Suite francese: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: fix incipit (è il nome/titolo di), removed: il titolo di |
Il titolo era sbagliato Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
(44 versioni intermedie di 28 utenti non mostrate) | |||
Riga 5:
|immagine =
|didascalia =
|annoorig = 2004
|annoita = [[2005]]
Line 12 ⟶ 11:
|lingua = Francese
|ambientazione = [[Francia]], giugno [[1940]] - giugno [[1941]]
|personaggi =
|protagonista = Lucile
|coprotagonista = Bruno von
|antagonista =
|altri_personaggi = Charlie Langelet
Line 22 ⟶ 21:
}}
'''''Suite francese''''' è un
L'idea di un romanzo sulla débâcle militare della Francia del giugno 1940, l'esodo dei civili in fuga e l'occupazione tedesca venne alla scrittrice nel villaggio di Morvan, dove si era rifugiata col marito e le due figlie, realizzando troppo tardi che la campagna non l'avrebbe protetta dal pericolo dei nazisti. Nonostante le leggi anti-ebraiche del regime di Vichy, immaginava di pubblicare una serie in cinque volumi, l'opera maestra della sua produzione letteraria. Ma nel 1942, allorché fu arrestata e deportata ad Auschwitz, come il marito, la fine prematura lascia completati solo i primi due tomi, ''Tempesta in giugno'' e ''Dolce''.
Più di mezzo secolo più tardi dopo la sua prematura scomparsa, sono state le figlie - Denise Epstein (1929-2013) ed Élisabeth Gille (1937-1996) - a riscoprire gli ultimi manoscritti della madre. Fu Denise a ricopiare la minuta scrittura dei due previsti tomi della madre, salutati alla loro apparizione come un evento letterario eccezionale, che ha portato alla rinascita dell'interesse per la Némirovsky.
''Tempesta in giugno'' ritrae l'esodo caotico di molti individui, coppie o famiglie di differenti classi sociali, di colpo precipitati in un'attualità dal destino incerto. ''Dolce'' racconta tre mesi della vita quotidiana di un villaggio francese sotto l'occupazione tedesca, un microcosmo diviso tra collaborazionismo e velleità di resistenza, nel quale sboccia l'amore tra una giovane donna borghese e un ufficiale della Wehrmacht.
Nell'ambito della critica anglosassone è stato notato che ''Suite francese'' non parla della persecuzione contro gli Ebrei.
== Storia editoriale ==
A [[Issy-l'Évêque]], fra il
Nel luglio del
Venne pubblicato nel 2004 dalla figlia maggiore, Denise Epstein. L'autrice iniziò nel 1940 un ciclo romanzesco, previsto in cinque parti, incentrato sulla disfatta militare subìta dalla Francia e l'occupazione tedesca del Paese, scrivendo la prima parte, intitolata ''Temporale di giugno'', e la seconda ''Dolce''; l'arresto e l'assassinio della Némirovsky, vittima delle leggi razziali del Regime di Vichy, lasciarono il testo incompleto.
Al momento della pubblicazione, la figlia, in possesso delle due versioni del testo, quella manoscritta e quella dattiloscritta, alla quale l'autrice stava lavorando poco prima dell'arresto, optò per la prima, mentre è stato poi dimostrato che l'ultima versione approvata dalla Némirovsky, che contiene due capitoli inediti, sia indubitabilmente il testo dattiloscritto.<ref>Cinzia Bigliosi, «L'omaggio al padre spitituale che la convertì al cattolicesimo. La scoperta. Il manoscritto originale», [[Tuttolibri]] n.2242, sabato 19 giugno 2021, p. II</ref> Queste pagine ritrovate sono state pubblicate in Italia dapprima nel 2021, nel volume antologico di testi della scrittrice «Re di un'ora», e poi in un'edizione integrale col titolo ''Tempesta in giugno'' da Adelphi, nel giugno 2022.
== Tema ==
Line 31 ⟶ 47:
# ''Batailles?'' (''Battaglie'')
# ''La Paix?'' (''La Pace'')
▲Nel luglio del [[1942]], dopo aver appena completato le prime due parti della serie, Irène Némirovsky fu arrestata e deportata come ebrea, prima a [[Pithiviers]] e poi ad [[Auschwitz]], dove morì il 19 agosto del 1942, di febbre tifoide. Questa la sua ultima lettera: Giovedì mattina – luglio '42 – Pithiviers (scritta a matita e non obliterata) ''"Mio amato, mie piccole adorate, credo che partiamo oggi. Coraggio e speranza. Siete nel mio cuore, miei diletti. Che Dio ci aiuti tutti"''<ref>Corrispondenza 1936-1945</ref>. 14 luglio 1942.
▲A [[Issy-l'Évêque]], fra il [[1941]] e 1942 Irène Némirovsky, che come il marito porta la stella gialla, scrive ''La vie de Tchekhov'' e ''Les feux de l'automne'', che sarà pubblicato solo nella primavera del [[1957]], e pone mano a un'impresa ambiziosa, ''Suite française'', che non riuscirà a portare a termine. L'opera comprende due volumi. Il primo, ''Tempête en juin'', è una successione di quadri sul tracollo della Francia; il secondo, intitolato ''Dolce'', è redatto in forma di romanzo. La scrittrice capisce che non sarà in grado di pubblicarlo: ''«Caro amico... non mi dimentichi. Ho scritto molto. Saranno opere postume, temo, ma scrivere fa passare il tempo»''<ref>Lettera a [[Albin Michel]], suo editore - 11 luglio 1942</ref>.
''"Sì, perché la cosa funzioni ci vorrebbero cinque parti di 200 pagine ciascuna. Un libro di 1000 pagine. Mio Dio!"''<ref name="Appunti">APPUNTI DI IRÈNE NÉMIROVSKY sullo stato della Francia e sul suo progetto ''Suite française'' tratti dal suo diario</ref>. Némirovsky sogna un libro di mille pagine, costruito come una sinfonia, ma in cinque parti. In base ai ritmi, alle tonalità. Prende a modello la [[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|Quinta sinfonia]] di [[Beethoven]]. Il 12 giugno 1942, pochi giorni prima del suo arresto, dubita di avere il tempo necessario a concludere la grande opera intrapresa. Ha il presentimento che le resti poco da vivere, ma continua a redigere i suoi appunti, parallelamente alla stesura del libro. {{citazione|''Il libro in sé deve dare l'impressione di essere semplicemente un episodio... com'è in realtà la nostra epoca, e indubbiamente tutte le epoche. La forma, dunque... ma dovrei dire piuttosto il ritmo: il ritmo in senso cinematografico... collegamenti delle parti fra loro. Tempête, Dolce, dolcezza e tragedia. Captivité? Qualcosa di smorzato, di soffocato, il più possibile cattivo. Dopo non so. L'importante – i rapporti fra le diverse parti dell'opera. Se conoscessi meglio la musica, credo che questo potrebbe aiutarmi. In mancanza della musica, quello che al cinema si chiama ritmo. Insomma, preoccuparsi da una parte della varietà e dall'altra dell'armonia. Nel cinema un film deve avere una unità, un tono, uno stile.''<ref name="Ibidem">Ibidem</ref>}}
== Trama ==
===
L'azione inizia all'alba del 4 giugno [[1940]] a [[Parigi]], dopo che il giorno precedente per la prima volta la città è stata bombardata. La gente si prepara ad abbandonare Parigi, per dirigersi al sud. I personaggi principali svolgono un ruolo didascalico, attraversando con le proprie peripezie il più ampio dramma corale: {{citazione|''Da qualche anno tutto quello che si fa in Francia nell'ambito di una certa classe sociale ha un solo movente: la paura. È stata la paura a provocare la guerra, la sconfitta e la pace attuale. Il francese di questa casta non odia nessuno; non nutre gelosia né ambizione delusa, né un vero desiderio di vendetta. Ha una fifa blu. Chi gli farà meno male (non nel futuro, non in senso astratto, ma subito e sotto forma di ceffoni e calci nel sedere)? I tedeschi? Gli inglesi? I russi? I tedeschi lo hanno sconfitto, ma la punizione è presto dimenticata e i tedeschi possono difenderlo''.<ref name="Ibidem"/>}}
Il racconto si sviluppa seguendo alcuni gruppi di persone e individui, provenienti da diverse classi sociali:
====Famiglia Péricand====
Péricand, famiglia notarile, molto ricca, imparentata con altre famiglie
|titolo = Suite francese
|autore = [[Irène Némirovsky]]
|editore = Adelphi
|curatore = Denise Epstein, Olivier Rubinstein
|
|pagine = 415
|ISBN = 978-88-459-2016-5
}}</ref>.
Line 59 ⟶ 68:
Partendo prende con sé, oltre alla tata, quattro dei suoi cinque figli di età compresa tra 2 e 17 anni. Il figlio maggiore è in [[Alvernia]], dove si è fatto prete ed è incaricato di portare in salvo un gruppo di orfani di età compresa tra 14 e 18 anni.
Charlotte vuole mettersi in salvo a [[Nîmes]] dove la aspettano i parenti. Nel corso della fuga, nel caos terribile causato dai bombardamenti, dagli incendi e dal panico dei fuggitivi, il vecchio Péricand viene dimenticato, si salverà ma solo per morire poco dopo dettando le sue ultime volontà ad un notaio di provincia. Nel frattempo la signora Péricand se ne dispiace ma continua imperterrita la fuga:
''La carità cristiana, la mitezza di secoli di civiltà le cadevano di dosso come vani orpelli rivelando un'anima arida e nuda. Lei e i suoi figli erano soli in un mondo ostile. Doveva nutrire e proteggere i suoi piccoli. Il resto non contava più''<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>.
Hubert Péricand, secondogenito,
Charlotte Péricand giunge a Nîmes, dove viene a sapere della morte del vecchio e dei suoi due figli Philippe e Hubert (di cui non si hanno più notizie). Durante la messa di [[Requiem]] però compare improvvisamente Hubert, che era stato dato per morto durante i combattimenti a [[Moulins (Allier)|Moulins]] ([[Allier]]). È illeso e si è fatto uomo: ha conosciuto il sangue e l'amore<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>.
Line 82 ⟶ 90:
====Famiglia Michaud====
La coppia piccolo-borghese formata da Maurice e Jeanne Michaud ha lavorato presso la Banca del signor Corbin che, assieme a tutti gli impiegati, si deve recare a [[Tours]], dove è prevista la continuazione dell'attività bancaria. Il loro unico figlio, Jean-Marie è militare e da diversi mesi non dà notizie. Corbin in un primo tempo offre un passaggio alla coppia, ma poi li lascia a piedi per portare a Tours la sua amante, la ballerina Arlette Corail.
I due Michaud cercano di prendere il treno per Tours. La stazione è affollata, gli ingressi sono bloccati, i treni non partono, quindi devono cercare di arrivare a piedi a Tours. Il figlio Jean-Marie, ferito, viene caricato su un camion e lasciato in custodia a una famiglia di contadini, in un casale isolato. Qui vivono tre donne della famiglia Labarie.
I Michaud arrivano solo fino a Bussy, dove si rifocillano nella casa della famiglia Angelliers. Qui, preso atto che sarà impossibile proseguire, decidono di tornare a Parigi - ''aspettavano il miracolo: una macchina, un camion, un mezzo qualsiasi che li prendesse a bordo. Ma niente di tutto questo si presentava al loro sguardo. Allora si avviarono verso le porte di Parigi, le varcarono trascinandosi dietro i bagagli nella polvere''<ref name="Suite_francese_Adelphi"/> - dove cercano di ristabilire un contatto con la banca. Non un singolo dipendente è arrivato a Tours.
Line 93 ⟶ 99:
''Chi pensava alla tragedia della patria? Non loro. Il panico annullava tutto ciò che non era istinto, impulso animale, fremito della carne. Afferrare quanto si aveva di più prezioso al mondo e poi...! E, quella notte, solo ciò che viveva, ciò che respirava, piangeva, amava, valeva qualcosa!''<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>
Corbin torna a Parigi, dove cerca di rimettere in piedi i suoi affari. Irritato dalla dispersione del suo ufficio e furente con la moglie e l'amante, accusa i Michaud di non aver fatto il loro dovere. E li licenzia, lasciandoli sul lastrico. Jean-Marie Michaud rimesso in salute dalle cure delle contadinelle innamorate, ritrova i suoi genitori a Parigi.
La famiglia riunita ricomincia a vivere. Devono ripartire da zero ma sono sorretti dall'amore. Maurice il padre: ''L'uomo era piuttosto basso di statura, aveva un'aria stanca e trascurata, ma ogni tanto, quando si voltava verso di lei e la guardava, le sorrideva e gli si accendeva negli occhi una piccola luce tenera e ironica - la stessa, pensava la donna, sì, davvero, quasi la stessa di un tempo''<ref name="Suite_francese_Adelphi"/>.
====Charlie Langelet====
Charlie è un sessantenne, benestante, vecchio scapolo la cui grande passione è una collezione di porcellane. Si annovera tra
=== Dolce ===
Il secondo pezzo, Dolce, è ambientato
Casa Angellier era già stata, nel giugno 1940, il rifugio momentaneo della famiglia Michaud. Il figlio Jean-Marie giaceva ferito in una fattoria vicino a Bussy, curato da Madeleine che ora è
=== Captivité ===
La terza parte del romanzo doveva chiamarsi: "Captivité". Némirovsky ha lasciato alcuni appunti in cui delinea la nuda trama: "Captivité: 1) Reazione di Corte. 2) Attentato compiuto dagli amici di Benoît e che spaventa Corte. 3) Corte viene a sapere attraverso quel chiacchierone di Hubert... 4) Attraverso Arlette Corail, ecc. 5) Le sue civetterie. 6) Denuncia. Hubert e J. -Marie vengono messi dentro insieme a molti altri. 7) Grazie ai passi compiuti presso le autorità dalla sua ricca e benpensante famiglia, Hubert viene rilasciato – J. -Marie condannato a morte? 8) Interviene Lucile, il tedesco. J. -Marie è graziato (qui un breve scorcio della prigione o qualcosa del genere). 9) Benoît lo fa evadere. Evasione clamorosa.... Dunque Benoît, dopo aver ucciso (o tentato di uccidere) Bonnet (devo ancora vedere se per il seguito della storia non convenga lasciarlo vivere), Benoît dunque scappa; si nasconde nei boschi della [[Maie]], poi, dato che Madeleine ha paura di essere seguita quando gli porta da mangiare, si nasconde da Lucile. E infine a Parigi, dai Michaud, dove lo ha mandato Lucile. Braccato, fugge in tempo, ma la [[Gestapo]] perquisisce l'appartamento dei Michaud, trova delle note buttate giù da Jean-Marie per un libro che ha in mente di scrivere, le scambia per volantini di propaganda politica e lo arresta"<ref name="Appunti"/>.
Quindi Benoît ha "amici" a Parigi: la nascente [[Resistenza francese|resistenza]] comunista. A Parigi, sia Benoît sia Jean-Marie Michaud sono denunciati e arrestati e, in carcere, si incontrano con Hubert. Jean-Marie è graziato dai tedeschi per intercessione di Bruno von Falk, sollecitato da Lucile. Benoît
Le successive parti, quarta e quinta, avrebbero dovuto chiamarsi Batailles ("Battaglie") e La Paix ("Pace"), ma di questi progetti esistono solo i titoli - costellati di punti interrogativi - nei quaderni di appunti della Némirovsky. Nulla si può dire delle trame di Batailles e La Paix. Per citare le note della Nemirovsky, le due ultime parti sono "in un limbo, e che limbo! È davvero in grembo agli dei, in quanto dipende da ciò che mi accadrà"<ref name="Appunti"/>.
Line 120 ⟶ 122:
== Significato letterario ==
La scrittura romantica e spesso sentimentale della Némirovsky nasconde un forte risentimento contro i personaggi spregevoli che distruggono la vita sociale del suo Paese d'adozione, trasformandola in una vera giungla: "Vi è un abisso fra la casta dei nostri attuali dirigenti e il resto della nazione. Gli altri francesi, avendo ben poco da perdere, hanno meno paura. Quando la vigliaccheria non soffoca più negli animi i buoni sentimenti, questi (patriottismo, amore per la libertà, ecc.) possono fiorire. Certo, negli ultimi tempi anche il popolo ha accumulato dei capitali, ma si tratta di denaro svalutato che è impossibile trasformare in beni reali, terre, gioielli, oro e così via... "Da qualche anno tutto quello che si fa in Francia nell'ambito di una certa [[classe sociale]] ha un solo movente: la paura. È stata la paura a provocare la guerra, la sconfitta e la pace attuale. Il francese di questa casta non odia nessuno; non nutre gelosia né ambizione delusa, né un vero desiderio di vendetta. Ha una fifa blu. Chi gli farà meno male (non nel futuro, non in senso astratto, ma subito e sotto forma di ceffoni e calci nel sedere)? I tedeschi? Gli inglesi? I russi? I tedeschi lo hanno sconfitto, ma la punizione è presto dimenticata e i tedeschi possono difenderlo"<ref name="Appunti"/>. Personaggi come Gabriel Corte, il direttore di banca Corbin e Charlie Langelet, il visconte di Montfort sono dei "mostri" borghesi. Apparentemente normali e anzi, degni membri dei più alti consessi (l'[[Académie française]], primarie banche e Club esclusivi). Imbevuti di compiacenza e disprezzo odiano la grande massa dei loro simili, compresi i loro dipendenti, le mogli e le amanti. Preoccupati solo del mantenimento delle gerarchie sociali tradizionali e dei propri privilegi. I valori che normalmente sbandierano crollano alla prima scossa di violenza imprevista. Del resto la bella e giovane Irène dichiara apertamente la propria ragione poetica: ''"Essere libera dentro, scegliere la mia strada, seguirla senza dover seguire lo sciame. Odio questo spirito comunitario di cui ci riempiono le orecchie. Su una sola cosa tedeschi, francesi, [[gollisti]] la pensano tutti allo stesso modo: bisogna vivere, pensare, amare con gli altri, in funzione di uno Stato, di un paese, di un partito. Oh, mio Dio, non voglio! Sono una povera donna inutile; non so niente, ma voglio essere libera! Schiavi lo diventiamo, » continuò «la guerra ci manda qua o là, ci priva del benessere, ci toglie il pane di bocca; mi lascino almeno il diritto di giudicare il mio destino,..."''<ref name="Lettere - 1936/1945">Lettere - 1936/1945</ref>. trascorre la vita tra il rifiuto permanente della propria famiglia e di quello che rappresenta sua madre Fanny (vanesia e crudele) e suo padre, banchiere famoso ma assente, e la tentazione di lasciarsi andare ai piaceri riservati all'alta borghesia dell'epoca. Così scrive da [[Nizza]]: ''«Mi agito come una pazza, che vergogna! Non faccio altro che ballare. Ogni giorno, nei vari alberghi, ci sono dei [[galà]] molto chic, e poiché ho la fortuna di poter disporre di qualche [[
== Storia della pubblicazione e fortuna ==
La storia della pubblicazione di ''Suite française'' ha del miracoloso e merita di essere raccontata. Nella loro fuga, l'autrice e le bambine portarono sempre una valigia che conteneva fotografie, documenti e l'ultimo manoscritto di Irène, redatto con una grafia minuscola per risparmiare l'inchiostro e la pessima carta del tempo di guerra – l'opera in cui la Némirovsky aveva tracciato un ritratto spietato della Francia abulica, vinta e occupata. La valigia accompagnò Élisabeth e Denise dall'uno all'altro dei loro temporanei e precari rifugi. Si sapeva dell'esistenza del manoscritto, tanto che - in una lettera del 1º giugno 1945 [[André Sabatier]] chiede a [[Julie Dumot]]: "C'è una domanda che volevo farle: che fine hanno fatto gli scritti che si trovavano a [[Issy]] al momento dell'arresto della signora Némirovsky? Ho sentito dire che c'era un lungo racconto terminato. Ne avrebbe il testo? Se sì, me lo confermi e forse potremmo pubblicarlo nella nostra rivista «
=== Analogie tra ''Suite francese'' e altri romanzi ===
Sono state evidenziate somiglianze tra ''Yellow Tapers for Paris'' di [[Bruce Marshall]], pubblicato nel 1943 e ''Suite française'', scritto circa nello stesso periodo, ma sconosciuto fino al [[1998]]. Non vi è alcuna accusa di plagio - Némirovsky era morta prima della pubblicazione del romanzo di Marshall e nessuno ha visto il lavoro della Némirovsky prima del 1998. Entrambe le opere hanno protagonisti che lavorano nella finanza. Entrambi i libri sono stati scritti durante o immediatamente dopo gli eventi in questione. Le storie raccontano l'invasione nazista e le sue conseguenze immediate, ma gli eventi narrati sono molto diversi. Il romanzo di Marshall termina prima dell'occupazione, mentre Némirovsky ne racconta gli sviluppi<ref>Yellow Tapers for Paris & Suite Française -
== Adattamenti cinematografici ==
* ''[[Suite francese (film)|Suite francese]]'' è stato diretto [[Saul Dibb]] e interpretato da [[Michelle Williams (attrice)|Michelle Williams]], [[Kristin Scott Thomas]], [[Matthias Schoenaerts]], [[Sam Riley]], [[Ruth Wilson]] e [[Margot Robbie]].<ref>[http://www.mymovies.it/film/2014/suitefrancaise/ Suite Francese - MYmovies<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
== Edizioni italiane ==
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|altri=a cura di Denise Epstein, Olivier Rubinstein
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|trad=Loredana Zagaglini|editore=Fermento|città=Roma|anno=2015|isbn=}}
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|trad=Gabriella Mezzanotte|edizione=Collana Oscar Moderni|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2016|isbn=978-88-04-66953-1}}
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|trad=Carlotta Alberti|edizione=Collana Grande Biblioteca|editore=Rusconi|città=Santarcangelo di Romagna|anno=2017|isbn=978-88-180-3161-4}} - Collana I classici, Foschi, Santarcangelo di Romagna, 2017, ISBN 978-88-996-6663-7.
* {{Cita libro|titolo=Suite francese|trad=Stefania Ricciardi|edizione=Collana Classici contemporanei|editore=Bompiani|città=Milano-Firenze|anno=2020|isbn=978-88-301-0087-9}}
=== Edizioni della versione dattiloscritta di ''Tempesta in giugno'' ===
* {{Cita libro|titolo=Re di un'ora & altri testi inediti col capitolo ritrovato di «Suite francese»|altri=a cura di Cinzia Bigliosi|edizione=Collana Narratori|editore=Ares|città=Milano|anno=2021|isbn=978-88-929-8086-0}}
* {{Cita libro|titolo=Tempesta in giugno|trad=Laura Frausin Guarino e Teresa Lussone|altri=a cura di T. Lussone e Olivier Philipponat|edizione=Collana Biblioteca n.734|editore=Adelphi|città=Milano|anno=2022|isbn=978-88-459-3694-4}}
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
* Martina Stemberger, ''Irène Némirovsky. Phantasmagorien der Fremdheit'', Würzburg (Königshausen & Neumann) 2006. ISBN 978-3-8260-3313-1.▼
== Altri progetti ==
Line 148 ⟶ 160:
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*
*
* http://www.guardian.co.uk/books/2006/mar/04/featuresreviews.guardianreview2
▲* Martina Stemberger, ''Irène Némirovsky. Phantasmagorien der Fremdheit'', Würzburg (Königshausen & Neumann) 2006. ISBN 978-3-8260-3313-1.
{{Controllo di autorità}}
Line 162 ⟶ 169:
[[Categoria:Romanzi di Irène Némirovsky]]
[[Categoria:Romanzi incompiuti di autori francesi]]
|