L'essere e il nulla: differenze tra le versioni
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{{S|opere letterarie|filosofia}}▼
{{Libro
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|titolo = L'
|titoloorig = L'Être et le néant: Essai d'ontologie phénoménologique
|titoloalfa = Essere e il nulla, L'
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|annoita = 1958
|genere = saggio
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'''''L'Essere e il Nulla''''' (''L'Être et le Néant: Essai d'ontologie phénoménologique'') è un [[saggio]] di [[ontologia]] [[fenomenologia|fenomenologica]] pubblicato da [[Jean-Paul Sartre]] nel 1943 nel quale l'autore afferma che l'esistenza dell'individuo precede l'essenza e che il libero arbitrio esiste. Secondo la formula, espressa con un pensiero contraddittorio, scelta da Sartre per individuare la tragica natura dell'esistenza umana, «l'uomo è condannato a essere libero»; la necessità di dare un senso a questa tragedia implica un obbligo: la nostra responsabilità a inventare un significato<ref>François Noudelmann</ref>.
==
L’essere è considerato nel '''fenomeno''' (essere del fenomeno) e nella '''coscienza''' (essere della coscienza); l’analisi, condotta con metodo fenomenologico, giunge dall’«essere del fenomeno» alla coscienza che, nel «cogito preriflessivo», si rivela come «coscienza (di) sé», il cui «tipo di essere» non è «un possibile prima dell’essere, ma […] la sorgente e la condizione di ogni possibilità».
In tale prospettiva è l’«esistenza» stessa della coscienza a implicarne «l’essenza» (Introduzione).
L’'''‘essere-in-sé’''' (être-en-soi), ossia l’essere dei fenomeni, statico e atemporale, «massiccio», «opaco» e «brutalmente esistente», che «non può mai essere altro che ciò che è»; '''l’‘essere-per-sé’''' (être-pour-soi), ossia l’essere della coscienza, dinamico e temporale, che si «crea» costantemente e «non può coincidere con sé».
L’essere-per-sé, antitetico all’essere-in-sé, in quanto lo nega, delimitandolo e circoscrivendolo continuamente, si configura come non-essere e ciò avvia la riflessione ontologica sul nulla.
L'''’essere-per-sé della coscienza è infatti negazione (négatité) mediante la quale essa genera il «nulla»''' (néantisation) dentro e intorno a sé.
La negazione riposa sulla condizione ineliminabile della '''«libertà»'''; l’uomo, per poter porre il nulla, «deve» essere libero, poiché in caso contrario la coscienza apparterrebbe completamente all’essere-in-sé e le modalità dell’interrogazione e della negazione non sorgerebbero.
Tale libertà è presenza del «nulla» dentro di noi, è «angoscia» di essere proiettati verso un cangiante essere-per-sé, cui le «routines» e i comportamenti di «malafede» non possono ovviare; l’uomo è «condannato alla libertà».
Il per-sé comporta un mondo in cui sono presenti altre coscienze e la relazione con gli altri comporta una reciproca oggettivazione e reificazione, ossia il «per-altri» (par-autrui) rivelato dall’analisi fenomenologica dello «sguardo», della «vergogna», dell’«odio» e del linguaggio, in cui Sartre recupera la riflessione hegeliana della dialettica servo-padrone.
L’esistenza degli altri definisce lo scenario in cui l’anelito all’«autenticità» si realizza,
==Edizioni italiane==
* {{Cita libro|titolo=L'essere e il Nulla|trad=Giuseppe Del Bo|edizione=Collezione Arcobaleno n.5|editore=Mondadori|città=Milano|anno=1958|p=759}}
* {{Cita libro|titolo=L'essere e il Nulla|trad=Giuseppe Del Bo|edizione=Collezione La Cultura n.92|editore=Il Saggiatore|città=Milano|anno=1964|p=756}}
* {{Cita libro|titolo=L'essere e il Nulla|trad=Giuseppe Del Bo|altri=a cura di F. Fergnani e M. Lazzari|edizione=Collezione La Cultura|editore=Il Saggiatore|città=Milano|anno=2014|isbn=978-88-428-2059-8}}
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Virgilio Melchiorre, ''Essere e parola: idee per una antropologia metafisica
==Voci correlate==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.filosofico.net/sartre5es6erenul75la.htm ''Sinossi dell'opera''] a cura di [[Giuseppe Tortora]] su filosofico.net
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Opere di Jean-Paul Sartre]]
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