L'essere e il nulla: differenze tra le versioni
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| Riga 21: |seguito =  }} '''''L'Essere e il Nulla''''' (''L'Être et le Néant: Essai d'ontologie phénoménologique'') è un [[saggio]] di [[ontologia]] [[fenomenologia|fenomenologica]] pubblicato da [[Jean-Paul Sartre]] nel 1943 nel quale l'autore afferma che l'esistenza dell'individuo precede l'essenza e che il libero arbitrio esiste. Secondo la formula, espressa con un pensiero contraddittorio, scelta da Sartre per individuare la tragica natura dell'esistenza umana, «l'uomo è condannato a essere libero»; la necessità di dare un senso a questa tragedia implica un obbligo: la nostra responsabilità a inventare un significato<ref>François Noudelmann</ref>. L’essere è considerato nel '''fenomeno''' (essere del fenomeno) e nella '''coscienza''' (essere della coscienza); l’analisi, condotta con metodo fenomenologico, giunge dall’«essere del fenomeno» alla coscienza che, nel «cogito preriflessivo», si rivela come «coscienza (di) sé», il cui «tipo di essere» non è «un possibile prima dell’essere, ma […] la sorgente e la condizione di ogni possibilità».  Riga 60 ⟶ 59: == Collegamenti esterni == * {{Collegamenti esterni}} * [http://www.filosofico.net/sartre5es6erenul75la.htm ''Sinossi dell'opera''] a cura di [[Giuseppe Tortora]] su filosofico.net | |||