Summa Theologiae: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|l'opera del francescano spagnolo Francesc Eiximenis (1330-1460)|[[Summa Theologica (Eiximenis)]]}}
{{Libro
|tipo = default
|titolo = Summa Theologiae
|titolialt = Summa Theologica, Somma teologica
|annoorig = [[1265]]-[[1273]]
|forza_cat_anno = 1265
|genere = trattato
|sottogenere = [[teologia cristiana]]
|editioprinceps =
|lingua = la
|immagine = Tommaso - Summa theologica, 1596 - 4593718.tif
|didascalia = Frontespizio dell'edizione del 1596
}}
La '''''Somma teologica''''', frequentemente chiamata anche col titolo originale '''''Summa Theologiae''''', è la più famosa delle opere di [[Tommaso d'Aquino]]. Fu scritta negli ultimi anni di vita dell'autore [[1265]]–[[1274]]
È il trattato più famoso della [[teologia]] [[medioevo|medioevale]] e la sua influenza sulla [[filosofia]] e sulla teologia posteriore, soprattutto nel [[cattolicesimo]], è incalcolabile.
Concepita come un manuale per lo studio della teologia più che come opera [[apologetica]] di polemica contro i non cattolici, nella struttura dei suoi articoli è un'esemplificazione tipica dello stile intellettuale della [[scolastica (filosofia)|scolastica]]. Deriva da un'opera anteriore, la ''[[Summa contra Gentiles]]'',
Tommaso la scrive tenendo presenti le [[fonte (storiografia)|fonti]] propriamente [[religione|religiose]], cioè la [[Bibbia]] e i [[dogma|dogmi]] della [[
Tommaso realizzò anche il ''[[Compendium Theologiae]]'', una sintesi della ''Summa'' rivolta a coloro che non erano studenti universitari di teologia.
== Struttura dell'opera ==
Scritta in [[lingua latina|latino]], la ''Summa'' è costituita da articoli che hanno tutti la stessa struttura: una serie di questioni circa il tema trattato, formulate come domande; a ogni questione si enunciano anzitutto gli argomenti od osservazioni che sono contro la tesi proposta (''videtur quod'', "sembra che"), poi un argomento decisivo a favore (''sed contra'', "ma al contrario"), poi nel corpo principale si sviluppa la risposta alla questione (''respondeo'', "rispondo") e infine si contestano, se necessario, una a una le obiezioni iniziali e a volte lo stesso ''sed contra''.
[[File:SummaTheologiae.jpg|thumb|
L'opera è divisa in tre parti, la seconda delle quali si suddivide in due sezioni; lo schema risulta il seguente:
* '''I''': Prima parte (''Prima pars''), 119 ''
** La sacra dottrina
** [[Dio]] uno
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** gli [[angelo|angeli]]
** l'[[uomo]] e il [[cosmo]]
* '''II-I''': Seconda parte, prima sezione (''Prima secundae''), 114 ''
** il [[fine ultimo]] dell'uomo
** l'[[atto umano]]
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** la legge [[Antico Testamento|antica]] e la [[Nuovo Testamento|nuova]]
** la [[Grazia (teologia)|grazia]] e il [[merito]]
* '''II-II''': Seconda parte, seconda sezione (''Secunda secundae''), 189 ''
** le [[virtù teologali]]: [[fede]], [[speranza]], [[carità]].
** le [[virtù cardinali]]: [[prudenza]], [[giustizia]], [[fortezza (virtù)|fortezza]], [[temperanza]]
** i [[carisma (cristianesimo)|carismi]]
** gli [[stato di vita|stati di vita]]
* '''III''': Terza parte (''Tertia pars''), 90 ''
** [[Gesù|Cristo]]: [[incarnazione]], vita, [[passione di Gesù|passione]] e [[risurrezione di Gesù|risurrezione]]
** i [[sacramenti]]: [[Battesimo]], [[Cresima]], [[Eucaristia]], [[Penitenza (sacramento)|Penitenza]]
* '''Supplemento alla Terza parte''' (''Supplementum tertiae''), 99 ''
** [[Ordine sacro]], [[Matrimonio]] e [[Unzione degli infermi]]
** il [[giudizio finale]]
** i [[novissimi]]
* '''Appendice al Supplemento alla Terza parte''' (''Appendix ad Supplementum tertiae partis''), 2 ''
** il [[Purgatorio]]
** il [[peccato originale]]
=== Esempi di citazione ===
L'opera risulta così suddivisa in tre parti (la seconda delle quali è divisa a sua volta in due sezioni), ognuna composta di questioni e di articoli. Ogni articolo si struttura ancora in tesi, analisi delle obiezioni, e soluzione delle difficoltà.
Un esempio del modo in cui un passo può venire citato è dunque il seguente:
* Tommaso d'Aquino, ''Summa Theologiae'', II, I (anche II-I), q. 58, a. 2, ad I: ovvero "Prima sezione della seconda Parte, questione 58, articolo 2, soluzione della prima difficoltà".
===Proemio===
Sin dal proemio, l'opera è rivolta a tutti i cristiani "principianti" che accettano per fede la Rivelazione divina, al fine di introdurli alla comprensione [[analogia (filosofia)|analogica]] di Dio.<ref>{{cita video|url=https://m.youtube.com/watch?si=0tfDe8_6b5dMCeJH&v=1KVw1frFQDA&feature=youtu.be|titolo=Introduzione alla Summa Theologiae|autore=prof. Vincenzo Panzeca}}</ref>
== Argomenti ==
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Tommaso si propose perciò di adottare un [[metodo scientifico]], basato sugli stessi criteri utilizzati da [[Aristotele]], estendendo alla [[teologia]] il procedimento [[deduzione|deduttivo]] proprio delle [[scienza|scienze razionali]] e della [[metafisica]], assumendo però come dati di partenza, a differenza di queste, non delle verità empiriche, bensì degli articoli di fede.<ref name=treccani>[http://www.treccani.it/enciclopedia/somma-teologica_%28Dizionario-di-filosofia%29/ ''Enciclopedia Treccani'' alla voce "Somma teologica"].</ref> I contenuti della [[fede]], d'altra parte, non possono contraddire le verità scoperte dalla [[ragione]] naturale, la quale anzi è in grado di fornire a sua volta quei «preamboli» capaci di elevare alla fede. Con la ragione, ad esempio, si può arrivare a conoscere «il fatto che [[Dio]] è» (''"de Deo quia est"''): senza questa premessa non si potrebbe credere che [[Gesù]] ne sia il [[Figlio di Dio|Figlio]]. Quel che rimane inconoscibile alla ragione, ossia il ''"quid est"'' («che cosa è» Dio), resta invece oggetto di fede, oppure definibile solo per [[teologia negativa|via negativa]]: {{citazione|Siccome di Dio non possiamo sapere che cosa è, ma piuttosto che cosa non è, non possiamo indagare come Egli sia, ma piuttosto come non sia.|''Summa theologiae'', I, q. 3, prologo}}
Tommaso, come tutti gli [[scolastica (filosofia)|scolastici]], contribuì in tal modo a sviluppare un peculiare metodo di indagine speculativa, noto come ''[[quaestio]]'',
===Prima parte===
La prima parte si apre con la quaestio "Utrum sit necessarium, praeter philosophicas disciplinas, aliam doctrinam haberi" (Se sia necessario avere un dottrina diversa, al di là delle discipline filosofiche). Il quesito fonda la teologia come scienza aristotelica caratterizzata dallo "scire per causas" (conoscere mediante le cause) e come scienza subalterna a quella di Dio e dei beati donata agli uomini nella Rivelazione.<ref>{{Cita web|url=https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/san-tommaso-d-aquino-un-maestro-per-ogni-stagion|titolo=L’intervento. «San Tommaso d’Aquino? Un maestro per ogni stagione della nostra fede»|sito=www.avvenire.it|data=2024-03-07|accesso=2024-03-08}}</ref>
La prima parte verte su [[Dio]], il processo della [[creazione (teologia)|creazione]], la [[gerarchia degli angeli]] e l'essere umano. Come già accennato, il fatto che Dio esista ci è dato dalla ragione ma anche dalla [[fede]]; Tommaso cioè procede sia ''a priori'' che ''a posteriori''. Una prova che sia solo ''a priori'', infatti, è valida da un punto di vista [[assoluto]], che è lo stesso di Dio; ma l'uomo, che vive in una dimensione relativa, ha bisogno di dati di partenza. Egli quindi propone cinque ''vie'', ma evitando di parlare di ''dimostrazioni'': le sue argomentazioni non sono [[teorema|teoremi]] [[matematica]]mente o [[logica]]mente dimostrati, ma cammini che permettono di intravedere con la [[ragione]] l'esistenza di [[Dio]].<ref>Le cinque vie proposte da Tommaso d'Aquino verranno poi confuse in epoca illuminista con la capacità di «dimostrare» con la ragione i fondamenti della fede (Cfr. Perone, Ferretti, Ciancio, ''Storia del pensiero filosofico'', vol. III, pag. 563, SEI, Torino 1988 ISBN 88-05-01687-X).</ref>
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* Quinta via: ''"Ex fine"'':
{{Citazione|[...] alcune cose, le quali sono prive di conoscenza, cioè i corpi fisici, operano per un fine [...]. Ora, ciò che è privo d'intelligenza non tende al fine se non perché è diretto da un essere conoscitivo e intelligente, come la freccia dell'arciere. Vi è dunque un qualche essere intelligente, dal quale tutte le cose naturali sono ordinate a un fine: e quest'essere chiamiamo Dio.|[[Tommaso d'Aquino]], ''Summa Theologiae'', I, questione 2, articolo 3}}
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Nell'intera creazione vige così un perenne passaggio dalla [[Potenza (Aristotele)|potenza]] all'[[aristotele#Ontologia e metafisica|atto]] che struttura gerarchicamente il mondo secondo una scala ascendente che va dalle piante agli animali, e da questi agli uomini, fino agli [[angelo|angeli]] e a [[Dio]], che in quanto [[motore immobile]] dell'universo è responsabile di tutti i processi naturali.
Le intelligenze angeliche hanno una conoscenza [[intuizione|intuitiva]] e superiore, che permette loro di sapere immediatamente ciò a cui noi invece dobbiamo arrivare tramite l'esercizio della [[ragione]]. Anche quest'ultime sono tuttavia ordinate gerarchicamente, secondo uno schema che Tommaso riprende dal ''[[De coelesti hierarchia]]'' dello [[Pseudo-Dionigi l'Areopagita]],<ref>Trattato di [[angelologia]] appartenente al ''[[Corpus Dionysianum]]'', databile circa al V secolo, attribuito a uno [[Pseudo-Dionigi l'Areopagita]], filosofo [[neoplatonismo|neoplatonico]], identificato nel [[Medioevo]] con [[Dionigi l'Areopagita|Dionigi]], discepolo di [[Paolo di Tarso]] nel I secolo, che fu anche il primo vescovo di [[Atene]]. Descrive ampiamente la [[gerarchia degli angeli]], esercitando una grande influenza sulla [[Scolastica (filosofia)|Scolastica]] medioevale.</ref> suddiviso in tre [[Gerarchia degli angeli|Gerarchie]], ognuna contenente a sua volta tre ordini. Tommaso sostenne inoltre la natura ''spirituale'' e ''incorporea'' degli angeli,<ref>''Le questioni disputate'', volume 4, pp. 646-647, ESD, 1992.</ref> sebbene costoro possano talvolta assumere un corpo visibile, e la loro ''incorruttibilità'', essendo privi di [[materia (filosofia)|materia]] che possa venire separata dalla [[forma (filosofia)|forma]].<ref>Giacomo Dal Sasso, Roberto Coggi, ''Compendio della Somma teologica di San Tommaso d'Aquino'', pag. 54, questione 50, ESD, 1989.</ref> {{citazione|Vediamo dunque, da prima, il criterio della determinazione fatta da [[Dionigi Areopagita|Dionigi]]. In proposito va ricordato che, secondo lui, la prima [[gerarchia degli angeli|gerarchia]] apprende le ragioni delle cose in Dio stesso; la seconda, nelle loro cause universali; la terza nell'applicazione di esse agli effetti particolari. E poiché Dio è il fine non solamente dei ministeri angelici, ma di tutto il creato, alla prima gerarchia spetta considerare il fine; alla gerarchia di mezzo, disporre universalmente le cose da fare; all'ultima, invece, applicare le disposizioni agli effetti, e cioè eseguire l'opera. È evidente infatti che queste tre fasi si riscontrano nel processo di ogni operazione. Perciò Dionigi, che dai nomi degli ordini deriva le loro proprietà, nella prima gerarchia pose quegli ordini i cui nomi indicano un rapporto con Dio: cioè i [[Serafino|Serafini]], i [[Cherubino|Cherubini]] e i [[Troni]]. Nella gerarchia intermedia pose invece quegli ordini i cui nomi significano un certo universale governamento ovvero ordinamento: cioè le [[Dominazioni (angeli)|Dominazioni]], le [[Virtù (angeli)|Virtù]] e le [[Potestà (angeli)|Potestà]]. Nella terza gerarchia infine pose quegli ordini i cui nomi designano l'esecuzione dell'opera: cioè i [[Principati (angeli)|Principati]], gli [[Arcangelo|Arcangeli]] e gli [[Angelo|Angeli]].
Ora, per quanto riguarda il fine possiamo distinguere tre momenti: primo, la considerazione del fine; secondo, la conoscenza perfetta di esso; terzo, la determinazione ferma dell'intenzione su di esso; e in questi tre momenti, il secondo aggiunge qualcosa al primo, il terzo a entrambi. E siccome Dio è il fine delle creature nella maniera in cui, come dice Aristotele, il comandante è il fine dell'esercito, si può desumere qualche analogia dalle cose umane: e invero ci sono alcuni rivestiti di tanta dignità da poter accedere di persona e familiarmente al re o al comandante (sono i Serafini); vi sono altri che hanno, in più, il privilegio di essere al corrente dei suoi segreti (sono i Cherubini); altri infine che, per un privilegio ancora più alto stanno sempre intorno a lui, come fossero suoi congiunti (sono i Troni).
[…] Quanto al governo poi, esso per sua natura ha tre compiti. Primo, determinare le cose da fare: e questo spetta alle Dominazioni. Secondo, concedere il potere di farle: e questo spetta alle Virtù. Terzo, indicare i modi come le cose comandate o determinate possano essere fatte da chi deve eseguirle: e questo spetta alle Potestà. L'esecuzione poi dei ministeri angelici consiste nell'annunziare le cose di Dio. Ora, nell'esecuzione di qualsiasi opera, vi sono alcuni che danno l'inizio all'opera e fanno da guida agli altri, come i maestri nel canto, e i comandanti in guerra: e questo ufficio appartiene ai Principati. Vi sono altri invece che agiscono quali semplici esecutori: è il compito degli Angeli. Altri poi si trovano in una situazione intermedia: e tali sono gli Arcangeli. Questa determinazione degli ordini è quindi giustificata.|[[Tommaso d'Aquino]], ''Summa teologica'', I, 108, 6 <ref>Trad. it. da ''La somma teologica. Testo latino e italiano'', volume VII, p. 130 e segg., ESD, 1985.</ref>}}
{{Coro degli angeli}}
==Accoglienza==
[[Papa Giovanni XXII|Giovanni XXII]], il Papa che canonizzò San Tommaso d'Aquino, dichiarò riguardo alla ''Summa Theologiae'': ''quot articula tot miracula'' (tanti sono gli articoli quanti i miracoli).<ref>{{cita web|url=https://florida.sspx.org/en/news-events/news/relics-saint-thomas-aquinas-displayed-first-time-1369-80398|titolo= Relics of Saint Thomas Aquinas Displayed for the First Time Since 1369|data=23 febbraio 2023|sito=[[Fraternità sacerdotale San Pio X]]}}</ref>
Durante il [[Concilio di Trento]], la ''Summa Theologiae'' fu esposta accanto alla Bibbia e ai decreti papali presso l'[[altare maggiore]], per volere di San [[papa Pio V|Pio V]], il Sommo Pontefice che proclamò Tommaso [[dottore della Chiesa]].<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=Qi1fxJyeqTEC&pg=PA203|pagina=203|titolo= Enciclopedia del pensiero sociale cristiano|autore=[[Raimondo Spiazzi]]|anno=1992|editore=EDS|ISBN=9788870941012}} e {{JSTOR|44623428}} (citazione: "La « Summa theologiae » di san Tommaso sulV altare del concilio di Trento?")</ref>
Nel XVI secolo l'opera divenne interesse per diversi commentatori, come [[Pierre Crockaert]], [[Francisco de Vitoria]] e [[Tommaso De Vio]].
==Edizioni==
*''[[Editio Leonina]]''
*''Somme théologique'', dite de la Revue des Jeunes, traduite et commentée par different auteurs, 61 vol., Paris, 1925-1972.<ref name="EncUniversalis2">''Thomisme'', in ''[[Encyclopædia Universalis]]'', vol. XVI, 1981, {{ISBN|2-85229-281-5}}. Deposito alla [[Biblioteca del Congresso]] di [[Washington]], n. 68-5935</ref>
==Note==
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== Voci correlate ==
* [[Tommaso d'Aquino|San Tommaso d'Aquino]]
* [[Teologia]]
* [[Scolastica (filosofia)]]
* [[Summa contra Gentiles]]
==Collegamenti==▼
* {{cita web|url=http://www.edizionistudiodomenicano.it/on-line.php|titolo=Testo integrale della Summa Theologiae|}}▼
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons_preposizione=sulla}}
▲==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
▲* {{cita web | url = http://www.edizionistudiodomenicano.it/on-line.php | titolo = Testo integrale della Summa Theologiae | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140713060329/http://www.edizionistudiodomenicano.it/on-line.php | urlmorto = sì | accesso = 21 ottobre 2016 }}
* {{Cita web|url=http://www.carimo.it/somma-teologica/somma.htm|titolo=Traduzione con testo latino a fronte}}
* {{cita web | url = https://sites.google.com/site/aquinasstudybible/home/1-timothy/st-thomas-aquinas-citations-of-1-timothy | titolo = Commenti e citazioni della Sacra Scrittura negli autori patristici e nella Scolastica | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160921163504/https://sites.google.com/site/aquinasstudybible/home | urlmorto = no}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|cristianesimo|filosofia|lingua latina|
[[Categoria:Teologia cristiana]]
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