Convoglio SC-7: differenze tra le versioni
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|parte_di=della [[seconda guerra mondiale]]▼
|Parte_di = della [[battaglia dell'Atlantico (1939-1945)|battaglia dell'Atlantico]] della [[seconda guerra mondiale]]
|Immagine = U 570.jpg
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|Schieramento1 = {{DEU 1933-1945}}
|Schieramento2 = {{GBR}}
|Comandante1 = [[Karl Dönitz]]
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|Perdite1 =
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{{Battaglia dell'Atlantico (1939-1945)}}
Il '''Convoglio SC-7'''
== La partenza ed i primi attacchi ==
[[
Il
Il viaggio procedette senza incidenti fino al giorno 11 quando, a causa del maltempo che rendeva difficoltoso tanto il mantenimento della formazione quanto l'adeguamento della velocità per le navi più rapide, alcuni mercantili si separarono dal convoglio e due di questi, il mercantile [[Grecia|greco]] [[SS Aenos|SS ''Aenos'']] ed il [[Nave cargo|cargo]] canadese [[SS Trevisa|SS ''Trevisa'']] furono avvistati rispettivamente dall<nowiki>'</nowiki>''[[
Il contatto fu stabilito nella notte tra il 16 ed il 17 ottobre quando l<nowiki>'</nowiki>''[[U-Boot|U-48]]'', comandato dal [[Capitano di corvetta|capitano]] [[Heinrich Bleichrodt]], che incrociava al largo dell'[[Rockall|isolotto di Rockall]], avvistò il convoglio
== L'attacco ==
=== 18 e 19 ottobre ===
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[[
I sommergibili tedeschi, una volta giunti nella zona in cui presumibilmente sarebbe transitato il convoglio, si disposero in linea
L'attacco fu sferrato alle 18.15
=== Il convoglio HX-79 ===
Il bottino dei sommergibili tedeschi non si esaurì con la fine dell'attacco al convoglio SC-7 poiché il giorno dopo un altro convoglio fu avvistato: si trattava dell'HX-79<ref>La sigla HX identificava i convogli provenienti da Halifax.</ref>, un convoglio composto da 49 mercantili con 12 unità di scorta, avvistato dall<nowiki>'</nowiki>''U-47'', comandato da uno degli ufficiali di ''U-Boot'' dotati di maggiore reputazione, il tenente [[Günther Prien]]; immediatamente i sommergibili ''U-38'', ''U-46'', ''U-48'' ed ''U-100'', che erano sulla via del ritorno, furono inviati nella zona, affondando nella notte altre 12 navi senza subire perdite<ref>V. AA.VV., ''op. cit.'',
== Epilogo ==
L'ammiraglio Dönitz fu indubbiamente soddisfatto del successo ottenuto dalle sue unità sottomarine e dalla tattica dei "branchi di lupi" ma, nonostante che nel primo anno di guerra fossero state affondate 12 navi da guerra e 440 mercantili, egli continuava a lamentare una carenza di sommergibili, poiché il numero di cui disponeva era di soli 56, lo stesso numero che la ''[[Kriegsmarine]]'' aveva pronti a prendere il mare all'inizio del conflitto. Il programma di costruzione procedeva a rilento e non fu mai raggiunta la cifra di 300 richiesta dall'ammiraglio, necessaria a suo pensare per vincere la battaglia dell'Atlantico, e di conseguenza lo scarso numero di unità, unito all'accrescersi delle scorte, marine ed aeree, ai convogli, fece diminuire progressivamente il numero degli affondamenti,
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Salmaggi e Pallavisini, ''La seconda guerra mondiale'', 1989, Mondadori
* AA.VV., ''Il terzo Reich'', vol. ''Branchi di Lupi'', 1993, H&W {{NoISBN}}
* Léonce Peillard, ''La Battaglia dell'Atlantico'', 1992, Mondadori ISBN 88-04-35906-4
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* [[Royal Navy]]
{{Uboot}}
[[Categoria:Battaglie e operazioni nell'Atlantico]]
[[Categoria:Battaglie
[[Categoria:
▲[[Categoria:Seconda guerra mondiale]]
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