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In [[telecomunicazioni]] la '''Plesiochronous Digital Hierarchy''' o '''PDH''' è una tecnologia e un [[protocollo di rete|protocollo di rete]] di [[livello fisico]] usata nelle [[rete di telecomunicazioni|reti di telecomunicazione]] per [[Trasmissionetrasmissione dati(telecomunicazioni)|trasmettere]] grosse quantità di dati [[multiplazione|multiplandole]] su ununa [[rete di trasporto|sistema di trasporto]] [[trasmissione digitale|digitale]] come le [[fibre ottiche]] o i sistemi [[Radio (elettronica)|radio]] a [[microonde]]. IlPer termineestensione ''[[plesiocrono|plesiocrona]]''le deriva dal greco ''plēsios'',reti che significaimplementano vicino,tale eprotocollo ''chronos'',a chelivello significafisico tempo,vengono e si riferisce al fatto che gli elementi delledette reti PDH. purLa lavorandotecnologia allaè stessauno frequenzastandard di[[ITU-T]] cifradescritto nominaledalle inrelative realtànormative nonG.702, sonoG.703, perfettamenteG.704, sincroniG.705 trae loroG.706<ref aname="itut">''[http://www.itu.int/rec/T-REC-G/e causaITU-T diTransmission variazionisystems delleand frequenzemedia, deidigital segnalisystems diand [[clock]networks]'', diraccomandazioni sincronizzazioneserie (''cronosegnali'')G</ref> dovutiper adquanto esempioriguarda ale variazionicaratteristiche didei temperaturavari operantiflussi sullae dinamicadalle deglinormative [[oscillatore|oscillatori]]comprese chetra lila generanoG.731 Questae terminologiala èG.755 stataper introdottaquanto inriguarda seguitole alla concezionegerarchie e allo sviluppo delle tecnologiemodalità di trasmissionemultiplazione<ref sincrone ([[Synchronous Digital Hierarchy|SDH]] e [[SONET]])name="itut"/>.
 
== Caratteristiche ==
La tecnologia PDH consente la trasmissione di dati i cui tassi (rate), pur avendo nominalmente lo stesso valore, sono suscettibili di subire lievi oscillazioni intorno a quel valore nominale. Per analogia, è come se due orologi procedessero nominalmente alla stessa velocità, ma, mancando qualsiasi collegamento tra i due, non è possibile garantire che la loro sincronia non subisca oscillazioni.
Il termine ''[[plesiocrono|plesiocrona]]'' deriva dal greco ''plēsios'', che significa vicino, e ''chronos'', che significa tempo, e si riferisce al fatto che gli elementi delle reti PDH pur lavorando alla stessa frequenza di cifra nominale in realtà non sono perfettamente sincroni tra loro a causa delle variazioni di frequenze dei diversi segnali di [[clock]] di sincronizzazione (''cronosegnali'') utilizzati, differenza dovuta ad esempio a differenze di temperatura operanti sulla dinamica degli [[oscillatore|oscillatori]] che li generano.
Questa terminologia è stata introdotta in seguito alla concezione e allo sviluppo delle tecnologie di trasmissione sincrone ([[Synchronous Digital Hierarchy|SDH]] e [[SONET]]).
 
La tecnologia PDH consente dunque la trasmissione di dati i cui tassi (rate), pur avendo nominalmente lo stesso valore, sono suscettibili di subire lievi oscillazioni intorno a quelal [[valore nominale]]. Per analogia, è come se due orologi procedessero nominalmente alla stessa velocità, ma, mancando qualsiasi collegamento di sincronizzazione tra i due, non è possibile garantire che la loro sincronia non subisca oscillazioni nel tempo. Questa desincronizzazione ha implicazioni sui meccanismi di trasmissione stessi della rete PDH dovendo il protocollo PDH far fronte a tale problematica evitando perdita di informazioni per ''overflow'' sui dispositivi o al contrario trasferimento di informazione ridondante non appartenente al flusso originario (''underrun'')<ref name="g704"/><ref name="g705"/>.
==Implementazione==
Il sistema PDH è caratterizzato da una [[multiplazione]] a [[Time Division Multiplexing|divisione di tempo]] e interpolazione di [[bit (informatica)|bit]] (''bit interleaving''): il flusso multiplato viene cioè costruito prendendo un bit alla volta da ciascun segnale tributario (che hanno ciascuno un [[buffer]] dedicato) in ingresso e sistemando poi i bit prodotti in sequenza ciascuno nel time slot relativo della trama del flusso in uscita risultante grazie ad un cronosegnale di codifica/multiplazione. Tale operazione è realizzata da un apparato chiamato multiplatore o [[multiplexer]].
 
== Implementazione ==
In ricezione un cronosegnale (onda quadra) di decodifica/demultiplazione del flusso multiplato entrante, con frequenza di campionamento sincronizzata con quella del cronosegnale di multiplazione in trasmissione a sua volta sincronizzato con il tasso di emissione dei bit dei flussi tributari, permetterà tramite un'operazione inversa di decodifica/demultiplazione di estrarre dal flusso informativo aggregato i singoli bit di ciascun flusso tributario.
Il sistemaprotocollo/rete PDH èdefinisce caratterizzatonel dadettaglio unale specifiche di trasmissione in termini di [[multiplazione]]<ref name="g705">{{Cita|G.705}}.</ref>, indipendentemente dalla [[velocità di trasmissione|capacità]] massima del canale supposta adeguata e/o superiore alla specifiche stesse, implementando una multiplazione a [[Time Division Multiplexing|divisione di tempo]] per segnali digitali e interpolazionea interlacciamento di [[bit (informatica)|bit]] (''bit interleaving''): il flusso multiplato viene cioè costruito prendendo un bit alla volta da ciascun segnale tributario in ingresso (che hanno ciascuno un [[buffer]] dedicato) in ingresso), grazie al campionamento operato da un cronosegnale di codifica/multiplazione, e sistemando poi i bit prodotti in sequenza ciascuno nel time slot relativo della trama del flusso aggregato in uscita<ref risultante grazie ad un cronosegnale di codificaname="g704">{{Cita|G.704}}.</multiplazioneref>. Tale operazione è realizzata da un apparato chiamato multiplatore o [[multiplexer]] PDH.
 
In ricezione un cronosegnale ([[onda quadra]]) di decodifica/demultiplazione del flusso multiplato entrante, con [[frequenza di campionamento]] sincronizzatanominalmente sincrona con quella del cronosegnale di codifica/multiplazione in trasmissione a sua volta sincronizzato con il tasso di emissione dei bit dei flussi tributari, permetterà tramite un'operazione inversa di decodifica/demultiplazione di estrarre dal flusso informativo aggregato i singoli bit di ciascun flusso tributario.<ref name="g705"/>.
In un sistema plesiocrono però, dato che ciascuno dei tributari da multiplare funziona a un proprio tasso o frequenza effettiva, simile ma scorrelata da quella degli altri tributari, è necessario un meccanismo di compensazione per la sincronizzazione della frequenza dei flussi tributari entranti con quella del cronosegnale di multiplazione in trasmissione evitando fenomeni di '''[[buffer underrun]]''' cioè di campionamento di codifica/multiplazione con frequenza maggiore rispetto alla frequenza di tali flussi di dati che genererebbe quindi bit ridondanti errati. In fase di trasmissione, quindi, il multiplatore inserisce degli slot aggiuntivi con bit non significativi per compensare l'anticipo o il ritardo di un bit utile rispetto alla frequenza nominale di multiplazione, in modo da rendere possibile la corretta decodifica in fase di ricezione. Tali slot vengono chiamati bit di giustificazione (''justification'') o di riempimento (''stuffing''). In ricezione il demultiplatore riconoscerà i bit di riempimento grazie ad altri bit di segnalazione aggiuntivi scartandoli. Nel caso invece di '''[[buffer overflow]]''' in trasmissione cioè di campionamento di decodifica/demultiplazione minore della frequenza di interarrivo dei bit dei flussi tributari multiplati con perdita di bit non è possibile alcuna forma di compensazione, ma si dovrà semplicemente evitare il verificarsi di tale situazione.
 
In un sistema plesiocrono però, dato che ciascuno dei tributari dain multiplareingresso funzionapossiede a un proprio tasso ouna frequenza effettiva, simile, ma scorrelatanon dacorrelata a quella degli altri tributari, è necessario però un meccanismo di compensazione per la sincronizzazione della frequenza dei flussi tributari entranti con quella del cronosegnale di multiplazione in trasmissione evitando fenomeni di '''[[buffer underrun]]''' cioè di campionamento di codifica/multiplazione con frequenza maggiore rispetto alla frequenza di tali flussi di dati che genererebbe quindi bit ridondanti errati. In fase di trasmissione, quindi, il multiplatore inserisce degli slot aggiuntivi con bit non significativi per compensare l'anticipo o il ritardo di un bit utile rispetto alla frequenza nominale di multiplazione, in modo da rendere possibile la corretta decodifica in fase di ricezione. Tali slot vengono chiamati bit di giustificazione (''justification'') o di riempimento (''stuffing'')<ref name="just">Vedasi G.742, G.743, G.745, G.751, G.752, G.753, G.754</ref>. In ricezione il demultiplatore riconoscerà i bit non utili di riempimento grazie ad altriopportuni bit di segnalazione di giustificazione aggiuntivi scartandolitrasmessi scartando il tutto<ref name="just"/>. Nel caso invece di '''[[buffercampionamento overflow]]'''di codifica/multiplazione in trasmissione cioècon di campionamento di decodifica/demultiplazionefrequenza minore della frequenza di interarrivo dei bit dei flussi tributari multiplatida multiplare cioè quindi con perdita di bit (''[[buffer overflow]]'') non è possibile alcuna forma di compensazione, ma si dovrà semplicemente evitare il verificarsi di tale situazione.
==Svantaggi==
Lo svantaggio principale di un sistema PDH è che per estrarre un singolo tributario da un flusso multiplato di gerarchia superiore è necessario demultiplare l'intero flusso, compresi gli altri tributari (passanti), eseguendo un'operazione inversa a quella di multiplazione, dovendo poi rimultiplare di nuovo il tutto. Questa caratteristica limita notevolmente la flessibilità nelle configurazioni di rete ottenibili con questa tecnologia e comporta inoltre, per i tributari passanti, l'aggiunta di un tempo di ritardo addizionale dovuto alle operazioni di demultiplazione e multiplazione.
 
== Svantaggi ==
Un altro svantaggio dei sistemi PDH, soprattutto se confrontati con i sistemi SDH/SONET, consiste nella scarsità di informazioni di servizio aggiuntive (''[[overhead]]'') disponibili per il monitoraggio in banda e per l'auto-protezione da guasti in tempo reale.
Lo svantaggio principale di un protocollo/sistema PDH, nonché debolezza intrinseca, è che per estrarre un singolo tributario da un flusso multiplato di gerarchia superiore è necessario demultiplare l'intero flusso, compresi gli altri tributari (passanti), eseguendo un'operazione inversa a quella di multiplazione, dovendo poi rimultiplare di nuovo il tutto<ref name="g705" />. Questa caratteristica limita notevolmente la flessibilità nelle configurazioni di rete ottenibili con questa tecnologia e comporta inoltre, per i tributari passanti, l'aggiunta di un tempo di ritardo addizionaleaggiuntivo dovuto alle operazioni di demultiplazione e multiplazione.
 
Un altro svantaggio dei sistemi PDH, soprattutto se confrontati con i sistemi SDH/SONET, consiste nella scarsità di informazioni di servizio aggiuntive (''[[overhead]]'') disponibili per il monitoraggio in banda e per l'auto-protezione da guasti in tempo reale<ref name="g704"/>.
Infine, un altro svantaggio è che il sistema PDH non è univoco ovunque, ma prevede tre standard differenti (europeo, americano e giapponese), che, pur condividendo lo stesso meccanismo di base, differiscono per alcuni dettagli di funzionamento e per le gerarchie di multiplazione (vedi tabella) che di fatto ne impediscono la [[interoperabilità]].
 
Infine, un altro svantaggio è che il sistema PDH non è univoco ovunque, ma prevede tre standard differenti (europeo, americanostatunitense e giapponese), che, pur condividendo lo stesso meccanismo di base, differiscono per alcuni dettagli di funzionamento e per le gerarchie di multiplazione (vedi tabella)<ref name="g705" /><ref>{{Cita|G.702|pag.3}}.</ref> che di fatto ne impediscono la [[interoperabilità]].
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I sistemi PDH sono oggi pressoché completamente sostituiti da sistemi sincroni SDH/SONET in tutte le reti di telecomunicazioni e sopravvivono solo nelle porzioni terminali delle reti.
 
== Gerarchia PDH europea ==
La trama PDH di base nello standard europeo (denominata E1) è costituita da un flusso a 2,048 Mbit/s<ref name="g732">{{Cita|G.732}}.</ref>, strutturato in trentadue time slot da 64 kbit/s ciascuno (un flusso a 64 kbit/s corrisponde a un singolo canale telefonico)<ref name="g735">{{Cita|G.735}}.</ref>. Di questi, trenta slot vengono usati per il trasporto dei dati mentre due sono utilizzati per trasmettere informazioni di servizio del sistema. L'esatto tasso (rate) dei dati è controllato da un orologio interno all'apparato alla frequenza nominale di 2,048 &nbsp;MHz, corrispondente ai 2,048 Mbit/s risultanti. Esso però può subire delle piccole variazioni dell'ordine di (+/-) 50ppm (parti per milione), per cui il flusso risultante, rispetto a un analogo flusso alla stessa velocità nominale ma generato da un altro multiplatore, presenta un tasso effettivo differente.
 
I flussi a 2,048 Mbit/s così creati sono poi raggruppati in gruppi da quattro per creare un unico flusso ad 8,448 Mbit/s, che rappresenta il secondo livello della gerarchia europea (E2)<ref name="g744">{{Cita|G.744}}.</ref>. Anche in questo caso la multiplazione è di tipo ''bit interleaving'' e anche in questo caso le differenze di tasso effettivo tra i quattro flussi tributari vengono compensate tramite bit di giustificazione e di stuffing. A loro volta, quattro tributari a E2 possono essere multiplati per ottenere un flusso di terzo livello (E3) da 34,368 Mbit/s<ref name="g753">{{Cita|G.753}}.</ref>; quattro tributari E3 formano un flusso da 139,264 Mbit/s (E4)<ref name="g754">{{Cita|G.754}}.</ref> e quattro tributari da 140 Mbit/s formano un flusso da 564,992 Mbit/s. Nella pratica, oggi si usano solo flussi di tipo E1, E3 ed E4, che sono quelli più adatti per essere trasportati nella gerarchia sincrona SDH. Gli altri tipi di flusso (E2, E5) sono di fatto obsoleti e non più utilizzati se non in modo marginale in parti di rete molto vecchie.
 
== Gerarchia PDH nordamericana ==
La trama di base nello standard nordamericano (denominata T1 o DS1, ''Digital Stream'' di livello 1) è costituita da un flusso a 1,544 Mbit/s, strutturato in ventiquattro time slot da 64 Kbit/s ciascuno, pari quindi a 24 canali telefonici vocali<ref name="g733">{{Cita|G.733}}.</ref>. Questa velocità è il risultato di un [[dimensionamento]] sperimentale per una trasmissione ottimizzata lungo una bobina di rame di 2000 metri di lunghezza.
 
I flussi a 1,544 Mbit/s vengono poi multiplati a gruppi di quattro a costituire il flusso gerarchico superiore, T2 o DS2, a 6,312 Mbit/s, pari a 96 canali<ref name="g746">{{Cita|G.746}}.</ref>. La gerarchia successiva (T3/DS3) è costituita dalla multiplazione di sette tributari T2/DS2, per una bit rate equivalente pari a 44,736 Mbit/s<ref name="g755">{{Cita|G.755}}.</ref>. La gerarchia DS4 prevede la multiplazione di sei tributari T3/DS3, per una bit rate pari a 244,176 Mbit/s. La gerarchia finale DS5, infine, è costituita dalla multiplazione di sessanta tributari T2/DS2, pari a 400,352 Mbit/s. Come nel caso del PDH europeo, i flussi utilizzati nella pratica sono i T1/DS1 e T3/DS3, tutti gli altri sono di fatto obsoleti.
 
== Gerarchia PDH giapponese ==
Anche nello standard giapponese la trama base (J1) è costituita da un flusso a 1,544 Mbit/s, strutturato in ventiquattro time slot da 64 Kbit/s ciascuno, pari a 24 canali telefonici vocalivocal<ref name="g733"/>.
 
I flussi a 1,544 Mbit/s vengono poi multiplati a gruppi di quattro a costituire il flusso gerarchico superiore, J2, a 6,312 Mbit/s, pari a 96 canali, come nello standard nordamericano<ref name="g746"/>. È possibile anche una multiplazione a 7,786 Mbit/s pari a 120 canali. La gerarchia successiva (J3) a 32,064 Mbit/s è costituita dalla multiplazione di cinque tributari J2 a 6,312 Mbit/s oppure di quattro tributari J2 a 7,768 Mbit/s. La gerarchia J4 prevede la multiplazione di tre tributari J3, per una bit rate pari a 97,728 Mbit/s. Infine, la gerarchia J5 si ottiene multiplando cinque tributari J4 e aggiungendo informazioni di servizio, per una bit rate complessiva di 565,148 Mbit/s, ossia alla stessa bit rate della gerarchia europea E5, con cui però non è compatibile per via della diversa struttura della trama.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.702 Digital hierarchy bit rates|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.702/en|cid=G.702}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.703 Physical/electrical characteristics of hierarchical digital interfaces|anno=2001|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.703/en|cid=G.703}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.704 Synchronous frame structures used at 1544, 6312, 2048, 8448 and 44 736 kbit/s hierarchical levels|anno=1998|mese=ottobre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.704/en|cid=G.704}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.705 Characteristics of plesiochronous digital hierarchy (PDH) equipment functional blocks|anno=2000|mese=ottobre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.705/en|cid=G.705}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.706 Frame alignment and cyclic redundancy check (CRC) procedures relating to basic frame structures defined in Recommendation G.704|anno=1991|mese=aprile|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.706/en|cid=G.706}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.731 Primary PCM multiplex equipment for voice frequencies|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.731/en|cid=G.731}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.732 Characteristics of primary PCM multiplex equipment operating at 2048 kbit/s|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.732/en|cid=G.732}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.733 Characteristics of primary PCM multiplex equipment operating at 1544 kbit/s|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.733/en|cid=G.733}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.734 Characteristics of synchronous digital multiplex equipment operating at 1544 kbit/s|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.734/en|cid=G.734}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.735 Characteristics of synchronous digital multiplex equipment operating at 1544 kbit/s|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.735/en|cid=G.735}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.736 Characteristics of a synchronous digital multiplex equipment operating at 2048 kbit/s|anno=1993|mese=marzo|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.736/en|cid=G.736}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.737 Characteristics of an external access equipment operating at 2048 kbit/s offering synchronous digital access at 384 kbit/s and/or 64 kbit/s|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.737/en|cid=G.737}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.738 Characteristics of primary PCM multiplex equipment operating at 2048 kbit/s and offering synchronous digital access at 320 kbit/s and/or 64 kbit/s|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.738/en|cid=G.738}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.739 Characteristics of an external access equipment operating at 2048 kbit/s offering synchronous digital access at 320 kbit/s and/or 64 kbit/s|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.739/en|cid=G.739}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.741 General considerations on second order multiplex equipments|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.741/en|cid=G.741}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.742 Second order digital multiplex equipment operating at 8448 kbit/s and using positive justification|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.742/en|cid=G.742}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.743 Second order digital multiplex equipment operating at 6312 kbit/s and using positive justification|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.743/en|cid=G.743}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.744 Second order PCM multiplex equipment operating at 8448 kbit/s|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.744/en|cid=G.744}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.745 Second order digital multiplex equipment operating at 8448 kbit/s and using positive/zero/negative justification|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.745/en|cid=G.745}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.746 Characteristics of second order PCM multiplex equipment operating at 6312 kbit/s|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.746/en|cid=G.746}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.747 Second order digital multiplex equipment operating at 6312 kbit/s and multiplexing three tributaries at 2048 kbit/s|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.747/en|cid=G.747}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.751 Digital multiplex equipments operating at the third order bit rate of 34 368 kbit/s and the fourth order bit rate of 139 264 kbit/s and using positive justification|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.751/en|cid=G.751}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.752 Characteristics of digital multiplex equipments based on a second order bit rate of 6312 kbit/s and using positive justification |anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.752/en|cid=G.752}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.753 Third order digital multiplex equipment operating at 34 368 kbit/s and using positive/zero/negative justification|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.753/en|cid=G.753}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.754 Fourth order digital multiplex equipment operating at 139 264 kbit/s and using positive/zero/negative justification|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.754/en|cid=G.754}}
* {{cita pubblicazione |autore=ITU-T|città=Ginevra|editore=ITU-T |titolo=G.755 Digital multiplex equipment operating at 139 264 kbit/s and multiplexing three tributaries at 44 736 kbit/s|anno=1988|mese=novembre|lingua=inglese|url=http://www.itu.int/rec/T-REC-G.755/en|cid=G.755}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Portale|Telematica}}
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[[Categoria:Protocolli livello fisico]]
 
[[ca:Jerarquia Digital Plesiòcrona]]
[[de:Plesiochrone Digitale Hierarchie]]
[[en:Plesiochronous Digital Hierarchy]]
[[es:Jerarquía Digital Plesiócrona]]
[[fa:سلسله شبه‌همگاه رقمی]]
[[fr:Hiérarchie numérique plésiochrone]]
[[he:Plesiochronous Digital Hierarchy]]
[[hu:Pleziokron digitális hierarchia]]
[[ja:Plesiochronous Digital Hierarchy]]
[[nl:Plesiochrone Digitale Hiërarchie]]
[[no:Plesiochronous Digital Hierarchy]]
[[pl:PDH]]
[[pt:PDH]]
[[ru:Плезиохронная цифровая иерархия]]
[[sv:Plesiokron digital hierarki]]
[[uk:PDH]]
[[zh:准同步数字体系]]