Bernhard von Bülow e Horatio Caine: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
 
 
Riga 1:
{{Infobox personaggio fittizio
'''Bernhard Heinrich Karl Martin von Bülow''' (*[[3 maggio]] [[1849]] a [[Klein-Flottbek]] presso [[Altona]] ([[Amburgo]]); † [[28 ottobre]] [[1929]] a [[Roma]]), dal [[1899]] conte, dal [[1905]] principe, statista, cancelliere della Germania dal [[17 ottobre]] [[1900]] al [[14 luglio]] [[1909]].
| TitoloSerie = [[CSI: Miami]]
[[Immagine:Bernhard von Bülow.jpg|thumb|float|right|250px|Bernhard von Bülow nel 1908]]
| nome = Horatio Caine
| immagine =
| didascalia =
| primo episodio= [[Episodi di CSI: Miami#Episodio Pilota|Cross-Jurisdictions]]
| ultimo episodio=
| causa =
| soprannome =
| sesso = maschile
| datanascita = [[7 aprile]] [[1960]]
| professione = poliziotto, supervisore del Miami-Dade Crime Lab
| famiglia =  
*[[Raymond Caine]] (fratello, morto)
*Marisol Delko Caine (moglie, morta)
*Yelina Salas (cognata)
*Raymond Caine, Jr. (nipote)
*Suzie Barnham (cognata)
*Madison Keaton (nipote)
*[[Eric Delko]] (cognato)
| razza=
| relazione =
| figli = nessuno
| attore =[[David Caruso]]
| doppiatore = [[Antonio Sanna]]
| creatore =
}}
'''Horatio Caine''' è un [[personaggio immaginario]] della [[serie televisiva]] ''[[CSI: Miami]]''. È il personaggio principale, ed è interpretato dall'attore [[David Caruso]].
 
== Capo del Crime lab ==
==Ascesa 1874-1900==
Nella storia di ''[[CSI: Miami]]'', Caine è (ed è stato durante lo sviluppo delle vicende) un sovraintendente del ''Crime lab'' (analogo, in Italia, del laboratorio della [[Polizia Scientifica]]) di [[Miami-Dade]], un [[analista forense]], un ex detective della squadra omicidi ed un ufficiale della squadra [[Artificiere|artificieri]] (la sua specialità legale verte su esplosioni ed incendi dolosi). È molto protettivo nei confronti della sua squadra, che con affetto lo chiama "H". Ha molto a cuore la reputazione del suo laboratorio e ha gran cura per mantenere i membri della sua squadra "puliti", forse a causa della sua esperienza con la reputazione macchiata e piena d'ombre del suo fratello minore, [[Raymond Caine|Ray]].
Bernhard H. K. von Bülow era figlio di Bernhard Ernst von Bülow che fu Ministro degli Esteri prussiano.
 
Diversamente della sua controparte a [[Las Vegas]], [[Gil Grissom]] (''[[CSI: Crime Scene Investigation]]'') non esita a muoversi armato. Nelle prime due stagioni, Caine porta una [[Beretta Cougar]] 9mm sul lavoro, mentre dalla terza stagione ha con sè una [[SIG P226|SIG-Sauer P229]]. Insiste molto sulla manutenzione della pistola, soprattutto dopo che un membro della sua squadra, [[Tim Speedle]], è stato ucciso in un conflitto a fuoco perché la sua arma si era inceppata; uno dei motivi per cui Caine ha scelto l'agente [[Ryan Wolfe]] come rimpiazzo di Speedle (episodio 322, ''[[Episodi di CSI: Miami#Terza Stagione|Il testimone]]'') è l'ossessiva cura che Wolfe dedica alla sua arma. Quest'ultimo, più in avanti con la storia, sarà "licenziato" da Caine perché si è compromesso durante un'indagine per i suoi debiti e mancanza di onestà circa la situazione in cui si trovava (episodio 522, ''[[Episodi di CSI: Miami#Seconda Stagione|Licenziato]]''; nonostante questo, Caine gli indica un modo per redimersi e gli dà la possibilità di tornare nella squadra, ma solo dopo aver riesaminato tutti i file dei suoi casi precedenti (episodio 523, "Kill Switch").
Fu volontario nella [[Guerra franco-prussiana]] del 1870-71.
Nel [[1874]] intraprese una carriera diplomatica che lo portò nelle principali capitali europee: tra il [[1874]] e il [[1893]] fu a Roma, San Pietroburgo, Vienna, Atene, Parigi, Bucarest, per poi tornare a Roma come ambasciatore nel [[1894]].
Fu nominato Ministro degli Esteri nel [[1897]]. Durante tale carica cercò di mantenere la politica della Germania equidistante fra Inghilterra e Russia e acquisì per la Germania le [[Isole Caroline]] dalla Spagna (1899).
Il 15 ottobre [[1900]] l’allora cancelliere [[Chlodwig zu Hohenlohe-Schillingsfürst]], a causa dell’età e per problemi con il parlamento, l’Inghilterra e la stampa, si ritirò dalla carica.
L’Imperatore [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] convocò il giorno dopo Bernhard von Bülow.
 
Ha molti nemici ricorrenti durante la serie, dal [[serial killer]] Walter Resden al finto Agente agli Affari Interni Rick Stetler o al corrotto giudice Joseph Ratner; alcuni di questi, che egli pensa di essersi buttati alle spalle, ritornano per colpirlo. Clavo Cruz, che sconta l'ergastolo per l'assassinio di una donna (episodio 201, ''[[Episodi di CSI: Miami#Seconda Stagione|Fratelli di sangue]]'') fugge dalla prigione (episodio 315, ''[[Episodi di CSI: Miami#Terza Stagione|L'identità]]'') durante un drammatico attacco a colpi di razzi ad un Palazzo di Giustizia (episodio in cui viene ferita superficialmente il coroner [[Alexx Woods]]): Cruz rapisce la stenografo del palazzo e costringe Horatio a portargli un milione di dollari in cambio delle informazioni su dove si trovi. È una trappola, tuttavia, e Caine e Delko sono braccati sul tetto di un garage.
==Cancelliere 1900-1909==
Bernhard von Bülow fu cancelliere del Reich dal 17 ottobre [[1900]] al 14 luglio [[1909]].
La sua politica fu improntata alla salvaguardia della prosperità economica della [[Germania]] anteponendo a tutto la [[Ragion di Stato]], il prestigio della nazione e la pace.
Ebbe di fronte la determinazione dell’Inghilterra a contrastare la nuova potenza industriale e navale, e la [[Francia]] animata da sentimenti di riscossa dopo la sconfitta della [[guerra franco-prussiana]] del 1871.
L’alleanza della Germania con l’[[Austria-Ungheria]], inoltre, poneva seri problemi con la [[Russia]] che dal [[1894]] era alleata della Francia.
 
Alla conclusione della seconda stagione (episodio ''[[Episodi di CSI: Miami#Seconda Stagione|MIA/NYC - NonStop]]'') Caine va a [[New York]] per inseguire un sospettato di omicidio ed entra in contatto con il detective [[Mac Taylor]] e la sua squadra, inaugurando così la prima stagione di ''[[CSI: New York]]''. Caine più in là si riunirà di nuovo al detective Taylor per rintracciare ed arrestare l'assassino, Henry Darius, che viene estradato in Florida per scontare la pena di morte (episodi ''[[Episodi di CSI: Miami#Quarta Stagione|Caccia all'uomo (1^ parte)]]'' e ''[[Episodi di CSI: New York#Seconda Stagione|Caccia all'uomo]]'').
===La politica estera===
[[Immagine:Europa1899.JPG|thumb|float|left|300px|L’Europa nel 1899]]
L’imponente marina britannica consentiva all’antagonismo inglese di mettere sotto scacco il commercio tedesco in qualsiasi momento. Il Cancelliere Bülow appoggiò per questo l’opera di riarmo navale iniziata da [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] e dall’ammiraglio [[Alfred von Tirpitz]].
 
== Vita prima di CSI ==
Inevitabilmente tale politica portò la Gran Bretagna ad un avvicinamento col nemico storico della Germania, la Francia (accordo dell’[[Entente Cordiale]] dell’8 aprile [[1904]]).
I genitori di Caine hanno chiamato il figlio come lo scrittore [[Horatio Alger]] (episodio ''[[Episodi di CSI: Miami#Episodio Pilota|Doppia giurisdizione]]''). Prima di andare a Miami, Caine ha lavorato a [[New York]] (coincidenza vuole che l'attore che interpreta Caine, [[David Caruso]], in quella città abbia impersonato il detective [[John Kelly]] nelle prime due stagioni di ''[[NYPD Blue]]'') dove ha ucciso l'assassino della madre, ovvero suo padre (episodio 417, ''[[Episodi di CSI: Miami#Quarta Stagione|Collisione]]''). Sul lavoro viene accoltellato mentre studiava un caso in cui un bambino era stato chiuso nell'armadio mentre i genitori venivano assassinati; il colpevole, Walter Resden, nutriva un così profondo rancore contro Caine da raccogliere campioni del suo sangue e conservarli per dieci anni, per utilizzarli al momento giusto, cioè quando lo può incolpare dell'omicidio della sua fidanzata, Rachel Turner (episodio 406, ''[[Episodi di CSI: Miami#Quarta Stagione|Vittima sacrificale]]''). Caine è alla fine costretto a sparare a Resden (episodio 515, ''[[Episodi di CSI: Miami#Quarta Stagione|Dissolvenza]]'').
Ma a Bülow interessava mantenere lo ''status quo'' e, elemento fondamentale per la politica del tempo, il prestigio della nazione.
 
Dopo il suo arrivo in Florida, Horatio si è unito alla polizia di Miami-Dade come detective della squadra omicidi per poi trasferirsi nella squadra che lavora con gli artificieri, in cui muove i primi passi sotto la guida di Al Humphries, un poliziotto più anziano poi ucciso tragicamente innescando casualmente una bomba che stava tentando di disarmare (episodio ''[[Episodi di CSI: Miami#Prima|La morte in faccia]]''). Alla fine Caine si sposta al CRime lab, accettando una promozione a tenente (che gli procura l'invidia del sergente Rick Stetler, in lizza per quel posto). Quando la veterana della CSI [[Megan Donner]] prende un permesso personale in seguito alla morte del marito, Horatio diviene in modo permanente capo della squadra (episodio ''[[Episodi di CSI: Miami#Prima|L'ultimo volo]]'').
Nel 1908, in una lettera all’erede al trono di Germania Federico Guglielmo che accusava Bülow di aver instillato nel popolo l’idea che la quiete e la pace fossero più da stimare che l’onore e la guerra, il cancelliere scrisse: “…Ma di fronte al problema della guerra rimane necessaria la prudenza. (…) ai giorni nostri, si possono fare le guerre solo se il popolo è persuaso che la guerra è necessaria e che è giusta. Una guerra suscitata in modo frivolo e leggero, anche se avesse esito felice non avrebbe effetto favorevole all’interno. Una guerra che, in tale ipotesi, finisse male, significherebbe (…) una catastrofe per la Dinastia. (…) Nel 1875 molti militari erano del parere che dovessimo abbattere la Francia (…) Da allora siamo in pace con la Francia da 33 anni e il nostro benessere e la nostra popolazione sono straordinariamente aumentati.” <ref>Bulow, Memorie, Milano 1931, Vol II, pag. 411.</ref>
 
[[Categoria:Personaggi di CSI: Crime Scene Investigation]]
===La Crisi di Tangeri===
{{vedi anche|Crisi marocchine}}
[[Immagine:Théophile Delcassé.jpg|thumb|right|150px|Théophile Delcassé]]
Conciliare prestigio della Germania e pace non era sempre semplice. Nella primavera del 1905,
constata la graduale ingerenza francese negli affari interni del [[Marocco]], Bülow spronò [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]], in crociera nell’Atlantico, a fare tappa a [[Tangeri]] in modo da dare un chiaro segnale a favore dell’indipendenza marocchina.
Dopo un primo rifiuto del [[Guglielmo II di Germania|Kaiser]], la visita avvenne il 31 marzo [[1905]] e Bülow potette rivendicare il ruolo della Germania nella questione.
 
[[en:Horatio Caine]]
Le attività delle potenze in [[Marocco]] erano state stabilite a [[Madrid]] nel [[1880]] da otto nazioni (fra cui la Germania). Queste nazioni avevano firmato un accordo che non poteva essere ora modificato da una sola di esse, la Francia.
[[es:Horatio Caine]]
 
[[fr:Horatio Caine]]
Il ministro degli esteri francese [[Téophile Delcassé]] si trovò in una situazione molto difficile ma non mollò e rifiutò la proposta di Bülow di una conferenza internazionale.
[[hr:Horatio Caine]]
 
[[nl:Horatio Caine]]
Aizzato da ambienti inglesi germanofobi, Delcassé assicurò “decisamente e ripetutamente ai ministri suoi colleghi che l’Inghilterra era pronta a mandare 150.000 uomini nello [[Holstein]] i quali avrebbero distratto gran parte delle forze terrestri tedesche dal confine occidentale della Germania.” <ref>Bülow, Memorie, Milano 1931, Vol II, pag. 120.</ref>. Si prospettava cioè un conflitto europeo su larga scala.
[[pt:Horatio Caine]]
Quello stesso giorno, il 6 giugno [[1905]], il Consiglio dei Ministri francese votò, responsabilmente, per la partecipazione alla Conferenza sul Marocco (che si tenne ad [[Conferenza di Algeciras|Algeciras]] nel [[1906]]) e Delcassé fu costretto a dimettersi. Ma durante e dopo la crisi fu registrato un notevole, ulteriore avvicinamento fra Gran Bretagna e Francia.
 
===La politica interna===
[[Immagine:Kaisergalerie, Berlin 1900.jpg|thumb|float|left|300px|Berlino nel 1900: La Kaisergalerie]]
Per finanziare il costoso riarmo navale, nel [[1902]], Bülow fece approvare le tariffe doganali che diminuirono il potere d’acquisto della classe operaia.
D’altro canto non esitò a proporre e a far accettare, nel [[1905]], una legge “sulle miniere che rendeva possibile al governo di ridurre eccessivi orari di lavoro, che riformava il sistema delle punizioni, istituiva una serie di prescrizioni sanitarie, e soprattutto istituiva commissioni operaie che esponessero ai padroni i desideri dei lavoratori (…)”. <ref>Bülow, Memorie, Milano 1931, Vol II, pag. 94.</ref> Ciò dopo uno sciopero di 200.000 minatori di più settimane, durante il quale non ci fu un solo tumulto né fu sparato un solo colpo di fucile.
 
In una visione antisocialista favorì l’agricoltura, le cui masse proletarie egli riteneva meno pericolose di quelle dell’industria.
Tuttavia era dell’idea di far entrare, gradualmente, gli operai in parlamento (per ridurne la loro carica rivoluzionaria) e di concedere ai parlamentari posti di governo, quando il potere esecutivo era esclusivo privilegio dell’aristocrazia vicina all’Imperatore. Entrambe le proposte però, non risulta siano state fatte da Bülow pubblicamente se non dopo il suo ritiro da cancelliere.
Nel dicembre del 1907 sciolse il [[Reichstag (istituzione)|Reichstag]] dopo che fu respinta una proposta per il rifinanziamento del contingente nell’[[Africa del Sud-Ovest]] (colonia della Germania). Le successive elezioni del 25 gennaio [[1907]] segnarono la più grave sconfitta della socialdemocrazia tedesca, determinando per la prima volta un blocco liberal-conservatore.
 
===L’annessione austriaca della Bosnia-Erzegovina===
Un inasprimento dei rapporti con la [[Russia]] avvenne quando l’[[Austria-Ungheria]], nell’ottobre del [[1908]] si annesse diplomaticamente la [[Bosnia-Erzegovina]] (già occupata legalmente).
L’annessione fu autorizzata da San Pietroburgo in cambio di trattative per il libero attraversamento dei [[Dardanelli]], che non iniziarono mai.
L’ingenuità del Ministro degli Esteri russo [[Alexander Petrovic Isvolski]] fu notevole e Bülow, nonostante fosse chiaro l’aggiramento da parte del Ministro degli Esteri austriaco [[Aloys Aerhrenthal]], si schierò apertamente con l’alleato.
 
Il Cancelliere considerò che il “diritto formale fosse dalla parte dell’Aerhrenthal (…) ma che la sua condotta non fu del tutto ''fair''”. <ref>Bülow, Memorie, Milano 1931, Vol II, pag. 337.</ref>
Consigliò inoltre all’Austria-Ungheria di non farsi intimorire dalle minacce russe, poiché da fonti ben informate aveva saputo che Pietroburgo attraversava una delicata crisi finanziaria e non poteva permettersi una guerra. <ref>Bülow, Memorie, Milano 1931, Vol II, pag. 397.</ref>
Contemporaneamente alla crisi bosniaca scoppiò il caso del ''Daily Telegraph''.
 
===Il caso del ''Daily Telegraph''===
[[Immagine:Reichstag int 1906.jpg|thumb|float|left|300px|Il Reichstag riunito nel 1906]]
Nelle sue memorie riferite all’anno [[1908]] sulla sua intervista al giornale inglese, il [[Guglielmo II di Germania|Kaiser]] scrive: “… avvenne l’incidente della così detta ‘intervista’, pubblicata nel ''Daily Telegraph'' (…) La minuta che mi era stata sottomessa, l’avevo mandata, in esame al Cancelliere (…) Alcune mie annotazioni, richiamavano l’attenzione su qualche passo che, secondo il mio modo di pensare, non era opportuno e avrebbe dovuto essere eliminato. Ma, per una serie di malintesi avvenuti negli uffici competenti del Ministero degli Esteri, questo non fu fatto”. <ref>Guglielmo II, Memorie, Milano 1923, pag. 104.</ref>
 
Bülow infatti, impegnato con le riforme economiche e la crisi bosniaca, aveva demandato ai funzionari del Ministero degli Esteri il compito di rivedere ed eventualmente ritoccare il testo. I funzionari, per rispetto del [[Guglielmo II di Germania|Kaiser]], lo approvarono invece così come fu loro recapitato e l’intervista fu pubblicata con le relative autorizzazioni.
 
[[Immagine:Philip Alexius de Laszlo - Wilhelm II, Deutscher Kaiser, 1908.jpg|thumb|float|right|150px|Guglielmo II ritratto nel 1908 da Philip Alexius de Laszlo]]
Lo scompiglio fu enorme perché in quell’intervista l’[[Guglielmo II di Germania|Imperatore]] parlò molto liberamente.
Affermò che gli inglesi avevano vinto la [[Guerre boere|guerra contro i boeri]] grazie ad un suo piano militare, che Germania e Inghilterra unite avrebbero potuto fare la guerra al [[Giappone]], e che la Germania aveva respinto proposte francesi e russe per una coalizione antibritannica in difesa dei boeri.
 
La stampa sfruttò l’occasione al meglio e il Reichstag si coalizzò contro [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] che già in altre occasioni aveva rilasciato dichiarazioni avventate.
Bülow, per le sue non lievi responsabilità, presentò le dimissioni che però vennero respinte.
 
Il 10 novembre [[1908]] il cancelliere parlò al Reichstag cercando di rettificare le affermazioni dell’intervista ma dichiarò pure che l’[[Guglielmo II di Germania|Imperatore]] avrebbe per l’avvenire osservato un maggior ritegno. Impegno che [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] fu costretto a prendere pubblicamente.
Il conflitto, per una nazione autocratica, era istituzionale.
 
L’anno dopo, il 24 giugno [[1909]], in occasione della sconfitta al Reichstag della sua proposta di legge per l’introduzione dell’imposta di successione, Bülow presentò di nuovo le dimissioni, che questa volta l’Imperatore accettò.
 
==Dopo il ritiro 1909-1929==
 
Dopo un periodo d’isolamento politico, scoppiata la [[Prima guerra mondiale]], Bülow fu richiamato dal suo successore [[Theobald von Bethmann-Hollweg]] per una missione a Roma, città in cui Bülow era stato ambasciatore dal 1894 al 1897. Il difficile compito: cercare di mantenere l’Italia neutrale.
 
===In missione di pace a Roma===
{{vedi anche|Prima guerra mondiale|Neutralità italiana (1914-1915)}}
Bülow partì per l'Italia il 14 dicembre [[1914]];<ref>Il Presidente del Consiglio italiano [[Antonio Salandra]] così si espresse sull'inizio della missione: “…Furono questi i primi nostri passi decisivi su la via dell’intervento. Ad arrestarci (…) era arrivato (…) il Principe Bülow, senza dubbio il più ragguardevole uomo di Stato che la Germania potesse in quel tempo vantare, e il più adatto, per i suoi precedenti e le sue relazioni, ad esercitare una influenza sulla politica italiana.” Salandra, L’Intervento, Milano 1930, pagg 19, 20. </ref> già forse troppo tardi per indurre il governo italiano a desistere dall'approfittare della guerra per ultimare l'unificazione della Nazione.
 
A sostegno di Bülow, la Germania inviò il principe Carl von Wedel a Vienna, per ammorbidire le posizioni austriache comprensibilmente molto rigide.
l’[[Austria-Ungheria]], in una fase della guerra ancora favorevole agli [[Imperi Centrali]], non era infatti disposta a concedere il minimo indispensabile per la neutralità di Roma: il [[Trentino]] e [[Trieste]].
[[Immagine:Sidney sonnino.jpg|thumb|float|left|150px|Sidney Sonnino]]
 
Dopo due mesi di trattative, il 16 febbraio [[1915]], vista l’ostinazione di Vienna a non cedere, Bülow propose al Ministro degli Esteri Italiano [[Sidney Sonnino]] “qualche altro terreno, o di [[Albania]] o di altro, sul quale si potesse portare la discussione…” A questo punto Sonnino scoprì le carte e affermò che non si trattava di “brama di conquista”, ma di far sopravvivere la monarchia al sentimento nazionale che montava. In caso contrario l’Italia “sarebbe andata incontro alla rivoluzione (…) non restava che una sola alternativa: o guerra o rivoluzione”. <ref>Sonnino, Diario, Bari 1972, Vol II, pag. 89.</ref>
 
Dal 4 marzo iniziarono ufficialmente e segretamente le trattative fra l’Italia e la [[Triplice Intesa]]; e mentre Francia, Gran Bretagna e Russia si impegnavano con l’Italia per il [[Trentino]], [[Trieste]], la [[Venezia Giulia]], l’[[Istria]], parte della [[Dalmazia]], [[Valona]], numerose isole dell'Adriatico, un prestito da Londra, territori in Africa e dell’[[Impero Ottomano]]... sollecitata da Bülow, il 27 marzo l’Austria si dichiarò finalmente disposta ad una cessione di territorio nel [[Tirolo]] meridionale comprendente la città di [[Trento]]. La proposta fu ovviamente giudicata insufficiente.
 
[[Immagine:Austria hungary 1911.jpg|thumb|float|right|300px|Distribuzione linguistica nell'Austria-Ungheria del 1911]]
Ancora piccoli passi (ma che a Bülow non apparivano piccoli) vennero fatti Il 17 aprile, quando l’Austria concedette una maggiore estensione nel [[Trentino]] (sino a [[Salorno]]) ma mantenendo tutte le “testate delle valli” e l’esecuzione delle cessioni a guerra conclusa. Per quest'ultimo punto si erano resi garanti Bülow e la Germania.
 
Il 26 aprile veniva in segretezza firmato il [[Patto di Londra]] e ai primi di maggio gli sforzi di Bülow portarono l’Austria a promettere ancora una rettifica del confine sul fiume [[Isonzo]] concedendo all’Italia [[Gradisca]] e [[Cormons]], per [[Trieste]] il conferimento del nome di “città libera” e in Adriatico l’isola di [[Pelagosa]].
Il Presidente del Consiglio [[Antonio Salandra]] considerò che “se anche non fossimo stati impegnati, le concessioni ultimamente enumerate non erano tali da soddisfare noi e il Paese.” <ref> Salandra, L’Intervento, Milano 1930, pag. 245. </ref>
 
Nella prima decade di maggio scese apertamente in campo il più insigne personaggio neutralista: l’ex presidente del consiglio [[Giovanni Giolitti]] . A vantaggio dei neutralisti giocava la segretezza del [[Patto di Londra]] con le relative offerte della [[Triplice Intesa]]. Bülow e
[[Immagine:Antonio_Salandra.jpg|thumb|float|left|150px|Antonio Salandra]]
l’ambasciatore austriaco Karl von Macchio diffusero invece le proposte austriache che con le manifestazioni giolittiane “s’intersecavano e si accordavano in un fine unico” <ref>Salandra, L’Intervento, Milano 1930, pag. 262. </ref>
 
Constata la spaccatura del parlamento e del Paese, il 13 maggio, [[Antonio Salandra|Salandra]] rimetteva nelle mani del [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Re]] il mandato.
Il ''Corriere della Sera'' scrisse: “L’on. Giolitti e i suoi amici trionfano. Più ancora trionfa il Principe di Bülow. Egli è riuscito a far cadere il Ministero che conduceva il Paese alla guerra.”; e il ''Messaggero'': “L’on. Salandra dà partita vinta agli organizzatori del malefico agguato; si arrende alle male arti diplomatiche del Principe di Bülow.”
 
Fu convocato di conseguenza da [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]] Giolitti, al quale fu chiesto di formare il nuovo governo. Questi però, informato dei nuovi impegni presi con la [[Triplice Intesa]] decise di rifiutare l'incarico, così come altri politici convocati.
 
Il 16 maggio il [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Re]] respingeva ufficialmente le dimissioni di Salandra. Il 20 e il 21 maggio, a stragrande maggioranza, le due camere del Parlamento votarono a favore dei poteri straordinari al Sovrano e al Governo in caso di ostilità. Il 23 maggio l'Italia dichiarava guerra all’[[Austria-Ungheria]] e due giorni dopo Bülow lasciava Roma col personale dell’ambasciata tedesca.
 
Nel [[1917]] si fece ancora il nome di Bülow come possibile successore di [[Theobald von Bethmann-Hollweg|Bethmann-Hollweg]] ma [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] e ambienti austriaci furono contrari.
 
===Dopo la guerra===
Alla resa della [[Germania]] nel novembre [[1918]], Bulow assistette a [[Berlino]] al caos della rivoluzione socialista e al ritorno dell’esercito sconfitto. Usciva ogni giorno per strada e osservava gli avvenimenti poi riportati nelle memorie, incurante del fatto che poteva essere riconosciuto come un politico del vecchio regime (cosa che infatti accadde).
 
Stigmatizzò il [[Trattato di Versailles]]: “Non fu mai imposta ad un popolo una pace così schiacciante, così ignominiosa, con la brutalità con la quale l’obbrobriosa pace di Versailles fu imposta al popolo tedesco”. <ref>Bülow, Memorie, Milano 1931, Vol III, pag 321.</ref>
Visse gli ultimi anni fra la Germania e la sua amata Roma dove, a Villa Malta, morì il 28 ottobre [[1929]].
 
== Note ==
 
{{reflist}}
 
== Opere ==
 
* Bernhard von Bülow, Denkwürdigkeiten, 1930-31 (Ediz.Ital. Memorie, Mondadori, Milano 1930-31, 4 volumi. Vol. I : Dalla nomina a Segretario di Stato alla Crisi Marocchina, Vol. II: Dalla Crisi Marocchina alle dimissioni da Cancelliere, Vol. III: Guerra Mondiale e catastrofe, Vol. IV: Ricordi di gioventù e diplomazia).
* Bernhard von Bülow, Deutsche Politik, 1916 (Ediz.Ital. La Germania Imperiale, Edizioni Studio Tesi, Pordenone 1994). ISBN 8876924248
 
== Bibliografia ==
 
* Guglielmo II, Memorie dell’Imperatore Guglielmo II scritte da lui stesso, Mondadori, Milano 1923.
* Antonio Salandra, L'Intervento (1915), Mondadori, Milano 1930.
* Sidney Sonnino, Diario, Editori Laterza, Bari 1972, 3 volumi (Vol. I: 1886/1912, Vol. II: 1914/1916, Vol. III: 1916/1922).
* Alberto Monticone, La Germania e la neutralità italiana: 1914-1915, Il Mulino, Bologna 1971.
 
''Sulle problematiche prebelliche, in cui viene citato spesso Bülow e le sue memorie:''
* Niall Ferguson, The Pity of War, 1998 (Ediz. Ital. La Verità taciuta, Corbaccio, Milano 2002). ISBN 8879724045
 
==Voci correlate==
* [[Impero Germanico]]
 
{{Cancelliere Germania}}
 
[[Categoria:Biografie|Bulow, Bernhard von]]
[[Categoria:Politici tedeschi|Bulow, Bernhard von]]
[[Categoria:Cancelliere della Germania|Bulow, Bernhard von]]
{{Portale|Storia|Biografie}}
 
[[bs:Bernhard von Bülow]]
[[de:Bernhard von Bülow]]
[[en:Bernhard von Bülow]]
[[eo:Bernhard von Bülow]]
[[es:Bernhard von Bülow]]
[[fr:Bernhard von Bülow]]
[[hr:Bernhard von Bülow]]
[[ja:ベルンハルト・フォン・ビューロー]]
[[ka:ბერნჰარდ ფონ ბიულოვი]]
[[la:Bernhardus de Bülow]]
[[mr:बेर्नहार्ड फॉन ब्युलो]]
[[no:Bernhard von Bülow]]
[[pl:Bernhard von Bülow]]
[[pt:Bernhard von Bülow]]
[[ru:Бюлов, Бернхард фон]]
[[sv:Bernhard von Bülow]]
[[tr:Bernhard von Bülow]]
[[zh:伯恩哈德·冯·比洛]]