ZX Spectrum: differenze tra le versioni
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Ideato con il [[nome in codice]] ZX82 (o ZX81 Colour) venne commercializzato come ''ZX Spectrum'', con il quale si voleva sottolineare la possibilità di visualizzare immagini con un ampio spettro di colori, un'innovazione rispetto agli [[ZX80]] e [[ZX81]], poiché i due computer precedenti non disponevano né di suono né di colore. La nuova macchina fece il suo esordio alla fine del 1982 in due versioni, rispettivamente con 16 kB e 48 kB di memoria RAM. Le caratteristiche che attiravano di più gli acquirenti erano il prezzo e la linea essenziale, risultati ottenuti concentrando molta dell'elettronica in un solo [[Circuito integrato|chip]] di tipo ''[[uncommitted logic array]]'', prodotta su commissione dalla [[Ferranti (azienda)|Ferranti]].
Sebbene fino alla prima metà del 1983 lo Spectrum dovesse essere acquistato direttamente in Inghilterra,<ref>{{RivistaVG|mc|10|19|6|1983|titolo=MCnews}}</ref> il computer fu venduto in milioni di unità, principalmente in Europa, e riscosse immediatamente un notevole interesse. Le prime crisi settoriali dopo il natale del 1984 e la concorrenza, soprattutto del [[Commodore 64]] e dell'[[Amstrad CPC 464]], compromisero solo in parte la sua [[quota di mercato]]; il fallimento dell'azienda produttrice fu determinato da altri progetti di Sinclair che si rivelarono infruttuosi, come lo [[ZX Microdrive]] (un sistema di memorizzazione su micronastri) e il [[Sinclair C5]] (un veicolo elettrico per il trasporto urbano).
L'evoluzione dello Spectrum, il [[Sinclair QL]] - che in Italia fu presentato nel settembre del 1984 allo [[SMAU]] di Milano - si era rivelato troppo costoso come macchina da gioco e non abbastanza affidabile per un uso professionale, principalmente proprio a causa delle memorie di massa su microdrive. Verso la fine del 1984 i sintomi di questa difficoltà divennero visibili: agli imbarazzanti ritardi sul programma di lancio del QL si aggiunse la notizia del ritiro dal mercato della [[Timex Corporation]], che distribuiva dei computer Sinclair negli USA come [[Timex Sinclair 2068]].<ref>{{RivistaVG|sc|7|13|10|1984|titolo=Notizie}}</ref> Lo ''Spectrum+'', sebbene sostenuto in Italia da una ragionevole campagna di marketing consisteva in un semplice restyling: di fatto si trattava di un 48K dotato di tastiera rigida (venne venduto anche un kit per sostituire la tastiera del 48K "classico" con quella del "Plus"). Nonostante tutto a fine anno la Sinclair deteneva ancora il 43% del mercato britannico superando, almeno sul suolo del [[Regno Unito]], Commodore e [[Acorn]].
=== Lo Spectrum 128 e la vendita ad Amstrad ===
[[File:Sinclair Spectrum 128.jpg|thumb|Sinclair Spectrum 128 con le caratteristiche elencate a fianco]]
Le promesse del governo britannico nel 1985 e la presentazione dello Spectrum 128 – lanciato inizialmente in Spagna con la collaborazione della società Investrónica che curava la distribuzione in quello Stato, avvenuta ufficialmente a Natale dello stesso anno - non salvarono la società, che aveva investito troppo nel tentativo di commercializzare QL e C5, dalla [[bancarotta]].<ref>{{RivistaVG|sc|15|47|6|1985|titolo=News}}</ref> Pertanto, nel marzo 1986 la Sinclair Research fu venduta alla [[Amstrad]], che invece di far scomparire i prodotti Sinclair in favore della propria linea di macchine (denominate "[[Amstrad CPC|CPC]]"), promosse lo [[ZX Spectrum 128K +2]]. Dotato di 128 kB di RAM e di una tastiera migliorata, la nuova macchina presentava tre caratteristiche derivate dagli [[Amstrad CPC 464]] e [[Amstrad CPC 4128]]: registratore a cassette incorporato, interfaccia [[joystick]] proprietaria e soprattutto hardware per l'[[audio]] più evoluto.
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A partire dagli [[anni 1990]] con il diffondersi dell'architettura a [[16 bit]] i possessori di Spectrum si spostarono verso altre piattaforme; la produzione della macchina cessò nel 1992: gli ultimi esemplari ebbero una diffusione maggiore negli Stati dell'[[Europa orientale]].
Con il diffondersi del [[retrocomputing]], grazie all'attività degli appassionati, nel 2015 ne è stata commercializzata una versione miniaturizzata, denominata [[ZX Spectrum Vega]], e all'inizio del 2020 è stato commercializzato lo
== L'hardware ==
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* 16 kB di RAM (espandibili a 48 kB) per la versione Spectrum 16K o 48 kB di RAM nella versione Spectrum 48K
* due porte per [[connettore jack]] da 3,5 mm destinate principalmente all'uso delle musicassette come memoria di massa;
* una [[uscita
* una porta di espansione per il collegamento di periferiche di espansione.
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Per la generazione dei suoni lo ZX Spectrum è dotato solo di un semplice ''[[Buzzer (componente elettronico)|buzzer]]'', in pratica un piccolo altoparlante simile a quello delle radioline tascabili di allora, teoricamente in grado di generare esclusivamente segnali a [[onda quadra]]. Tuttavia grazie alla discreta [[velocità di clock]] del [[microprocessore]] questi limiti potevano essere spesso superati con accorgimenti software: tramite accurate temporizzazioni infatti i programmatori riuscirono nella [[sintesi granulare]] di svariati effetti sonori, brani polifonici e anche un primitivo tipo di [[sintesi vocale]]. Il segnale sonoro poteva inoltre essere riprodotto, amplificato e (seppure in bassa qualità) campionato sfruttando gli stessi connettori messi a disposizione per il registratore a cassette.
L'ultimo modello prodotto dalla Sinclair Research, il 128k+ "Toastrack" e i modelli a seguire prodotti da [[Amstrad]] montavano invece
=== Grafica ===
Lo ZX Spectrum opera costantemente in modalità grafica, e la sua memoria video può essere indirizzata direttamente. La mappa dello schermo prevede 256x192 [[pixel]], e il [[font]] di caratteri, di dimensioni 8x8 pixel, permette la visualizzazione di 24 righe da 32 caratteri. Con l'utilizzo di caratteri più compatti i programmatori arrivarono comunque a ottenere fino a 85 caratteri per riga, sebbene raramente si superasse il limite delle 64 colonne (è ad esempio il caso del [[videoscrittura|word processor]] "Tasword II"). Testo e grafica possono essere tranquillamente usati contemporaneamente. Lo schermo è diviso in due sezioni: quella superiore normalmente occupa le prime 22 linee di caratteri e mostra il listato o l'output dei programmi in esecuzione; quella inferiore, costituita dalle ultime due righe, mostra il comando digitato o la linea di programma che si sta modificando o eventuali messaggi di sistema. I comandi possono essere editati con l'ausilio dei tasti cursor left, cursor right, insert e delete con ripetizione automatica. A differenza delle [[Console (videogiochi)|console per videogiochi]] dell'epoca (e di diversi home-computer indirizzati al mercato dei videogiochi, per esempio i [[Commodore VIC-20|Commodore Vic20]] e [[Commodore 64]] ), l'hardware dello ZX Spectrum non implementava un chip grafico in grado di generare ''[[sprite (informatica)|sprite]]'' (elementi grafici animati direttamente da un hardware grafico separato dalla CPU). Comunque, la velocità del processore e la possibilità di un accesso relativamente veloce alla pagina video permisero ugualmente la creazione di una vasta libreria di videogiochi che sfruttavano ingegnosi trucchi di programmazione per animare figure sullo schermo.
Era previsto il supporto per un normale televisore a tubo catodico PAL UHF a colori o in bianco e nero, sul canale 36, mentre a partire dal modello 128K del 1985, allo Spectrum, oltre a un chip audio AY e una porta seriale [[EIA RS-232|RS-232]] non standard, venne aggiunta anche una porta RGB. Per risparmiare memoria e potenza di calcolo i progettisti scelsero di non specificare il colore dei singoli punti ma di intervenire su aree di 8x8 pixel corrispondenti alla suddivisione prevista per rappresentare 32x24 caratteri di testo: per ogni area si possono impostare il primo piano e lo sfondo scegliendo da una palette di 8 colori oltre a due opzioni speciali che ne permettono l'amplificazione della luminosità ("''bright''", di nessun effetto sul colore nero) o il lampeggiamento ("''flash''"). Un'area di 8x8 pixel non poteva quindi contenere più di due colori diversi tra loro; tentare di utilizzare un terzo colore avrebbe cambiato gli "attributi" dell'intera area, provocando un effetto denominato ''colour clash'', passione e fastidio di tanti programmatori dell'epoca.
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* [[ZX Microdrive]]: periferica di [[memoria di massa]] che utilizza delle [[Cartuccia (informatica)|cartucce]] a [[nastro magnetico]].
Tra le altre periferiche la società Sandy produsse [[lettore di floppy disk|lettori di floppy disk]] da 400 e 800 kB di capacità e vi furono almeno tre interfacce per floppy standard da 3,5" come la [[DISCiPLE]] e la [[Plus D]]; Rotronics produsse il [[Wafadrive]] e Opus Supplies il Discovery 1 come alternative agli ZX Microdrive; vi furono interfacce [[MIDI]]; diverse versioni di [[Multiface]] in grado di "congelare" un qualsiasi programma e salvarlo su disco; periferiche di [[sintesi vocale]], le più note [[Currah μSpeech]] e [[Cheetah Sweet Talker]].
===Stampanti===
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==== ZX Spectrum +2A ====
[[File:Spectrum 128-2 (retouched).jpg|thumb|upright=0.8|Lo ZX Spectrum +2A]]
Lo '''ZX Spectrum +2A''' fu una variante basata sullo Spectrum +3: la [[scheda madre]] di questo modello veniva privata del floppy disk, sostituito dal registratore a cassette, e veniva alloggiata nel contenitore del precedente Spectrum +2.<ref>''Spectrum +3 Service Manual''. AMSTRAD. p.18.</ref> Se veniva collegata un'unità a dischi esterna, il sistema operativo mostrava la voce +3 invece che +2A. Inizialmente Amstrad pensò di
==== ZX Spectrum +2B e +3B ====
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È stato sviluppato il progetto di una nuova versione della console, battezzata ''ZX Spectrum Vega+'', che al 27 marzo 2016 aveva raccolto 512 790 [[Sterlina britannica|GBP]] attraverso Indiegogo, pari al 366% del budget richiesto dal produttore.<ref>{{Cita web|sito=Indiegogo|url=https://www.indiegogo.com/projects/the-sinclair-zx-spectrum-vega-plus-console-games#//|titolo=The Sinclair ZX Spectrum Vega Plus Console|lingua=EN}}</ref> Il prototipo presentava un piccolo display montato tra i comandi, ed è simile ad altre console tascabili. Offre 1 000 giochi classici già installati e doveva essere commercializzato a partire dal 20 ottobre 2016.<ref>{{Cita news|sito=Wired|url=https://www.wired.it/gadget/videogiochi/2016/09/28/la-zx-spectrum-vega-plus-arrivera-il-20-ottobre/|titolo=La ZX Spectrum Vega Plus è pronta: arriverà il 20 ottobre}}</ref>
Tuttavia, nonostante l'incasso di un budget multiplo quello richiesto e il successo commerciale del primo modello, la consegna dei modelli ai sottoscrittori del finanziamento on-line è slittata al febbraio 2017, e poi senza data, tanto che nel marzo 2017 [[La Stampa|la stampa]] specializzata dubitava della reale produzione della console.<ref>{{Cita news|sito=Wired|url=https://www.wired.it/gadget/videogiochi/2017/03/13/flop-zx-spectrum-vega-plus-indiegogo/|titolo=ZX Spectrum Vega Plus: finanziata online, forse mai sviluppata davvero}}</ref> L'8 agosto 2017, l'azienda produttrice ha promesso la spedizione dei primi modelli entro otto settimane dal comunicato, motivando il ritardo con ragioni di carattere tecnico, commerciale (l'acquisizione delle licenze di alcuni tra i videogiochi più famosi per lo Spectrum) e legale.<ref>{{Cita web|sito=Retro Computers|url=https://retrocomputerslimited.com/news/2017/08/update-9817/|titolo=Update 9/8/17|lingua=EN|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171010155413/https://retrocomputerslimited.com/news/2017/08/update-9817/|dataarchivio=10 ottobre 2017}}</ref>
== Curiosità ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Alessandro Grussu|titolo=Spectrumpedia|editore=UniversItalia|anno=2012|ISBN=978-88-6507-319-3|url=https://archive.org/details/Spectrumpedia}}
* {{Cita testo|titolo=Programmazione dello ZX Spectrum|url=https://archive.org/details/programmazionedellozxspectrum|autore=Tim Hartnell|editore=Gruppo Editoriale Jackson|anno=1984|ISBN=88-7056-034-1}}
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* {{Cita testo|titolo=L'hardware dello Spectrum|url=https://archive.org/details/lhardwaredellospectrum|autore=Adrian C. Dickens|editore=Franco Muzzio & C. Editore|anno=1988|ISBN=88-7021-268-8}}
* {{RivistaVG|bit|38|44-50|4|1983|
* {{RivistaVG|sperimentare|4|58-68|4|1983|autore=Alberto Di Venti|
* {{RivistaVG|sperimentare|12|22-27|12|1984|
* {{RivistaVG|mc|20|46-53|6|1983|
* {{RivistaVG|mc|37|52-54|1|1985|
* {{RivistaVG|
* {{RivistaVG|sperimentare|11|46-49|11|1986|ZX Spectrum +2}}
* {{Cita testo|url=https://archive.org/stream/Gamers-3#page/n43|titolo=Sinclair ZX Spectrum|data=giugno/luglio 2007|rivista=Gamers|numero=3|editore=Hobby Media|pp=44-46|ISSN=1971-002X}}
* {{RivistaVG|rg|19|40-47|12|2005|
* {{RivistaVG|rg|48|60-67|2|2008|
* {{RivistaVG|rg|102|28-35|4|2012|
* {{Cita testo|titolo=Sinclair Computer|url=https://archive.org/details/sinclaircomputeritalian|tipo=prima rivista italiana interamente dedicata|editore=Systems Editoriale|anno=1984-1985|numero=19 numeri}}
* {{Cita testo|titolo=Sinclub|url=https://archive.org/details/Sinclub|tipo=inserti regolari della rivista ''Sperimentare con l'elettronica e il computer''|editore=JCE|anno=1983-1985|numero=26 uscite}}
* {{Cita testo|titolo=Supersinc|url=https://archive.org/details/superitalian?and%5B%5D=supersinc&sin=&sort=date|editore=J.Soft|anno=1984-1985}}
* {{Cita testo|titolo=RUN|url=https://archive.org/details/RUN-Spectrum/RUN01/|tipo=La prima rivista su cassetta|editore=Aquarius Edizioni|anno=1983-1986}}
* {{Cita testo|titolo=ZX Spectrum|url=https://archive.org/details/sinclairzxspectrum|tipo=opuscolo pubblicitario|editore=Rebit Computer|data=}}
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* [[ZX Interface 2]]
* [[ZX Microdrive]]
* [[ZX Spectrum Next]]
* [[ZX Spectrum Vega]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{FOLDOC}}
* {{cita web|https://spectrumcomputing.co.uk/|Spectrum Computing|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.worldofspectrum.org/|World of Spectrum|lingua=en}}
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