Nadro e Horatio Caine: differenze tra le pagine

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{{Infobox personaggio fittizio
{{vaglio}}
| TitoloSerie = [[CSI: Miami]]
{{Frazione
| nome = Horatio Caine
|nomeFrazione = Nadro
| immagine= Nadro panorama.jpg=
| didascalia = Panorama di Nadro ai piedi del [[Pizzo Badile Camuno]]
| primo episodio= [[Episodi di CSI: Miami#Episodio Pilota|Cross-Jurisdictions]]
|siglaRegione = LOM
| ultimo episodio=
|siglaProvincia = BS
| causa =
|latitudineGradi =46
| soprannome =
|latitudineMinuti =0
| sesso = maschile
|latitudineSecondi =46
| datanascita = [[7 aprile]] [[1960]]
|longitudineGradi = 10
| professione = poliziotto, supervisore del Miami-Dade Crime Lab
|longitudineMinuti = 21
| famiglia =  
|longitudineSecondi =12
*[[Raymond Caine]] (fratello, morto)
|mappaX = 8
*Marisol Delko Caine (moglie, morta)
|mappaY = 96
*Yelina Salas (cognata)
|nomeDelComune = Ceto
*Raymond Caine, Jr. (nipote)
|altitudine = 421
*Suzie Barnham (cognata)
|abitanti =
*Madison Keaton (nipote)
|anno = <!-- del dato sul numero degli abitanti -->
*[[Eric Delko]] (cognato)
|cap = 25040
| razza=
|prefisso = 0364
| relazione =
|nomeAbitanti = Nadrolesi
| figli = nessuno
|patrono = [[Santi Gervasio e Protasio]]
|festivo =attore =[[15David agostoCaruso]]
| doppiatore = [[Antonio Sanna]]
|sito =
| creatore =
}}
'''Horatio Caine''' è un [[personaggio immaginario]] della [[serie televisiva]] ''[[CSI: Miami]]''. È il personaggio principale, ed è interpretato dall'attore [[David Caruso]].
'''Nadro''' (''Nàder'' in [[dialetto camuno]]) è una frazione del comune di [[Ceto]] in [[Valle Camonica]], [[provincia di Brescia]].
 
== Capo del Crime lab ==
L'abitato, dalla tipica struttura medievale, si sviluppa attorno al nucleo formato dalla [[torre|casa-torre]] eretta dalla famiglia [[Gaioni]] a partire dal [[XV secolo]].
Nella storia di ''[[CSI: Miami]]'', Caine è (ed è stato durante lo sviluppo delle vicende) un sovraintendente del ''Crime lab'' (analogo, in Italia, del laboratorio della [[Polizia Scientifica]]) di [[Miami-Dade]], un [[analista forense]], un ex detective della squadra omicidi ed un ufficiale della squadra [[Artificiere|artificieri]] (la sua specialità legale verte su esplosioni ed incendi dolosi). È molto protettivo nei confronti della sua squadra, che con affetto lo chiama "H". Ha molto a cuore la reputazione del suo laboratorio e ha gran cura per mantenere i membri della sua squadra "puliti", forse a causa della sua esperienza con la reputazione macchiata e piena d'ombre del suo fratello minore, [[Raymond Caine|Ray]].
 
Diversamente della sua controparte a [[Las Vegas]], [[Gil Grissom]] (''[[CSI: Crime Scene Investigation]]'') non esita a muoversi armato. Nelle prime due stagioni, Caine porta una [[Beretta Cougar]] 9mm sul lavoro, mentre dalla terza stagione ha con sè una [[SIG P226|SIG-Sauer P229]]. Insiste molto sulla manutenzione della pistola, soprattutto dopo che un membro della sua squadra, [[Tim Speedle]], è stato ucciso in un conflitto a fuoco perché la sua arma si era inceppata; uno dei motivi per cui Caine ha scelto l'agente [[Ryan Wolfe]] come rimpiazzo di Speedle (episodio 322, ''[[Episodi di CSI: Miami#Terza Stagione|Il testimone]]'') è l'ossessiva cura che Wolfe dedica alla sua arma. Quest'ultimo, più in avanti con la storia, sarà "licenziato" da Caine perché si è compromesso durante un'indagine per i suoi debiti e mancanza di onestà circa la situazione in cui si trovava (episodio 522, ''[[Episodi di CSI: Miami#Seconda Stagione|Licenziato]]''; nonostante questo, Caine gli indica un modo per redimersi e gli dà la possibilità di tornare nella squadra, ma solo dopo aver riesaminato tutti i file dei suoi casi precedenti (episodio 523, "Kill Switch").
Ad oggi il paese è l'ingresso più semplice alla vasta area di [[incisioni rupestri della Valcamonica|incisioni rupestri]] della [[riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo]].
 
Ha molti nemici ricorrenti durante la serie, dal [[serial killer]] Walter Resden al finto Agente agli Affari Interni Rick Stetler o al corrotto giudice Joseph Ratner; alcuni di questi, che egli pensa di essersi buttati alle spalle, ritornano per colpirlo. Clavo Cruz, che sconta l'ergastolo per l'assassinio di una donna (episodio 201, ''[[Episodi di CSI: Miami#Seconda Stagione|Fratelli di sangue]]'') fugge dalla prigione (episodio 315, ''[[Episodi di CSI: Miami#Terza Stagione|L'identità]]'') durante un drammatico attacco a colpi di razzi ad un Palazzo di Giustizia (episodio in cui viene ferita superficialmente il coroner [[Alexx Woods]]): Cruz rapisce la stenografo del palazzo e costringe Horatio a portargli un milione di dollari in cambio delle informazioni su dove si trovi. È una trappola, tuttavia, e Caine e Delko sono braccati sul tetto di un garage.
==Geografia fisica==
===Territorio===
Il territorio della frazione di Nadro declina da oriente ad occidente a partire dal confine col comune di [[Cimbergo]]. Qui sorge una vasta area boschiva, facente parte della ''[[Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo]]'', che giunge fino al paese.
Nella parte bassa della riserva sono molto diffusi gli alberi di [[Juglans|noce]], mentre più a monte sono predominanti i [[castanea|castagni]].
 
Alla conclusione della seconda stagione (episodio ''[[Episodi di CSI: Miami#Seconda Stagione|MIA/NYC - NonStop]]'') Caine va a [[New York]] per inseguire un sospettato di omicidio ed entra in contatto con il detective [[Mac Taylor]] e la sua squadra, inaugurando così la prima stagione di ''[[CSI: New York]]''. Caine più in là si riunirà di nuovo al detective Taylor per rintracciare ed arrestare l'assassino, Henry Darius, che viene estradato in Florida per scontare la pena di morte (episodi ''[[Episodi di CSI: Miami#Quarta Stagione|Caccia all'uomo (1^ parte)]]'' e ''[[Episodi di CSI: New York#Seconda Stagione|Caccia all'uomo]]'').
A ovest dell'abitato vi è una stretta area pianeggiante, un tempo adibita a coltivazione, oggi per gran parte urbanizzata e sede di una zona industriale; è delimitata a occidente dalle sponde del fiume [[Oglio]].
 
== Vita prima di CSI ==
Per tutto il territorio è riscontrabile l'albero infestante della [[robinia pseudoacacia|robinia]], che, data la rapidità della sua crescita, è oggigiorno adoperata come legna da ardere a utilizzo domestico.
I genitori di Caine hanno chiamato il figlio come lo scrittore [[Horatio Alger]] (episodio ''[[Episodi di CSI: Miami#Episodio Pilota|Doppia giurisdizione]]''). Prima di andare a Miami, Caine ha lavorato a [[New York]] (coincidenza vuole che l'attore che interpreta Caine, [[David Caruso]], in quella città abbia impersonato il detective [[John Kelly]] nelle prime due stagioni di ''[[NYPD Blue]]'') dove ha ucciso l'assassino della madre, ovvero suo padre (episodio 417, ''[[Episodi di CSI: Miami#Quarta Stagione|Collisione]]''). Sul lavoro viene accoltellato mentre studiava un caso in cui un bambino era stato chiuso nell'armadio mentre i genitori venivano assassinati; il colpevole, Walter Resden, nutriva un così profondo rancore contro Caine da raccogliere campioni del suo sangue e conservarli per dieci anni, per utilizzarli al momento giusto, cioè quando lo può incolpare dell'omicidio della sua fidanzata, Rachel Turner (episodio 406, ''[[Episodi di CSI: Miami#Quarta Stagione|Vittima sacrificale]]''). Caine è alla fine costretto a sparare a Resden (episodio 515, ''[[Episodi di CSI: Miami#Quarta Stagione|Dissolvenza]]'').
 
Dopo il suo arrivo in Florida, Horatio si è unito alla polizia di Miami-Dade come detective della squadra omicidi per poi trasferirsi nella squadra che lavora con gli artificieri, in cui muove i primi passi sotto la guida di Al Humphries, un poliziotto più anziano poi ucciso tragicamente innescando casualmente una bomba che stava tentando di disarmare (episodio ''[[Episodi di CSI: Miami#Prima|La morte in faccia]]''). Alla fine Caine si sposta al CRime lab, accettando una promozione a tenente (che gli procura l'invidia del sergente Rick Stetler, in lizza per quel posto). Quando la veterana della CSI [[Megan Donner]] prende un permesso personale in seguito alla morte del marito, Horatio diviene in modo permanente capo della squadra (episodio ''[[Episodi di CSI: Miami#Prima|L'ultimo volo]]'').
===Idrografia===
[[Image:Pizzo Badile Camuno2.jpg|thumb|right|200px|Il [[Pizzo Badile Camuno]] durante gli equinozi]]
{{Vedi anche|Figna}}
L'abitato si posiziona alla destra del torrente [[Figna]], che discende dal territorio di [[Cimbergo]], posto più a monte.
 
[[Categoria:Personaggi di CSI: Crime Scene Investigation]]
Nel [[XV secolo]] vi furono, tra la [[vicinia]] di Nadro e quella di [[Cimbergo]], controversie riguardo la captazione delle acque della [[Figna]]: i primi la usavano sfruttandone la forza motrice per azionare le pale dei [[mulino|mulini]], gli abitanti di [[Cimbergo]], invece, deviavano a monte il corso del torrente per irrigare i campi. Dopo diversi appelli a differenti giudici e potenti della zona, la questione si risolse con l'intervento del [[serenissima|governo veneziano]] a favore della [[vicinia]] di Nadro.
 
[[en:Horatio Caine]]
In una zona compresa tra l'abitato e la riva orientale del fiume [[Oglio]] è oggi visibile un enorme canale coperto costruito nel [[1926]], che convoglia le acque di diversi torrenti della [[Val Camonica]] a fini idroelettrici. La condotta inizia a [[Cedegolo]] e termina a [[Cividate Camuno]].
[[es:Horatio Caine]]
 
[[fr:Horatio Caine]]
===Orografia===
[[hr:Horatio Caine]]
{{Vedi anche|Pizzo Badile Camuno}}
[[nl:Horatio Caine]]
Nel cuore della media [[Valle Camonica]] il paese di Nadro è adagiato alle pendici del [[Pizzo Badile Camuno]], possente montagna calcarea del [[gruppo dell'Adamello]].
[[pt:Horatio Caine]]
 
L'abitato è rivolto ad ovest, dirimpetto al monte [[Concarena]], anch'esso di origine calcarea, ma facente parte delle [[prealpi Orobiche]].
 
Durante gli [[equinozi]], due volte l'anno, sono riscontrabili spettacolari giochi di luce creati dal [[sole]] che sorge e tramonta dai due monti sopracitati.
 
===Clima===
* [[Classificazione climatica]]: zona E, 2890 GR/G <ref> Tratto da: [http://www.confedilizia.it/clima-LOMBARDIA%202.htm www.confedilizia.it] </ref>
Situato nella media [[Valle Camonica]] è classificato secondo lo standard climatico con "E". Il parametro indica che è possibile accendere il riscaldamento negli edifici per un massimo di 14 ore giornaliere, in un periodo compreso dal [[15 ottobre]] al [[15 aprile]].
 
Durante l'inverno le temperature oscillano tra i -10° della mattina e i 12° del pomeriggio. Il paese, a causa della sua posizione sul versante orientale della valle, è raggiunto dal [[sole]] solamente verso le ore 11.00.
 
D'estate il clima è molto più mite, ed il sole, data anche la diversa conformazione delle montagne, lambisce l'abitato già a metà mattina, riscaldando il territorio sino a raggiungere i 30°.
 
Nella stagione primaverile sono frequenti gli episodi di [[favonio]] (''fohn'').
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia della Valle Camonica}}
[[Immagine:Incisione foppe nadro.jpg|thumb|180px|right|[[Incisioni rupestri della Valcamonica|Incisione rupestre]] a Foppe di Nadro]]
La prima frequentazione umana nella zona risale probabilmente al periodo [[mesolitico]].
Precedentemente, durante il [[paleolitico]], la Valle Camonica si trovava ancora al di sotto di una spessa coltre di ghiaccio causata dalla [[Cronologia_delle_glaciazioni | Glaciazione di Wurm]].
 
Presso l'area della [[riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo|riserva naturale delle incisioni rupestri]], a poche centinaia di metri da Nadro, è stato ritrovato un riparo sottoroccia con focolare preistorico e [[Microlitica | microliti]], databili a circa 9.000 anni fa.<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome=Marretta | nome=Alberto | coautori= Angelo Fossati, Tiziana Cittadini | titolo= La Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo| editore= [[Tipografia Camuna]] | città= [[Breno]] | anno= [[2007]]| id= ISBN 88-86621-48-5}}</ref>
 
Sono inoltre riscontrabili, presso i grandi lastroni di [[arenaria]] ricchi di [[petroglifo|petroglifi]], incisioni databili sicuramente dall'[[età del rame]], del [[età del ferro|ferro]], fino al [[Medioevo]], lasciando presupporre una continua antropizzazione del territorio durante tutto questo periodo.
Le [[Incisioni_rupestri_della_Valcamonica | incisioni rupestri]] osservabili raffigurano non solo elementi zoomorfi, antropomorfi, oggetti, armi, "figure di capanna", ma anche alfabetari che rappresentano l'antica [[Lingua camuna |alfabeto camuno]].<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome=Marretta | nome=Alberto | coautori= Angelo Fossati, Tiziana Cittadini | titolo= La Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo| editore= [[Tipografia Camuna]] | città= [[Breno]] | anno= [[2007]]| id= ISBN 88-86621-48-5| wkautore=|pagine=42}}</ref>
 
Non ci pervengono documentazioni precise del periodo compreso tra l'[[età dei metalli]] e la caduta dell'[[impero romano]], ma a partire dal [[774]], sappiamo che anche Nadro, come tutta la [[Valle Camonica]], divenne feudo dei monaci benedettini di [[Tours]], grazie alla [[Camuni#Medievali|donazione di Carlo Magno]].
 
Tra il [[X secolo|X]] e l'[[XII secolo]] il borgo di Nadro gravita nell'orbita dei feudatari vescovili ''[[de Figna]]'', probabilmente discendenti da un ramo della famiglia bresciana dei [[Martinengo]].
 
E' curioso notare come il cognome di questa casata permane come toponimo sia per una zona a monte di Nadro, sia per il [[Figna|torrente]] che scorre accanto al paese. Gli storici non sono concordi sul fatto che i feudatari abbiano mantenuto il nome del luogo d'origine, o viceversa, il toponimo sia derivato proprio da loro. Certo è che vi fosse un castello presso la località ''Figna'', il quale era forse sede di una dogana sulla strada degli [[alpeggio | alpeggi]] della [[Val Paghera (Ceto)|Val Paghera]].<ref>Tratto da: {{cita web|http://www.voli.bs.it/itinera/04/altri_castelli_rocche/castello_ceto/des_ceto.htm|Itinera - Il castello di Figna a Ceto|15-1-2008}}</ref>
 
La famiglia [[de Figna]] governò Nadro fino al [[1302]]. In seguito, il [[14 ottobre]] [[1336]], il [[Diocesi_di_Brescia#Dal_962_al_1481|Vescovo di Brescia]] assegna i diritti delle decime a Maffeo e Giroldo della famiglia [[Botelli]] di [[Cemmo]].<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Enrico | titolo= Nadro e la sua chiesa - 300 anni dall'ampliamento| editore= [[Vannini]]| città= [[Brescia]] | anno= [[1988]]| wkautore=Enrico Tarsia |pagine=6}}</ref>.
Questi ultimi caddero in disgrazia agli occhi del Vescovo quando, per accaparrarsi i beni ecclesiastici, si allearono con i [[ghibellini]] [[Federici]].
 
E' riportato da [[Gregorio Brunelli]] che nel [[1397]], al momento della [[pace di Breno]], i [[Botelli]], per Nadro, erano schierati dal lato ghibellino del fiume [[Oglio]].
 
Il [[13 ottobre]] [[1423]] Giovanni [[Gaioni]] da [[Edolo]] vede confermare le rendite (concesse dal vescovo già nel [[1408]]) di Nadro. I [[Gaioni]] erano una famiglia [[ghibellina]] proveniente da [[Edolo]], concorrenti dei [[Federici]] in alta [[Val Camonica]]. Essi si sostituirono ai [[Botelli]] ed a loro si deve la riedificazione della [[torre|casa torre]], che domina ancora oggi il paese.<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Enrico | titolo= Nadro e la sua chiesa - 300 anni dall'ampliamento| editore= [[Vannini]]| città= [[Brescia]] | anno= [[1988]]| wkautore=Enrico Tarsia|pagine=8}}</ref>.
 
A partire dal [[1454]], quando la [[Valle Camonica]] divenne parte della [[serenissima|Terraferma Veneziana]], il potere dei feudatari viene ridimensionato, a favore delle amministrazioni locali chiamate [[vicinia|vicinie]]. Esse erano un'antica istituzione di autogoverno degli abitati, formata dai capifamiglia originari di un paese, al fine di gestire i beni comuni quali i boschi, le acque, i ponti, le strade. Non vi erano compresi i nobili, gli ecclesiastici e gli stanieri.
 
[[Immagine:Nadro.jpg|thumb|250px|right|Il paese di Nadro]]
Il giorno [[22 aprile]] [[1474]] si presentano dal ''Capitano di Valle'' a [[Breno]] due rappresentanti della [[vicinia]] di Nadro al fine di accusare la comunità di [[Cimbergo]] di interrompere l'acqua del torrente [[Figna]], che alimentava i [[mulino|mulini]] del paese.
 
Agli abitanti di [[Cimbergo]], che utilizzavano l'acqua per irrigare la campagna, venne intimato dalle autorità veneziane di non interrompere il corso del torrente. Sebbene la sentenza fosse stata emessa, la questione continuò a riproporsi per tutto il Cinquecento.<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Bontempi| nome= Franco | titolo= Storia del Comune di Ceto e Nadro| editore= [[Tipografia Lineagrafica]]| città= [[Darfo Boario Terme]] | anno= [[2007]]| wkautore=Franco Bontempi|pagine=230}}</ref>
 
Nell'[[autunno]] del [[1578]] il vescovo di Brescia Giorgio Celeri visita pastoralmente la Valle Camonica. Della parrocchia di Nadro riporta: ''intra latitudinem suae parochiae continetur animae 350, communionis autem 150'' (all'interno del territorio della sua parrocchia sono conetute 350 anime, di cui 150 ammesse alla comunione") <ref>Tratto da:{{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Silvino | titolo= Quaderni Camuni, 46| editore= [[Vannini]]| città= [[Brescia]] | anno= [[1989]]|pagine=201}}</ref>
 
Nel ''Catastico Bresciano'' di [[Giovanni da Lezze]] del [[1609]] si legge ''Questo territorio produce biave di due raccolti, et anco vini, ma debili et acerbi alquante castagne, et pochi fieni. Li habitanti sono tutti contadini, che attendono l'agricoltura, et alcuni alla ferrarezza, et vi sono due mulini, una rasica et doi fusine de asale.''<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Giovanni| nome= da Lezze | titolo= Il Catastico di Giovanni da Lezze - Valcamonica| editore= | città= | anno= [[1609]]| wkautore=Giovanni da Lezze |pagine=55}}</ref>.
 
Anche nell'[[estimo]] del [[1645]] si ricordano i mulini di Nadro: ''Alia duo molendina pro uso terre Nadro a Medio et alla Valle una cum pistono'' (altri due mulini nella terra di Nadro a Medio e alla Valle con il pestono). Nelle deliberazioni del [[1474]] si distinguevano i due mulini chiamandone uno ''rodanum'' e l'altro ''piganzolum''; il secondo, è annotato, consumava più acqua.<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Bontempi| nome= Franco | titolo= Storia del Comune di Ceto e Nadro| editore= [[Tipografia Lineagrafica]]| città= [[Darfo Boario Terme]] | anno= [[2007]]| wkautore=Franco Bontempi |pagine=166}}</ref>
 
Nel [[1803]], con l'arrivo di [[Napoleone]] e la nascita della [[Repubblica Cisalpina]], vennero istaurati i comuni e abolite le [[vicinia|vicinie]]. Il primo sindaco del comune di Nadro e [[Ceto]] fu tale Cristoforo [[Gaioni]].
L'ultimo rampollo della famiglia [[Gaioni]], Giovanni Bettino, morì invece decapitato per un colpo di mannaia infertogli da Paolo Pezzoni nel [[1856]].<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Enrico | titolo= Nadro e la sua chiesa - 300 anni dall'ampliamento| editore= [[Vannini]]| città= [[Brescia]] | anno= [[1988]]| wkautore=Enrico Tarsia |pagine=10}}</ref>.
 
Nel [[1858]] la [[Valle Camonica]] viene nominalmente aggregata al [[Regno d'Italia]]; il paese di Nadro, visitato in questo anno dal Vescovo di Brescia Girolamo Verzieri, conta 418 abitanti di cui 275 anime ammesse alla [[comunione]].<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Enrico | titolo= Nadro e la sua chiesa - 300 anni dall'ampliamento| editore= [[Vannini]]| città= [[Brescia]] | anno= [[1988]]| wkautore=Enrico Tarsia |pagine=25}}</ref>.
 
A partire dalla crisi agricola del [[1870]] diversi abitanti di Nadro, come molti in [[Val Camonica]], si diedero all'[[emigrazione]], soprattutto verso gli [[Stati Uniti d'America]] e l'[[Argentina]], che durò fino al secondo dopoguerra. Nei primi anni del [[XX secolo]] la popolazione del paese è di circa 560 persone, e lungo la strada statale sorgono sei case.<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Enrico | titolo= Nadro e la sua chiesa - 300 anni dall'ampliamento| editore= [[Vannini]]| città= [[Brescia]] | anno= [[1988]]| wkautore=Enrico Tarsia |pagine=29}}</ref>.
 
===Toponimo===
Il nome del paese dovrebbe significare ''valle scoscesa, canale ripido o luogo oscuro''. <ref> Tratto da: {{cita libro |titolo= Planimetria del comune di Ceto| anno= [[1998]]}}</ref>
 
[[Enrico Tarsia]], così come lo Gnaga e l'Olivieri, sostengono che possa derivare dall'aggettivo [[latino]] ''ater'', unito alla preposizione ''in'', che ha il significato di ''oscuro'', anche qui forse con allusione alla posizione poco soleggiata del paese.<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Enrico | titolo= Nadro e la sua chiesa - 300 anni dall'ampliamento| editore= [[Vannini]]| città= [[Brescia]] | anno= [[1988]]| wkautore=Enrico Tarsia |pagine=5}}</ref>.
 
===Ricorrenze===
* [[15 agosto]]: festa dei [[santi Gervasio e Protasio]], patroni del paese.
 
==Demografia==
[[Image:Nadro2.jpg|thumb|right|250px|Nadro visto da settentrione]]
 
=== Antichi Originari===
Gli ''Antichi Originari'' erano, al tempo delle [[vicinia|vicine]], i capifuoco delle famiglie native del paese: essi erano gli unici che avevano il potere di deliberare nei consigli, mentre ai nobili, agli ecclesiastici e agli stranieri (anche se risedenti da diverse generazioni nel paese) erano preclusi i [[diritti civili]]. I cognomi degli ''Originari'' di Nadro, riportati nei registri della [[vicinia]], erano:<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Bontempi| nome= Franco | titolo= Storia del Comune di Ceto e Nadro| editore= [[Tipografia Lineagrafica]]| città= [[Darfo Boario Terme]] | anno= [[2007]]| wkautore=Franco Bontempi |pagine=420}}</ref>
* Appolonia (nei documenti antichi ''Polonia'')
* Battistini
* Donina
* Pezzoni
* Vaiarini
* Zana (oppure ''Zuana'')
 
=== Casate nobiliari===
Le casate nobiliari che governarono il feudo di Nadro durante il periodo medievale furono:
* [[De Figna]] (? - [[1302]])
* [[Botelli]] ([[1302]] - [[1423]])
* [[Gaioni]] ([[1423]] - [[1803]])
 
===Parroci===
Elenco dei parroci della parrocchia di Nadro dal [[XIII secolo]]:<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Bontempi| nome= Franco | titolo= Storia del Comune di Ceto e Nadro| editore= [[Tipografia Lineagrafica]]| città= [[Darfo Boario Terme]] | anno= [[2007]]| wkautore=Franco Bontempi|pagine=264}}</ref>
{| {{prettytable}}
|-
!align="center"|'''Parroco'''!!'''Origine'''!!'''Nominato'''!!'''Note '''!!'''N°'''
|-
|| Gratiolo Visconti || [[Malegno]] ||[[1299]]|| - || 1
|-
|| Giovanni || [[Cemmo]] ||[[1403]]|| Menzionato il 4 Novembre 1403 || 2
|-
|| Giovanni de Terziis || [[Capo di Ponte]] ||[[1464]]|| - || 3
|-
|| Predomo de' Beatrici || [[Ceto]] ||[[1464]]|| Rettore di Ceto e Nadro dal 21 Novembre 1464 al 26 Giugno 1465 || 4
|-
|| Giovanni de Asmeriis || [[Cemmo]] ||[[1465]]|| Nominato 26 Giugno 1465 || 5
|-
|| Giuseppe || - ||[[1525]]|| E' parroco anche di Ceto || 6
|-
|| Gio Battista || di "[[Valcamonica]]" ||[[1539]]|| Nel 1546 è rettore anche di [[Ceto]] || 7
|-
|| Inviciato degli Inviciati || [[Soncino]] ||-|| Morto nel dicembre 1565 || 8
|-
|| Giovanni Antonio Cattaneo || [[Breno]] ||[[1565]]|| Nominato il 5 Dicembre 1565, muore il 9 Dicembre 1571 || 9
|-
|| Pietro Lascioli || [[Capo di Ponte]] ||[[1571]]|| Rinuncia nel Novembre 1596 a 72 anni, dopo 25 anni di residenza. Muore a Cemmo nel 1606 a 82 anni. Nei documenti preferiva fiermarsi "Piero Sop" (Piero Zoppo). In questo periodo [[San Carlo Borromeo]] visita la [[Valcamonica]] || 10
|-
|| Francesco Lascioli || [[Capo di Ponte]] ||[[1597]]|| Figlio di Teodoldo, nipote del precedente. Nel 1611 finisce la costruzione del nuovo campanile. || 11
|-
|| Brizio Facchinetti || [[Monno]] ||[[1635]]|| - || 12
|-
|| Alberto Legena || [[Malonno]] ||[[1642]]|| Dottore teologo già rettore di S.Maria a [[Bienno]], è nominato a Nadro il 19 Novembre 1642. Dopo sei anni va a Garda il 1° Dicembre 1648 || 13
|-
|| Antonio Luchino || - ||[[1648]]|| Nominato con Bolla Ponticia l'11 Dicembre 1648 || 14
|-
|| Orazio Pievani || [[Pian Camuno]] ||[[1656]]|| - || 15
|-
|| Taddeo Giacomi || - ||[[1668]]|| - || 16
|-
|| Antonio Poma || [[Borno]] ||[[1703]]|| Di anni 52 || 17
|-
|| Martino Ercoli || [[Bienno]] ||[[1715]]|| Dottore teologo, parroco di Nadro il 22 Giugno 1715, d'anni 39. Muore il 5 Dicembre 1769, d'anni 96 || 18
|-
|| Gio Maria Zana || Nadro ||[[1770]]|| - || 19
|-
|| Gio Battista Donina || [[Ceto]] ||[[1804]]|| Già coadiutore a Cedegolo, eletto il 2 Maggio 1804, d'anni 28. Muore nel 1861 d'anni 85, dopo 57 anni di residenza. || 20
|-
|| Simone Zana || [[Ono San Pietro]] ||[[1861]]|| Già coadiutore economo di Nadro, è nominato il 12 Settembre 1861. Muore il 26 Febbraio 1878, dopo 17 anni di residenza. || 21
|-
|| Domencio Faustinelli || [[Capo di Ponte]] ||[[1868]]|| Già curato di [[Pisogne]] e [[Capo di Ponte]], è nominato il 4 Maggio 1878. Rinuncia per [[Breno]] il 20 Novembre 1886 || 22
|-
|| Gio Maria Barbetti || [[Erbanno]] ||[[1887]]|| Dopo 4 anni di residenza lascia Nadro il 23 Marzo 1891 || 23
|-
|| Pietro Bontempi || [[Darfo_Boario_Terme|Darfo]] ||[[1891]]|| - || 24
|-
|| Pietro Bontempi || [[Bienno]] ||[[1931]]|| - || 25
|-
|| Domenico Ambrosi || [[Villa Dalegno]] ||[[1935]]|| Nato a Poja di Villa da Legno, già coadiutore a Ronco di [[Corteno]], curato di [[Lovere]] e parroco di [[Berzo_Demo|Monte]]|| 26
|-
|| Costantino Ravelli || [[Artogne]] ||[[1955]]|| Nato a Piazze il 29 Aprile 1918. Rinuncia nell'Ottobre 1959. || 27
|-
|| Giuseppe Buccio || [[Bagolino]] ||[[1960]]|| Curato di [[Bovegno]] per diversi anni. Nominato parroco il 10 Giugno 1960, d'anni 34. Rinuncia nel Settembre 1966 || 28
|-
|| Francesco Togno || [[Travagliato]] ||[[1967]]|| - || 29
|-
|| Luigi Dotti || [[Corte Franca]] ||[[1973]]|| Costruisce il campo sportivo a lato della parrocchiale || 30
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===Religione===
Nella frazione di Nadro sono presenti numerose famiglie [[cristianesimo|cristiano]]-[[cattolicesimo|cattoliche]], ma anche alcuni residenti di fede [[islam|islamica]].<ref>Il dato si riferisce agli anni '90</ref>
 
Il luogo di culto [[cattolicesimo|cattolico]] principale è la chiesa [[parrocchia|parrocchiale]] dedicata ai [[Santi Gervasio e Protasio]], eretta sul lato nord del paese. Vi è anche una piccola chiesetta, ancora più a nord, sulla ''via delle Aquane'', conosciuta come la ''santella dell'Addolorata'', dove si celebrano tradizionalmente le messe prefestive durante il periodo [[estate|estivo]].
 
Il [[cimitero]], dalle caratteristiche murature bianche, si trova a settentrione del paese, posto tra le due costruzioni [[cattolicesimo|cattoliche]].
 
Sono presenti sul territorio diverse [[santella|santelle]]:
* sulla strada che porta dalla località ''Zurla'' a località ''Foppe''
* in località ''Campagnelli''
* in località ''[[Giarelli]]''
* all'incrocio tra via ''Donatori di sangue'' e via ''Alberto Tarsia'', presso il torrente [[Figna]]
* sul lato meridionale del paese, in ''via Medio'', presso il torrente [[Figna]]
 
== Geografia antropica ==
[[Image:Via piana.jpg|thumb|right|200px|Via piana a Nadro]]
===Urbanistica===
E' possibile suddividere la frazione in tre settori:
* ''Nadro paese'': è l'abitato storico, con la caratteristica [[torre|casa-torre]] che svetta di fianco alla chiesa parrocchiale dei [[santi Gervasio e Protasio]]. Il paese sorge lungo la ''via Piana'', ha nel suo centro una piccola piazza nella quale è eretto un monumento in [[granito]] intitolato ''la porta della vicinia''.
* ''Via Nazionale'': è una zona urbana sorta lungo la ''via Nazionale'', toponimo con in quale si indicava (prima dell'apertura della variante nel [[2005]]) la [[strada Statale 42 del Tonale e della Mendola]], che precedentemente attraversava la parte bassa del paese; scorre di fianco alla [[ferrovia Brescia-Iseo-Edolo]].
* ''Via donatori di sangue'': è una via parallela della ''Via Nazionale'', ed è compresa tra questa ed il paese di Nadro. E' una tranquilla zona residenziale a partire dagli anni '70.
 
===Località===
* ''Campagnelli'': settore compreso tra località [[Giarelli]] e Termen, è sede della zona industriale.
* ''Figna'': località dallo stesso nome del torrente [[Figna]], un tempo sede di un abitato medievale, è al confine settentrionale tra i territori di Nadro e [[Cimbergo]], a oriente della località ''Foppe''.
* ''Foppe'': cinquecento metri a nord di Nadro, immmerso nel bosco, è il cuore dell'area della [[riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo]]; altri microtoponimi che attorniano la località ''Foppe'' sono: ''i prà de Naquane'', ''i Verdi'', ''la Corna Secca'', ''i Sarisei'', ''la Löa'', ''i Ruc'', Dos Cùi''.
* ''[[Giarelli]]'': località che si pone alla confluenza della via Nazionale con la nuova variante della [[strada Statale 42 del Tonale e della Mendola]] (termine attuale della strada).
* ''Termen'': la zona più a nord, a confine con il comune di [[Capo di Ponte]] (''Térmen'' in [[dialetto camuno]] indica il confine, il "termine").
* ''Verdi'': settore boschivo con [[incisioni rupestri della Valcamonica|reperti istoriati]] compreso tra localià ''Foppe'' e ''Zurla''.
* ''Zurla'': è una vasta area boschiva, ricca di lastroni istoriati con [[incisioni rupestri della Valcamonica|incisioni rupestri]].
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
[[Image:Casatorre-Nadro.jpg|thumb|right|200px|La casa-torre di Nadro]]
{{Vedi anche|Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo}}
* La chiesa parrocchiale dei [[Santi_Gervasio_e_Protasio | Santi Gervasio e Protasio]] <br>
Sembra che la fondazione sia attribuibile ai monaci di Tours, presenti in Valle Camonica nel [[VIII secolo]]. E' orientata [[est]]-[[ovest]], con l'ingresso verso [[ponente]].<br>
Essa fu rimaneggiata nel [[XVI secolo]] dopo la visita di [[San Carlo Borromeo]] in [[Valle Camonica]]: venne ordinato di chiudere la porta meridionale della chiesa, chiudere con cancelli l'ingresso della stessa, dividere i banchi tra maschi e femmine, trasformare la cappella di [[San Rocco]], che era sotto la cura dei [[disciplini]] di Nadro, in [[sagrestia]] togliendovi tutte le sepolture.<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Enrico | titolo= Nadro e la sua chiesa - 300 anni dall'ampliamento| editore= [[Vannini]]| città= [[Brescia]] | anno= [[1988]]| wkautore=Enrico Tarsia |pagine=18}}</ref> Il campanile, oggi leggermente pendente, porta la data del [[1611]].<br>
Il [[19 maggio]] [[1683]] iniziano i lavori per l'ampiamento alla sua forma attuale, che finiranno il [[9 aprile]] [[1691]], come è riportato da un documento della [[vicinia]].<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Enrico | titolo= Nadro e la sua chiesa - 300 anni dall'ampliamento| editore= [[Vannini]]| città= [[Brescia]] | anno= [[1988]]| wkautore=Enrico Tarsia |pagine=20}}</ref>. Nel [[1895]] vi fu un rovinoso incendio che devastò la struttura: l'anno seguente venne chiamato a riaffrescare la parrocchiale il pittore di [[Esine]] [[Antonio Guadagnini]].
* La Casa-Torre
Il centro storico del paese, ricco di tortuose viuzze medievali, portici e cortili interni, si sviluppa a partire dalla [[torre|casa torre]] dell'antica famiglia [[Gaioni]], alta oltre 30 mt.<br>
La torre, a base quadrata, misura esternamente circa 5,50 x 5,50 mt ed internamente 2 x 2 mt; lo spessore dei muri varia dala base di 1,70 mt al terzo piano di m 1,30. La muratura è costituita da conci di [[arenaria]], [[granito|graniti]] e pietre calcaree le cui dimensioni sono variabili.<br>
Non si conosce la data di costruzione del fortilizio tuttavia sembra che nel [[XIII secolo]] esistesse una torre di proprietà vescovile, venduto e rimaneggiato nel 1423 dalla famiglia Gaioni.<ref>Tratto da: {{cita web|http://www.voli.bs.it/Itinera/04/torri_case_torri/casa_torre_nadro/default.htm|Itinera - La Casa-torre di Nadro|22-1-2008}}</ref>
* La [[Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo]]<br>
La riserva, nata nel [[1983]], è facilmente accessibile dalla parte settentrionale del paese. In questa vasta zona sono contenute un vasto numero di [[Incisioni_rupestri_della_Valcamonica|rocce istoriate]], che coprono un periodo che inizia dalla preistoria e prosegue fino al tardo medioevo.
 
==Cultura==
[[Immagine:Trivio nadro.jpg|thumb|250px|right|Trivio a Nadro]]
===Feste e sagre===
* [[21 Aprile]]: ''Festa delle due albe''. Il nome deriva un curioso gioco di luce. Il sole, nel periodo degli equinozi, sorge in una prima alba alla sinistra di un monte, poi, man mano si innalza nel cielo, viene coperto dalla cresta dello stesso, per poi risorgere sulla destra come in una seconda alba.
* [[30 Novembre]]: ''Tresende in festa''. In questi giorni le antiche case e giardini del paese vengono aperti alla visita di curiosi e vicini.
 
===Musei===
{{vedi anche|Museo didattico della riserva}}
Il ''[[Museo didattico della riserva]]'', ricavato in un'antica abitazione nei pressi della chiesa parrocchiale. Al suo interno sono presenti ricostruzioni, calchi d'[[incisioni rupestri della Valcamonica]], pannelli esplicativi; è possibile anche effettuare dei laboratori didattici di arte e vita preistorica.
 
===Folklore===
L'ultima notte dell'anno era tradizione che i giovani, entrando nei cortili, nelle stalle, e in altri ambienti incustoditi, cercassero botti, attrezzi, strumenti e carri e li portassero sul [[sagrato]] della [[chiesa]]. Il mattino seguente gli autori dei misfatti si recavano sulla piazza per vedere lo spettacolo dei proprietari che venivano a ritirare la loro merce, non senza lanciare invettive!<ref>Tratto da:{{cita libro | cognome= Bontempi| nome= Franco | titolo= Storia del Comune di Ceto e Nadro| editore= [[Tipografia Lineagrafica]]| città= [[Darfo Boario Terme]] | anno= [[2007]]| wkautore=Franco Bontempi |pagine=156}}</ref>
 
Vi è una leggenda popolare che narra di una frana che portò al seppellimento del paese: l'abitato secondo la tradizione si trovava un tempo più a nord, nei pressi della chiesetta dell'Addolorata. Una vicenda simile è narrata sia per l'abitato di Zero, oggi scomparso, a [[Capo di Ponte]], che per il paese di [[Ono San Pietro]].<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Enrico | titolo= Nadro e la sua chiesa - 300 anni dall'ampliamento| editore= [[Vannini]]| città= [[Brescia]] | anno= [[1988]]| wkautore=Enrico Tarsia |pagine=5}}</ref>.
 
===Registri parrocchiali===
Nel secondo dopoguerra viene certificata l'esistenza dei seguenti registri parrocchiali:<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Enrico | titolo= Nadro e la sua chiesa - 300 anni dall'ampliamento| editore= [[Vannini]]| città= [[Brescia]] | anno= [[1988]]| wkautore=Enrico Tarsia |pagine=30}}</ref>.
* Libro dei Battezzati (1572-1945)
* Libro dei Cresimati (1581-1934)
* Libro dei Matrimoni (1572-1945)
* Libro dei Morti (1613-1945)
 
==Istruzione==
===Scuole===
La [[scuola dell'infanzia]] sorge ad meridione dell'abitato, lungo la strada provinciale 88, e risalta per il suo colore rosa. Un tempo l'edificio era anche sede delle [[scuola primaria|scuole primarie]], ma, in seguito ad una riorganizzazione voluta dal comune di [[Ceto]] alla fine degli anni '90, queste sono state accorpate a quelle di [[Ceto]] ed a Nadro è rimasta solamente la [[scuola dell'infanzia]].
 
La [[scuola dell'infanzia]] è intitolata al benefattore locale ''Giuseppe Vaiarini'' che, alla sua morte, nel [[1930]], lascò tutti i propri beni al fine di istituire un asilo infantile per la parrocchia di Nadro.
 
Tra il [[1933]] ed il [[1956]] l'asilo fu gestito dall' ''Ente morale dell'asilo infantile Vaiarini'', di seguito divenne di proprietà comunale. L'''Ente morale'' ed il suo patrimonio, estinto da una deliberazione della giunta [[lombardia|regionale]] nel [[2004]], fanno ora parte della [[parrocchia]] dei [[Santi Gervasio e Protasio]] di Nadro, con vincolo di mandato.<ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Enrico | titolo= Asilo Infantile - Giuseppe Vaiarini| editore= [[Tipografia Camuna]]| città= [[Breno]] | anno= [[2004]]| wkautore=Enrico Tarsia}}</ref>
 
==Personalità legate a Nadro==
* [[Enrico Tarsia]], storico e scrittore.
 
==Sport==
[[Immagine:Campo sportivo nadro.jpg|thumb|250px|right|Campo sportivo di Nadro]]
Il polo sportivo formato da un campo da [[tennis]] ed uno stadio di [[calcio]], fornito di erba sintetica, è posto in posizione sud dell'abitato, lungo la strada provinciale 88 che conduce al comune di [[Ceto]].
 
Nadro possiede una squadra giovanile di [[calcio]] chiamata ''F.C. Nadro''.
 
Esiste anche un secondo campo di [[calcio]], gestito dalla [[parrocchia]], sul lato settentrionale del paese.
 
==Economia==
===Agricoltura===
Attività predominante fino al secondo dopoguerra, oggi rimane solo un ricordo dei tempi antichi. I terreni più ampi si trovavano nella parte nella parte bassa della frazione, verso il fiume [[Oglio]]. Ad oggi non sono molti i terreni rimasti a coltivazione, e la gran parte sono divenuti edificabili col tempo.
 
La coltivazione della [[vigna]], sebbene anticamente molto praticata, rimane oramai ad uso di pochi; sono comunque ben osservabili sul territorio i [[terrazzamento|terrazzamenti]] (''ruk'', ronchi, in [[dialetto camuno]]) ed i possenti sostegni granitici dei vigneti. Esisteva un tempo un [[torchio vinario]] al centro del paese; oggi rimane solo nel nome della strada ''via Torchio''.
 
Un tempo era diffusa anche la [[gelso|gelsicoltura]] per la lavorazione dei [[baco da seta|bachi da seta]], così come la raccolta di [[noce|noci]] e [[castagna|castagne]] a scopo alimentare. Oggi rimangano molte piante di questo genere nei territori di Nadro, attorniate da una folta boscaglia di [[Abies|abeti]] (''paghér'' in [[dialetto camuno]]) e [[robinia|robinie]] che fanno da cornice alla ''[[riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo]]'', oltre che da prodromi al [[Parco regionale dell'Adamello]].
 
===Industria===
[[Immagine:Loc Giarelli e Campagnelli Nadro.jpg|thumb|250px|right|Località [[Giarelli]] e Campagnelli (sede della zona industriale)]]
La zona industriale di Nadro si sviluppa tra la località Campagnelli e [[Giarelli]], accanto alla [[Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola]]. Una decina di imprese hanno posto qui la loro sede a partire dagli anni '90.
 
Importante per lo sviluppo della zona fu l'apertura, nel secondo dopoguerra, della fabbrica tessile ''Nuova Manifattura Brenese'', del gruppo [[Niggler & Küpfer]].
Lo stabilimento venne inaugurato da [[Emilio Colombo]], [[presidente del consiglio]], nel [[1962]] <ref>Tratto da: {{cita libro | cognome= Bontempi| nome= Franco | titolo= Storia del Comune di Ceto e Nadro| editore= [[Tipografia Lineagrafica]]| città= [[Darfo Boario Terme]] | anno= [[2007]]| wkautore=Franco Bontempi |pagine=371}}</ref>
 
===Turismo===
La [[riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo]] ed il [[Museo didattico della riserva]] sono la maggior attrattiva turistica di Nadro.
 
Il centro storico del paese, con la sua casa-torre, è un tipico esempio di abitato medievale ancora ben conservato.
 
Sia all'interno del paese, che immerse nel cuore della riserva, vi sono costruite delle [[cascina|cascine]] che permettono il pernottamento.<ref>Tratto da: {{cita web|http://lecascine.lontanoverde.it/|Le cascine della riserva a Nadro|25-1-2008}}</ref>
 
==Infrastrutture e trasporti==
===Strade===
La nuova variante, aperta nel settembre [[2005]], della [[Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola]] si riunisce, nell'attesa del proseguimento dei lavori, alla vecchia strada della [[Valle Camonica]] all'altezza della località [[Giarelli]].
 
Essa sopraggiunge dalla frazione di [[Badetto]], sempre nel comune di [[Ceto]], attraverso la galleria chiamate ''Mario'' e si interrompe in uno svincolo obbligatorio presso un cavalcavia che interseca la strada provinciale 88 che sale verso gli abitati di [[Cimbergo]] e [[Paspardo]].
 
E' prevista la ripresa dei lavori del V° lotto della ''superstrada della Valle Camonica'', che congiungerrano Nadro e [[Capo di Ponte]] tramite una [[galleria]] al di sotto del [[Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane]] entro [[marzo]] [[2008]].<ref>Tratto da: {{cita web|http://www.provincia.brescia.it/rassegna/vediarticolo.php?id=1&ida=60&idt=12203|Ufficio Relazioni Pubbliche - Provincia di Brescia|16-1-2008}}</ref>
 
''Via Nazionale'' era il nome della [[Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola]] nel territorio di Nadro prima che venisse aperta la nuova variante.
 
Dalla [[Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola]] diparte la strada provinciale 88 che raggiunge il comune a [[Ceto]] e poi sale lungo la costa del [[Pizzo Badile Camuno]] fino agli abitati di [[Cimbergo]] e [[Paspardo]].
 
===Ferrovie===
[[Immagine:Ruc nadro.jpg|thumb|250px|right|Terrazzamenti a monte di Nadro]]
La [[Ferrovia Brescia-Iseo-Edolo]] corre lungo la parte bassa del paese, di fianco alla [[Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola]], senza fare alcuna fermata.
 
Vi è un sottopasso tra le località ''Termen'' e ''Zurla'' mentre esistono due passaggi a livello in località [[Giarelli]], ed in via ''Alberto Tarsia''.
 
Il tratto tra la frazione di Nadro e [[Capo di Ponte]] venne costruito attorno alla prima decade del [[XX secolo]] a strapiomobo sul fiume [[Oglio]], ricavando il percorso sui lastroni della località ''Zurla'', ricchi di [[incisioni rupestri della Valcamonica|incisioni rupestri]].
 
===Trasporti===
Gli abitanti di Nadro utilizzano soprattutto mezzi privati per gli spostamenti: la posizione del paese, a poche centinai di metri dal nuovo svincolo della [[strada Statale 42 del Tonale e della Mendola]], rende molto agevole l'immissione in questa arteria.
 
I mezzi pubblici sono gestiti delle linee [[FNMA]]<ref>Sito internet: {{cita web|http://www.fnmgroup.it|Autotrasporti FNMA|25-1-2008}}</ref> e [[SAB]]<ref>Sito internet: {{cita web|http://www.sab-autoservizi.it/|Autotrasporti SAB|25-1-2008}}</ref> scorrono a fondo valle lungo ''via Nazionale''. Esistono tre fermate a richiesta: la prima provenendo da sud all'altezza di ''via Alberto Tarsia'', la seconda presso l'incrocio con la strada provinciale per sale a [[Ono San Pietro]] e la terza in località ''Campagnelli''. Da qualunque di queste tre fermate sono necessari circa venti minuti a piedi per raggiungere il paese.
 
Oltre le due società sopracitate eiste una terza azienda locale, la ''Bonomi''<ref>Sito internet: {{cita web|http://www.globalnet.it/bonomi/orari.htm|Autotrasporti Bonomi|25-1-2008}}</ref>, che gestisce le tratte che dalla ''Via Nazionale'' salgono dalla strada provinciale 88 verso Nadro, [[Ceto]], [[Cimbergo]] e [[Paspardo]]. E' da segnalare che i viaggi in autobus di questa ditta non sono molto frequenti, e concentrati soprattutto in orari scolastici.
 
Trovandosi il paese di Nadro a metà strada tra le stazioni di ''Ceto Cerveno'', a [[Badetto]] di [[Ceto]], e quella di ''[[Capo di Ponte]]'', la fermata del [[treno]] è ugualmente scomoda, distando non meno di due kilometri da entrambe.
 
==Amministrazione==
Nadro è una delle due frazioni (assieme a quella del [[Badetto]]) del comune di [[Ceto]], il quale sorge circa a cinquecento metri più a [[sud]].
 
Tradizionalmente esiste una rivalità, molto comune tra i paesini della [[Valle Camonica]], tra gli abitanti di Nadro e quelli di [[Ceto]]. Si tramanda che un tempo non erano infrequenti gli scontri tra i giovani, tramite sassaiole, schernendosi con epiteti come ''Sbògia sùc'' ("sfonda zucche" in [[dialetto camuno]]) per quelli di Nadro, che a loro volta chiamavano ''Martor'' quelli di [[Ceto]].<ref> Tratto da: {{cita libro | cognome= Bontempi| nome= Franco | titolo= Storia del Comune di Ceto e Nadro| editore= [[Tipografia Lineagrafica]]| città= [[Darfo Boario Terme]] | anno= [[2007]]| wkautore=Franco Bontempi|pagine=157}}</ref>
 
Ancora oggi, per mantenere lo status quo, vi è un tacito accordo per il quale si elegge un [[sindaco]] di [[Ceto]] ed un [[vicesindaco]] di Nadro.<ref> Tratto da: {{cita libro | cognome= Bontempi| nome= Franco | titolo= Storia del Comune di Ceto e Nadro| editore= [[Tipografia Lineagrafica]]| città= [[Darfo Boario Terme]] | anno= [[2007]]| wkautore=Franco Bontempi|pagine=375}}</ref>
 
==Galleria fotografica==
<center>
<gallery>
Image:Museo della riserva nadro.jpg|<center>[[Museo didattico della riserva]]
Image:porta della vicinia nadro.jpg|<center>Monumento ''la porta della Vicinia''
Image:santella addolorata nadro.jpg|<center>La santella dell'Addolorata
</gallery>
</center>
 
==Note==
{{references|2}}
 
==Bibliografia==
* {{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Enrico | titolo= Quaderni Camuni - n. 1| editore= [[Vannini]]| città= [[Brescia]] | anno= [[1978]]| wkautore=Enrico Tarsia |capitolo=Scheda: Nadro}}
*{{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Enrico | titolo= Nadro e la sua chiesa - 300 anni dall'ampliamento| editore= [[Vannini]]| città= [[Brescia]] | anno= [[1988]]| wkautore=Enrico Tarsia}}
*{{cita libro | cognome= Tarsia| nome= Enrico | titolo= Asilo Infantile - Giuseppe Vaiarini| editore= [[Tipografia Camuna]]| città= [[Breno]] | anno= [[2004]]| wkautore=Enrico Tarsia}}
*{{cita libro | cognome= Bontempi| nome= Franco | titolo= Storia del Comune di Ceto e Nadro| editore= [[Tipografia Lineagrafica]]| città= [[Darfo Boario Terme]] | anno= [[2007]]| wkautore=Franco Bontempi}}
*{{cita libro | cognome=Marretta | nome=Alberto | coautori= Angelo Fossati, Tiziana Cittadini | titolo= La Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo| editore= [[Tipografia Camuna]] | città= [[Breno]] | anno= [[2007]]| id= ISBN 88-86621-48-5}}
 
== Collegamenti esterni ==
* Cultura:
** [http://www.voli.bs.it/Itinera/04/torri_case_torri/casa_torre_nadro/default.htm Itinera - La casa-torre di Nadro]
** [http://www.wwmm.org/storie/storia.asp?id_storia=92&pagina=1&project=0 Galleria fotografica di Incisioni rupestri a Foppe di Nadro]
** [http://www.arterupestre.it/arterupestre/index.html Sito della Riserva naturale delle Incisioni rupestri]
** [http://members.tripod.com/adolfozavaroni/foppe.htm Iscrizioni in alfabeto camuno a Foppe di Nadro]
** [http://www.iccapodiponte.it/infanzia/Nadro.html Scuola dell'infanzia a Nadro]
*Economia:
** [http://www.grupponk.it/new/splash.htm Gruppo Manifatturiero Niggler & Küpfer]
** [http://lecascine.lontanoverde.it/ Le cascine della riserva a Nadro]
*Trasporti:
** [http://www.fnmgroup.it Autotrasporti FNMA]
** [http://www.sab-autoservizi.it/ Autotrasporti SAB]
** [http://www.globalnet.it/bonomi/orari.htm Autotrasporti Bonomi]
 
[[Categoria:Frazioni della provincia di Brescia]]
[[Categoria:Frazioni della Val Camonica]]
 
{{Portale|Val Camonica}}