Samosata: differenze tra le versioni
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{{Sito archeologico
|Nome = Samosata
|Immagine = Samosata Philipp II Rv.JPG
|LarghezzaImmagine =
|Didascalia = Moneta di [[Marco Giulio Severo Filippo]] rinvenuta a Samosata
|Civiltà = preclassica, romana, bizantina, araba
|Utilizzo = città
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|Suddivisione1 = Adıyaman
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}}
'''Samosata''' ({{lang-grc|Σαμόσατα|Samósata}}) è un'antica città, posta nella parte sudorientale della [[Turchia]], sulle sponde del fiume [[Eufrate]]. Per un certo periodo fu chiamata '''Antiochia in Commagene''' (
== Storia ==
=== Antichità classica ===
Centro di probabile origine [[Ittiti|ittita]], venne incorporata nell'[[Impero assiro]] nel [[708 a.C.]]; secoli dopo, fu fondata come "Samosata", secondo la tradizione da [[Sames I|Sames]], re di [[Regno di Sofene|Sofene]].
▲Secondo la tradizione venne fondata da [[Sames]], re di [[Sofene]]. Si trovava all'incrocio tra una via di comunicazione est-ovest, che attraversava il corso superiore del fiume Eufrate su un guado, e un itinerario che andava da [[Damasco]], da [[Palmira]], e da [[Sura]] sino all'[[Armenia]] e al [[Mar Nero]].
Col nome di Antiochia in Commagene servì da capitale per il regno ellenistico di [[Commagene]] a partire dal [[160 a.C.]] circa e fino a quando si arrese a [[Impero romano|Roma]] nel [[72]] d.C.
[[Giuseppe Flavio]] racconta, infatti, che nel quarto anno di regno di [[Vespasiano]] (dal luglio del [[72]]), [[Antioco IV di Commagene|Antioco, re della Commagene]], fu implicato in vicende tali che lo portarono a dover rinunciare al trono del [[regno di Commagene|regno cliente di Commagene]] a vantaggio di un'annessione romana. Il [[governatore provinciale romano|governatore]] della [[Siria (provincia romana)|provincia romana di Siria]], [[Lucio Cesennio Peto]], non sappiamo se in buona o cattiva fede nei confronti di Antioco, mandò una lettera a Vespasiano accusando lo stesso regnante, insieme con suo figlio [[Gaio Giulio Archelao Antioco Epifane|Epifane]], di volersi ribellare ai romani e di aver già preso accordi con l'[[Impero partico]]. Bisognava prevenirli per evitare una guerra che coinvolgesse l'[[Impero romano]].<ref name="GFlavioVII.7.1">[[Flavio Giuseppe]], ''[[Guerra giudaica (Flavio Giuseppe)|La guerra giudaica]]'', VII, 7.1.</ref> Giuntagli una simile denuncia, l'imperatore non poté non tenerne conto, tanto più che la città di
Sotto
Vi nacque lo scrittore greco [[Luciano di Samosata|Luciano]] (ca. [[120]]-[[192]]).
Fu a Samosata che l'imperatore [[Flavio Claudio Giuliano|Giuliano]] fece costruire una flotta per la sua spedizione contro [[Sapore I]].
=== Cristianizzazione ===
Nel [[martirologio]] cristiano, sette martiri vennero crocifissi nel [[297]] a Samosata per essersi rifiutati di eseguire dei riti pagani in celebrazione della vittoria di [[Massimiano]] sui [[Persiani]]: Abibo, Ipparco, Giacomo, Lolliano, Paragno, Filoteo e Romano.
Era sede vescovile quando il vescovo Peperio partecipò al [[primo Concilio di Nicea]] ([[325]])<ref>Chabot fornisce un elenco di ventotto vescovi [[
Nella ''[[Notitia Episcopatuum]]'' di [[Antiochia di Siria|Antiochia]] nel [[VI secolo]], menziona Samosata come metropoli autocefala<ref>''[[Revue des études byzantines|Echos d'Orient]]'', X, 144</ref>, mentre nel [[sinodo]] che reinsediò il [[patriarca Fozio I di Costantinopoli]] (Concilio Foziano, [[879]]), la sede vescovile era già stata unita a quella di [[Diyarbakır|Amida]] (Diyarbakır)<ref>Mansi, ''Conciliorum collectio'', XVII-XVIII, 445. Poiché nel
Legati alla città furono anche [[Eusebio di Samosata]], grande avversario degli [[
===
[[File:The imperial army besieges Samosata.jpg|thumb|L'[[esercito bizantino]] assedia la fortezza musulmana di Samosata (856)]]
Fu un naturale punto di scontro nella lotta tra [[Eraclio I|Eraclio di Bisanzio]] e [[Cosroe II]] agli inizi del [[VII secolo]]. Nel 640, fu conquistata dagli arabi nel corso dell'[[espansione islamica]], e fu detta {{arabo|ﺳﻤﻴﺴﻂ|Sumaysaṭ}}.
Nell'856, i bizantini assediarono e conquistarono la città. Dopo il disfacimento dell'autorità bizantina nell'area, la città entrò a far parte del dominio del generale armeno [[Filareto Bracamio]], ma poco dopo fu di nuovo in mano musulmana.
Nel febbraio del [[1098]] a Samosata l'emiro turco [[Artuqidi|artuqide]] Bulduk, governatore della città, riuscì a respingere una spedizione crociata guidata da [[Balduino di Antiochia]]. Nel 1114, però, lo stesso Bulduk fu costretto a cedere la città alla [[Contea di Edessa]], per essere poi riconquistata dai musulmani intorno al [[1149]].
== Note ==
<references/>
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
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* {{en}} [
{{Castra legionari}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Samosata| ]]
[[Categoria:Commagene]]
[[Categoria:Siti archeologici romani in Turchia]]
[[Categoria:Fortezze legionarie romane]]
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