Valerio Da Pos: differenze tra le versioni

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{{F|poeti italiani|luglio 2013}}
{{Bio
|Nome = Valerio
|Cognome = daDa Pos
|Sesso = M
|LuogoNascita = FregonaCanale d'Agordo
|GiornoMeseNascita = 13 maggio
|AnnoNascita = 1740
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1822
|Attività = poeta
|Epoca = 1700
|Epoca2 = 1800
|Attività = poeta
|Nazionalità = italiano
|Immagine = valerio da pos.png
|ExtImmagine = png
}}
 
Bellunese, natoNacque a [[FregonaCarfon]], oggi [[Frazione (localitàgeografia)|frazione]] di [[Canale d'Agordo]]), ile [[13 maggio]] del [[1740]],vi trascorse granquasi partetutta dellala sua vita nellafatti frazionesalvi di [[Carfon]] dello stesso paese, esclusi ialcuni periodi in cui visse a [[Venezia]].
Scrittore spesso avversato dai contemporanei, fece parte dell'[[Accademia degli Anistamici di Belluno]] (primavera [[1709]]), ebbe alcuni estimatori tra i suoi conterranei come Paolo Zannini, il prof. Fontana che pubblicherà, postumo, un libro di poesie inedite.
 
Scrittore spesso avversato dai contemporanei, fece parte dell'[[Accademia degli Anistamici di Belluno]] (primavera [[1709]]), ebbe alcuni estimatori tra i suoi conterranei come [[Paolo Zannini]], il prof. Fontana che pubblicherà, postumo, un libro di poesie inedite.
Iniziato da giovane alla lettura e alla scrittura dal Primissario (sacerdote con alta dignità ecclesiastica) della parrocchia, sfruttò i periodi di permanenza a Venezia per acquistare numerosi libri, inizialmente commedie di [[Carlo Goldoni|Goldoni]] ed altri recenti che certamente favorirono in lui una coscienza critica verso molti personaggi e modi di fare dell'epoca.
 
[[File:Casa di Valerio Da Pos a Carfon.jpg|thumb|upright=1|left|La casa natale di Valerio Da Pos a Carfon nel 1985, prima di essere demolita]]
Iniziato da giovane alla lettura e alla scrittura dal Primissario (sacerdote con alta dignità ecclesiastica) della parrocchia, sfruttò i periodi di permanenza a Venezia per acquistare numerosi libri, inizialmente commedie di [[Carlo Goldoni|Goldoni]] ede altri recenti che certamente favorirono in lui una coscienza critica verso molti personaggi e modi di fare dell'epoca.
 
Come lui stesso ha fatto notare, i libri venivano comprati, letti e subito rivenduti per recuperare più denaro possibile, così da potersi permettere un nuovo libro il giorno successivo.
Morto il padre chequando lui era ancora giovane, ritornò in famiglia ad aiutare la madre e lavorò come scrivano per il comune. Quando poi morì anche la madre, si occupò principalmente delle poche faccende di casa e si dedicò allo scrivere nel tempo libero.
 
Oltre a molti estimatori come: il [[conte [[Giuseppe Urbano Pagani-Cesa]], il vescovo [[Sebastiano Alcaini]] (verso il quale era costretto a mille ossequi in ogni occasione, "vizio" che il daDa Pos sempre rifiutò), il conte Pietro Crotta, i fratelli Manzoni Girolamo e Antonio Manzoni, ma particolarmente il dottor [[Paolo Zannini]], poi ancora don Tommaso de Luca (che ebbe in dono tre volumi di copie dell'intera produzione di Valerio daDa Pos, volumi donati in seguito dai discendenti alla biblioteca di bellunoBelluno ede ivi conservati), ebbe comunque molti delatoridetrattori, tra cui un sacerdote che curiosò fra i suoi componimenti e il daDa Pos, scopertolo, decise di bruciarli tutti.
 
Tra coloro che ne lessero e lodarono i versi, vi furono inoltre [[Vincenzo Monti]] e [[Giosuè Carducci]].
Morì nel [[1822]] e fu sepolto nella [[chiesa di [[San Simon (chiesa)|San Simon]] di [[Vallada Agordina]], dove una lapide lo ricorda ai posteri.
 
Rare sono state le pubblicazioni stampate in vita (una riscosse un modesto successo a pochi mesi dalla sua morte), l'opera più importante venne stampata nel [[1898]] (in occasione della posa della lapide tuttora visibile sulla parete della chiesa di S.Simon) dal prof. Vittorio Fontana e che riporta un'autobiografia dettata dal poeta all'amico dott. Paolo Zannini (morto nel [[1843]]).
[[File:Vallada Agordina, chiesa di San Simon - Targa Valerio da Pos.jpg|thumb|upright=1|La targa affissa sulla [[chiesa di San Simon]]]]
{|class="wikitable"
|width=50%|'''Lapide commemorativa'''
|width=50%|'''Epitaffio di Valerio Da Pos'''
|-
|width=50%|''La pace di questo antico sagrato''<br />
''accolse ottantaduenne nel MDCCCXXII''
 
'''Valerio Da Pos'''
 
''povero e indipendente vissuto''<br />
''fra il lavoro della poca sua terra''<br />
''e il culto di una musa onesta e arguta''<br />
''Da 100 anni caduto il Veneto Leone''<br />
''ch'egli cantò con dolore di figlio''<br />
''posero i compaesani''
 
''MDCCCXCVII''
|width=50%|
<div style="text-align:center;">
''In questa fossa,''<br />
''in un casson di legno''<br />
''di Valerio Da Pos chiuse son l'ossa;''<br />
''uomo senza dottrina e senza ingegno''<br />
''e quanto dir si può di pasta grossa.''<br />
''Fortuna riguardollo''<br />
''ognor con sdegno;''<br />
''morte alfin lo trasse in questa fossa.''<br />
''Morì pieno di debiti e fallito;''<br />
''fu matto finché visse; ora è guarito.''</div>
|}
 
Rare sono state le pubblicazioni stampate in vita (una riscosse un modesto successo a pochi mesi dalla sua morte), l'opera più importante venne stampata nel [[1898]] (in occasione della posa della lapide tuttora visibile sulla parete della chiesa di S.Simon) dal prof. Vittorio Fontana e che riporta un'autobiografia dettata dal poeta all'amico dott. Paolo Zannini (morto nel [[1843]]).
 
Nel maggio del [[2001]] il volume del prof. Fontana è stato ristampato anastaticamente dalla Nuovi Sentieri editore.
 
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