Arcore: differenze tra le versioni
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|Data elezione = 18-10-2021
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Bernate (Arcore)|Bernate]], Bruno, Cà, Cà Bianca<ref name="incomune.interno.it">
▲|Sottodivisioni = [[Bernate (Arcore)|Bernate]], Bruno, Cà, Cà Bianca<ref name="incomune.interno.it">[http://incomune.interno.it/sites/incomune/files/contenuti/statuti/statuto-comune-mb-arcore.pdf Comune di Arcore - Statuto]</ref>
|Divisioni confinanti = [[Biassono]], [[Camparada]], [[Concorezzo]], [[Lesmo]], [[Usmate Velate]], [[Villasanta]], [[Vimercate]]
|Zona sismica = 3
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}}
'''Arcore''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/ˈarkore/}}<ref>{{DOP|id=1005979}}</ref>,
Si trova nella [[pianura padana]] a nord-est di [[Milano]], da cui dista {{M|21
La testimonianza [[Archeologia|archeologica]] più antica rinvenuta ad Arcore è rappresentata da una lastra marmorea dedicata a tale Giulia Drusilla, databile al [[I secolo]], mentre i primi accenni documentati che nominano la comunità arcorese si rifanno a pochi documenti risalenti al [[IX secolo]].
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=== Territorio ===
Il territorio di Arcore è esteso per {{M|9
Confina con i comuni di [[Biassono]], [[Camparada]], [[Concorezzo]], [[Lesmo]], [[Usmate Velate]], [[Villasanta]] e [[Vimercate]].
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Arcore, e più in generale la [[Brianza]], gode di un [[clima temperato]], mediamente umido in tutte le stagioni, con estati calde e afose ed inverni freddi e con percentuali di precipitazioni (soprattutto di carattere nevoso) non molto alte.
I dati provenienti dalla [[Stazione meteorologica di Milano Brera]] indicano, in base alla media trentennale di riferimento ([[1961]]-[[1990]]) per l'[[Organizzazione meteorologica mondiale]], la [[temperatura]] media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai
Le [[precipitazioni]] medie annue sono di {{M|895
{{ClimaAnnuale
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=== Sismologia ===
Dal punto di vista [[Sismologia|sismico]] presenta un [[Classificazione sismica|rischio]] molto basso e distribuito in modo uniforme su tutto il territorio. Il comune è stato infatti classificato come zona 4<ref>{{cita testo|url= http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf|titolo= Sito della protezione civile|accesso= 23 settembre 2012|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20090418213644/http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf
== Storia ==
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Sull'origine di Arcore non esiste documentazione certa: dall'[[etimologia]] si può dedurre un'origine romana. L'etimologia del nome Arcore è infatti controversa: alcuni lo ricollegano al semidio [[Ercole]], per il cui culto forse sorgeva un tempio in suo onore, altri lo associano ad un arco eretto dai romani.
Ciò potrebbe far supporre, pur con i dovuti accorgimenti, una possibile nascita del borgo di Arcore fin dall'[[epoca romana]]. Ad avallare questa ipotesi concorrono diversi elementi: com'è infatti noto, all'epoca della conquista romana, il territorio rurale veniva suddiviso in ''centurie'', secondo le linee incrociate del ''[[Cardine (storia romana)|cardo]]'' e del ''[[decumano]]''. Questa [[centuriazione]] serviva per fare le assegnazioni di terre ai cittadini delle colonie di nuova fondazione; tracce di tale suddivisione sono ancora visibili sui rilevamenti cartografici della fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]], mettendo in evidenza resti di centuriazione localizzati intorno a quella che oggi è la Cascina del Bruno<ref>{{cita testo|url=http://www.comune.arcore.mb.it/allegati/sviluppoterritorio/Documento%20di%20Piano%20-%20testo%20unico.pdf|titolo= Sito istituzionale del comune|accesso=23 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150405074733/http://www.comune.arcore.mb.it/allegati/sviluppoterritorio/Documento%20di%20Piano%20-%20testo%20unico.pdf
È inoltre recentemente emerso che il territorio dell'attuale comune era attraversato, in epoca romana, dalla strada che univa [[Mediolanum]] a [[Lecco|Leucum]], passando per [[Monza|Modicia]]. Nell'area dove si è successivamente evoluto il paese di Arcore erano poste due [[pietre miliari]]: la prima, che contrassegnava una stazione di posta, si trovava all'altezza dell'attuale Cascina Sentierone, mentre la seconda presumibilmente nel luogo dove poi sorse il monastero benedettino di Sant'Apollinare<ref>Luisa Dodi, ''La storia di Arcore: fra amene ville, signorili giardini, vita contadina e mondo dell'industria'', Comune di Arcore, 1996.</ref>.
A questa documentazione si collega l'epigrafe riportata su una lastra marmorea romana<ref>{{cita web|url=http://www.cassiciaco.it/navigazione/cassiciaco/brianza_romana/localita/arcore.html|titolo= Iscrizione a Giulia Drusilla, figlia di Germanico|accesso=23 settembre 2012}}</ref>, unica testimonianza archeologica ritrovata ad Arcore, ora conservata presso il [[Civico museo archeologico di Milano]]<ref>{{cita testo|url=http://noicittadini.net/pdf/ARCORE03.pdf|titolo= Sito noi cittadini.net|accesso=23 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120323222817/http://www.noicittadini.net/pdf/ARCORE03.pdf
=== Il Medioevo e l'età Moderna ===
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Dal [[XVI secolo]], quando il paese era chiamato Arcone, diverse famiglie nobiliari lombarde ([[Casati (famiglia)|Casati]], [[Durini]], Giulini, Vismara, [[D'Adda]], Barbò) spostano la propria residenza lungo tutta la [[Valle del Lambro]] e la Bassa Brianza e vi edificano importanti ''ville di delizia'', tra cui ad Arcore la [[Villa Borromeo d'Adda]], la Villa "La Cazzola" e la [[Villa San Martino (Arcore)|Villa San Martino]] (già Giulini Della Porta, Casati, Stampa di Soncino), favoriti dalla buona collocazione geografica e dalle agevoli comunicazioni. La costruzione dell'attuale chiesa parrocchiale risale al [[1759]]<ref>Gianni Buonomo, ''Arcore, un popolo la sua chiesa il suo territorio'', Gruppo Culturale Sant'Eustorgio, 1994.</ref>.
A metà del [[XVIII secolo|Settecento]] Arcore conta 580 abitanti<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/toponimi/8000013/|titolo= Comune di Arcore, sec. XIV - 1757|accesso=23 settembre 2012}}</ref> divisi tra il paese e le due frazioni riconosciute (Cascina del Bruno e [[Bernate (Arcore)|Bernate]], che subirà nei successivi due secoli un continuo passamano con il comune di [[Usmate Velate]]).
==== Il castello di Arcore ====
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=== L'età contemporanea ===
In seguito all'annessione delle provincie lombarde, all'epoca [[Impero austro-ungarico|austriache]], al [[regno di Sardegna (1720-1861)|regno di Sardegna]] (e con la definitiva [[Risorgimento|unificazione d'Italia]]), Arcore venne dotata di una nuova amministrazione, con un sindaco, una giunta e un consiglio comunale<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/toponimi/8000013/|titolo= Comune di Arcore, 1859 - 1971|accesso=23 settembre 2012}}</ref>.
Nel 1869 alla cittadina, ancora di poche migliaia di abitanti, venne aggregata la frazione di Cassina Palazzina, staccatasi dal comune di [[Lesmo]].
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La mitra abbaziale ricorda i tre monasteri esistenti un tempo sul territorio dell'attuale comune; l'arco romano è un'[[arma parlante]] che richiama il toponimo ''Arcore'' e le antiche origini del paese; la terza partizione riprende elementi del blasone della famiglia D'Adda (''fasciato ondato d'argento e di nero; col capo cucito d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo'').
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/70f0e35c-44e3-49a3-a06e-dd3b2e8a436b/72-arcore|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Arcore|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città|accesso=
== Società ==
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{{Approfondimento
|allineamento = destra
|titolo = Origini e simbologia dello stemma<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/108/004/stemma.html|titolo= Origini dello stemma|accesso=23 settembre 2012}}</ref>
|contenuto = L'origine dello stemma del Comune di Arcore si ispira senza dubbio a tre diverse finalità: evidenziare nell'emblema parte della sua storia, presentare una figura che richiami il suo nome, ricordare un'antica famiglia lombarda legata alla sua storia.
Per evidenziare la finalità storica, nella sezione più elevata dello stemma è stata inserita la figura della mitra, a ricordo di tre monasteri esistenti anticamente sul suo territorio. Per ricordare il nome del Comune, nella sezione centrale è stata inserita la figura dell'arco romano. Infine, nella sezione inferiore è stato inserito il fasciato contrinnestato di nero e d'argento, che costituisce l'elemento caratterizzante dello stemma della famiglia d'Adda.
Si osserva, peraltro, che attualmente il Comune di Arcore fa uso di uno stemma lievemente diverso da quello concessogli nel 1955. La differenza si riscontra nella terza sezione dell'emblema araldico: il fasciato contrinnestato di nero e d'argento è stato trasformato ora in un campo d'argento carico di una fascia contrinnestata di nero.<ref>{{cita web |titolo= Arcore |url= https://www.mb.provincia.mb.it/comuni_old/Arcore.html |sito= Provincia di Monza e della Brianza |accesso
[[File:Oratorio della Madonna del Rosario.jpg|thumb|Oratorio della Madonna del Rosario, in Cascina del Bruno, secondo dopoguerra]]
Nella fascia di età da 0 a 14 anni vi sono {{formatnum:2426}} bambini e ragazzi (pari al 13,6%); i giovani dai 15 ai 25 anni sono {{formatnum:1782}} (pari al 9,9%); gli adulti dai 26 ai 64 anni sono {{formatnum:9903}} e rappresentano poco più della metà della popolazione (55,5%, di cui il 28,4% tra i 26 e i 45 anni e il 24,1% tra i 46 e i 64 anni); infine gli anziani con età superiore ai 65 anni sono {{formatnum:3727}} (pari al 20,9%). Di questi, quelli con età superiore ai 75 sono {{formatnum:1594}}.
La popolazione femminile rappresenta il 51,5% del totale. I nuclei familiari sono {{formatnum:7719}} di cui ben il 31,4% costituite da un solo componente, poco meno del 30% da due componenti, il 20% da tre componenti.<ref>{{cita web|
*580 nel [[1751]]
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti nel comune sono {{formatnum:1402}}, ovvero il 7,9% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2010/index.html|titolo=Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza|editore=ISTAT|accesso=22 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120125212336/http://demo.istat.it/str2010/index.html
# [[Romania]], 252
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=== Istituzioni, enti e associazioni ===
==== Corpo musicale Città di Arcore ====
<ref>{{cita web|url= http://www.bandarcore.it/index.php|titolo= Sito ufficiale del Corpo musicale città di Arcore|accesso= 22 dicembre 2012|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20131003042606/http://www.bandarcore.it/index.php
Fondata nel marzo del [[1992]] su iniziativa della sezione locale dell'[[Associazione nazionale carabinieri|Associazione nazionale carabinieri - Generale c.a. Dalla Chiesa]], ad oggi è diretta dal maestro Pasquale Vaccarella. Collegata all'attività concertistica (in territorio comunale attiva durante le principali feste locali e nazionali), il corpo musicale ha anche attivato una scuola di musica. Attualmente, la sua sede è ubicata in via Belvedere, 22.
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:''' [[Villa Borromeo d'Adda]] '''
[[File:Arcore.jpg|thumb|[[Villa Borromeo d'Adda]]]]
''Villa di delizia'' e complesso di edifici circondato da un parco, risalenti al [[XVII secolo|XVII]]-[[XVIII secolo]], aperto al pubblico e ospitante parzialmente (nella foresteria e nelle costruzioni adiacenti ed all'entrata del parco) la sede del Comune<ref>Luisa Dodi, La storia di Arcore: fra amene ville, signorili giardini, vita contadina e mondo dell'industria,
L'attuale villa, vero e proprio simbolo della cittadina, è stata completamente ristrutturata dall'Amministrazione Comunale che ne è proprietaria, è in realtà un complesso di due differenti ville: la prima, risalente al [[XVII secolo|milleseicento]], e la seconda (detta ''la Montagnola'') di un secolo circa posteriore, ad opera dell'abate Ferdinando D'Adda ed unite, a metà [[XIX secolo|ottocento]], dall'architetto [[Giuseppe Balzaretto]], rivedendone le facciate in stile [[Eclettismo (arte)|eclettico]] ed occupandosi anche della progettazione e realizzazione del parco di circa 30 ettari che circonda idealmente tutto il complesso.
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Già Casati-Stampa, completa di attiguo parco, risalente al [[XV secolo]]<ref>Rossana Bossaglia, ''L'arte dal manierismo al primo Novecento - Storia di Monza e della Brianza'', Il Profilo editore, Milano, 1971.</ref> come [[Ordine di San Benedetto|monastero benedettino]], venne acquistata e restaurata nel corso del [[XVIII secolo]] dai conti Giulini. L'edificio fu disposto o forse mantenuto dai Giulini nella tipica struttura a U aperta verso il paese. Durante queste opere di trasformazione fu impostato anche il grande viale d'accesso lungo un asse prospettico che, partendo dalla piazza antistante villa Borromeo, si spinge verso Ovest oltrepassando a cannocchiale l'edificio, nella sequenza corte d'onore, arco centrale del portico e apertura corrispondente nel salone; quindi attraversa il giardino e, infine, fiancheggiato da un lungo filare d'alti pioppi, si prolunga fino al [[Lambro]], distante qualche chilometro.
[[File:001VillaSMartino.JPG|thumb|left|[[Villa San Martino (Arcore)|Villa San Martino]]]]
Un impianto scenografico imponente, capace di far colloquiare l'edificio, il parco secolare e il verde agricolo circostante. L'asse prospettico all'ingresso, sebbene ora parzialmente interrotto visivamente da una macchia verde di alberi e arbusti e dal muro di cinta, è rimasto sostanzialmente integro nel corso del tempo. Dopo le trasformazioni compiute dai Giulini, la villa passò ai Casati nella prima metà dell'Ottocento a seguito del matrimonio di Anna Giulini Della Porta ([[1818]]-[[1883]]) con [[Camillo Casati]] ([[1805]]-[[1869]]) e, alla fine di quello stesso secolo, pervenne quindi al ramo dei [[Casati Stampa di Soncino]]. Il conte [[Alessandro Casati]] ([[1881]]-[[1955]]), che vi abitò sino alla propria morte, ne ingrandì la biblioteca e vi ospitò a più riprese l'amico [[Benedetto Croce]]. Alla dipartita del conte l'immobile passò a suo nipote, ovverosia il suo parente più prossimo, marchese Camillo Casati Stampa di Soncino ([[1927]]-[[1970]]). Questi risiedette saltuariamente nella villa. Suicidatosi il 30 agosto 1970<ref>
Il 26 luglio [[1972]] Bergamasco venne nominato Ministro dei rapporti con il Parlamento nel [[Governo Andreotti II|secondo governo Andreotti]]<ref>
[[File:Palazzo Durini.JPG|thumb|left|Palazzo Durini]]
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:''' Cascina Bice '''
Cascina ottocentesca<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00421/|titolo= pagina sulla cascina Bice dal sito lombardiabeniculturali.it |accesso=23 settembre 2012}}</ref> costituita da un ampio corpo centrale rettangolare affacciato su via Michelangelo Buonarroti, aperta nella parte centrale, rientrante, da un portico a quattro archi, a cui corrisponde al piano superiore un analogo [[loggiato]], sostenuto da colonne.
:''' (ex) Palazzo del Municipio '''
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=== Architetture industriali ===
:''' Stabilimento [[Gilera]] '''
Sorto per volere di [[Giuseppe Gilera]] nel [[1916]], esso fu dapprima ubicato presso alcuni capannoni dell'industria Bestetti, e solo successivamente nell'attuale sede in via Cesare Battisti; con la sua chiusura, nel [[1993]], ad oggi sopravvivono quelli che furono i locali amministrativi e gli uffici della casa motociclistica. Attualmente è in fase di progettazione la trasformazione di questi edifici, in tempi ancora da stabilire, in un complesso museale dedicato al mondo della [[Gilera]]<ref>{{cita web|
=== Architetture religiose ===
{{vedi categoria|Chiese di Arcore}}
▲[[File:Cappella della peste, Arcore.JPG|thumb|right|La cappella della peste]]
:''' Cappella della peste '''
Piccola cappella aperta, situata all'interno del parco della [[Villa Borromeo d'Adda|villa Borromeo]], edificata nel XVII secolo dopo la morìa di [[peste di San Carlo]] e quella del [[Peste del 1630|1630]] che colpì in particolar modo [[Milano]] ed il suo circondario.
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Il piccolo edificio, a pianta ottagonale, presenta un pavimento marmoreo a motivi geometrici complessi, da cui si innalzano le otto piccole absidi. La raffinatezza della cappella è impreziosita da alcune statue, anch'esse commissionate dal conte Giovanni, in marmo bianco sulle quali spicca, con estrema malinconia, quella della giovane Maria Isimbardi sul suo letto di morte.
Restaurata con l'acquisizione della Villa da parte del comune negli anni settanta del [[XX secolo]], è mensilmente visitabile<ref>{{cita web|
[[File:Chiesa San Eustorgio Arcore.jpg|thumb|La chiesa di Sant'Eustorgio]]
:''' [[Chiesa di Sant'Eustorgio (Arcore)|Chiesa Parrocchiale di Sant'Eustorgio]] '''
Dedicata a [[Eustorgio di Milano|Sant'Eustorgio da Milano]], è la più importante e tra le più antiche della città, risalente al [[XIII secolo]]<ref>
L'ultimo importante restauro venne avviato, con il benestare delle potenti famiglie locali ([[Durini]] e [[D'Adda]] in primis) nel [[1759]] e si concluse definitivamente soltanto nel [[1891]] con la sua consacrazione da parte del cardinale [[Agostino Gaetano Riboldi]] (sebbene i lavori esterni fossero già stati completati nel [[1805]]).
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* 3 scuole elementari pubbliche e 1 privata;
* 1 scuole medie inferiori pubbliche e 1 privata.
Per quanto riguarda l'istruzione secondaria nel territorio cittadino è presente un istituto superiore privato<ref>{{cita web|url=http://www.ist-santadorotea.it/site/liceo-scientifico.php|titolo= Sito web ufficiale dell'istituto|accesso=23 settembre 2012}}</ref> e un distaccamento del corso magistrale di restauro dell'[[Accademia di belle arti di Brera]] nelle Scuderie di [[Villa Borromeo d'Adda|Villa Borromeo]].
==== Biblioteche ====
Arcore è dotato di una [[biblioteca]] pubblica, dedicata all'artista Nanni Valentini e situato in via Gorizia 20<ref>{{cita web|
Inoltre, il sistema bibliotecario arcorese rientra nel ''Sistema bibliotecario del Vimercatese'', che comprende le biblioteche di [[Vimercate]], [[Agrate Brianza]], [[Aicurzio]], Arcore, [[Basiano]], [[Bellusco]], [[Bernareggio]], [[Burago di Molgora]], [[Busnago]], [[Cambiago]], [[Camparada]], [[Caponago]], [[Carnate]], [[Cavenago di Brianza]], [[Concorezzo]], [[Cornate d'Adda]], [[Correzzana]], [[Grezzago]], [[Lesmo]], [[Masate]], [[Mezzago]], [[Ornago]], [[Pozzo d'Adda]], [[Ronco Briantino]], [[Sulbiate]], [[Trezzano Rosa]], [[Trezzo sull'Adda]], [[Usmate Velate]], [[Vaprio d'Adda]], per un bacino d'utenza complessivo di circa
=== Feste e ricorrenze ===
{{C|La sezione contiene Eventi di dubbia rilevanza nazionale e scarsa enciclopedicità scritti con linguaggio da volantino turistico. Da allineare a [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Eventi]].|Eventi|maggio 2020}}
==== Arcore Street Festival ====
Evento artistico-culturale - nato nel [[2003]] - nel corso del quale si esibiscono artisti, musicisti, giocolieri e teatranti coinvolgendo tutto il centro storico cittadino, in particolar modo le vie Umberto I e Gorizia. Organizzato ogni terza domenica di giugno dal progetto Piano Locale Giovani delle politiche giovanili del territorio<ref>
==== Cioccoarcore ====
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==== La Fiera di Sant'Eustorgio ====
L'evento sociale più importante del paese, tenuto il lunedì della terza settimana di settembre<ref>{{cita web|url=http://www.visitbrianza.it/index.phtml?Id_VMenu=450&daabstract=779|titolo=Scheda della fiera sul sito VisitBrianza|accesso=22 dicembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120922104834/http://www.visitbrianza.it/index.phtml?Id_VMenu=450&daabstract=779
==== Il palio dei Rioni ====
Creata su ispirazione degli antichi [[Palio|palii medievali]] ma caratterizzata da prove di abilità più semplici e paesane (come, ad esempio, il [[Albero della cuccagna|palo della cuccagna]]), vede la partecipazione di quattro compagini: Bernate e boschi, La Ca, Cascina del Bruno e Arcore nord/sud (prima separate).
La prima edizione del ''Palio di Sant'Eustorgio'' si è disputata in [[Villa Borromeo d'Adda]] nel settembre del [[2007]] ed è stata vinta dalla squadra della frazione di Arcore Nord. Nel settembre del [[2008]], sempre in concomitanza con la Fiera di Sant'Eustorgio, è stata invece la squadra della frazione di [[Bernate (Arcore)|Bernate]] ad aggiudicarsi il Palio, così come nelle edizioni [[2009]], [[2010]] e [[2011]]. Nel [[2012]] infine, il titolo è stato vinto dalla frazione della Ca'<ref>{{cita web|url= http://www.mbnews.it/cultura/80-cultura/27232-palio-musica-e-danze-la-fiera-di-arcore-e-sempre-un-successo-anche-in-tono-minore.html|titolo= resoconto di mbnews dell'edizione 2012 del Palio di Arcore|accesso= 22 dicembre 2012|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20121018075712/http://mbnews.it/cultura/80-cultura/27232-palio-musica-e-danze-la-fiera-di-arcore-e-sempre-un-successo-anche-in-tono-minore.html
==== VolontariAMO ====
La Fiera della solidarietà e degli stili di vita, considerata la ''vetrina ufficiale del mondo del volontariato in Brianza''<ref>{{cita web|
=== Cucina ===
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Lo sviluppo industriale arcorese nasce, molto probabilmente, in concomitanza con la costruzione, negli anni settanta del [[XIX secolo]], della stazione ferroviaria sulla linea [[Ferrovia Milano-Lecco|Lecco-Milano]]. Già a fine secolo sorgono le prime attività nel ramo meccanico (Morandi), saponifico, tessile (Monti e Martini) e di carpenteria (Zerboni).
Nel [[1909]] nasce l'azienda motociclistica [[Gilera]], marchio che in pochi anni diverrà uno dei più noti in Europa e nel mondo, e, negli stessi anni, accanto allo stabilimento Zerboni (che poi diverrà [[Falck (azienda)|Falck]]) prende piede la ditta Carlo Bestetti<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00417/|titolo= Ditta Carlo Bestetti |accesso=23 settembre 2012}}</ref>, un aeroporto per aerei da guerra e piccoli aerei commerciali, distrutto dai partigiani nel [[1945]].
Infine, nell'immediato dopoguerra, [[Giuseppe Perego (imprenditore)|Giuseppe Perego]], da responsabile carpentiere Falck fonda, nel [[1949]] la [[Peg Pérego]], oggi produttrice ed esportatrice a livello internazionale di passeggini ed accessori d'infanzia.
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== Infrastrutture e trasporti ==
=== Trasporto pubblico ===
Il territorio di Arcore è servito dal [[trasporto pubblico]] tramite due stazioni ferroviarie poste su due distinte ferrovie ([[Stazione di Arcore]], posta sulla ferrovia [[Ferrovia Milano-Lecco|Monza-Lecco]], e [[Stazione di Buttafava|fermata di Buttafava]], lungo la [[ferrovia Monza-Molteno-Lecco]]),<ref>Entrambi gli impianti sono serviti principalmente da treni regionali [[Orario cadenzato|cadenzati]] gestiti da [[Trenord]], nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Lombardia]]</ref> nonché da [[autobus|linee automobilistiche]] (principalmente da e per [[Monza]], [[Oggiono]], [[Vimercate]]).<ref>{{Cita web|url=http://www.muoversi.regione.lombardia.it/planner/orarioLinea.do?menu=on|titolo=MUOVERSI
Fra il [[1880]] e il [[1915]] la località era altresì servita dalla dismessa [[tranvia Monza-Barzanò-Oggiono]], successivamente sostituita da linea automobilistica.
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Il centro sportivo cittadino principale si trova in via San Martino e comprende piscine coperte e scoperte, due campi da calcio, una palestra ed una pista di pattinaggio.
È inoltre presente il Palazzetto dello sport PalaUnimec<ref>{{cita web|url=http://blog.libero.it/palaunimec/|titolo= PalaUnimec, palazzetto dello sport di Arcore|accesso=22 dicembre 2012}}</ref>.
== Note ==
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{{Lambro}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|
[[Categoria:Arcore| ]]
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