Paul Strudel: differenze tra le versioni

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Nacque a [[Denno]], nell'allora [[Principato vescovile di Trento]], dove entrò, così come i fratelli [[Peter Strudel]] (fondatore dell'[[Accademia di belle arti di Vienna]]) e Dominik, da subito in contatto con l'arte scultorea, poiché il padre Bartolomeo aveva avviato nella prima metà del [[XVII secolo]] una bottega.<ref>{{Cita|S. Weber, 1977|pp. 343-344}}.</ref> Si formò in Italia e introdusse in Austria lo stile [[Gian Lorenzo Bernini|berniniano]], pur senza esercitare un vero influsso. Dopo un periodo di apprendistato nelle botteghe di intaglio della [[Valle di Non]], al seguito del padre intagliatore e scultore Bartolomeo, si formò con i maestri [[Johann Carl Loth]] (originario di [[Monaco di Baviera]]), [[Baldassare Longhena]] e lo scultore fiammingo [[Giusto Le Court]], attivi nella [[Repubblica di Venezia]]. Abbiamo notizia di un versamento di due lire di "Paullo Strudelo" nel novembre 1681 alla [[fraglia]] dei tagliapietra di [[Padova]]. Nella città patavina realizzò alcune opere presso la [[Basilica del Carmine (Padova)|Basilica del Carmine]].<ref>{{Cita|M. De Vincenti & S. Guerriero, 2003|pp. 403-405}}.</ref>
Prima di spostarsi a [[Vienna]], l'artista si dedicò tra il 1682 e il 1687 alle sculture della Cappella del Crocifisso, nel [[Duomo di Trento]].<ref name=Bacchi346>{{Cita|A. Bacchi, 2003|p. 346}}.</ref>
In un rogito del notaio Niccolò de Antognines del settembre 1706 è registrata la deliberazione della pubblica [[Vicinia|Regola]] di Denno per la nomina di Strudel come cittadino onorario.<ref>{{cita|S. Weber, 1977|pp. 343-343. L'atto riportava: "''donavimus et tradidimus Ill.mo Paolo equite Strudl architecto ac in petra sculptori virtuosissimo S. Caesareae Maiestatis, licet absenti, jus viciniae. [...] nec non etiam quia natales suos traxit in propria domo huius pagi''".}}</ref>
[[Image:Wiener Pestsaeule.jpg|right|thumb|[[Colonna della Peste|Colonna della peste]], monumento commemorativo a Vienna.]]
 
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== Opere ==
=== Opere in Italia ===
[[File:Trento, cattedrale di San Vigilio - Statua Veronica.jpg|thumb|''Veronica'', 1682-1687, [[Duomo di Trento]].]]
* [[Padova]], [[Basilica del Carmine (Padova)|Basilica del Carmine]] (anni '80 del [[Seicento]]): Monica De Vincenti assegna gli ''Angeli'' dell'altare Giustachini, oltre alla ''Effigie di Giovanni Giustachini'' e la ''Effigie di Ludovico Giustachini'', in particolare quest'ultimo ricorda i rilievi in marmo conservati al [[Kunsthistorisches Museum]] di [[Leopoldo I d'Asburgo]] e [[Giuseppe d'Asburgo-Lorena|Giuseppe I]]. Infine anche le due state ai lati dell'altare, raffiguranti ''San Girolamo'' e la ''Maddalena'', gli sono attribuite, vista la somiglianza con la ''Maddalena'' al [[Duomo di Trento]] e la chiara influenza [[Giusto Le Court|lecourtiana]] (vedi altare maggiore della [[Chiesa di Sant'Andrea della Zirada]], ultimo lavoro del fiammingo nel 1679).<ref>{{cita|M. De Vincenti & S. Guerriero, 2003|pp. 404-407}}.</ref>
* [[Trento]], [[Duomo di Trento|Duomo]] (1682-1687): sculture della Cappella del Crocifisso. Non è chiara la parte che spetta allo Strudel, ma certamente gli sono attribuite le due statue della ''Veronica'' e della ''Maddalena'', oltre ai due angeli inginocchiati sopra il timpano dell'altare.<ref>{{cita|A. Bacchi, 1993|pp. 270-275: Un angelo regge la lancia con cui venne trafitto il costato di Cristo, l'altro la spugna imbevuta nell'aceto}}.</ref>
 
=== Opere in Austria ===