Robustezza della password: differenze tra le versioni

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La '''robustezza della password''' (o [[Parola d'accesso|parole d'accesso]]) è una misura di efficienza contro le varie tipologie di attacchi che una [[password]]parola d'accesso può subire.
La robustezza indica di quanti tentativi ha bisogno un aggressore, che non ha accesso diretto alla password, per indovinarla e violarla, introducendosi così illegalmente in [[account]] e [[sistema informatico|sistemi informatici]].
La forza della password si ricava da una funzione tra lunghezza, complessità e imprevedibilità della stringa di caratteri usati. Una password forte serve principalmente a ridurre il rischio complessivo di violazioni della [[sicurezza informatica|sicurezza]], ma non sostituisce la necessità di altri controlli più efficaci per verificarne l'attendibilità.
 
La robustezza è calcolata in funzione della lunghezza, della complessità e dell'imprevedibilità (o [[Entropia (teoria dell'informazione)|entropia]]) della stringa di caratteri usati. Una parola d'accesso forte serve principalmente a ridurre il rischio complessivo di violazioni della [[sicurezza informatica|sicurezza]], ma non sostituisce la necessità di altri controlli più efficaci per verificarne l'attendibilità.
==Creazione della password==
Le password possono essere create in due modi: da [[software]] che generano [[stringa (informatica)|stringhe]] complesse, oppure, nel caso più comune, da un umano qualsiasi. Una buona password è univoca e complessa, per questo esistono tre criteri da rispettare che servono a renderla più efficace e più sicura: i fattori di conoscenza e di identità, i fattori di facilità e le regole base da rispettare.
 
==Creazione delle parole d'accesso==
===Fattori di conoscenza e di identità===
Le parole d'accesso possono essere create in due modi: da [[Software|programmi]] che generano [[stringa (informatica)|stringhe]] complesse, oppure, nel caso più comune, da un umano qualsiasi. Una buona ''password'' è univoca e complessa, per questo esistono tre criteri da rispettare che servono a renderla più efficace e più sicura: i fattori di conoscenza e d'identità, i fattori di facilità e le regole base da rispettare.
I fattori di conoscenza e di identità sono elementi da evitare assolutamente, perché, nel caso in cui l'aggressore sia in possesso di alcune di queste informazioni, il compito di decodifica della password sarebbe di gran lunga più semplice. Quindi è buona norma non usare mai informazioni personali come:
*nome
*cognome
*nome dell'animale domestico
*data di nascita
*numero telefonico
*nome dei parenti
 
I fattori di conoscenza e d'identità sono elementi da evitare, perché, nel caso in cui l'aggressore sia in possesso di alcune di queste informazioni, il compito di decodifica della password sarebbe di gran lunga più semplice. Quindi è buona norma non usare mai informazioni personali, come per esempio date di compleanno (personali o di amici e parenti), nomi di conoscenti, cibi preferiti, ecc.
===Fattori di facilità===
Come per ogni misura di sicurezza, le password, possono variare in termini di efficacia, alcune sono “forti”, altre meno. Gli esempi riportati qui sotto illustrano vari metodi in cui la costruzione della password potrebbe risultare debole.<ref name="MIT sicurezze delle password">{{Cita news|url= http://web.mit.edu/rhel-doc/4/RH-DOCS/rhel-sg-it-4/s1-wstation-pass.html |titolo= MIT password security |autore= Red Hat Enterprise Linux 4: Security Guide}}</ref>
 
Come per ogni misura di sicurezza, le parole d'accesso possono variare in termini di efficacia: alcune sono "forti", altre meno. I seguenti sono esempi di ''password'' la cui costruzione è debole<ref name="MIT sicurezze delle password">{{Cita news |url= http://web.mit.edu/rhel-doc/4/RH-DOCS/rhel-sg-it-4/s1-wstation-pass.html |titolo= MIT password security |autore= Red Hat Enterprise Linux 4: Security Guide |accesso= 10 luglio 2017 |dataarchivio= 19 maggio 2016 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160519193147/http://web.mit.edu/rhel-doc/4/RH-DOCS/rhel-sg-it-4/s1-wstation-pass.html |urlmorto= sì }}</ref>:
Password predefinite (fornite dal sistema e destinate ad essere modificate):
*password
*admin
*default
Sostituzioni di caratteri di tipi [[Leet]] (i software di decodifica ormai sono tutti implementati anche con questo tipo di vocabolario):<ref name=LEET>{{Cita news|url= http://www.robertecker.com/hp/research/leet-converter.php?lang=en |titolo= 1337 LEET |autore= Robert Ecker |data= 27 aprile 2015}}</ref>
*c140
*M4r10
Parole derivate da righe della tastiera:
*qwerty
*asdf
*fred
Solo parole o solo numeri:
*3,14159 ([[pi greco]])
*2,7182 ([[numero di Nepero]])
*mario
Doppie parole:
*ciaociao
*mario1mario2
Parole comuni anche se seguite da numeri (parole con nomi, parole che si possono trovare in un dizionario o termini usati in programmi televisivi o radio):
*mario1
*programma54
Parole in altre lingue (spesso i software di decodifica cercano anche in elenchi con vocabolari in lingue straniere):
*welcome93
*jesuisM
Parole al contrario (se il sistema di attacco è buono leggerà le stringhe di prova in ogni senso):
*oiram
*r3k4H
 
* parole d'accesso predefinite (fornite dal sistema e destinate a essere modificate, come "password", "admin" o "0000");
===Regole base da rispettare===
* sostituzioni di caratteri di tipo ''[[leet]]'' (p. es. "p4ssw0rd") poiché tutti i programmi di decodifica ormai tengono conto anche di questo tipo di vocabolari;<ref name="LEET">{{Cita news|url= http://www.robertecker.com/hp/research/leet-converter.php?lang=en |titolo= 1337 LEET |autore= Robert Ecker |data= 27 aprile 2015}}</ref>
Per far si che una password sia buona, deve rispettare dei requisiti di complessità, ovvero soddisfare delle linee guida ben precise su come e con quali componenti si deve creare una password.
* parole derivate da righe della tastiera (come "qwerty" o "12345678" o "qazwsx");
La lista delle regole da rispettare è la seguente:
* solo parole o solo numeri (es. "caterinateresa" oppure "12092972");
*Lunghezza minima della stringa di 8 caratteri;
* doppie parole (es. "giovannigiovanni");
*Presenza di lettere minuscole (a-z)
* parole comuni anche se seguite da numeri (come "ciaomondo01");
*Presenza di lettere maiuscole (A-Z)
* parole in altre lingue (spesso i programmi di decodifica cercano anche in elenchi con vocabolari in lingue straniere);
*Presenza di [[numeri arabi]] (0-9)
* parole al contrario, poiché se il sistema di attacco è buono esso riuscirà a leggere stringhe di prova in ogni senso (come "issoRoiraM", contrario di "MarioRossi").
*Caratteri non alfanumerici (ad esempio !, ?, #, *)
Ad esempio usando una password con il minor numero di caratteri possibili (8 caratteri), combinata con i criteri sopra definiti, esisteranno 218.340.105.584.896 combinazioni possibili; in questo modo un attacco [[brute force]] diventa più difficile ma comunque non impossibile.<ref name=Microsoft>{{Cita news|url= https://technet.microsoft.com/it-it/library/hh994562(v=ws.11).aspx |titolo= Requisiti password |autore= Microsoft |data= agosto 2016}}</ref>
 
Per far sì che una parola d'accesso sia buona, deve rispettare dei requisiti di complessità, ovvero soddisfare delle linee guida ben precise su come e con quali componenti si deve creare una password.
==Calcolo entropia delle password==
Una lista (obsoleta) di possibili regole è la seguente<ref name="Microsoft">{{Cita news|url= https://technet.microsoft.com/it-it/library/hh994562(v=ws.11).aspx |titolo= Requisiti password |autore= Microsoft |data= agosto 2016}}</ref>:
Solitamente nell’industria informatica per specificare la forza di una password si usa l’[[entropia (teoria dell'informazione)|entropia]].
*lunghezza minima della stringa di 8 caratteri;
Il grado di entropia di una qualsivoglia stringa binaria è dato dal logaritmo in base due dell’effettiva lunghezza in [[bit]] della stringa considerata; per esempio, data una stringa alfanumerica di 10 caratteri espressa in [[ASCII]] a 7 bit si dovrà considerare <math>log_2 70</math>.<br />
*presenza di lettere minuscole (a-z);
Il numero minimo di bit di entropia necessari a rendere una password quantomeno inviolabile, dipende dal tipo di minaccia.
*presenza di lettere maiuscole (A-Z);
*presenza di [[numeri arabi]] (0-9);
*caratteri non alfanumerici (ad esempio: !, ?, #, *).
 
Per esempio, creando una ''password'' di 8 caratteri seguendo i criteri sopra definiti, formata cioè a partire da 26 lettere minuscole, 26 lettere maiuscole, 10 cifre e 4 caratteri speciali, esisteranno <math>(26 + 26 + 10 + 4)^8 = 66^8 = 360040606269696</math> combinazioni possibili; in questo modo un [[Metodo forza bruta|attacco a forza bruta]] diventa più difficile ma comunque non impossibile.
=== Decrittazione a 64 e 72 bit ===
Nel 1998 la [[Electronic Frontier Foundation]] creò EFF-DES Cracker ("[[Data Encryption Standard]]") soprannominato “Deep Crack”, un algoritmo di cifratura che usava una chiave a 64 bit (56 bit utili e 8 [[bit di parità]] o controllo) in grado di decriptare fino a 2^56 differenti chiavi, ovvero, circa 72 quadrilioni.
 
Tuttavia, le summenzionate regole sono ormai superate e obsolete. Oggi è difficile raccomandare la creazione di parole d'accesso più brevi di 12 caratteri,<ref>{{Cita web|url=https://support.google.com/accounts/answer/32040?hl=it|titolo=Creare una password efficace e un account più sicuro - Guida di Account Google|sito=support.google.com|accesso=2024-04-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://security.harvard.edu/use-strong-passwords|titolo=Use Strong Passwords|sito=security.harvard.edu|lingua=en|accesso=2024-04-30}}</ref> e talvolta molti esperti raccomandano di usare parole più lunghe di 16 caratteri.<ref>{{Cita web|url=https://www.pluralsight.com/blog/security-professional/modern-password-guidelines|titolo=Password Best Practices for Today {{!}} Pluralsight|sito=www.pluralsight.com|lingua=en|accesso=2024-04-30}}</ref> Inoltre, le regole ferree dell'utilizzo sistematico di lettere maiuscole e minuscole, numeri e soprattutto caratteri speciali spesso e volentieri rende le ''password'' più insicure, poiché più difficili da ricordare per gli umani, che tenderanno a preferire euristiche che abbassano l'entropia totale della parola d'accesso, rendendola più debole — come, per esempio, mettendo semplicemente un punto esclamativo alla fine della stringa contenente il proprio nome e la propria data di nascita: "mariorossi1980!".<ref>{{Cita web|url=https://pages.nist.gov/|titolo=NIST SP 800-63 Digital Identity Guidelines-FAQ|sito=pages.nist.gov|accesso=2024-04-30}}</ref> Per questi motivi, le migliori pratiche sono date dall'uso di [[Passphrase|frasi d'accesso]] (in inglese ''passphrases''), memorizzate in un gestore ''password'', e unite all'autenticazione [[Autenticazione a due fattori|multifattore]].<ref>{{Cita web|url=https://cloud.google.com/solutions/modern-password-security-for-users?hl=it|titolo=Sicurezza con password moderne per gli utenti {{!}} Soluzioni|sito=Google Cloud|accesso=2024-04-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ncsc.gov.uk/guidance/authentication-methods-choosing-the-right-type|titolo=Authentication methods: choosing the right type|sito=www.ncsc.gov.uk|lingua=en|accesso=2024-04-30}}</ref> Si vedano i paragrafi più in basso per maggiori dettagli.
Nel 1999, DES in collaborazione con [[distributed.net]], riuscì a decriptare una chiave a 56 bit in 22 ore e 15 minuti. Nel 2002 la distributed.net riuscì a rompere una chiave di cifratura a 64 bit effettivi in circa 4 anni.<ref name=bit64>{{Cita news |url= https://stats.distributed.net/projects.php?project_id=5 |titolo= 64 bit, statistiche e tempi |data= distributed.net URL consultato il 9 luglio 2017 |pubblicazione= |accesso= 4 maggio 2019 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20190518175132/http://stats.distributed.net/projects.php?project_id=5 |dataarchivio= 18 maggio 2019 |urlmorto= sì }}</ref>
 
==Entropia delle parole d'accesso==
RFC4028,“Randomness Requirements for Security”, ha presentato nel 2005 alcuni studi su come misurare l’entropia di una chiave. I risultati variano da 29 bit di casualità, ovvero 2^29, circa 500.000.000 di tentativi necessari se si prevedono solo attacchi online, a 128 bit in output, ricavati da 384 bit di ingresso composti da 128 bit di dati e 256 bit di chiave, per le chiavi di crittografia che fanno riferimento a funzioni di miscelazione per bit multipli più forti.<ref name="Randomness Requirements for Security">{{Cita news|url= https://tools.ietf.org/html/rfc4086 |titolo= Randomness Requirements for Security 4028 |autore=J. Schiller, MIT, S. Crocker |data= giugno 2005}}</ref>
Solitamente, per specificare la forza di una password nell'industria informatica si usa il concetto di [[entropia (teoria dell'informazione)|entropia]]. Il grado di entropia di una qualsivoglia stringa binaria è dato dal logaritmo in base due dell’effettiva lunghezza in [[bit]] della stringa considerata. Per esempio, data una stringa alfanumerica di 10 caratteri espressa in [[ASCII]] a 7 bit, la sua entropia è <math>\log_2 (10\times7) = \log_2 70 \approx 6,13</math> bit.<br />
Il numero minimo di bit di entropia necessari a rendere una password "inviolabile" dipende dal tipo di minaccia da cui ci si vuole difendere.
 
=== Decrittazione a 64 e 72 bit ===
A partire dal 2007 la distributed.net apre il progetto di decrittazione RC5-72, l'approccio del progetto era quello di decrittare un messaggio a 72 bit provando tutte chiavi possibili ([[brute force]]) fino a trovare quella corretta. Per far questo l'intera area di lavoro è stata divisa in blocchi, ogni pacchetto consiste in <math>2^{32}</math> (circa 4,2 miliardi) combinazioni possibili. L'hardware di partenza del progetto è stato [[NVidia CUDA]], che riusciva a calcolare fino a 600 milioni di chiavi al secondo.
{{vedi anche|EFF DES cracker}}
Nel 1998 la [[Electronic Frontier Foundation]] creò l'[[Electronic Frontier Foundation|EFF]]-[[Data Encryption Standard|DES]] Cracker, soprannominato "[[EFF DES cracker|Deep Crack]]", una macchina in grado di rompere a forza bruta l'algoritmo [[Data Encryption Standard|DES]]. La macchina costò meno di {{formatnum:250000}} dollari e il 15 luglio 1998, l'EFF in collaborazione con [[distributed.net]], riuscì a decriptare una chiave a 56 bit in 22 ore e 15 minuti, vincendo {{formatnum:10000}} dollari. Nel 2002 la rete distributed.net riuscì a rompere una chiave di cifratura a 64 bit effettivi in circa 4 anni.<ref name="bit64">{{Cita news |url= https://stats.distributed.net/projects.php?project_id=5 |titolo= 64 bit, statistiche e tempi |data= distributed.net URL consultato il 9 luglio 2017 |pubblicazione= |accesso= 4 maggio 2019 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20190518175132/http://stats.distributed.net/projects.php?project_id=5 |dataarchivio= 18 maggio 2019 |urlmorto= sì }}</ref>
 
In uno documento del 2005 si è presentato uno studio sistematico della scelta delle chiavi e di come generarle con una buona entropia. I risultati variano da 29 bit di casualità, ovvero <math>2^{{29}}</math> tentativi necessari se si prevedono solo [[attacchi ''online'']], a [[128 bit]] in uscita, ricavati da 384 bit di ingresso composti da 128 bit di dati e 256 bit di chiave, per le chiavi di crittografia che fanno riferimento a funzioni di miscelazione per bit multipli più forti.{{chiarire}}<ref name="Randomness Requirements for Security">{{Cita news|url= https://tools.ietf.org/html/rfc4086 |titolo= Randomness Requirements for Security 4028 |autore=J. Schiller, MIT, S. Crocker |data= giugno 2005}}</ref>
Nel 2008 iniziarono le modifiche [[hardware]] per aumentare i [[core (informatica)|core]] di lavoro di RC5-72 progettati per funzionare anche su [[ATI Technologies|ATI]]. Verso la fine del 2008 vennero concluse le modifiche e introdotti i processori [[AMD Radeon HD 6000 series]] e [[ATI Radeon HD 5000 series]] con una velocità di calcolo di 1,8 miliardi di chiavi al secondo.<br /><ref name=velocità>{{Cita news |url= https://stats.distributed.net/speed/ |titolo= Confronti di velocità del client |data= distributed.net URL consultato il 14 luglio 2017 |urlmorto= sì }}</ref>
Gli ultimi aggiornamenti rilasciati dalla distributed.net del 2017 mostrano che, ad oggi, le tempistiche per decrittare un messaggio a 72 bit, avendo a disposizione 129.586 partecipanti al progetto, sono di 5.337 giorni, ovvero circa 124 anni.<ref name=bit72>{{Cita news|url= https://stats.distributed.net/projects.php?project_id=8 |titolo= 72 bit, statistiche e tempi | data= distributed.net URL consultato il 9 luglio 2017}}</ref>
 
A partire dal 2007 la rete distributed.net apre il progetto di decrittazione RC5-72. L'approccio del progetto era quello di decrittare un messaggio a 72 bit provando tutte chiavi possibili ([[Metodo forza bruta|forza bruta]]) fino a trovare quella corretta. Per far questo l'intera area di lavoro è stata divisa in blocchi, ogni pacchetto consiste in <math>2^{32}</math> (circa 4,2 miliardi) combinazioni possibili. L'hardware di partenza del progetto è stato [[CUDA|NVidia CUDA]], che riusciva a calcolare fino a 600 milioni di chiavi al secondo.{{chiarire}}
A causa dei limiti riconosciuti dalla fisica fondamentale, non c’è nessuna aspettativa per quanto riguarda la decrittazione di chiavi maggiori o uguali a 256 bit tramite un attacco di brute force.
 
Nel 2008 iniziarono le modifiche [[hardware]] per aumentare i [[core (informatica)|core]] di lavoro di RC5-72 progettati per funzionare anche su [[ATI Technologies|ATI]]. Verso la fine del 2008 vennero concluse le modifiche e introdotti i processori [[AMD Radeon HD 6000 series]] e [[ATI Radeon HD 5000 series]] con una velocità di calcolo di 1,8 miliardi di chiavi al secondo.<ref name=velocità>{{Cita news |url= https://stats.distributed.net/speed/ |titolo= Confronti di velocità del client |sito= Distributed|accesso= 14 luglio 2017 |urlmorto= sì }}</ref> Gli ultimi aggiornamenti rilasciati dalla Distributed.net del 2017 mostrano che, ad oggi, le tempistiche per decrittare un messaggio a 72 bit, avendo a disposizione {{formatnum:129586}} partecipanti al progetto, sono di {{formatnum:5337}} giorni, ovvero circa 14 anni.<ref name=bit72>{{Cita news|url= https://stats.distributed.net/projects.php?project_id=8 |titolo= 72 bit, statistiche e tempi | sito= Distributed |accesso=9 luglio 2017}}</ref>
 
A causa dei limiti riconosciuti dalla fisica fondamentale, non c’è alcuna aspettativa per quanto riguarda la decrittazione di chiavi maggiori o uguali a 256 bit tramite un attacco di forza bruta.{{cn}}
 
===Password casuali===
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Esistono però software, soprattutto nei sistemi operativi moderni, che sono in grado di generare password forti fino a 256-512 bit di entropia, ad esempio producendo sequenze composte da: lettere minuscole, lettere maiuscole, numeri e caratteri speciali.
 
Per le password generate da un processo che seleziona casualmente una stringa di lunghezza L<math>S</math> e da un insieme di simboli S<math>L</math>, il numero di casi possibili sarà <math>L^S</math>. Di conseguenza aumentando <math>L</math> o <math>S</math> si rafforzerà la chiave generata.
La forza misurata dall’entropia delle informazioni è il loglogaritmo in base 2 del numero di chiavi che è possibile generare:<ref name=NIST1>{{Cita news|url= http://csrc.nist.gov/publications/nistpubs/800-63/SP800-63v6_3_3.pdf|titolo= NIST Special Publication 800-63
versione 1|autore= William E. Burr|autore2= Donna F. Dodson|autore3= W. Timothy Polk|data= giugno 2004|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20040712152833/http://csrc.nist.gov/publications/nistpubs/800-63/SP800-63v6_3_3.pdf|dataarchivio= 12 luglio 2004}}</ref><ref name=NIST3>{{Cita news|url= https://pages.nist.gov/800-63-3/sp800-63c.html |titolo= NIST Special Publication 800-63
versione 3 |autore= Paul A. Grassi|autore2=Michael E. Garcia|autore3=James L. Fenton |data= giugno 2017}}</ref>
 
<math>E = \log_2 L^S = S \log_2 L = S ({\log L /\over log_2)\log 2}</math>
 
Dove: <math>L</math> è il numero di casi possibili, <math>S</math> sono i simboli che compongono la password (lunghezza della password) ed <math>E</math> è il numero di bit di entropia.
 
La seguente tabella illustra alcune tipologie di calcolo dell’entropia in base a diversi set di simboli:
 
{| class="wikitable" style="text-align: rightcenter;"
|+ Calcolo entropia per diversi set di simboli
! Set di simboli ||!! Numero di simboli ''S'' ||!! Entropia per simbolo ''E''
|-
| align=left|[[Sistema di numerazione arabo]] (0–9) () || 10 || 3.332{{formatnum:3332}} bit
|-
| align=left|[[Sistema numerico esadecimale]] (0–9, A–F) () || 16 || 4.000{{formatnum:4000}} bit
|-
| align=left|[[Alfabeto latino]] non case sensitive | (a–z) || 26 || 4.700{{formatnum:4700}} bit
|-
| align=left|[[Alfanumerico]] non case sensitive | (a–z o 09) || 36 || 5.170{{formatnum:5170}} bit
|-
| align=left|[[Alfabeto latino]] case sensitive | (a–z, A–Z) || 52 || 5.700{{formatnum:5700}} bit
|-
| align=left|[[Alfanumerico]] case sensitive (a–z, A–Z, 0–9) || 62 || 5.954{{formatnum:5954}} bit
|-
| align=left|[[ASCII]] tranne spazio || 94 || 6.555{{formatnum:6555}} bit
|-
| align=left|[[ASCII]] || 95 || 6.570{{formatnum:6570}} bit
|-
| align=left|[[ASCII esteso]] || 218 || 7.768{{formatnum:7768}} bit
|-
| align=left|[[Sistema numerico binario|Codice binario]] (0–255 o 8 [[bit]] o 1 [[byte]]) || 256 || 8.000{{formatnum:8000}} bit
|-
| align=left| [[Diceware]] || 7776 || {{formatnum:12925}} bit a parola
|}
 
Per trovare la lunghezza S di una stringa di caratteri generata casualmente, sapendo con precisione il numero di bit di entropia utilizzati e il numero di casi possibili per trovare la chiave si usa la formula inversa della precedente:
 
<math>S = {E /\over \log_2 L} </math>
 
Il risultato di tale formula viene arrotondato per eccesso fino al numero intero.
 
{| class="wikitable" style="text-align: rightcenter;"
|+ Numero dei caratteri che si possono utilizzare per avere <math>x</math> bit di entropia
! Entropia password "<math>E"</math> ||!! [[Sistema di numerazione arabo]] || [[Sistema numerico esadecimale]] ||!! [[Alfabeto latino]] <br/>(no case sensitive) ||!! [[Alfanumerico]] <br/>(no case sensitvesensitive) ||!! [[Alfabeto latino]] <br/>(case sensitive) ||!! [[Alfanumerico]] <br/>(case sensitive) ||!! [[ASCII]] ||!! [[ASCII esteso]]
|-
| 8 bit <br/>(1 byte) || 3 || 2 || 2 || 2 || 2 || 2 || 2 || 2
|-
| 32 bit <br/>(4 byte) || 10 || 8 || 7 || 7 || 6 || 6 || 5 || 5
|-
| 40 bit <br/>(5 byte) || 13 || 10 || 9 || 8 || 8 || 7 || 7 || 6
|-
| 64 bit <br/>(8 byte) || 20 || 16 || 14 || 13 || 12 || 11 || 10 || 9
|-
| 80 bit <br/>(10 byte) || 25 || 20 || 18 || 16 || 15 || 14 || 13 || 11
|-
| 96 bit <br/>(12 byte) || 29 || 24 || 21 || 19 || 17 || 17 || 15 || 13
|-
| 128 bit <br/>(16 byte) || 39 || 32 || 28 || 25 || 23 || 22 || 20 || 17
|-
| 160 bit <br/>(20 byte) || 49 || 40 || 35 || 31 || 29 || 27 || 25 || 21
|-
| 192 bit <br/>(24 byte) || 58 || 48 || 41 || 38 || 34 || 33 || 30 || 25
|-
| 224 bit <br/>(28 byte) || 68 || 56 || 48 || 44 || 40 || 38 || 35 || 29
|-
| 256 bit <br/>(32 byte) || 78 || 64 || 55 || 50 || 45 || 43 || 39 || 33
|}
 
===Password generate a mano===
Solitamente le persone tendono a generare password con un basso livello di entropia. Secondo uno studio effettuato da Microsoft nel 2007 su mezzo milione di utenti, la media del livello di sicurezza utilizzato nel web è 40,54 bit di entropia.<ref name=Microsfot>{{Cita news|url= https://www.microsoft.com/en-us/research/wp-content/uploads/2006/11/www2007.pdf |titolo= A Large-Scale Study of Web Password Habits |autore= Dinei Florencio|autore2=Cormac Herley |data= 2007}}</ref>
Solitamente le persone tendono a generare password con un basso livello di entropia.
Secondo uno studio effettuato dalla Microsoft nel 2007 su mezzo milione di utenti, la media del livello di sicurezza utilizzato nel web è 40,54 bit di entropia.<ref name=Microsfot>{{Cita news|url= https://www.microsoft.com/en-us/research/wp-content/uploads/2006/11/www2007.pdf |titolo= A Large-Scale Study of Web Password Habits |autore= Dinei Florencio|autore2=Cormac Herley |data= 2007}}</ref>
 
Nel giugno del 2004 il [[National Institute of Standards and Technology|NIST]] “National Institute of Standards and Technology” pubblicò un’edizione speciale riguardante la [[sicurezza informatica]] e le linee guida per l'[[identità digitale]] chiamata ''NIST special pubblication 800-63'', nella quale vengono elencate tutte le tipologie di errori comuni commessi dagli utenti nello scegliere la propria password personale. L’articolo suggerisce anche il seguente schema approssimativo di valutazione dell’entropia per generare chiavi sicure:
*Ilil primo carattere deve essere di almeno 4 bit di entropia;
*L’entropial’entropia dei sette caratteri successivi deve essere di almeno 2 bit;
*Daldal nono al ventesimo ogni carattere deve avere almeno 1,5 bit di entropia;
*Sese vengono utilizzate lettere maiuscole, minuscole e caratteri non alfabetici viene aggiunto un bonus di 6 bit di entropia;
*Vieneviene aggiunto un bonus di 6 bit per le password di lunghezza da 1 a 19 caratteri e solamente dopo aver effettuato un controllo esteso del dizionario per garantire che la password non sia contenuta all'interno di un set di chiavi già esistente.
Seguendo questo schema, per esempio, una password di 8 caratteri senza maiuscole e senza caratteri non alfabetici è stimata intorno ai 18 bit.
Nel 2010 viene pubblicato un documento redatto da: [[Florida State University]], [[Redjack]] LLC e [[Cisco Systems|Cisco]] che dimostra la non adeguatezza dello schema NIST perché non fornisce una metrica valida per la stima dell’entropia di una password scelta dall’uomo.<ref name=Maryland>{{Cita news|url= http://www.cs.umd.edu/~jkatz/security/downloads/passwords_revealed-weir.pdf |titolo= Testing Metrics for Password Creation Policies
by Attacking Large Sets of Revealed Passwords |autore= Matt Weir|autore2=Sudhir Aggarwal|autore3=Michael Collins|autore4=Henry Stern | pubblicazione= www.cs.umd.edu |p=University of Maryland |data= 2010}}</ref>
 
==Memorizzare una password==
Un metodo di memorizzazione efficace e facile da ricordare è quello mnemonico, ovvero, quello di convertire con un’abbreviazione che contiene solo le prime lettere di ogni parola e gli eventuali numeri una determinata frase (esempio: “ho un gatto nero” corrisponde a ''h1gn''). Un metodo vantaggioso, per non usare quantità innumerevoli di password per differenti piattaforme web, è quello di aggiungere la prima e l’ultima lettera del sito web utilizzato, in maiuscolo, attorno alla frase scelta (se il sito fosse questosito‹questosito.itit› il risultato sarebbe ''Qh1gnO'').<ref name=Norton>{{Cita news |url= https://it.norton.com/dos-donts-passwords/article |titolo= Regole da rispettare per le password |autore= Marian Merritt |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20161016062104/http://it.norton.com/dos-donts-passwords/article |dataarchivio= 16 ottobre 2016 }}</ref>
 
==CraccareViolare una password==
{{vedi anche|Password cracking}}
===Tipologie di attacchi===
Esistono in linea generale tre tipi di attacchi per riuscire a violare una password: l'[[attacco a dizionario]], che si basa sul confronto della password da violare con una lista di parole comuni, (più questa lista è lunga più aumenta la possibilità di avere un riscontro positivo,); il ''password profiling'', che sfrutta le informazioni a disposizione sull’utente (data di nascita, nome dell’animale domestico, interessi, numero telefonico, etc), per poi combinarle e risalire alla password e; infine il l'[[bruteattacco forcedi forza bruta]] attack, ovvero un algoritmo che prova tutte le combinazioni possibili di un cifrario di caratteri alfanumerici.
 
===La potenza di un bruteattacco forcedi attackforza bruta===
La potenza di un bruteattacco forcedi attackforza bruta è quantificabile tramite una formula che calcola il numero di tutte le combinazioni possibili prima di trovare la chiave corretta:<ref name=Oxid>{{Cita news |url=http://www.oxid.it/ca_um/topics/brute-force_password_cracker.htm |titolo=Brute-Force Password Cracker |autore=Massimiliano Montoro |pubblicazione= |accesso=10 luglio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160302055156/http://www.oxid.it/ca_um/topics/brute-force_password_cracker.htm |dataarchivio=2 marzo 2016 |urlmorto=sì }}</ref>
<math> NTN_T = L^m + L^{m + 1} + L^{m + 2} + ...\dots + L ^M </math>
Dove: NT<math>N_T</math> è il totale numerico dei tentativi, <math>L</math> è la lunghezza del set di caratteri, <math>m</math> è la lunghezza minima della chiave, <math>M</math> è la lunghezza massima della chiave.
 
Ad esempio, se utilizziamo come set di 26 caratteri e una stringa di lunghezza 10, avremo:
<math> NTN_T = 26^1 + 26^2 + 26^3 + 24^4 + ...\dots + 26^{10} = 1.46821814116709 e\cdot 10^{14}</math> <br/>
chiavi diverse.
 
=== Tempi necessari per attacco brutedi forza bruta force===
Le tempistiche di un attacco variano a seconda di alcuni fattori: la potenza della password, la velocità di calcolo (<math>V</math>), ovvero il numero di password che un [[calcolatore]] riesce a generare in un secondo e il numero dei calcolatori utilizzati per fare un attacco (<math>N</math>). La formula è:<ref name=lastbit>{{Cita news|url= http://lastbit.com/password-recovery-methods.asp#Brute Force Attack%20Force%20Attack |titolo= Password Recovery Methods, Brute-Force Attack }}</ref>
 
{{chiarire|<math> ( NT )N_T / V / N </math>}}
 
La tabella seguente mostra il tempo necessario per l'attacco Brutedi forza Forcebruta in base alla lunghezza della password, al set di caratteri utilizzato e all’utilizzo di un solo calcolatore con la velocità di 500.000{{formatnum:500000}} chiavi al secondo.
 
{| class="wikitable" style="text-align: left;"
|+ Numero dei caratteri che si possono utilizzare per avere <math>x</math> bit di entropia
! Lunghezza della password || [[Maiuscolo]] || [[Minuscolo]] e [[cifre]] || [[Maiuscolo]] e [[minuscolo]] || Tutto [[ASCII]]
|-
| <= math>\le</math>4 || immediato || immediato || immediato || 2 minuti
|-
| 5 || immediato || 2 minuti || 12 minuti || 4 ore
Line 201 ⟶ 177:
| 8 || 4 giorni || 65 giorni || 3 anni || 463 anni
|-
| 9|| 4 mesi || 6 anni || 178 anni || {{formatnum:444530}} anni
|}
 
Attualmente alcune piattaforme online hanno adottato metodi contro ill'attacco brutedi forceforza attackbruta cercando di aumentare i tempi di ricerca delle password implementando soluzioni come:
*Lala limitazione dei tentativi per indovinare la password;
*Ilil tempo di attesa tra l’inserimento di una password e l’altra;
*Ilil [[CaptchaCAPTCHA]];
*Ilil blocco forzato della connessione dopo un numero di tentativi falliti.
 
=== One-time password ===
Line 216 ⟶ 192:
==Gestori di password==
Un compromesso ideale per gestire numerose quantità di password è di usare un gestore di password. Un gestore di password è un sistema che consente all’utente di utilizzare un gran numero di password diverse dovendone ricordare solamente una, ovvero quella che serve per effettuare l’accesso al sistema di crittografia dove sono contenute tutte le altre chiavi. La password generale di accesso deve essere difficile e con un livello di entropia alto.
Solitamente un buon gestore fornisce già un alto tasso di sicurezza e di resistenza agli attacchi di bruteforza forcebruta.
 
== Note ==
Line 222 ⟶ 198:
 
== Voci correlate ==
* [[One-time password]]
* [[Accesso abusivo a un sistema informatico o telematico]]
* [[Password]]
 
{{portale|crittografia|sicurezza informatica}}