Ezio Vanoni: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
|nome = Ezio Vanoni
|immagine = Ezio Vanoni II Legislatura.jpg
|carica = [[Ministri delledel finanzetesoro della Repubblica Italiana|Ministro delledel tesoro]]<br /><small>(''[[ad finanzeinterim]]'')</small>
|presidente primoministro = [[Alcide De Gasperi]]<br />[[Giuseppe Pella]]
|mandatoinizio = 2426 maggioluglio [[1948]]1951
|mandatofine = 182 gennaiofebbraio [[1954]]1952
|predecessore = [[Giuseppe Pella]]
|successore = [[AdoneGiuseppe ZoliPella]]<ref>''ad interim''</ref>
|primoministro2 = [[Antonio Segni]]
|carica2 = [[Ministri del bilancio della Repubblica Italiana|Ministro del bilancio]]
|mandatoinizio2 = 1830 gennaio [[1954]]1956
|presidente2 = [[Amintore Fanfani]]<br />[[Mario Scelba]]<br />[[Antonio Segni]]
|mandatofine2 = 16 febbraio [[1956]]
|mandatoinizio2 = 18 gennaio [[1954]]
|predecessore2 = [[Silvio Gava]]
|mandatofine2 = 16 febbraio [[1956]]
|predecessore2 successore2 = [[Giuseppe PellaMedici]]
|carica2 carica3 = [[Ministri del bilancio della Repubblica Italiana|Ministro del bilancio]]
|successore2 = [[Adone Zoli]]
|presidente2 primoministro3 = [[Amintore Fanfani]]<br />[[Mario Scelba]]<br />[[Antonio Segni]]
|carica3 = [[Ministri del commercio con l'estero della Repubblica Italiana|Ministro del commercio con l'estero]]
|mandatoinizio3 = 18 gennaio 1954
|presidente3 = [[Alcide De Gasperi]]
|mandatoinizio3 mandatofine3 = 216 febbraio [[1947]]1956
|predecessore3 = [[Giuseppe Pella]]
|mandatofine3 = 1º giugno [[1947]]
|predecessore3 successore3 = [[PietroAdone CampilliZoli]]
|partito = [[Democrazia Cristiana]]<!-- Democratico cristiano !-->
|successore3 = [[Cesare Merzagora]]
||titolo di studio = laurea in giurisprudenza
|partito = [[Democrazia Cristiana]]<!-- Democratico cristiano !-->
|professione = Avvocato, docente universitario
||titolo di studio= laurea in giurisprudenza
|carica4 = [[Ministri delle finanze della Repubblica Italiana|Ministro delle finanze]]
|professione= Avvocato, docente universitario
|mandatoinizio4 = 24 maggio 1948
|carica4= [[Senato della Repubblica|Senatore della Repubblica Italiana]]
|mandatofine4 = 19 gennaio 1954
|mandatoinizio4=
|primoministro4 = [[Alcide De Gasperi]]<br />[[Giuseppe Pella]]
|mandatofine4=
|predecessore4 = [[Giuseppe Pella]]
|legislatura4= I, II
|successore2 successore4 = [[Adone Zoli]]
|gruppo parlamentare4= DC
|carica3 carica5 = [[Ministri del commercio con l'estero della Repubblica Italiana|Ministro del commercio con l'estero]]
|coalizione4=
|mandatoinizio5 = 2 febbraio 1947
|circoscrizione4= Sondrio
|mandatofine3 mandatofine5 = 1º giugno [[1947]]
|collegio4=
|presidente3 primoministro5 = [[Alcide De Gasperi]]
|tipo nomina4=
|predecessore5 = [[Pietro Campilli]]
|incarichi4=
|successore3 successore5 = [[Cesare Merzagora]]
|sito4= http://www.senato.it/leg/02/BGT/Schede/Attsen/00009464.htm
|carica5carica6 = [[Assemblea CostituenteSenatore della Repubblica Italiana|Deputato dell'Assemblea Costituente]]
|mandatoinizio6 = 8 maggio 1948
|mandatoinizio5=
|mandatofine6 = 16 febbraio 1956
|mandatofine5=
|legislatura6 = {{NumLegRepubblica|S|I|II}}
|legislatura5=
|gruppo parlamentare5parlamentare6 = [[Democrazia Cristiana|Democratico Cristiano]]
|circoscrizione6 = [[Circoscrizione Lombardia (Senato della Repubblica)|Lombardia]]
|coalizione5=
|collegio6 = [[Collegio elettorale di Sondrio (Senato della Repubblica)|Sondrio]]
|circoscrizione5=
|carica7 = [[Assemblea Costituente (Italia)|Deputato dell'Assemblea Costituente]]
|collegio5= Como
|mandatoinizio7 = 25 giugno 1946
|tipo nomina5=
|mandatofine7 = 31 gennaio 1948
|incarichi5=
|gruppo parlamentare7 = [[Democrazia Cristiana|Democratico Cristiano]]
|sito5= http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=Assemblea%20Costituente\I%20Costituenti&content=altre_sezioni/assemblea_costituente/composizione/costituenti/framedeputato.asp?Deputato=1d28640
|circoscrizione7 = [[Circoscrizione Como-Sondrio-Varese|Como]]
|sito5sito7 = http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=Assemblea%20Costituente\I%20Costituenti&content=altre_sezioni/assemblea_costituente/composizione/costituenti/framedeputato.asp?Deputato=1d28640
|sito4sito6 = http://www.senato.it/leg/02/BGT/Schede/Attsen/00009464.htm
}}
{{Bio
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|Epoca = 1900
|Attività = economista
|Attività2 = accademicopolitico
|Attività3 = politico
|Nazionalità = italiano
}}
Ma sopratutto un bell uomo. È stato Ministro delle Finanze ([[1948]]-[[1954]]) e del Bilancio ([[1954]]-[[1956]]) in parecchi Governigoverni [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]], morendo in carica, dopo aver pronunciato un discorso al [[Senato della Repubblica|Senato]]. Nel [[1956]] è stato insignito della medaglia d'oro al [[valor civile]]; gli sono state inoltre intitolate la [[Scuola superiore dell'Economia e delle Finanze|Scuola Superiore dell'Economia e delle Finanze]], organo tecnico del [[Ministero dell'Economia e delle Finanze]] che ha come compito istituzionale quello di curare la formazione e l'aggiornamento del personale dell'[[Agenzia delle Entrateentrate|Amministrazione Finanziaria]], e la [[Biblioteca civica Ezio Vanoni]] del Comune di [[Morbegno]].
 
==Biografia==
Primogenito di quattro figli, nacque in [[Valtellina]], a Morbegno in [[provincia di Sondrio]] il 3 agosto 1903. Cresciuto in una certa agiatezza familiare dovuta ai redditi da lavoro del padre (segretario comunale a [[Val Masino (comune)|San Martino Val Masino]]) e della madre (maestra), portò a termine gli studi elementari a Morbegno e quelli liceali a Sondrio. Si laureò in [[Giurisprudenza]] nel [[1925]], a [[Pavia]], dove fu anche convittore del [[Collegio Ghislieri]], discutendo una tesi dal titolo "Natura ed interpretazione delle leggi tributarie".
 
=== Infanzia e studi ===
Primogenito di quattro figli, nacque in [[Valtellina]], a Morbegno in [[provincia di Sondrio]] il 3 agosto 1903. Cresciuto in una certa agiatezza familiare dovuta ai redditi da lavoro del padre (segretario comunale adi [[Val Masino (comune)|San Martino Val Masino]]) e della madre (maestra), portò a termine gli studi elementari a Morbegno e quelli liceali a Sondrio. Si laureò in [[Giurisprudenza]] nel [[1925]], a [[Pavia]], dove fu anchecome convittorealunno del [[Collegio Ghislieri]], discutendo una tesi dal titolo "Natura ed interpretazione delle leggi tributarie".
 
=== Attività d'insegnamento ===
Divenne subito assistente volontario di [[Benvenuto Griziotti]] nell'Istituto Giuridico dell'[[Università di Pavia]], lavorando tra il [[1926]] e il [[1927]] ad una ricerca dal titolo “La rivalutazione della lira e l'equilibrio economico” (era una ricerca che rientrava nel dibattito "[[Quota 90|quota novanta]]").
 
Nel [[1926]] vinse la [[borsa di studio]] "[[Lorenzo Ellero]]", per due anni di perfezionamento in scienze economiche all'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]], che però non portò a termine in quanto nel [[1928]] si vide assegnare una borsa di studio dalla [[Fondazione Rockefeller]], per due anni di studio in [[Germania]].
 
Nei due anni vissuti in Germania approfondì gli studi in [[scienza delle finanze]] e in [[diritto finanziario]], acquisendo un ampio bagaglio scientifico nel ramo finanziario. In quegli anni maturò anche una concezione dello [[Stato]] come entità [[morale]] prima che [[politica]].
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Nello stesso anno, il 7 gennaio, si sposò a Morbegno con Felicita Dell'Oro, dalla cui unione nacquero Marina (nel [[1933]]) e Lucia (nel [[1934]]). Vanoni continuò ad inseguire la titolarità della cattedra in scienza delle finanze e diritto finanziario (di cui già possedeva la libera docenza), ma incorse in pesanti bocciature, quando si presentò per la cattedra dell'[[Università di Messina]] e nel [[1935]] allorquando sostenne l'esame per la cattedra dell'[[Università di Camerino]]. {{citazione necessaria|Probabilmente Vanoni non si vide assegnare la cattedra perché non era iscritto al [[partito nazionale fascista]], circostanza questa che lo relegò in uno stato di emarginazione e che gli precluse, per molti anni, qualsiasi ambizione di carriera.}}
 
Dal 1933 al [[1936]] Vanoni ricevette l'incarico per la cattedra di scienza delle finanze e diritto finanziario alla facoltà di giurisprudenza dell'[[Sapienza - Università di Roma|Università di Roma]]. Gli anni che visse a [[Roma]] {{citazione necessaria|furono molto importanti per la sua maturazione ideologica e politica.}} Conobbe infatti il convalligiano, [[Sergio Paronetto]], la cui amicizia venne facilitata da [[Pasquale Saraceno]], docente all'Università di Roma, dirigente dell'[[IRI]] e cognato di Vanoni, e riprese a frequentare i vecchi compagni di lotta del [[Collegio Ghislieri]].
 
Fu grazie a Paronetto<ref>"Sergio Paronetto era stato allievo di Donato Menichella, che nel 1948 succederà a Luigi Einaudi al governatorato della Banca d’Italia, assicurando che la ricostruzione del paese avvenisse col supporto di una sostanziale stabilità monetaria. Inoltre era amico di [[Pasquale Saraceno]] e di Ezio Vanoni, tutti e tre nati a [[Morbegno]], in provincia di Sondrio, ed ebbe modo di tenere un dialogo continuo con [[Guido Carli]], da quando questi era stato assunto all’[[IRI]] nel 1938. E fu anche ispiratore di numerosi componenti dell’[[Assemblea Costituente]] e collaboratore del capo della Resistenza a Roma, il colonnello [[Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo]]": Gianfranco Sabattini, ''I teorici della ricostruzione'', [[Mondoperaio]], n. 1/2017, p. 17.</ref> che, a Roma, Vanoni entrò in contatto con esponenti del mondo [[cattolico]] quali [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] e [[Guido Gonella|Gonella]] che contribuirono alla rinascita di una vocazione politica che Vanoni aveva accantonato da tempo. Fu sempre Paronetto l'ispiratore della trasformazione di Vanoni da uomo di studio a uomo di azione e che gli fece riscoprire la [[fede]] religiosa<ref>"Per entrambi «la spiritualità esigeva l'attività» e come tale si risolveva nel lavoro e nella pratica. Nella biografia curata dai suoi amici valtellinesi più cari si sottolinea, inoltre, l'unicità del legame sorto tra i due: «Il contatto con Paronetto sollecitò probabilmente in Vanoni un legame più organico con la spiritualità cattolica propria degli ambienti intellettuali, sintonizzò la Sua vita religiosa su quella delle punte più avanzate e più fervide della gioventù italiana di netta professione cattolica. Il dialogo spirituale con Paronetto non avrebbe quasi certamente potuto svolgersi con altri: fu un 'insostituibile esperienza che [...] ha rivelato a Vanoni la coscienza di possedere la verità" in ''Ezio Vanoni - per iniziativa del Comune di [[Morbegno]]'', a cura di Piero Malcovati - [[Pasquale Saraceno]] - Giulio Spini, Torino, Ed. ILTE, 1958, pp. 109-110</ref>.
 
Conclusasi l'esperienza di insegnamento all'Università di Roma, dal 1937 al 1938 Vanoni insegnò su incarico all'[[Università di Padova]] (sempre scienza delle finanze e diritto finanziario) e fondò, insieme a [[Benvenuto Griziotti]] e [[Mario Pugliese]], la “[[Rivista di scienza delle finanze e diritto finanziario]]”. Nel [[1938]] pubblicò “Il problema della codificazione tributaria”, {{citazione necessaria|in cui traspariva con evidenza l'influenza lasciata dagli incontri romani con Paronetto. }}
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dell’opera di ricostruzione dell’Italia devastata dalla guerra, influenzando il pensiero di alcuni importanti “ricostruttori”: da Alcide De Gasperi ad Ezio Vanoni, Donato Menichella e Luigi Einaudi. Ma è stato anche l’interlocutore di altre importanti personalità politiche, come Palmiro Togliatti, presso il quale, dopo essere riuscito ad avvicinarlo per il tramite dell’amico Franco Rodano, si fece interprete della necessità di salvare il complesso impianto pubblico dell’Iri, organizzato e messo a punto nel periodo pre-bellico da Alberto Beneduce": Gianfranco Sabattini, ''I teorici della ricostruzione'', [[Mondoperaio]], n. 1/2017, p. 17.</ref>.
 
=== Ministro finanziario: Riforma tributaria e ''Piano Vanoni'' ===
Nel [[1951]] è statofu uno dei principali fautori della riforma tributaria italiana (che porta il suo nome, ''Riforma Vanoni'' o [[Legge Vanoni]]) introducendo anche l'obbligo della [[dichiarazione dei redditi]]<ref>Come ministro delle Finanze, il suo obiettivo era di riuscire a far
sì «che tutti i contribuenti facessero una dichiarazione dei redditi e che ciò fosse strumento di verità e di lealtà fiscale»: [[Francesco Forte]], ''Ezio Vanoni economista pubblico'', a cura di Silvio Beretta e Luigi Bernardi, [[Rubbettino]], Soveria Mannelli, 2009, p. 47-48.</ref>.
 
NelIl 29 dicembre 1954 il Consiglio dei Ministri, presieduto da [[1954Mario Scelba|Scelba]], approvò un documento di oltre cento pagine intitolato «Schema di sviluppo dell'occupazione e del reddito in Italia nel decennio 1955-64». Il 25 marzo 1955 Vanoni, in qualità di [[Ministri delle finanze della Repubblica Italiana|ministro delle Finanze,]] presentò per la prima volta in Parlamento lo Schema di sviluppo indicando le azioni di politica economica da intraprendere per conseguire, Vanoninel presentòdecennio un1955-1964, la crescita economica nazionale. Questo piano decennale per l'economia italiana, detto appunto '''"Piano Vanoni'''", che aveva l'obiettivo di produrre piena occupazione, ridurre lo [[questione meridionale|squilibrio]] tra il [[Nord Italia|Nord]] e il [[Sud Italia|Sud]] dell'Italia, e risanare il [[Bilanciobilancio dello Stato]]<ref>Vanoni, fin dal 1947, l'aveva teorizzato in un saggio dedicato a «la nostra via», dove i criteri di massima di un «piano
economico nazionale» vengono stabiliti in quanto consistono «nel consentire un
massimo di libertà, nel conseguire il massimo di utilità sociale, e nel realizzare il
massimo di giustizia sociale» ([[Francesco Forte]], ''Ezio Vanoni economista pubblico'', a cura di Silvio Beretta e Luigi Bernardi, [[Rubbettino]], Soveria Mannelli, 2009, p. 197).</ref>. La realizzabilità del Piano era vincolata, secondo il ministro, ad un tasso di crescita superiore al 5% all'anno,. e, nonostanteNonostante i tassi di crescita italiana superaronosuperassero tale soglia, il Piano non venne mai realizzato<ref>Lo «Schema di sviluppo dell’occupazione e del reddito in Italia nel decennio 1955-1964» è considerato il «testamento spirituale», lasciato da Vanoni agli italiani poco prima della sua scomparsa ([[Francesco Forte]], ''Ezio Vanoni economista pubblico'', a cura di Silvio Beretta e Luigi Bernardi, [[Rubbettino]], Soveria Mannelli, 2009, p. 123).</ref>. Iniziò così il dibattito parlamentare, tra sostenitori e contrari al Piano. Vanoni morì improvvisamente nel [[1956]] a causa di un [[collasso cardiaco]]: la morte lo colse nei locali di [[Palazzo Madama (Roma)|palazzo Madama]]<ref>[http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/473196.pdf Senato della Repubblica, CCCLXIII SEDUTA, II Legislatura, DISCUSSIONI, 16 FEBBRAIO 1956, p. 14877]</ref> (dopo il malore, era sdraiato su un divano dell'ufficio di [[Cesare Merzagora]]) dopo aver tenuto un discorso al [[Senato della Repubblica|Senato]], dove aveva ricordato i motivi ispiratori della sua opera, sollecitando maggiore giustizia per gli umili e i poveri. Lo Schema di sviluppo rimane al centro del dibattito politico fino al 1959 per poi uscire definitivamente dalla scena politica ed entrare nei libri di storia. Ciò nonostante, ancora nel 1960 si teneva conto dello "schema decennale Vanoni" per guidare lo sviluppo dell'economia nazionale e per valutarne l'andamento.<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0076_01_1960_0238_0001_16598334/|titolo=L'eredità di Vanoni deve essere ripresa|pubblicazione=La Stampa|data=5 ottobre 1960|p=1}}</ref>
 
Morì improvvisamente nel [[1956]] a causa di un [[collasso cardiaco]]: la morte lo colse nei locali di [[Palazzo Madama (Roma)|palazzo Madama]]<ref>[http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/473196.pdf Senato della Repubblica, CCCLXIII SEDUTA, II Legislatura, DISCUSSIONI, 16 FEBBRAIO 1956, p. 14877]</ref> (dopo il malore, era sdraiato su un divano dell'ufficio di [[Cesare Merzagora]]) dopo aver tenuto un discorso al [[Senato della Repubblica|Senato]], dove aveva ricordato i motivi ispiratori della sua opera, sollecitando maggiore giustizia per gli umili e i poveri.
 
VenneLa portatosalma venne portata nella natia Morbegno per il funerale e la tumulazione nella tomba familiare<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.gazzettadisondrio.it/speciali/17022016/60-anni-fa-spegneva-senato-ezio-vanoni-medaglia-doro-al-valor-civile|titolo=60 anni fa si spegneva in Senato Ezio Vanoni, Medaglia d'oro al Valor Civile|pubblicazione=La Gazzetta di Sondrio|accesso=2018-09-07}}</ref>.
 
==Opere==
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==Bibliografia==
* {{cita libro|autore=Antonio Magliulo, ''|titolo=Ezio Vanoni - La giustizia sociale nell'economia di mercato'', |città=Roma,|editore= [[Edizioni Studium]], |data=1991. |ISBN= 88-382-3649-6.}}
* {{cita libro|autore=Piero Malcovati|autore2=Pasquale - [[Saraceno|wkautore2=Pasquale Saraceno]] -|autore3= Giulio Spini, ''|titolo=Ezio Vanoni - per iniziativa del Comune di [[Morbegno]]'', |città=Torino, Ed. |editore=ILTE,|data= 1958.}}
* [[{{cita pubblicazione|autore= Sabino Cassese]],|wkautore= Sabino Cassese|titolo=Il piano Vanoni e la società italiana,|rivista=Tempi in “Tempi moderni”,moderni|data= 1958, n. |numero=3-4, |pp.= 233-236.}}
* {{cita libro|autore=Guido Vigna|titolo=Ezio Vanoni. Il sogno della giustizia fiscale|editore= Rusconi Libri|data=1993}}
 
== Voci correlate ==
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==Altri progetti==
{{interprogetto|q}}
{{ip|commons=Category:Ezio Vanoni|q}}
 
==Collegamenti esterni==
* ''[https://www.sie-asee.it/autore.php?id_autore=175 Vanoni, Ezio]'', su [https://www.sie-asee.it/ sie-asee.it], ''Archivio Storico delle Economiste e degli Economisti.''{{collegamenti esterni}}
* {{collegamenti esterni}}
*[https://web.archive.org/web/20160411232435/http://www.ssef.it/?id=923 Vita e carriera di E. Vanoni] nel sito della SSEF - Scuola superiore dell'economia e delle finanze "Ezio Vanoni".
*[https://www.youtube.com/watch?v=9RVAOWtYT7Q Convegno “Fiducia nel Futuro – Una Riflessione a 60 anni dal Piano Vanoni“], [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana|Treccani]], 06/10/2015.
 
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{{Portale|biografie|economia|politica}}
 
[[Categoria:Ministri del Bilanciobilancio della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Ministri delle Finanzefinanze della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Ministri del Tesorotesoro della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Ministri del Commerciocommercio con l'Esteroestero della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Medaglie d'oro al valor civile]]
[[Categoria:Politici della Democrazia Cristiana]]
[[Categoria:Deputati dell'Assemblea Costituente della Repubblica Italiana(Italia)]]
[[Categoria:Deputati della Consulta Nazionalenazionale]]
[[Categoria:Senatori della I legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Senatori della II legislatura della Repubblica Italiana]]
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[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Pavia]]
[[Categoria:Studenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore]]
[[Categoria:Professori alldell'Università degli Studi di Cagliari]]
[[Categoria:Professori alladell'Università Sapienzadegli - UniversitàStudi di Roma "La Sapienza"]]
[[Categoria:Professori alldell'Università degli Studi di Padova]]
[[Categoria:Professori dell'Università Ca' Foscari]]
[[Categoria:Professori dell'Università degli Studi di Milano]]
[[Categoria:Morti sul lavoro]]