Gianpiero D'Alia: differenze tra le versioni

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|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = avvocatopolitico
|Attività2 = politico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , è stato [[Ministri per la pubblica amministrazione e la semplificazione della Repubblica Italiana|Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione]] dal 28 aprile [[2013]] al 22 febbraio [[2014]] nel [[governo Letta]] e [[Sottosegretario di Stato (ordinamento italiano)|sottosegretario di Stato]] al [[Ministero dell'Interno]] nel [[Governo Berlusconi III|terzo governo Berlusconi]]
}}
 
== Biografia ==
Nato il 22 settembre [[1966]] a [[Messina]], figlio di [[Salvatore D'Alia]] ([[1930]]-[[2013]]), [[Camera dei deputati (Italia)|deputato alla Camera]] della [[Democrazia Cristiana]] e poi del [[Centro Cristiano Democratico]] tra il [[1987]] e il [[2001]]<ref name=":0">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/04/11/la-corsa-dei-figli-arte-tra-nepotismo.html La corsa dei figli d'arte tra nepotismo e potere]</ref>, e di Anna Dell'Acqua, Gianpiero D'Alia, inizia l'impegno politico come amministratore comunale di [[Messina]], dapprima come [[consigliere comunale]] e poi come [[Assessore (ordinamento italiano)|assessore]] e [[vicesindaco]] della [[Messina|città dello Stretto]].
 
=== Deputato alla Camera ===
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 2001|elezioni politiche del 2001]] viene candidato alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]], al posto del padre<ref name=":0" />, nel [[Collegio elettorale di Messina - Mata e Grifone|collegio maggioritario Messina - Mata e Grifone]] sostenuto dalla [[Coalizione (politica)|coalizione]] di [[Centro-destra in Italia|centro-destra]] [[La Casa delle Libertà|Casa delle Libertà]] in quota [[Centro Cristiano Democratico|CCD]]-[[Cristiani Democratici Uniti|CDU]], dov'è eletto per la prima volta deputato con il 61,5% dei voti, controbattendo iil candidati decandidato del[[Ll'Ulivo]] Nicola Bozzo (26,92%), quello di [[Democrazia Europea]] Ignazio Maria Barberi (7,89%) e quello della [[Lista Di Pietro]] Giuseppe Currò (3,69%)<ref>{{Cita web|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=C&dtel=13/05/2001&tpa=I&tpe=L&lev0=0&levsut0=0&lev1=25&levsut1=1&levsut2=2&ne1=25&es0=S&es1=S&es2=S&ms=S&ne2=2502&lev2=2&unipro=uni|titolo=Archivio storico elezioni}}</ref>. Durante la [[XIV legislatura della Repubblica Italiana|XIV legislatura]] è stato segretario del Comitato per la legislazione e della Giunta per le elezioni e componente delle commissioni [[Commissione Affari costituzionali, della Presidenza del consiglio e interni della Camera dei deputati|Affari costituzionali]], [[Commissione Antimafiaparlamentare antimafia|Antimafia]]; Esami di disegni di legge di conversione di decreti-legge, del Comitato per la legislazione e del Consiglio di Giurisdizione.
 
A seguito del [[Rimpasto di Governo|rimpasto di governo]] ad aprile [[2005]], dopo il tracollo del [[Centro-destra in Italia|centrodestra]] alle [[Elezioni regionali italianein Italia del 2005|elezioni regionali del 2005]], con il nuovo [[governo Berlusconi III]], D'Alia è stato nominato [[Sottosegretario di Stato (ordinamento italiano)|sottosegretario di Stato]] al [[Ministero dell'interno|Ministero dell'Interno]], espresso dall'[[Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro (2002)|UDCUdC]] (2005-2006).
 
Riconfermato alla Camera nelnelle [[2006]],Elezioni nellapolitiche [[XVin legislaturaItalia delladel Repubblica Italiana2006|legislaturaelezioni successivadel 2006]], in virtù di una candidatura nella lista dell'UDC per la [[circoscrizione Sicilia 2]], nella [[XV legislatura della Repubblica Italiana|legislatura successiva]] è stato componente delle Commissioni Affari costituzionali e Personale e del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato.
 
Riconfermato alla Camera nel [[2006]], nella [[XV legislatura della Repubblica Italiana|legislatura successiva]] in virtù di una candidatura nella lista dell'UDC per la [[circoscrizione Sicilia 2]], è stato componente delle Commissioni Affari costituzionali e Personale e del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato.
===Capogruppo dell'UdC al Senato===
[[File:Giampiero D'Alia.jpg|thumb|Gianpiero D'Alia in occasione delle [[Consultazioni del presidente della Repubblica Italiana|consultazioni del Quirinale]] nel [[2008]]|sinistra]]
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 2008|elezioni politiche del 2008]] viene eletto al [[Senato della Repubblica]], nella lista dell'UDC, diventando poi [[Capogruppo (parlamento)|presidente]] del [[gruppo parlamentare]] al Senato "''[[Per le Autonomie|UDCUdC, SVP e Autonomie]]''": a questo gruppo hanno aderito anche i [[Senatore a vita (ordinamento italiano)|senatori a vita]] [[Giulio Andreotti]], [[Emilio Colombo]] e [[Francesco Cossiga]].
 
Nel corso della [[XVI legislatura della Repubblica Italiana|XVI legislatura]] è stato membro della Giunta per il Regolamento, della [[Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari|Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentar]]<nowiki/>i, della [[Commissione Giustizia della Camera dei deputati|2ª Commissione Giustizia]], del [[Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa]], della [[Commissione parlamentare antimafia]] e della [[Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi]] (2008-09).
 
Secondo il sito [[Openpolis#Open parlamento|OpenParlamento]], che supervisiona le attività di deputati e senatori, nella XVI legislatura, globalmente, Gianpiero D'Alia ha mostrato un indice di produttività molto alto (il terzo tra i senatori), ma un tasso di assenze del 43.,54%, molto al di sopra della media (12.,53%).<ref>[http://parlamento16.openpolis.it/parlamentare/cosa/id/333/sf_highlight/gianpiero+d+alia Sen. Gianpiero D&#039;ALIA - cosa fa in parlamento - OpenParlamento<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Dal [[2010]] per unal triennio2013 ricopre la carica di segretario regionale dell'UdC in [[Sicilia]], che si riorganizza dopo la fuoriuscita dal partito di [[Francesco Saverio Romano]], e nel [[2012]] sostiene assieme al [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] (PD) la candidatura di [[Rosario Crocetta]] alla [[Presidente della Regione Siciliana|presidenza della Regione Siciliana]].
 
=== Ministro per la pubblica amministrazione ===
{{Vedi anche|Governo Letta}}
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 2013|elezioni politiche del 24-25 febbraio 2013]] viene rieletto deputato, tra le liste dell'[[Unione di Centro (2002)|UdC]] nella [[circoscrizione Sicilia 2]], diventando vice-[[Capogruppo (parlamento)|capogruppo]] vicario alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] del gruppo [[Scelta Civica per l'Italia]], gruppo unitario dei partiti centristi vicini a [[Mario Monti]].
 
Con la nascita del [[Governo Letta|governo di larghe intese]] guidato da [[Enrico Letta]], il 28 aprile [[2013]] giura nelle mani del [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]] come [[Ministri per la pubblica amministrazione e la semplificazione della Repubblica Italiana|Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione]] nel [[governo Letta]], il primo di [[grande coalizione]] tra [[Il Popolo della Libertà]], [[Partito Democratico (Italia)|PD]], UdC e [[Scelta Civica]], succedendo così al tecnico [[Filippo Patroni Griffi]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/27/governo-letta-ministri-alfano-interni-bonino-esteri-cancellieri-giustizia/576688/|titolo=Governo Letta, lista ministri: Alfano Interni, Esteri Bonino, Giustizia Cancellieri|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2013-04-27|lingua=it-IT|accesso=2022-11-07}}</ref>,; abbandona per abbandonandoquesto l'incarico di vice-capogruppo vicario di Scelta Civica. Durante il suo mandato da ministro a Palazzo Vidoni si occupa del drastico taglio delle [[Autoauto blu|autoblu]] nella [[Pubblica amministrazione dell'Italia|pubblica amministrazione]], del varo del pacchetto di semplificazioni all'interno del decreto del Fare e dell'elaborazione e approvazione del piano nazionale anti-[[corruzione]]. Con il decreto 101/2013 avvia la razionalizzazione della PA e consente,interviene di fatto, la fine delsul precariato nelle pubbliche amministrazioni.
 
===Presidente dell'UdC===
Il 22 marzo [[2014]] viene eletto per acclamazione [[Unione di Centro (2002)#Presidente|presidente dell'Unione di Centro]], succedendo a [[Rocco Buttiglione]], al termine del IV Congresso dell'UDC, nel quale era stato in lizza come candidato segretario in alternativa all'uscente [[Lorenzo Cesa]], riconfermato per soli 4 voti.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/23/udc-per-4-voti-cesa-riconfermato-segretario-sconfitto-lex-ministro-dalia/891645/|titolo=Udc, Cesa riconfermato segretario per 4 voti. Sconfitto l'ex ministro D'Alia|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2014-02-23|lingua=it-IT|accesso=2022-11-07}}</ref>
 
L'8 gennaio [[2015]] è stato eletto alla prima votazione [[Commissione parlamentare per le questioni regionali#Presidenti|presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali]].<ref>{{Cita news|autore = Agenzia ADNKRONOS|titolo = PARLAMENTO: D'ALIA ELETTO PRESIDENTE BICAMERALE REGIONI|pubblicazione = Regioni.it|data = 8 gennaio 2015}}</ref>
 
Dal 16 dicembre [[2015]] aderisce al nuovo gruppo [[Area Popolare|Area Popolare (NCD-UDC)]].
 
Il 2 novembre [[2016]] [[Lorenzo Cesa|Cesa]], [[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|segretario dell'UdC]], sospende D'Alia dal partito e lo deferisce ai [[probiviri]] per affermazioni altamente offensive nei confronti del partito stesso, a cui; D'Alia si dimette da presidente<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/02/udc-rissa-finale-cesa-sospende-il-presidente-dalia-i-siciliani-del-partito-mai-sanzioni-a-cocainomani-e-mafiosi/3164612/|titolo=Udc, rissa finale: Cesa sospende il presidente D'Alia. I siciliani del partito: "Mai sanzioni a cocainomani e mafiosi"|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2016-11-02|lingua=it-IT|accesso=2022-11-07}}</ref><ref name=":2">{{Cita web|url=https://palermo.repubblica.it/politica/2016/11/02/news/la_guerra_nell_udc_ora_cesa_sospende_d_alia-151165628/|titolo=La guerra nell'Udc, ora Cesa sospende D'Alia|sito=la Repubblica|data=2016-11-02|lingua=it|accesso=2022-11-07}}</ref>. L'accusa riguarda una dichiarazione di D'Alia fatta alcuni giorni prima "''L'UdC è morta, stiamo parlando del nulla''", ma la scelta è stata fatta anche per la divergenza sulla posizione da tenere sul [[Referendum costituzionale del 2016 in Italia del 2016|referendum costituzionale del 2016]] (D'Alia per il Si e Cesa per il No).<ref name=":1" /><ref name=":2" />
 
===Centristi per l'Europa e dopo la politica===
L'indomani D'Alia rassegna le dimissioni dal partito<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettadelsud.it/news/sicilia/219510/dalia-sbatte-la-porta-e-trova-toto-cuffaro.html|titolo=Gazzetta del Sud |lingua= |data= |accesso=|6=|dataarchivio=17 novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161117211155/http://www.gazzettadelsud.it/news/sicilia/219510/dalia-sbatte-la-porta-e-trova-toto-cuffaro.html|urlmorto=sì}}</ref>, e il 9 novembre promuove la nascita di ''"Centristi per la Sicilia''"<ref>{{cita web|url=http://www.tempostretto.it/news/divorzio-ufficiale-tutti-d-alia-all-ars-sparisce-udc-nasce-centristi-sicilia.html|titolo=Tempo Stretto}}</ref>. Il 16 dicembre [[2016]], insieme a [[Pier Ferdinando Casini]], fondò un nuovo soggettofonda "''Centristi per l'Italia''" (che l'11 gennaio [[2017]] cambia nome in [[Centristi per l'Europa]]), che a differenza dell'UdC restavaresta in [[Area Popolare]] a sostegno del [[governo Gentiloni]],. dove nelNel febbraio [[2017]] diviene coordinatore deldi movimento ''Centristi per l'Europa'', mandato ada cui cessa il 31 gennaio [[2018]].
 
Annuncia che non si ricandiderà in [[Parlamento italiano|Parlamento]] in vista delle [[Elezioni politiche in Italia del 2018|elezioni politiche del 4 marzo 2018]].
 
Nel settembre [[2018]] viene eletto dal Parlamento componente del [[Consiglio di presidenza della giustizia tributaria]].<ref>[https://www.blogsicilia.it/palermo/ex-ministro-daliaeletto-al-consiglio-di-presidenza-giustizia-tributaria/446852/ www.blogsicilia.it]</ref>
 
Ad ottobre [[2021]] è stato nominato consigliere della [[Corte dei conti (Italia)|Corte dei conti]] assieme a Vittoria Cerasi dal [[Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Consiglio dei ministri]], su proposta del [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente]] [[Mario Draghi]].<ref>{{Cita web|url=https://www.letteraemme.it/lex-ministro-gianpiero-dalia-nominato-consigliere-della-corte-dei-conti/|titolo=L'ex ministro Gianpiero D'Alia nominato consigliere della Corte dei conti|autore=Redazione|sito=LetteraEmme|data=2021-10-15|lingua=it-IT|accesso=2022-11-07}}</ref>
 
== Proposta di legge su l'apologia di reato a mezzo internet ==
 
Il 5 febbraio 2009, durante la seduta n. 143 del Senato della Repubblica, l'on. Gianpiero D'Alia ha promosso e ottenuto l'inserimento di un emendamento (Art. 50-bis, poi art. 60) nel [[disegno di legge]] 733 (cosiddetto "Decreto Sicurezza") da presentare alla Camera, nel quale si sancisce la ''"Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet"''.<ref name=Senato>{{Cita web |url=http://mobile.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emend&leg=16&id=391198&idoggetto=413875 |titolo=Il testo dell'Emendamento D'Alia |accesso=26 maggio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090415212815/http://mobile.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emend&leg=16&id=391198&idoggetto=413875 |dataarchivio=15 aprile 2009 |urlmorto=sì }}</ref>
 
Secondo D'Alia, in caso di apologia o istigazione a delinquere a mezzo internet,
{{citazione|in presenza di questi contenuti il ministero diffiderà il gestore, e questi avrà due possibilità: o ottemperare e quindi cancellare questi contenuti oppure non ottemperare. Se non ottempera diventa complice di chi inneggia a Provenzano e Riina e quindi è giusto che venga oscurato<ref>[{{Cita web |url=http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Il-governo-contro-Internet/2065427 |titolo=L'Espresso, ''Il governo contro Internet''] |accesso=12 febbraio 2009 |dataarchivio=14 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090214132323/http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Il-governo-contro-Internet/2065427 |urlmorto=sì }}</ref>.}}
 
L'iniziativa ha suscitato aspre critiche dal mondo dei [[blog]]ger italiani, tra cui [[Beppe Grillo]]<ref name=Grillo>{{Cita web |url=http://www.beppegrillo.it/2009/02/il_merda_wall_c.html |titolo=Blog di Beppe Grillo - Il "Merda Wall" di D'Alia contro Internet<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=26 maggio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090219155833/http://www.beppegrillo.it//2009//02//il_merda_wall_c.html |dataarchivio=19 febbraio 2009 |urlmorto=sì }}</ref>, oltre che delle aziende legate alla rete, tra cui quelle di Marco Pancini, responsabile per le relazioni istituzionali di [[Google]] in [[Italia]].<ref name=Pancini>[http://zambardino.blogautore.repubblica.it/2009/02/12/ La Repubblica, ''Google Italia e l'emendamento D'Alia: “Una legge ad Aziendam che colpisce la libertà”'']</ref>
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|tipologia = incarico parlamentare
|carica = [[Capogruppo (parlamento)|Capogruppo]] dell'[[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]], [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] e [[Per le Autonomie#XVI legislatura|Autonomie]] al [[Senato della Repubblica]]
|immagine = Logo del Senato della Repubblica Italiana.svg
|periodo = 6 maggio [[2008]] - 14 marzo [[2013]]
|precedente = [[Oskar Peterlini]] <refsmall>([[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]])</refsmall><br/>[[Francesco D'Onofrio]]<ref name="ref_A"<small>([[Per le Autonomie#XVI legislatura|Autonomie]])</refsmall>
|successivo = [[Karl Zeller]] <refsmall>([[Per name="ref_A"le Autonomie#XVI legislatura|Autonomie]])</small>
}}
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