean-Marie è militare e da diversi mesi non dà notizie. Corbin in un primo tempo offre un passaggio alla coppia, ma poi li lascia a piedi per portare a Tours la sua amante, la ballerina Arlette Corail.
Corbin in un primo tempo offre un passaggio alla coppia, ma poi li lascia a piedi per portare a Tours la sua amante, la ballerina Arlette Corail.
 
I due Michaud cercano di prendere il treno per Tours. La stazione è affollata, gli ingressi sono bloccati, i treni non partono, quindi devono cercare di arrivare a piedi a Tours. Il figlio Jean-Marie, ferito, viene caricato su un camion e lasciato in custodia a una famiglia di contadini, in un casale isolato. Qui vivono tre donne della famiglia Labarie.
Il figlio Jean-Marie, ferito, viene caricato su un camion e lasciato in custodia a una famiglia di contadini, in un casale isolato. Qui vivono tre donne della famiglia Labarie.
 
I Michaud arrivano solo fino a Bussy, dove si rifocillano nella casa della famiglia Angelliers. Qui, preso atto che sarà impossibile proseguire, decidono di tornare a Parigi - ''aspettavano il miracolo: una macchina, un camion, un mezzo qualsiasi che li prendesse a bordo. Ma niente di tutto questo si presentava al loro sguardo. Allora si avviarono verso le porte di Parigi, le varcarono trascinandosi dietro i bagagli nella polvere''<ref name="Suite_francese_Adelphi"/> - dove cercano di ristabilire un contatto con la banca. Non un singolo dipendente è arrivato a Tours.
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''Chi pensava alla tragedia della patria? Non loro. Il panico annullava tutto ciò che non era istinto, impulso animale, fremito della carne. Afferrare quanto si aveva di più prezioso al mondo e poi...! E, quella notte, solo ciò che viveva, ciò che respirava, piangeva, amava, valeva qualcosa!''<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>
 
Corbin torna a Parigi, dove cerca di rimettere in piedi i suoi affari. Irritato dalla dispersione del suo ufficio e furente con la moglie e l'amante, accusa i Michaud di non aver fatto il loro dovere. E li licenzia, lasciandoli sul lastrico. Jean-Marie Michaud rimesso in salute dalle cure delle contadinelle innamorate, ritrova i suoi genitori a Parigi.
Jean-Marie Michaud rimesso in salute dalle cure delle contadinelle innamorate, ritrova i suoi genitori a Parigi.
 
La famiglia riunita ricomincia a vivere. Devono ripartire da zero ma sono sorretti dall'amore. Maurice il padre: ''L'uomo era piuttosto basso di statura, aveva un'aria stanca e trascurata, ma ogni tanto, quando si voltava verso di lei e la guardava, le sorrideva e gli si accendeva negli occhi una piccola luce tenera e ironica - la stessa, pensava la donna, sì, davvero, quasi la stessa di un tempo''<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>.
Maurice il padre: ''L'uomo era piuttosto basso di statura, aveva un'aria stanca e trascurata, ma ogni tanto, quando si voltava verso di lei e la guardava, le sorrideva e gli si accendeva negli occhi una piccola luce tenera e ironica - la stessa, pensava la donna, sì, davvero, quasi la stessa di un tempo''<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>.
 
====Charlie Langelet====
Charlie è un sessantenne, benestante, vecchio scapolo la cui grande passione è una collezione di porcellane. Si annovera tra i pochi fortunati. È molto presuntuoso, evita l'eccessiva vicinanza del prossimo, per cui prova un generico disprezzo - "Ogni tanto si girava verso l'interno dell'auto e guardava con tenerezza le casse che contenevano le porcellane, i suoi tesori più cari. C'era un [[Porcellana di Capodimonte|Capodimonte]] che lo preoccupava: si domandava se lo avesse protetto con una quantità sufficiente di trucioli e di carta velina. LORO, creature vili e volgari, credevano di provare compassione umana ma in realtà fremevano di bassa e melodrammatica curiosità. ''«È pazzesco quanta volgarità ci sia al mondo»'' pensò Charlie Langelet"<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>. Quando rimane senza benzina, in una notte di bombardamenti, non esita ad ingannare una coppia di giovani amanti, di cui promette di sorvegliare l'auto, che invece depreda del prezioso carburante. Dopo sei mesi di sfollamento, torna a Parigi, dove assume nuovi domestici, tirando sul prezzo. Decide di uscire nel quartiere, abbuiato dal coprifuoco, per la prima cena con una bella donna conosciuta al bar poco prima: Arlette Corail che, alla guida di una fiammante auto nuova, slitta sul bagnato e lo investe, uccidendolo.
C'era un [[Porcellana di Capodimonte|Capodimonte]] che lo preoccupava: si domandava se lo avesse protetto con una quantità sufficiente di trucioli e di carta velina. LORO, creature vili e volgari, credevano di provare compassione umana ma in realtà fremevano di bassa e melodrammatica curiosità. ''«È pazzesco quanta volgarità ci sia al mondo»'' pensò Charlie Langelet"<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>.
Quando rimane senza benzina, in una notte di bombardamenti, non esita ad ingannare una coppia di giovani amanti, di cui promette di sorvegliare l'auto, che invece depreda del prezioso carburante. Dopo sei mesi di sfollamento, torna a Parigi, dove assume nuovi domestici, tirando sul prezzo. Decide di uscire nel quartiere, abbuiato dal coprifuoco, per la prima cena con una bella donna conosciuta al bar poco prima: Arlette Corail che, alla guida di una fiammante auto nuova, slitta sul bagnato e lo investe, uccidendolo.
 
=== Dolce ===
Il secondo pezzo, Dolce, è ambientato a Bussy, un villaggio del centro della Francia (che in realtà corrisponde a [[Issy-l'Évêque]] dove l'autrice viveva al tempo della scrittura) nei primi mesi, stranamente tranquilli, dell'occupazione tedesca. Qui vivono due donne: la vedova Angellier e Lucile sua nuora - "Lucile era una giovane donna bionda con gli occhi neri, di grande bellezza, ma silenziosa, riservata: ragione per cui la vecchia signora Angellier le rimproverava di avere ''«l'aria assente»''"<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>. Attendono invano notizie di Gaston, il figlio e marito, [[prigioniero di guerra]], in qualche sperduto campo di concentramento in [[Polonia]]. Nel 1941 Bussy viene occupata dalle truppe tedesche. Lucile si è sposata per volere del padre, non ha mai amato il marito, che non l'ama e l'ha sposata a sua volta per approfittare delle ricchezze della famiglia di Lucile, che però il padre di questa, ha sperperato, lasciandola con poca dote - "L'avevano accolta in famiglia per la parentela che poteva vantare e per la dote che portava (era la figlia di un grande proprietario terriero della regione), ma poi il padre aveva fatto certe speculazioni sbagliate, messo in crisi le sue sostanze, ipotecato le terre. Il matrimonio non era dunque dei più riusciti, e per giunta Lucile non aveva figli. Rivedeva il marito, quell'uomo grasso e annoiato, interessato unicamente al denaro, alle terre e alla politica locale; non lo aveva mai amato. Lo aveva sposato per far piacere al padre"<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>. Gaston ha comprato una casa a [[Digione]], dove passava metà del suo tempo in compagnia di un'amante. Quando arrivano i tedeschi - "In casa Angellier ci si affrettava a mettere sotto chiave i documenti, l'argenteria e i libri: i tedeschi stavano entrando a Bussy. Il villaggio veniva occupato per la terza volta dopo la disfatta. Era la domenica di Pasqua, all'ora della messa solenne. Cadeva una pioggia fredda"<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>. Un ufficiale tedesco, Bruno von Falk, viene acquartierato in casa Angellier. Tra il giovane ufficiale ventiquattrenne e la sconsolata Lucile, scocca una scintilla di comprensione che presto diventa amore. I due non osano però incontrarsi e parlarsi. La suocera tiranneggia Lucile e la costringe a nascondersi, fino a che, un giorno che rientra inaspettata, coglie i due in atteggiamento affettuoso, coinvolti dalla dolcezza della musica suonata dall'ufficiale sul pianoforte di famiglia. È troppo: la vecchia si ritira nelle proprie stanze e dichiara di non volerne uscire più. Bruno mormora ''"Finalmente, sarà il paradiso"''<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>. Lucile non ha ceduto ma, tutto intorno a lei, il paese ha finito per accogliere i soldati tedeschi come uomini, dimenticando che sono nemici - "Da lungo tempo il paese mancava di uomini, cosicché perfino questi, gli invasori, parevano al posto giusto. Loro lo intuivano e si crogiolavano beatamente al sole; vedendoli, le madri dei prigionieri e dei soldati uccisi in guerra invocavano sottovoce su di loro la maledizione del Cielo, ma le ragazze se li mangiavano con gli occhi... Nel cortile della scuola che hanno occupato prendono i pasti a torso e gambe nudi, solo con una specie di [[cache-sexe]]! Nella classe delle grandi che dà proprio su quel cortile siamo costretti a tenere le imposte chiuse per evitare che le bambine vedano..."<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>. L'incontro con la sarta, da cui porta una pezza di stoffa per una sottoveste, le dà una spinta ulteriore verso la china proibita: "''«Come può?»'' mormorò Lucile. La sarta esitò fra diversi atteggiamenti. La sua faccia assunse in rapida successione un'espressione insolente, stolida, bugiarda. Ma di colpo chinò il capo. ''«E allora? Tedesco o francese, amico o nemico, è prima di tutto un uomo, e io sono una donna. E con me è affettuoso, tenero, pieno di attenzioni... È un ragazzo di città, ben curato a differenza degli uomini di qui; ha una bella pelle, denti bianchi. Quando bacia ha l'alito fresco, non sa di alcol come i ragazzi di paese. A me basta. Non cerco altro. Ci complicano abbastanza la vita con le guerre..."''<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>.
 
Casa Angellier era già stata, nel giugno 1940, il rifugio momentaneo della famiglia Michaud. Il figlio Jean-Marie giaceva ferito in una fattoria vicino a Bussy, curato da Madeleine che ora è sposata con Benoit, un giovane violento e deciso. Sfuggito alla cattura quando era soldato al nord, Benoit si è fatto riformare e ora esercita il bracconaggio nel parco del visconte di [[Montmort]] - "il visconte, nominato sindaco del paese, si era trovato a essere un personaggio ufficiale, indotto, di conseguenza, a seguire l'indirizzo del governo, ogni giorno più propenso a una politica cosiddetta [[collaborazionista]]"<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>. Benoit lo deruba per interesse ma anche perché gli rimprovera l'atteggiamento di amicizia verso i tedeschi e la ricchezza spropositata che - in tempo di guerra - offende la miseria dei contadini e dei borghesi. La viscontessa, scopre Benoit a rubare piante nel suo orto e lo denuncia ai tedeschi per il possesso di un'arma. Benoit dovrà scappare. Approfitta della colluttazione con i soldati che sono andati a prenderlo, per uccidere Bonnet, un giovane ufficiale tedesco che corteggiava la moglie Madeleine (Nel suo taccuino, Némirovsky parla di una possibile revisione di questo passaggio, in cui Bonnet viene ferito, non ucciso). Ora Benoit è un ricercato su cui pende la pena di morte, certa, per lui e per chi lo protegge. Si rifugia a casa Angellier, dove le due donne si ritrovano unite nel difenderlo contro la "giustizia" dei nemici. Questo però rende più difficile la relazione tra Lucile e Bruno che infatti non si spiega l'improvvisa freddezza di lei. Per celebrare la presa di Parigi il reggimento organizza una grande festa nel parco dei Montmort. All'apice dei festeggiamenti arriva la notizia che, l'indomani, i soldati tedeschi dovranno partire per il [[fronte orientale (1941-1945)|fronte russo]]. Bruno tenta un ultimo corteggiamento più deciso ma viene respinto. Lucile è sul punto di cedere ma si trattiene: "Quando parlava in tedesco, specie con quel tono di comando, la sua voce assumeva una sonorità vibrante e metallica che procurava all'udito di Lucile un piacere simile a quello di un bacio un po' brutale che finisce in un morso. Si portò piano le mani alle guance brucianti e disse a se stessa: ''«Fermati! Allontana i tuoi pensieri da lui, sei su una china pericolosa...»''<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>. Mentre il reggimento si prepara alla partenza Lucile riesce ad ottenere un permesso per recarsi a Parigi, per nascondere Benoit presso la casa dei Michaud. Il titolo "Dolce", ricorda intenzionalmente la terminologia musicale: - Termine di gradazione che richiede un'esecuzione molto dolce: p=piano, pp=pianissimo<ref>{{Cita web |url=http://www.studiomusica.it/Corso_di_teoria_musicale/Indice_analitico_(p-q)_.htm |titolo=Indice analitico dei termini musicali, lettere P Q<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=2 settembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120903094412/http://www.studiomusica.it/Corso_di_teoria_musicale/Indice_analitico_(p-q)_.htm |dataarchivio=3 settembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref>. Questo titolo è realistico, ma anche ironico. La parte successiva avrebbe dovuto essere molto meno pacifica.
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== Significato letterario ==
La scrittura romantica e spesso sentimentale della Némirovsky nasconde un forte risentimento contro i personaggi spregevoli che distruggono la vita sociale del suo Paese d'adozione, trasformandola in una vera giungla: "Vi è un abisso fra la casta dei nostri attuali dirigenti e il resto della nazione. Gli altri francesi, avendo ben poco da perdere, hanno meno paura. Quando la vigliaccheria non soffoca più negli animi i buoni sentimenti, questi (patriottismo, amore per la libertà, ecc.) possono fiorire. Certo, negli ultimi tempi anche il popolo ha accumulato dei capitali, ma si tratta di denaro svalutato che è impossibile trasformare in beni reali, terre, gioielli, oro e così via... "Da qualche anno tutto quello che si fa in Francia nell'ambito di una certa [[classe sociale]] ha un solo movente: la paura. È stata la paura a provocare la guerra, la sconfitta e la pace attuale. Il francese di questa casta non odia nessuno; non nutre gelosia né ambizione delusa, né un vero desiderio di vendetta. Ha una fifa blu. Chi gli farà meno male (non nel futuro, non in senso astratto, ma subito e sotto forma di ceffoni e calci nel sedere)? I tedeschi? Gli inglesi? I russi? I tedeschi lo hanno sconfitto, ma la punizione è presto dimenticata e i tedeschi possono difenderlo"<ref name="Appunti"/>. Personaggi come Gabriel Corte, il direttore di banca Corbin e Charlie Langelet, il visconte di Montfort sono dei "mostri" borghesi. Apparentemente normali e anzi, degni membri dei più alti consessi (l'[[Académie française]], primarie banche e Club esclusivi). Imbevuti di compiacenza e disprezzo odiano la grande massa dei loro simili, compresi i loro dipendenti, le mogli e le amanti. Preoccupati solo del mantenimento delle gerarchie sociali tradizionali e dei propri privilegi. I valori che normalmente sbandierano crollano alla prima scossa di violenza imprevista. Del resto la bella e giovane Irène dichiara apertamente la propria ragione poetica: ''"Essere libera dentro, scegliere la mia strada, seguirla senza dover seguire lo sciame. Odio questo spirito comunitario di cui ci riempiono le orecchie. Su una sola cosa tedeschi, francesi, [[gollisti]] la pensano tutti allo stesso modo: bisogna vivere, pensare, amare con gli altri, in funzione di uno Stato, di un paese, di un partito. Oh, mio Dio, non voglio! Sono una povera donna inutile; non so niente, ma voglio essere libera! Schiavi lo diventiamo, » continuò «la guerra ci manda qua o là, ci priva del benessere, ci toglie il pane di bocca; mi lascino almeno il diritto di giudicare il mio destino,..."''<ref name="Lettere - 1936/1945">Lettere - 1936/1945</ref>. trascorre la vita tra il rifiuto permanente della propria famiglia e di quello che rappresenta sua madre Fanny (vanesia e crudele) e suo padre, banchiere famoso ma assente, e la tentazione di lasciarsi andare ai piaceri riservati all'alta borghesia dell'epoca. Così scrive da [[Nizza]]: ''«Mi agito come una pazza, che vergogna! Non faccio altro che ballare. Ogni giorno, nei vari alberghi, ci sono dei [[galà]] molto chic, e poiché ho la fortuna di poter disporre di qualche [[gigolò]], mi diverto moltissimo»''. Poi, di ritorno da quella città: ''«Non ho fatto la brava... tanto per cambiare... Il giorno prima della partenza, al nostro albergo, il [[Hôtel Negresco|Negresco]], c'era una festa. Ho ballato e mi sono scatenata fino alle due del mattino; dopo sono andata a flirtare bevendo champagne ghiacciato in mezzo a una corrente d'aria fredda»''<ref name="Lettere - 1936/1945"/>. Gli unici personaggi che sembrano godere delle simpatie incondizionate dell'autrice sono i tre Michaud, piccolo-borghesi che possiedono una ricchezza sconosciuta alla dissestata famiglia Némirovsky: l'unità e l'affetto coniugale. Jeanne e Marcel Michaud si sono sposati contro la volontà dei genitori, nel [[1914]] e hanno trovato a Parigi un lavoro modesto che consente loro di mantenere un tenore di vita povero ma dignitoso. Almeno fino alla guerra. Che li abbatte, grazie anche alla perfidia del ricco Corbin che infierisce su di loro. Ma si riprenderanno: con l'integrità del loro rapporto, con la tolleranza e la serenità d'animo, affrontano tutte le tempeste. Dopo essere stati licenziati, senza notizie del figlio e con 3000 franchi in banca, Jeanne, spossata, chiede a Marcel: "''«Ma allora, cos'è che ti conforta?»''. e lui risponde: ''«La certezza della mia libertà interiore, » disse lui dopo aver riflettuto «questo bene prezioso, inalterabile, e che dipende solo da me perdere o conservare. La convinzione che le passioni spinte al parossismo come capita ora finiscono poi per placarsi. Che '''tutto ciò che ha un inizio avrà una fine'''. In poche parole, che le catastrofi passano e che bisogna cercare di non andarsene prima di loro, ecco tutto. Perciò, prima di tutto vivere: Primum vivere. Giorno per giorno. Resistere, attendere, sperare»''<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>. In sintesi è il programma umano con cui Irène Némirovsky ha affrontato - con coraggio - fin l'ultimo brutale insulto che la storia le ha riservato. Senza però riuscire a sopravvivere alla catastrofe che l'ha travolta.
All'inizio del romanzo, come alla fine della vita di Irène, ci troviamo in un paesaggio di tranquilla apocalisse, disabitato anche se apparentemente intatto, come dopo il passaggio di uno tsunami. Niente personaggi, ma una specie di organismo collettivo che reagisce a un'aggressione come un formicaio o un alveare: c'è una Parigi addormentata, in una calda giornata di giugno, un allarme, un bombardamento. E poi: "Il sole, ancora tutto rosso, saliva in un cielo senza nuvole. Partì una cannonata così vicina a Parigi che tutti gli uccelli volarono via dalla sommità dei monumenti. Più in alto si libravano grandi uccelli neri, di solito invisibili, spiegavano al sole le ali di un rosa argenteo, poi venivano i bei piccioni grassi che tubavano e le rondini, i passeri che saltellavano tranquillamente nelle strade deserte. Su ogni pioppo dei lungosenna c'era un nugolo di uccelletti scuri che cantavano frenetici. Nelle profondità dei rifugi arrivò infine un segnale remoto, attutito dalla distanza, sorta di fanfara a tre toni: il cessato allarme<ref>Il doppio esilio di Irène Némirovsky - Lina Zecchi</ref>" In questo bel paesaggio urbano, deserto di presenze umane, sembra naufragare la dolce Francia amata da Némirovsky. E, due anni dopo, la sua vita.
 
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=== Analogie tra ''Suite francese'' e altri romanzi ===
Sono state evidenziate somiglianze tra ''Yellow Tapers for Paris'' di [[Bruce Marshall]], pubblicato nel 1943 e ''Suite française'', scritto circa nello stesso periodo, ma sconosciuto fino al [[1998]]. Non vi è alcuna accusa di plagio - Némirovsky era morta prima della pubblicazione del romanzo di Marshall e nessuno ha visto il lavoro della Némirovsky prima del 1998. Entrambe le opere hanno protagonisti che lavorano nella finanza. Entrambi i libri sono stati scritti durante o immediatamente dopo gli eventi in questione. Le storie raccontano l'invasione nazista e le sue conseguenze immediate, ma gli eventi narrati sono molto diversi. Il romanzo di Marshall termina prima dell'occupazione, mentre Némirovsky ne racconta gli sviluppi<ref>Yellow Tapers for Paris & Suite Française - https://hankarcher.blogspot.it/2011/01/yellow-tapers-for-paris-suite-francaise.html</ref>. "Dolce", la seconda parte della ''Suite française'', si dice sia simile a ''Le silence de la mer'', una novella di [[Vercors (scrittore)|Vercors]] autore francese (pseudonimo di Jean Brüller). Entrambe le storie hanno a che fare con un ufficiale tedesco, che nella vita civile è stato un compositore, che è acquartierato nella casa di una giovane donna francese<ref>[https://nonsoloproust.wordpress.com/2006/12/17/suite-francese-irene-nemirovsky/ Suite Francese – – Irène Némirovsky | Nonsoloproust<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
"Dolce", la seconda parte della ''Suite française'', si dice sia simile a ''Le silence de la mer'', una novella di [[Vercors (scrittore)|Vercors]] autore francese (pseudonimo di Jean Brüller). Entrambe le storie hanno a che fare con un ufficiale tedesco, che nella vita civile è stato un compositore, che è acquartierato nella casa di una giovane donna francese<ref>[https://nonsoloproust.wordpress.com/2006/12/17/suite-francese-irene-nemirovsky/ Suite Francese – – Irène Némirovsky | Nonsoloproust<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
== Adattamenti cinematografici ==
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== Edizioni italiane ==
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|altri=a cura di Denise Epstein, Olivier Rubinstein|trad=Laura Frausin Guarino|edizione=Collana Biblioteca n.482|editore=Adelphi|città=Milano|anno=2005|p=415|ISBN=978-88-459-2016-5}} - postfazione di Myriam Anissimov, Collana Contemporanea, BUR, Milano, 2016, ISBN 978-88-170-8562-5.
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|trad=Fausta Cataldi Villari|editore=Newton Compton|città=Roma|anno=2013|pagine=327}}
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|trad=Angelo Pavia|edizione=Collana Asce|editore=Editori Internazionali Riuniti|città=Roma|anno=2014|isbn=978-88-6933-059-9|p=480}}
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|trad=Lanfranco Binni|edizione=Collana I Grandi Libri/Novecento|editore=Garzanti Libri|città=Milano|anno=2014|isbn=978-88-11-81028-5|p=415}}
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|trad=Cinzia Bigliosi|edizione=Collana [[Universale Economica Feltrinelli|UEF]]. I Classici n.148|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=2015|isbn=978-88-07-90148-5|p=509}}
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|trad=GabriellaLoredana Mezzanotte|edizione=Collana Oscar moderniZagaglini|editore=MondadoriFermento|città=MilanoRoma|anno=20162015|isbn=978-88-04-66953-1}}
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|trad=Gabriella Mezzanotte|edizione=Collana Oscar Moderni|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2016|isbn=978-88-04-66953-1}}
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|trad=Carlotta Alberti|edizione=Collana Grande Biblioteca|editore=Rusconi|città=Santarcangelo di Romagna|anno=2017|isbn=978-88-180-3161-4}} - Collana I classici, Foschi, Santarcangelo di Romagna, 2017, ISBN 978-88-996-6663-7.
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|trad=Stefania Ricciardi|edizione=Collana Classici contemporanei|editore=Bompiani|città=Milano-Firenze|anno=2020|isbn=978-88-301-0087-9}}
 
=== Edizioni della versione dattiloscritta di ''Tempesta in giugno'' ===
* {{Cita libro|titolo=Re di un'ora & altri testi inediti col capitolo ritrovato di «Suite francese»|altri=a cura di Cinzia Bigliosi|edizione=Collana Narratori|editore=Ares|città=Milano|anno=2021|isbn=978-88-929-8086-0}}
* {{Cita libro|titolo=Tempesta in giugno|trad=Laura Frausin Guarino e Teresa Lussone|altri=a cura di T. Lussone e Olivier Philipponat|edizione=Collana Biblioteca n.734|editore=Adelphi|città=Milano|anno=2022|isbn=978-88-459-3694-4}}
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* Martina Stemberger, ''Irène Némirovsky. Phantasmagorien der Fremdheit'', Würzburg (Königshausen & Neumann) 2006. ISBN 978-3-8260-3313-1.
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* http://www.adelphi.it/libro/9788845920165
* https://web.archive.org/web/20111013100254/http://lankelot.eu/letteratura/nemirovsky-irene-suite-francese.html
* https://www.nytimes.com/2006/04/09/books/review/09gray.html?pagewanted=all
* http://www.guardian.co.uk/books/2006/mar/04/featuresreviews.guardianreview2
* https://www.goodreads.com/book/show/43944.Suite_Fran_aise
* http://bestsellers.about.com/od/fictionreviews/gr/suite_francaise.htm
* http://www.somisguided.com/weblog/book-review-suite-francaise-by-irene-nemirovsky/
* http://jwa.org/encyclopedia/article/gille-elisabeth - La figlia di Irène
* Martina Stemberger, ''Irène Némirovsky. Phantasmagorien der Fremdheit'', Würzburg (Königshausen & Neumann) 2006. ISBN 978-3-8260-3313-1.
 
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