Arcore: differenze tra le versioni

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{{nd}}
{{Comuni della Lombardia stub}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Arcore
|Panorama = Chiesa San Eustorgio Arcore.jpg
|Didascalia = La [[Chiesa di Sant'Eustorgio (Arcore)|parrocchiale di Sant'Eustorgio]]
|Bandiera = Arcore-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Monza e Brianza
|Amministratore locale = Maurizio Bono
|Partito = [[centro-destra]]
|Data elezione = 18-10-2021
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Bernate (Arcore)|Bernate]], Bruno, Cà, Cà Bianca<ref name="incomune.interno.it">{{cita testo|url=http://incomune.interno.it/sites/incomune/files/contenuti/statuti/statuto-comune-mb-arcore.pdf|titolo=Comune di Arcore - Statuto}}</ref>
|Divisioni confinanti = [[Biassono]], [[Camparada]], [[Concorezzo]], [[Lesmo]], [[Usmate Velate]], [[Villasanta]], [[Vimercate]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2470
|Nome abitanti = arcoresi
|Patrono = [[Eustorgio di Milano|sant'Eustorgio]]
|Festivo = terzo [[lunedì]] di settembre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Arcore (province of Monza and Brianza, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Arcore nella provincia di Monza e della Brianza
}}
 
'''Arcore''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/ˈarkore/}}<ref>{{DOP|id=1005979}}</ref>, ''Árcur'' in [[dialetto brianzolo]]<ref>{{cita libro| Olivieri Dante | ''Dizionario di toponomastica lombarda. Nomi di comuni, frazioni, casali, monti, corsi d'acqua, ecc. della regione lombarda studiati in rapporto alla loro origine.'' | 2001 | ''Lampi di Stampa | Milano''|}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Monza e della Brianza]] in [[Lombardia]].
<!--tabella per la realizzazione di un comune-->
 
<!--questa tabella memorizza solo i parametri - la struttura/layout è nel template Comune-->
Si trova nella [[pianura padana]] a nord-est di [[Milano]], da cui dista {{M|21|u=km}}, in prossimità delle due più importanti città della provincia brianzola, [[Monza]] ({{M|6|u=km}}) e [[Vimercate]] ({{M|4|u=km}})
<!--NON modificare la prima riga e le righe dove compare il simbolo uguale-->
 
<!--sostituire gli spazi vuoti (&nbsp;) col testo o col numero che deve apparire nella tabella-->
La testimonianza [[Archeologia|archeologica]] più antica rinvenuta ad Arcore è rappresentata da una lastra marmorea dedicata a tale Giulia Drusilla, databile al [[I secolo]], mentre i primi accenni documentati che nominano la comunità arcorese si rifanno a pochi documenti risalenti al [[IX secolo]].
<!--se non si sa cosa scrivere in una riga, mettere lo spazio vuoto (&nbsp;)-->
 
<!--NON inserire ritorni a capo e NON modificare il numero delle righe-->
Il paese è inoltre noto in quanto all'interno del suo territorio si trovano l'ex Villa Giulini-Casati-Stampa, ora [[Villa San Martino (Arcore)|Villa San Martino]], e la [[Villa Borromeo d'Adda]].
<!--se non si scrive una riga, questa appare come uno spazio vuoto nella tabella-->
{{ComuneTOClimit|3}}
== Geografia fisica ==
nomecomune =
{{Vedi anche|Geografia della Lombardia}}
Arcore <!--scrivere qui il nome del comune-->
 
|
=== Territorio ===
nomepaese =
Il territorio di Arcore è esteso per {{M|9.33|u=km²}} e sorge nel bacino fluviale compreso tra i fiumi [[Lambro]] e [[Molgora]], nel centro della [[Pianura padana]].
[[Italia]] <!--non modificare-->
 
|
Confina con i comuni di [[Biassono]], [[Camparada]], [[Concorezzo]], [[Lesmo]], [[Usmate Velate]], [[Villasanta]] e [[Vimercate]].
nomeregione =
 
[[Lombardia]] <!--regione di appartenenza - con doppie parentesi quadre-->
=== Geologia e morfologia ===
|
La formazione geologica del territorio arcorese è costituita da un terreno fluvioglaciale, nonché da depositi morenici provenienti dalle colline brianzole. Il sottosuolo è ricco di argilla ed è poco poroso. Inoltre vi sono alcune falde acquifere a diverse profondità.
nomeprovincia =
 
di Milano <!--nome provincia di appartenenza - senza parentesi quadre - col prefisso di Xxx-->
{{Citazione|Ricordo una foto di Arcore negli anni cinquanta: all'orizzonte una distesa di ville su un dolce altopiano; giù un borgo compatto di case, recinte dai campi infiniti, che si stendono fino a Oreno e Villasanta e si perdono poi nelle prime alture della Brianza. Ieri.<br />Oggi, a cinquant'anni di distanza, è tutto cambiato il paesaggio: una densità quasi pesante di case, opifici, strade, ma sempre un insieme fortemente composto.|Don Luigi Gaiani, ''Insieme'', anno XXIII, n° 3, novembre/dicembre 2005}}
|
 
siglaprovincia =
=== Clima ===
MI <!--sigla della provincia di appartenenza - senza parentesi quadre-->
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Milano Brera}}
|
Arcore, e più in generale la [[Brianza]], gode di un [[clima temperato]], mediamente umido in tutte le stagioni, con estati calde e afose ed inverni freddi e con percentuali di precipitazioni (soprattutto di carattere nevoso) non molto alte.
latitudine =
 
45° 38‘ <!--scrivere la latitudine del capoluogo del comune - non scrivere Nord che viene messo automaticamente-->
I dati provenienti dalla [[Stazione meteorologica di Milano Brera]] indicano, in base alla media trentennale di riferimento ([[1961]]-[[1990]]) per l'[[Organizzazione meteorologica mondiale]], la [[temperatura]] media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai {{M|3.1|u=°C}}; quella del mese più caldo, luglio, è di circa +4,6°. Valori inferiori si registrano nelle campagne circostanti dove l'effetto "isola di calore" è assente.
|
Le [[precipitazioni]] medie annue sono di {{M|895|u=mm}}, mediamente distribuite in 81 giorni, con picco [[autunno|autunnale]], massimo secondario [[primavera|primaverile]] e minimo [[inverno|invernale]] ed [[estate|estivo]]<ref>{{Cita web |url=http://clisun.casaccia.enea.it/Profili/tabelle/070%20%5BMilano%5D%20capoluogo.Txt |titolo=Tabella climatica |accesso=13 aprile 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141103063414/http://clisun.casaccia.enea.it/profili/tabelle/070%20&#91;Milano&#93;%20capoluogo.Txt |urlmorto=sì }}</ref>.
longitudine =
 
9° 19‘ <!--scrivere la longitudine del capoluogo del comune - non scrivere Est che viene messo automaticamente-->
{{ClimaAnnuale
|
| nome = [[Milano]] Brera
altitudine =
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
193 <!--scrivere l'altezza del capoluogo del comune in metri - non scrivere la m finale che viene messa automaticamente-->
| tempmax01 = 5.4
|
| tempmax02 = 8.1
superficie =
| tempmax03 = 13.0
9 <!--scrivere la superficie del comune (in km2) - di solito con due decimali - - non scrivere km2 che viene messo automaticamente-->
| tempmax04 = 17.6
|
| tempmax05 = 21.8
popolazione =
| tempmax06 = 26.3
16.202 <!--scrivere la popolazione totale del comune - col punto separatore delle migliaia - eventualmente aggiungere <small>2001</small>-->
| tempmax07 = 29.2
|
| tempmax08 = 27.6
densita =
| tempmax09 = 23.9
1800 <!--scrivere la densità di popolazione del comune - con due decimali-->
| tempmax10 = 17.4
|
| tempmax11 = 10.6
frazionicomune =
| tempmax12 = 6.4
Cascina del Bruno, La Ca', Bernate <!--Eventuali frazioni - se non ci sono lasciare lo spazio &nbsp; - non scrivere nella riga sopra, ma solo in questa - nomi senza parentesi quadre (di norma) - separati da virgola e spazio - non usare <br> perché va a capo automaticamente-->
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
|
| tempmin01 = 0.8
comunilimitrofi =
| tempmin02 = 2.7
[[Usmate Velate]], [[Camparada]], [[Lesmo]], [[Biassono]], [[Vimercate]], [[Villasanta]], [[Concorezzo]] <!--Comuni confinanti anche di altre province - se non ci sono lasciare lo spazio &nbsp; - non scrivere nella riga sopra, ma solo in questa - nomi esatti con doppie parentesi quadre (sempre) - separati da virgola e spazio - non usare <br> va a capo automaticamente-->
| tempmin03 = 6.1
|
| tempmin04 = 9.6
cap =
| tempmin05 = 13.3
20043 <!--codice di avviamento postale del comune - anche più di uno-->
| tempmin06 = 17.1
|
| tempmin07 = 19.9
prefisso =
| tempmin08 = 19.0
039 <!--prefisso telefonico del comune - anche più di uno-->
| tempmin09 = 16.2
|
| tempmin10 = 11.2
istat =
| tempmin11 = 6.0
015008 <!--codice istat del comune - 6 cifre con 0 iniziale-->
| tempmin12 = 1.6
|
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
fiscale =
| pioggia01 = 66
A376 <!--iniziale del codice fiscale-->
| pioggia02 = 58
|
| pioggia03 = 80
nomeabitanti =
| pioggia04 = 70
arcoresi <!--nome degli abitanti-->
| pioggia05 = 93
|
| pioggia06 = 69
nomepatrono =
| pioggia07 = 62
&nbsp; <!--nome del Santo Patrono del Comune-->
| pioggia08 = 85
|
| pioggia09 = 66
datapatrono =
| pioggia10 = 102
&nbsp; <!--ricorrenza del Santo Patrono - giorno festivo per il Comune - nella forma [[7 maggio]] con doppie parentesi quadre-->
| pioggia11 = 94
|
| pioggia12 = 50
sito =
<!-- I giorni di pioggia (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
[http://www.comune.arcore.mi.it comune.arcore] <!--sito internet ufficiale del comune - con singole parentesi quadre-->
| giornipioggia01 = 7
| giornipioggia02 = 6
| giornipioggia03 = 8
| giornipioggia04 = 7
| giornipioggia05 = 8
| giornipioggia06 = 7
| giornipioggia07 = 5
| giornipioggia08 = 7
| giornipioggia09 = 5
| giornipioggia10 = 7
| giornipioggia11 = 8
| giornipioggia12 = 6
<!-- Insolazioni giornaliere medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in h), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| elio01 = 2.9
| elio02 = 3.7
| elio03 = 4.6
| elio04 = 5.6
| elio05 = 6.9
| elio06 = 7.1
| elio07 = 8.1
| elio08 = 7.3
| elio09 = 5.2
| elio10 = 4.1
| elio11 = 2.4
| elio12 = 2.3
| vento01 = NW
| intensità01 = 2.3
| vento02 = SE
| intensità02 = 2.4
| vento03 = SE
| intensità03 = 2.6
| vento04 = SE
| intensità04 = 2.8
| vento05 = SW
| intensità05 = 2.7
| vento06 = SW
| intensità06 = 2.6
| vento07 = SW
| intensità07 = 2.5
| vento08 = SE
| intensità08 = 2.4
| vento09 = E
| intensità09 = 2.3
| vento10 = E
| intensità10 = 2.3
| vento11 = SE
| intensità11 = 2.3
| vento12 = NW
| intensità12 = 2.2
}}
<!-- fine della tabella comune -->
'''Arcore''' è un comune di 16.202 abitanti della [[provincia di Milano]].
 
==Storia= Idrologia ===
Arcore, benché sita a pochi chilometri dal fiume [[Lambro]], non è attraversata da importanti corsi d'acqua fatta eccezione per il torrente (o ''rio'') Molgorana, ad oggi in parte coperto ed interrato (in ambito cittadino) per far posto alla via Casati, importante arteria stradale tra le più trafficate del paese. Prosegue invece a cielo aperto nelle aree meno urbanizzate e "selvatiche" del comune.
 
=== Sismologia ===
Sull'origine di Arcore non esiste documentazione certa: dall'[[etimologia]] si può dedurre un'origine romana, probabilmente con contaminazioni [[celti|celtiche]]. L'etimologia del nome Arcore è infatti controversa: alcuni lo ricollegano al semidio [[Ercole]], per il cui culto forse sorgeva un tempio in suo onore, altri lo associano ad un arco eretto dai romani.
Dal punto di vista [[Sismologia|sismico]] presenta un [[Classificazione sismica|rischio]] molto basso e distribuito in modo uniforme su tutto il territorio. Il comune è stato infatti classificato come zona 4<ref>{{cita testo|url= http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf|titolo= Sito della protezione civile|accesso= 23 settembre 2012|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20090418213644/http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf|urlmorto= sì}}</ref> (bassa sismicità) dalla [[Dipartimento della Protezione Civile|protezione civile]] nazionale.
 
== Storia ==
=== Le origini e l'epoca romana ===
[[File:Arcore nel passato.JPG|thumb|left|Via Roma e [[Villa Borromeo d'Adda]], sullo sfondo, fotografia della fine del XIX secolo.]]
Sull'origine di Arcore non esiste documentazione certa: dall'[[etimologia]] si può dedurre un'origine romana. L'etimologia del nome Arcore è infatti controversa: alcuni lo ricollegano al semidio [[Ercole]], per il cui culto forse sorgeva un tempio in suo onore, altri lo associano ad un arco eretto dai romani.
 
Ciò potrebbe far supporre, pur con i dovuti accorgimenti, una possibile nascita del borgo di Arcore fin dall'[[epoca romana]]. Ad avallare questa ipotesi concorrono diversi elementi: com'è infatti noto, all'epoca della conquista romana, il territorio rurale veniva suddiviso in ''centurie'', secondo le linee incrociate del ''[[Cardine (storia romana)|cardo]]'' e del ''[[decumano]]''. Questa [[centuriazione]] serviva per fare le assegnazioni di terre ai cittadini delle colonie di nuova fondazione; tracce di tale suddivisione sono ancora visibili sui rilevamenti cartografici della fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]], mettendo in evidenza resti di centuriazione localizzati intorno a quella che oggi è la Cascina del Bruno<ref>{{cita testo|url=http://www.comune.arcore.mb.it/allegati/sviluppoterritorio/Documento%20di%20Piano%20-%20testo%20unico.pdf|titolo= Sito istituzionale del comune|accesso=23 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150405074733/http://www.comune.arcore.mb.it/allegati/sviluppoterritorio/Documento%20di%20Piano%20-%20testo%20unico.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. Da Arcore passava la ''[[via Spluga]]'', [[strada romana]] che collegava [[Milano]] con il [[passo dello Spluga]].
 
È inoltre recentemente emerso che il territorio dell'attuale comune era attraversato, in epoca romana, dalla strada che univa [[Mediolanum]] a [[Lecco|Leucum]], passando per [[Monza|Modicia]]. Nell'area dove si è successivamente evoluto il paese di Arcore erano poste due [[pietre miliari]]: la prima, che contrassegnava una stazione di posta, si trovava all'altezza dell'attuale Cascina Sentierone, mentre la seconda presumibilmente nel luogo dove poi sorse il monastero benedettino di Sant'Apollinare<ref>Luisa Dodi, ''La storia di Arcore: fra amene ville, signorili giardini, vita contadina e mondo dell'industria'', Comune di Arcore, 1996.</ref>.
 
A questa documentazione si collega l'epigrafe riportata su una lastra marmorea romana<ref>{{cita web|url=http://www.cassiciaco.it/navigazione/cassiciaco/brianza_romana/localita/arcore.html|titolo= Iscrizione a Giulia Drusilla, figlia di Germanico|accesso=23 settembre 2012}}</ref>, unica testimonianza archeologica ritrovata ad Arcore, ora conservata presso il [[Civico museo archeologico di Milano]]<ref>{{cita testo|url=http://noicittadini.net/pdf/ARCORE03.pdf|titolo= Sito noi cittadini.net|accesso=23 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120323222817/http://www.noicittadini.net/pdf/ARCORE03.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Il Medioevo e l'età Moderna ===
[[File:Villa Borromeo.JPG|thumb|Raffigurazione della Villa Borromeo, olio su tela, datazione incerta ma compresa tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX]]
I documenti più antichi finora ritrovati risalgono al [[IX secolo]] e sono relativi a donazioni alle chiese locali da parte di abitanti di "vico Arcole" o "loco Arculi".
Arcore, nel [[medioevo]], appartiene alla pieve di [[Vimercate]] ed è segnalata la presenza di due monasteri: il monastero benedettino di [[S.Martino di Tours|San Martino]] e la casa delle Umiliate a [[#Sant'Apollinare|Sant'Apollinare]].
 
Nel trecentesco ''Liber Sanctorum'' di [[Goffredo da Bussero]] è citata la [[Chiesa di Sant'Eustorgio (Arcore)|chiesa di Sant'Eustorgio]] che diverrà la parrocchia della comunità ai tempi di san [[Carlo Borromeo]].
Dal [[XVI secolo]], quando il paese era chiamato Arcone, diverse famiglie nobiliari lombarde ([[Casati (famiglia)|Casati]], [[Durini]], Giulini, Vismara, [[D'Adda]], Barbò) spostano la propria residenza lungo tutta la [[Valle del Lambro]] e la Bassa Brianza e vi edificano importanti ''ville di delizia'', tra cui ad Arcore la [[Villa Borromeo d'Adda]], la Villa "La Cazzola" e la [[Villa San Martino (Arcore)|Villa San Martino]] (già Giulini Della Porta, Casati, Stampa di Soncino), favoriti dalla buona collocazione geografica e dalle agevoli comunicazioni. La costruzione dell'attuale chiesa parrocchiale risale al [[1759]]<ref>Gianni Buonomo, ''Arcore, un popolo la sua chiesa il suo territorio'', Gruppo Culturale Sant'Eustorgio, 1994.</ref>.
 
A metà del [[XVIII secolo|Settecento]] Arcore conta 580 abitanti<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/toponimi/8000013/|titolo= Comune di Arcore, sec. XIV - 1757|accesso=23 settembre 2012}}</ref> divisi tra il paese e le due frazioni riconosciute (Cascina del Bruno e [[Bernate (Arcore)|Bernate]], che subirà nei successivi due secoli un continuo passamano con il comune di [[Usmate Velate]]).
 
==== Il castello di Arcore ====
Alcune prove consentono di presupporre che il paese, un tempo, ebbe un proprio castello. Il primo documento che ne cita l'esistenza, ''la donazione di Ariprando e Gisla''<ref>Gianni Buonomo, ''Arcore, un popolo la sua chiesa il suo territorio'', Gruppo Culturale Sant'Eustorgio, 1994, pp. 35-36.</ref> (oggi presente nell'Archivio Storico di Concorezzo), risalente al [[1100]], cita il lascito, da parte del nobile milanese Ariprando e della moglie Gisla<ref>Gianni Buonomo, ''Arcore, un popolo la sua chiesa il suo territorio'', Gruppo Culturale Sant'Eustorgio, 1994, p. 36.</ref> di due abitazioni, la prima delle quali situata nei pressi del già citato castello. {{Citazione|… casa una cum area infra castrum de loco Arcori… casa una cum area et curte… infra villam de suprascripto loco Arcori|notaio Ugo, Lascito di Ariprando e Gisla}}
Un altro documento, risalente al [[XIII secolo]], conservato nell'Archivio di Stato di Milano, conferma la presenza di un ''castrum in vico Arcole'', documento citato nel [[XIX secolo]] dallo storico e paleografo Giovanni Maria Dozio in ''Notizie di Vimercate e la sua Pieve''<ref>Giovanni Dozio, ''Notizie di Vimercate e la sua Pieve'', G. Agnelli, 1853.</ref>, nel quale egli afferma che {{Citazione|… Arcore fu terra di qualche significanza nel medioevo ed ebbe un castello, in luogo che tuttora ne conserva il nome, posseduto nel secolo dodicesimo dai valvassori di Arcore… |Giovanni Dozio, Notizie di Vimercate e la sua Pieve}}
Nonostante ad oggi non sia rimasta alcuna traccia di questo castello, si può riscontrare, nelle [[Catasto Teresiano|mappe teresiane]] del [[1722]], l'indicazione dell'attuale via Monte Grappa come strada del Castello nonché, nella tradizione arcorese, l'abitudine di definire quella parte della città compresa tra via Abate d'Adda e via San Gregorio proprio ''zona del Castello''.
 
=== L'età contemporanea ===
In seguito all'annessione delle provincie lombarde, all'epoca [[Impero austro-ungarico|austriache]], al [[regno di Sardegna (1720-1861)|regno di Sardegna]] (e con la definitiva [[Risorgimento|unificazione d'Italia]]), Arcore venne dotata di una nuova amministrazione, con un sindaco, una giunta e un consiglio comunale<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/toponimi/8000013/|titolo= Comune di Arcore, 1859 - 1971|accesso=23 settembre 2012}}</ref>.
Nel 1869 alla cittadina, ancora di poche migliaia di abitanti, venne aggregata la frazione di Cassina Palazzina, staccatasi dal comune di [[Lesmo]].
 
Da questo momento, Arcore ebbe una graduale crescita industriale coadiuvata dalla creazione [[Stazione di Arcore|stazione ferroviaria]] nel [[1873]] e della [[Tranvia Monza-Barzanò-Oggiono|tranvia]] nel [[1879]]<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD0EDDD4/|titolo= Documentazione per il progetto della linea tranviaria|accesso=21 dicembre 2012}}</ref>, con l'insediamento di varie industrie, tra cui la famosa [[Gilera]].
All'incremento industriale si accompagnò un robusto boom demografico che in poco meno di 100 anni portarono a quintuplicare il numero dei residenti arcoresi, cui si aggiunse la definitiva annessione della frazione di [[Bernate (Arcore)|Bernate]] nel [[1963]].
 
Il 7 luglio 2001 la zona industriale del comune è stata colpita da un tornado di intensità F3 che ha causato decine di feriti tra i comuni di Arcore, Concorezzo e Vimercate e danni stimati di 400 miliardi di lire.
 
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 gennaio 1955.<ref>{{cita web|titolo= Arcore |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?695 |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 7 novembre 2022}}</ref>
 
{{citazione|[[Interzato in fascia]]: nel primo di rosso, alla [[Mitra (araldica)|mitra]] d'argento; nel secondo d'azzurro, all'arco romano al naturale; nel terzo [[fasciato]] [[contrinnestato]] di nero e di argento. Ornamenti esteriori da Comune.}}
 
La mitra abbaziale ricorda i tre monasteri esistenti un tempo sul territorio dell'attuale comune; l'arco romano è un'[[arma parlante]] che richiama il toponimo ''Arcore'' e le antiche origini del paese; la terza partizione riprende elementi del blasone della famiglia D'Adda (''fasciato ondato d'argento e di nero; col capo cucito d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo'').
 
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/70f0e35c-44e3-49a3-a06e-dd3b2e8a436b/72-arcore|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Arcore|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città|accesso=16 ottobre 2024}}</ref>
 
== Società ==
La popolazione di Arcore ha avuto un grande aumento demografico specialmente dopo il secondo dopoguerra, dai circa {{formatnum:5000}} paesani ai quasi {{formatnum:17000}} nel [[2007]]. Nel [[1963]], ad incrementare ulteriormente la popolazione, venne annessa la frazione di [[Bernate (Arcore)|Bernate]], prima sotto la competenza di [[Usmate Velate]].
 
=== Demografia ed evoluzione demografica ===
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|titolo = Origini e simbologia dello stemma<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/108/004/stemma.html|titolo= Origini dello stemma|accesso=23 settembre 2012}}</ref>
|contenuto = L'origine dello stemma del Comune di Arcore si ispira senza dubbio a tre diverse finalità: evidenziare nell'emblema parte della sua storia, presentare una figura che richiami il suo nome, ricordare un'antica famiglia lombarda legata alla sua storia.
Per evidenziare la finalità storica, nella sezione più elevata dello stemma è stata inserita la figura della mitra, a ricordo di tre monasteri esistenti anticamente sul suo territorio. Per ricordare il nome del Comune, nella sezione centrale è stata inserita la figura dell'arco romano. Infine, nella sezione inferiore è stato inserito il fasciato contrinnestato di nero e d'argento, che costituisce l'elemento caratterizzante dello stemma della famiglia d'Adda.
 
Si osserva, peraltro, che attualmente il Comune di Arcore fa uso di uno stemma lievemente diverso da quello concessogli nel 1955. La differenza si riscontra nella terza sezione dell'emblema araldico: il fasciato contrinnestato di nero e d'argento è stato trasformato ora in un campo d'argento carico di una fascia contrinnestata di nero.<ref>{{cita web |titolo= Arcore |url= https://www.mb.provincia.mb.it/comuni_old/Arcore.html |sito= Provincia di Monza e della Brianza |accesso= 7 novembre 2022 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20221107114117/https://www.mb.provincia.mb.it/comuni_old/Arcore.html |urlmorto= sì }}</ref>}}
[[File:Oratorio della Madonna del Rosario.jpg|thumb|Oratorio della Madonna del Rosario, in Cascina del Bruno, secondo dopoguerra]]
 
Nella fascia di età da 0 a 14 anni vi sono {{formatnum:2426}} bambini e ragazzi (pari al 13,6%); i giovani dai 15 ai 25 anni sono {{formatnum:1782}} (pari al 9,9%); gli adulti dai 26 ai 64 anni sono {{formatnum:9903}} e rappresentano poco più della metà della popolazione (55,5%, di cui il 28,4% tra i 26 e i 45 anni e il 24,1% tra i 46 e i 64 anni); infine gli anziani con età superiore ai 65 anni sono {{formatnum:3727}} (pari al 20,9%). Di questi, quelli con età superiore ai 75 sono {{formatnum:1594}}.
 
La popolazione femminile rappresenta il 51,5% del totale. I nuclei familiari sono {{formatnum:7719}} di cui ben il 31,4% costituite da un solo componente, poco meno del 30% da due componenti, il 20% da tre componenti.<ref>{{cita web|url= http://www.comune.arcore.mb.it/Allegati/files/villa%20borromeo.pdf|titolo= Dati demografici forniti dal sito istituzionale della città|accesso= 29 dicembre 2012|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150405063128/http://www.comune.arcore.mb.it/Allegati/files/villa%20borromeo.pdf|urlmorto= sì}}</ref>
 
*580 nel [[1751]]
*{{formatnum:1223}} nel [[1771]]
*{{formatnum:1107}} nel [[1805]]
*{{formatnum:1219}} nel [[1809]] dopo annessione di [[Bernate (Arcore)|Bernate]]
*{{formatnum:2193}} nel [[1811]] dopo annessione di [[Lesmo]]
*{{formatnum:1860}} nel [[1853]]
*{{formatnum:2048}} nel [[1859]]
*{{formatnum:2162}} nel [[1861]]
{{Demografia/Arcore}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti nel comune sono {{formatnum:1402}}, ovvero il 7,9% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2010/index.html|titolo=Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza|editore=ISTAT|accesso=22 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120125212336/http://demo.istat.it/str2010/index.html|urlmorto=no}}</ref>:
 
# [[Romania]], 252
# [[Ucraina]], 146
# [[Marocco]], 132
# [[Ecuador]], 105
# [[Albania]], 67
# [[Perù]], 62
# [[Egitto]], 42
# [[Senegal]], 40
# [[Moldavia]], 38
# [[Brasile]], 35
 
=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Dialetto brianzolo}}
Di pari passo con la [[lingua italiana]], abbastanza diffuso è l'utilizzo — soprattutto nella fascia più matura dei cittadini arcoresi — del [[dialetto brianzolo]], che, come la maggior parte dei dialetti d'Italia, è una lingua romanza (precisamente la lombarda) derivata dal [[lingua latina|latino]] con infiltrazioni anche di altri idiomi ([[lingua spagnola|spagnolo]], [[lingua francese|francese]], [[lingua tedesca|tedesco]]…)<ref>{{cita libro|autore=Glauco Sanga|titolo=Dialettologia lombarda|editore=Università di Pavia|città=Pavia|anno=1984}}</ref>. Attualmente, benché in lenta fase di regressione, è attualmente conosciuto e compreso dalla maggior parte della popolazione attiva<ref>{{cita libro|titolo=Parlate e dialetti della Lombardia. Lessico comparato|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2003}}</ref>.
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
==== Corpo musicale Città di Arcore ====
<ref>{{cita web|url= http://www.bandarcore.it/index.php|titolo= Sito ufficiale del Corpo musicale città di Arcore|accesso= 22 dicembre 2012|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20131003042606/http://www.bandarcore.it/index.php|urlmorto= sì}}</ref>
Fondata nel marzo del [[1992]] su iniziativa della sezione locale dell'[[Associazione nazionale carabinieri|Associazione nazionale carabinieri - Generale c.a. Dalla Chiesa]], ad oggi è diretta dal maestro Pasquale Vaccarella. Collegata all'attività concertistica (in territorio comunale attiva durante le principali feste locali e nazionali), il corpo musicale ha anche attivato una scuola di musica. Attualmente, la sua sede è ubicata in via Belvedere, 22.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{vedi categoria|Architetture di Arcore}}
 
=== Architetture civili ===
:''' [[Villa Borromeo d'Adda]] '''
[[File:Arcore.jpg|thumb|[[Villa Borromeo d'Adda]]]]
''Villa di delizia'' e complesso di edifici circondato da un parco, risalenti al [[XVII secolo|XVII]]-[[XVIII secolo]], aperto al pubblico e ospitante parzialmente (nella foresteria e nelle costruzioni adiacenti ed all'entrata del parco) la sede del Comune<ref>Luisa Dodi, La storia di Arcore: fra amene ville, signorili giardini, vita contadina e mondo dell'industria, p. 46.</ref>, mentre nelle Scuderie ha sede un distaccamento del Dipartimento di Restauro [[Accademia di belle arti di Brera]] di Milano.
 
L'attuale villa, vero e proprio simbolo della cittadina, è stata completamente ristrutturata dall'Amministrazione Comunale che ne è proprietaria, è in realtà un complesso di due differenti ville: la prima, risalente al [[XVII secolo|milleseicento]], e la seconda (detta ''la Montagnola'') di un secolo circa posteriore, ad opera dell'abate Ferdinando D'Adda ed unite, a metà [[XIX secolo|ottocento]], dall'architetto [[Giuseppe Balzaretto]], rivedendone le facciate in stile [[Eclettismo (arte)|eclettico]] ed occupandosi anche della progettazione e realizzazione del parco di circa 30 ettari che circonda idealmente tutto il complesso.
 
Degni di nota anche l'edificio delle scuderie e, soprattutto, la cappella Vela, costruita ancora una volta su commissione dal [[Giuseppe Balzaretto|Balzaretto]] per Isabella Isimbardi, moglie del marchese Giovanni D'Adda, con all'interno sculture in marmo di [[Vincenzo Vela]] (da cui prende il nome).
 
:''' [[Villa San Martino (Arcore)|Villa San Martino]] '''
Già Casati-Stampa, completa di attiguo parco, risalente al [[XV secolo]]<ref>Rossana Bossaglia, ''L'arte dal manierismo al primo Novecento - Storia di Monza e della Brianza'', Il Profilo editore, Milano, 1971.</ref> come [[Ordine di San Benedetto|monastero benedettino]], venne acquistata e restaurata nel corso del [[XVIII secolo]] dai conti Giulini. L'edificio fu disposto o forse mantenuto dai Giulini nella tipica struttura a U aperta verso il paese. Durante queste opere di trasformazione fu impostato anche il grande viale d'accesso lungo un asse prospettico che, partendo dalla piazza antistante villa Borromeo, si spinge verso Ovest oltrepassando a cannocchiale l'edificio, nella sequenza corte d'onore, arco centrale del portico e apertura corrispondente nel salone; quindi attraversa il giardino e, infine, fiancheggiato da un lungo filare d'alti pioppi, si prolunga fino al [[Lambro]], distante qualche chilometro.
[[File:001VillaSMartino.JPG|thumb|left|[[Villa San Martino (Arcore)|Villa San Martino]]]]
Un impianto scenografico imponente, capace di far colloquiare l'edificio, il parco secolare e il verde agricolo circostante. L'asse prospettico all'ingresso, sebbene ora parzialmente interrotto visivamente da una macchia verde di alberi e arbusti e dal muro di cinta, è rimasto sostanzialmente integro nel corso del tempo. Dopo le trasformazioni compiute dai Giulini, la villa passò ai Casati nella prima metà dell'Ottocento a seguito del matrimonio di Anna Giulini Della Porta ([[1818]]-[[1883]]) con [[Camillo Casati]] ([[1805]]-[[1869]]) e, alla fine di quello stesso secolo, pervenne quindi al ramo dei [[Casati Stampa di Soncino]]. Il conte [[Alessandro Casati]] ([[1881]]-[[1955]]), che vi abitò sino alla propria morte, ne ingrandì la biblioteca e vi ospitò a più riprese l'amico [[Benedetto Croce]]. Alla dipartita del conte l'immobile passò a suo nipote, ovverosia il suo parente più prossimo, marchese Camillo Casati Stampa di Soncino ([[1927]]-[[1970]]). Questi risiedette saltuariamente nella villa. Suicidatosi il 30 agosto 1970<ref>{{cita testo|url=http://www.libero-news.it/news/441272/___anni_dopo_sugli_schermi_il_delitto_Casati__Gli_intrighi_della_marchese_Fallarino_e_dei_suoi_amanti_.html|titolo=40 anni dopo sugli schermi il delitto Casati. Gli intrighi della marchese Fallarino e dei suoi amanti - Casati, Roma, Parioli, 1970, scandalo, sesso, trasgressione, delitto, a...<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110421020320/http://www.libero-news.it/news/441272/___anni_dopo_sugli_schermi_il_delitto_Casati__Gli_intrighi_della_marchese_Fallarino_e_dei_suoi_amanti_.html }}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200708articoli/24548girata.asp|titolo=Nel salone del triangolo a luci rosse - LASTAMPA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121209044541/http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200708articoli/24548girata.asp }}</ref> dopo avere assassinato la moglie Anna Fallarino e il di lei compagno Massimo Minorenti ([[Delitto Casati Stampa]]), la proprietà passò ad Anna Maria Casati Stampa di Soncino, nata a Roma il 22 maggio [[1951]]<ref>[[Marco Travaglio]] ed [[Elio Veltri]], [[L'odore dei soldi]] (vd. {{cita testo|url=https://www.autistici.org/sitosovversivo/uncensored/notes/travaglio_veltri%20-%20l'odore%20dei%20soldi%20(origini%20e%20misteri%20delle%20fortune%20di%20silvio%20berlusconi).pdf|titolo=Elio Veltri e Marco Travaglio – L'Odore dei soldi}} )</ref>, ossia alla figlia di primo letto (avuta con Letizia Izzo) del marchese. La giovane, all'epoca dei fatti delittuosi diciannovenne (e quindi secondo la legge di allora minorenne), venne affidata ad un tutore, nella persona di [[Giorgio Bergamasco]]. Pro-tutore venne nominato [[Cesare Previti]].
 
Il 26 luglio [[1972]] Bergamasco venne nominato Ministro dei rapporti con il Parlamento nel [[Governo Andreotti II|secondo governo Andreotti]]<ref>{{cita testo|url=http://www.territorioscuola.com/saperi/index.php?title=Elenco_dei_Ministri_per_i_Rapporti_col_Parlamento|titolo=Elenco_dei_Ministri_per_i_Rapporti_col_Parlamento - TerritorioScuola Enhanced Wiki Italiano<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>; nel frattempo la Casati Stampa si era già emancipata dalla potestà giuridica tutoriale con il raggiungimento della maggiore età al compimento del ventunesimo anno avvenuto il 22 maggio 1972. Successivamente Anna Maria Casati Stampa, frattanto sposatasi con il conte Pierdonato Donà dalle Rose, si trasferì con il marito in [[Brasile]] e come suo legale in Italia venne da lei scelto il suo ex pro-tutore Cesare Previti. Poiché pressata da esigenze economiche e avendo ricevuto in eredità non solo i beni di famiglia ma anche i grandi sospesi del padre con il fisco, Anna Maria Casati Stampa di Soncino in Donà dalle Rose decise nel [[1973]] di porre in vendita la villa e di avvalersi del suo avvocato come mediatore, [[Cesare Previti]]. Nel [[1974]] venne infine venduta — ad un prezzo molto inferiore di quanto fosse stata valutata<ref>{{Cita web |url=http://espresso.repubblica.it/dettaglio/a-proposito-di-case-e-questa/2132187 |titolo=I lati oscuri dell'acquisto di villa San Martino |accesso=16 dicembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130927190851/http://espresso.repubblica.it/dettaglio/a-proposito-di-case-e-questa/2132187 |urlmorto=sì }}</ref> — all'imprenditore milanese e futuro [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] [[Silvio Berlusconi]], il suo proprietario fino alla sua morte nel giugno 2023.
 
[[File:Palazzo Durini.JPG|thumb|left|Palazzo Durini]]
:''' Palazzo Durini '''
Situato nella frazione di [[Bernate (Arcore)|Bernate]], venne costruito tra il [[XVI secolo|XVI]] ed il [[XVII secolo]] dalla famiglia [[Durini]] per controllare le cinque corti rustiche della zona, già densamente popolata durante l'epoca [[Medioevo|medievale]]. L'edificio, costituito a pianta pseudo rettangolare, si affaccia sulla piazza conte Durini, ed è articolato da un corpo principale a tre livelli caratterizzato, al piano terra, da un [[portico]] a tre archi, e da due ali laterali, più basse e modeste.
 
Del complesso originario possono ancora essere ammirate le originarie colonne del portico d'ingresso, parzialmente murate nel perimetro dell'edificio, e, all'interno, le volte a botte del piano interrato e del piano terra nonché alcuni originali affreschi risalenti al [[XVI secolo]].
 
Le facciate esterne risentono invece di restauri posteriori e sono databili al [[1922]], quando, alla morte del conte Carlo Durini, il palazzo venne venduto ad alcuni coloni affittuari che lo scorporarono in tre distinti edifici, che hanno così perso in gran parte la loro primigenia uniformità strutturale ed artistica.
 
:''' Villa Buttafava '''
Costruita alla fine del [[XVIII secolo]], si sviluppa su tre piani con l'aggiunta, posteriore, di due ali più basse ed allungate. Circondata da numerose cascine, presenta, oltre ad una folta macchia d'alto fusto circondata da un muro di cinta, una caratteristica torre belvedere probabilmente eretta in epoca più recente (intorno alla fine del [[XIX secolo]]). È attualmente adibita ad abitazione privata.
 
[[File:013VillaRavizza.JPG|thumb|left|Il giardino all'italiana di Villa Ravizza]]
 
:''' Villa Vittadini ''La Cazzola'' '''
Casotto di caccia e villa privata cinque-seicentesca a pianta rettangolare, inserita in un parco di proprietà e costruita e progettata dall'architetto [[Pellegrino Tibaldi]], è situata fuori dal centro abitato della città in direzione dei cosiddetti boschi di Arcore, nel nord-ovest del paese.
 
:''' Villa Ravizza '''
Situata in Via Monte Grappa e risalente al [[XVIII secolo]], presenta, cinto da cancellate in ferro battuto, un giardino - tra i più belli e suggestivi della [[Brianza]], progettato dall'architetto [[Lodovico Barbiano di Belgiojoso]] - composto da una serie di terrazzamenti e di statue e piante pregiate, nonché un ponticello a più archi che lo collega alla villa di proprietà privata.
 
:''' Mulino Taboga '''
Antico [[mulino ad acqua|mulino da grano ad acqua]], situato in via Molini di Mezzo, è costituito da un edificio di mattoni e travi di legno, sorretti da pilastri in muratura, su una pianta rettangolare. L'entrata, anticipata da un porticato, introduce ai locali interni del piano terra; il primo piano è invece raggiungibile tramite una scala esterna, in ferro battuto come le ringhiere dei balconi. Documenti circa la sua esistenza risalgono ai primi decenni del [[XVII secolo]]<ref>ASMi (M-CART-18) Carta dell'ing. Barca, 1615.</ref>.
 
:''' Cascina Bice '''
Cascina ottocentesca<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00421/|titolo= pagina sulla cascina Bice dal sito lombardiabeniculturali.it |accesso=23 settembre 2012}}</ref> costituita da un ampio corpo centrale rettangolare affacciato su via Michelangelo Buonarroti, aperta nella parte centrale, rientrante, da un portico a quattro archi, a cui corrisponde al piano superiore un analogo [[loggiato]], sostenuto da colonne.
 
:''' (ex) Palazzo del Municipio '''
Situato in Via Umberto I, a breve distanza da Piazza della Chiesa, si presenta come unedificio a due piani, con una particolare pianta a T rovesciata, venne edificato tra la fine del [[XIX secolo]] e l'inizio del [[XX secolo|XX]] come nuova sede del [[Comune|municipio]] cittadino. Dopo il trasferimento, verso la metà degli anni sessanta, degli uffici comunali in una nuova palazzina in via Roma, il palazzo venne destinato prima come sede della biblioteca civica e successivamente, dagli anni ottanta, alla scuola statale Olivetti.
 
=== Stazioni ferroviarie di Arcore ===
*[[Stazione di Arcore]] stazione ferroviaria posta sulla linea [[Ferrovia Milano-Lecco|Lecco-Milano]]
*[[Stazione di Buttafava]] sulla linea [[Ferrovia Monza-Molteno|Monza-Molteno]], presso la località [[Buttafava]]
 
=== Architetture industriali ===
:''' Stabilimento [[Gilera]] '''
Sorto per volere di [[Giuseppe Gilera]] nel [[1916]], esso fu dapprima ubicato presso alcuni capannoni dell'industria Bestetti, e solo successivamente nell'attuale sede in via Cesare Battisti; con la sua chiusura, nel [[1993]], ad oggi sopravvivono quelli che furono i locali amministrativi e gli uffici della casa motociclistica. Attualmente è in fase di progettazione la trasformazione di questi edifici, in tempi ancora da stabilire, in un complesso museale dedicato al mondo della [[Gilera]]<ref>{{cita web|url= http://www.archilovers.com/p39144/Gilera-Design-Complex|titolo= Gilera Design Complex, progetto 2011|accesso= 23 settembre 2012|urlmorto= sì}}</ref>.
 
=== Architetture religiose ===
{{vedi categoria|Chiese di Arcore}}
[[File:Cappella della peste, Arcore.JPG|thumb|La cappella della peste]]
:''' Cappella della peste '''
Piccola cappella aperta, situata all'interno del parco della [[Villa Borromeo d'Adda|villa Borromeo]], edificata nel XVII secolo dopo la morìa di [[peste di San Carlo]] e quella del [[Peste del 1630|1630]] che colpì in particolar modo [[Milano]] ed il suo circondario.
 
La [[cappella]], a cielo aperto e di ridotte dimensioni, è costruita attorno ad una [[croce]] di pietra, posta in quel luogo a commemorazione delle numerose vittime causate dalla [[peste]], e si affaccia su un piccolo sentiero secondario, isolata dai normali itinerari.
 
Esternamente, una copertura emiciclica di [[rame]] è posta a protezione della volta esterna; internamente, la facciata è invece molto semplicemente intonacata di bianco, mentre la [[abside|conca absidale]] è di un azzurro tenue. Tra di esse, su un bordo aggettante anch'esso bianco, è dipinta, a lettere maiuscole nere, questa frase: {{Citazione|Cappella della peste 1576 1630}}
 
:''' Cappella Vela '''
Costruita tra il [[1850]] ed il [[1853]] per volere di Giovanni D'Adda all'interno del complesso di [[Villa Borromeo d'Adda|Villa Borromeo]], venne commissionata all'architetto [[Giuseppe Balzaretto]] (già chiamato alla creazione dell'attiguo parco) ed agli scultori ticinesi [[Lorenzo Vela|Lorenzo]] e [[Vincenzo Vela]] per contenere le spoglie di Maria Isimbardi ([[Milano]], 1827 - [[Muggiò]], 1849), sua moglie.
 
Il piccolo edificio, a pianta ottagonale, presenta un pavimento marmoreo a motivi geometrici complessi, da cui si innalzano le otto piccole absidi. La raffinatezza della cappella è impreziosita da alcune statue, anch'esse commissionate dal conte Giovanni, in marmo bianco sulle quali spicca, con estrema malinconia, quella della giovane Maria Isimbardi sul suo letto di morte.
 
Restaurata con l'acquisizione della Villa da parte del comune negli anni settanta del [[XX secolo]], è mensilmente visitabile<ref>{{cita web|url= http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1095015970.html|titolo= La cappella Vela del complesso Borromeo D'Adda di Arcore|accesso= 1º gennaio 2013|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20100429072731/http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1095015970.html|urlmorto= sì}}</ref>.
 
[[File:Chiesa San Eustorgio Arcore.jpg|thumb|La chiesa di Sant'Eustorgio]]
 
:''' [[Chiesa di Sant'Eustorgio (Arcore)|Chiesa Parrocchiale di Sant'Eustorgio]] '''
Dedicata a [[Eustorgio di Milano|Sant'Eustorgio da Milano]], è la più importante e tra le più antiche della città, risalente al [[XIII secolo]]<ref>{{cita testo|url=https://www.archive.org/stream/archiviostoricol32sociuoft/archiviostoricol32sociuoft_djvu.txt|titolo=Full text of "Archivio storico lombardo"<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> ma ingrandita e ammodernata in più fasi nel corso dei secoli successivi.
 
L'ultimo importante restauro venne avviato, con il benestare delle potenti famiglie locali ([[Durini]] e [[D'Adda]] in primis) nel [[1759]] e si concluse definitivamente soltanto nel [[1891]] con la sua consacrazione da parte del cardinale [[Agostino Gaetano Riboldi]] (sebbene i lavori esterni fossero già stati completati nel [[1805]]).
 
Esternamente, la chiesa si presenta con una classica pianta a [[croce latina]] con i due bracci secondari adibiti a piccole cappelle. Il campanile è situato a sinistra dell'abside, defilato, mentre la facciata, grandiosa, a doppio ordine e preceduta da un pronao a tre luci (non molto dissimile da quella della vicina [[Lesmo]]) è invece la sezione più recente, edificata in [[Storia dell'Italia fascista|epoca fascista]] tra il [[1925]] ed il [[1926]].
 
[[File:Chiesa di Santa Maria Nascente e di San Giacomo.JPG|thumb|left|Chiesa di Santa Maria Nascente e di San Giacomo]]
:''' Sant'Apollinare '''
Chiesa-Monastero [[Alto Medioevo|alto medievale]], situata nel nord-est della città, tra Arcore e la frazione [[Bernate (Arcore)|Bernate]], risalente al [[X secolo]] e dedicata a [[Apollinare di Montecassino|Sant'Apollinare]] abate di [[Montecassino]].
 
Originariamente, il complesso era costruito in [[Arenaria|pietra arenaria]] (le pareti esterne ed interne e le volte) ed in cotto (il tetto ed i pavimenti). Dell'originaria struttura è però ad oggi rimasta inalterata solamente la piccola cappella, mentre gli edifici attigui, ricostruiti in epoca più recente, sorgono sui resti del precedente monastero [[Ordine di San Benedetto|benedettino]].
 
Recentemente restaurato, ad oggi viene ancora fruito da una comunità di monaci e da un centro di accoglienza per anziani.
 
:''' Chiesa di Santa Maria Nascente e San Giacomo '''
Chiesa parrocchiale della frazione di [[Bernate (Arcore)|Bernate]] sita in piazza conte Durini e costruita come cappella privata tra i secoli XVI e XVIII, a pianta rettangolare e dotata di un piccolo campanile. L'attuale configurazione (lesene e timpano dentellato) è invece riconducibile agli inizi del [[XIX secolo]].
 
Attualmente (primavera [[2012]]) è in corso la ristrutturazione, ormai prossima alla conclusione, dell'edificio, compresi i ricchi affreschi delle volte e dell'[[abside]], e della piazza circostante.
 
:''' Oratorio della Madonna del Rosario '''
Dedicato alla [[Madonna del Rosario]]<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00423/?view=luoghi&hid=560.741&offset=23&sort=sort_int|titolo= l'oratorio dal sito lombardiabeniculturali.it|accesso=23 settembre 2012}}</ref>, sorge nella frazione Cascina del Bruno e si presenta come un piccolo edificio ad [[Aula (chiesa)|aula]] con un [[campanile a vela]], di dimensioni piuttosto ridotte, tuttora funzionante. Esso è inglobato nel complesso di edifici della omonima cascina da cui prende nome la frazione.
 
:''' Altre chiese '''
Tra le altre [[Chiesa (architettura)|chiese]] di Arcore ricordiamo:
* la cappella di Villa Ravizza, situata nel margine sud-ovest del parco della villa;
* la chiesa dell'[[Immacolata Concezione|Immacolata]], costruita nel [[1895]] in stile neogotico presso l'oratorio femminile;
* la chiesa parrocchiale di [[Santa Maria Nascente]], in frazione Bernate;
* l'oratorio di San Vincenzo, in frazione La Ca', costruita nel [[XVIII secolo]];
* la parrocchia della Regina del Santo Rosario.
 
Dal 29 maggio al 5 giugno 2016 la statua della [[Madonna pellegrina]] di Fatima è stata portata ad Arcore ed è rimasta nella chiesa di Sant'Eustorgio per una settimana.
 
== Cultura ==
[[File:Scuderie Villa Borromeo.jpg|thumb|upright=1.4|Scuderie della villa Borromeo, oggi sede della Scuola di conservazione e restauro Camillo Boito dell'Accademia delle Belle Arti di Brera]]
=== Istruzione ===
I servizi per l'istruzione di base sono:
* 2 scuole materne pubbliche e 2 convenzionate;
* 3 scuole elementari pubbliche e 1 privata;
* 1 scuole medie inferiori pubbliche e 1 privata.
Per quanto riguarda l'istruzione secondaria nel territorio cittadino è presente un istituto superiore privato<ref>{{cita web|url=http://www.ist-santadorotea.it/site/liceo-scientifico.php|titolo= Sito web ufficiale dell'istituto|accesso=23 settembre 2012}}</ref> e un distaccamento del corso magistrale di restauro dell'[[Accademia di belle arti di Brera]] nelle Scuderie di [[Villa Borromeo d'Adda|Villa Borromeo]].
 
==== Biblioteche ====
Arcore è dotato di una [[biblioteca]] pubblica, dedicata all'artista Nanni Valentini e situato in via Gorizia 20<ref>{{cita web|url= http://www.sbv.mi.it/sbvdrupal/node/73|titolo= pagina istituzione della biblioteca|accesso= 23 settembre 2012|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20121219020134/http://www.sbv.mi.it/sbvdrupal/node/73|urlmorto= sì}}</ref>, che oltre a svolgere le sue naturali mansioni, promuove conferenze e corsi per ogni fascia d'età come, ad esempio, l'università della terza età.
 
Inoltre, il sistema bibliotecario arcorese rientra nel ''Sistema bibliotecario del Vimercatese'', che comprende le biblioteche di [[Vimercate]], [[Agrate Brianza]], [[Aicurzio]], Arcore, [[Basiano]], [[Bellusco]], [[Bernareggio]], [[Burago di Molgora]], [[Busnago]], [[Cambiago]], [[Camparada]], [[Caponago]], [[Carnate]], [[Cavenago di Brianza]], [[Concorezzo]], [[Cornate d'Adda]], [[Correzzana]], [[Grezzago]], [[Lesmo]], [[Masate]], [[Mezzago]], [[Ornago]], [[Pozzo d'Adda]], [[Ronco Briantino]], [[Sulbiate]], [[Trezzano Rosa]], [[Trezzo sull'Adda]], [[Usmate Velate]], [[Vaprio d'Adda]], per un bacino d'utenza complessivo di circa {{formatnum:190000}} abitanti.
 
=== Feste e ricorrenze ===
{{C|La sezione contiene Eventi di dubbia rilevanza nazionale e scarsa enciclopedicità scritti con linguaggio da volantino turistico. Da allineare a [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Eventi]].|Eventi|maggio 2020}}
==== Arcore Street Festival ====
Evento artistico-culturale - nato nel [[2003]] - nel corso del quale si esibiscono artisti, musicisti, giocolieri e teatranti coinvolgendo tutto il centro storico cittadino, in particolar modo le vie Umberto I e Gorizia. Organizzato ogni terza domenica di giugno dal progetto Piano Locale Giovani delle politiche giovanili del territorio<ref>{{cita testo|url=https://www.pianolocalegiovani.com/plg-e-la-cultura|titolo=Arcore Street Festival}}</ref> e dal comune di Arcore.
 
==== Cioccoarcore ====
Il cosiddetto ''Tour del Cioccolato'', con decine di stand dei migliori artisti italiani del cioccolato, promosso dall'assessorato al commercio e dalla ''Pro Loco di Arcore'', viene tenuto annualmente nella piazza del mercato comunale (via Pertini), durante i primi mesi dell'anno senza seguire una data precisa.
 
[[File:Arcore, fiera.JPG|thumb|left|upright=1.4|Edizione 2010 della fiera cittadina]]
==== Festa della Regina del Rosario ====
La prima domenica di ottobre la comunità parrocchiale della Regina del Rosario celebra la sua festa patronale. Da tempo memorabile questa è la seconda festa patronale di Arcore.
 
==== La Fiera di Sant'Eustorgio ====
L'evento sociale più importante del paese, tenuto il lunedì della terza settimana di settembre<ref>{{cita web|url=http://www.visitbrianza.it/index.phtml?Id_VMenu=450&daabstract=779|titolo=Scheda della fiera sul sito VisitBrianza|accesso=22 dicembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120922104834/http://www.visitbrianza.it/index.phtml?Id_VMenu=450&daabstract=779}}</ref>, in prossimità della festa padronale, durante il quale si può assistere alla tradizionale sfilata dei carri rionali, all'esibizione della banda cittadina<ref>{{cita web|url= http://www.bandamusicale.it/bande/italia/lombardia/milano/arcore/arcore.php|titolo= scheda web del Corpo Musicale Città di Arcore|accesso= 22 dicembre 2012|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20131003031901/http://www.bandamusicale.it/bande/italia/lombardia/milano/arcore/arcore.php|urlmorto= sì}}</ref>, rivisitazioni storiche, giochi (palio dei Rioni in primis) nonché altre iniziative che coinvolgono l'intera cittadinanza.
 
==== Il palio dei Rioni ====
Creata su ispirazione degli antichi [[Palio|palii medievali]] ma caratterizzata da prove di abilità più semplici e paesane (come, ad esempio, il [[Albero della cuccagna|palo della cuccagna]]), vede la partecipazione di quattro compagini: Bernate e boschi, La Ca, Cascina del Bruno e Arcore nord/sud (prima separate).
 
La prima edizione del ''Palio di Sant'Eustorgio'' si è disputata in [[Villa Borromeo d'Adda]] nel settembre del [[2007]] ed è stata vinta dalla squadra della frazione di Arcore Nord. Nel settembre del [[2008]], sempre in concomitanza con la Fiera di Sant'Eustorgio, è stata invece la squadra della frazione di [[Bernate (Arcore)|Bernate]] ad aggiudicarsi il Palio, così come nelle edizioni [[2009]], [[2010]] e [[2011]]. Nel [[2012]] infine, il titolo è stato vinto dalla frazione della Ca'<ref>{{cita web|url= http://www.mbnews.it/cultura/80-cultura/27232-palio-musica-e-danze-la-fiera-di-arcore-e-sempre-un-successo-anche-in-tono-minore.html|titolo= resoconto di mbnews dell'edizione 2012 del Palio di Arcore|accesso= 22 dicembre 2012|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20121018075712/http://mbnews.it/cultura/80-cultura/27232-palio-musica-e-danze-la-fiera-di-arcore-e-sempre-un-successo-anche-in-tono-minore.html|urlmorto= sì}}</ref>.
 
==== VolontariAMO ====
La Fiera della solidarietà e degli stili di vita, considerata la ''vetrina ufficiale del mondo del volontariato in Brianza''<ref>{{cita web|url= http://www.mbnews.it/sociale/79-sociale/27456-arcore-ritorna-volontariamo-la-fiera-della-solidarieta-e-degli-stili-di-vita.html|titolo= Arcore, ritorna VolontariAmo, la fiera della solidarietà e degli stili di vita|accesso= 22 dicembre 2012|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20121031135745/http://mbnews.it/sociale/79-sociale/27456-arcore-ritorna-volontariamo-la-fiera-della-solidarieta-e-degli-stili-di-vita.html|urlmorto= sì}}</ref>, si tiene la prima domenica di ottobre e vede la partecipazione di decine di stand di enti no profit, allestiti nel centro cittadino, tra via Roma e via Umberto I.
 
=== Cucina ===
La cucina arcorese è quella tipica della [[Brianza|regione brianzola]], ed è ampiamente influenzata da quella monzese e [[Cucina lombarda|lombarda]], nonché dalla tradizione contadina della città (basti pensare che fino agli inizi del Novecento Arcore era un paese rurale). La carne di maiale è la più utilizzata, e da essa ne derivano i principali prodotti gastronomici che rendono famosa la Brianza: salumi, cotechini vaniglia, luganega sono solo alcuni esempi.
 
Tra i piatti più noti, la [[Cassœula]], la torta paesana (cucinata soprattutto durante la festa padronale di [[Sant'Eustorgio]]), la [[Busecca|busèca]], la [[Polenta|polenta ùncia]] ed il [[risotto]].
 
==Geografia antropica==
=== Frazioni ===
Secondo lo Statuto comunale<ref name="incomune.interno.it" /> le [[frazione (geografia)|frazioni]] di Arcore sono quattro:
* [[Bernate (Arcore)|Bernate]], la più popolosa, confinante con il comune di [[Usmate Velate]];
* Cascina del Bruno, a sud-est del comune, confinante con [[Vimercate|Oreno di Vimercate]] e [[Villasanta]];
* Ca', confinante a nord con Peregallo, a sua volta frazione di [[Lesmo]];
* Ca' Bianca, scarsamente abitata, posta a sud di Ca' ed a nord di [[Villasanta]].
 
== Economia ==
=== Industrie ===
[[File:Acciaierie Falck, Arcore.jpg|thumb|left|Acciaierie Falck alla fine degli [[anni 1960]]]]
Lo sviluppo industriale arcorese nasce, molto probabilmente, in concomitanza con la costruzione, negli anni settanta del [[XIX secolo]], della stazione ferroviaria sulla linea [[Ferrovia Milano-Lecco|Lecco-Milano]]. Già a fine secolo sorgono le prime attività nel ramo meccanico (Morandi), saponifico, tessile (Monti e Martini) e di carpenteria (Zerboni).
 
Nel [[1909]] nasce l'azienda motociclistica [[Gilera]], marchio che in pochi anni diverrà uno dei più noti in Europa e nel mondo, e, negli stessi anni, accanto allo stabilimento Zerboni (che poi diverrà [[Falck (azienda)|Falck]]) prende piede la ditta Carlo Bestetti<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00417/|titolo= Ditta Carlo Bestetti |accesso=23 settembre 2012}}</ref>, un aeroporto per aerei da guerra e piccoli aerei commerciali, distrutto dai partigiani nel [[1945]].
 
Infine, nell'immediato dopoguerra, [[Giuseppe Perego (imprenditore)|Giuseppe Perego]], da responsabile carpentiere Falck fonda, nel [[1949]] la [[Peg Pérego]], oggi produttrice ed esportatrice a livello internazionale di passeggini ed accessori d'infanzia.
 
Ad Arcore è inoltre presente anche un impianto della [[Dalmine (azienda)|Tenaris Dalmine]], la sede italiana della Borg Warner Morse Tec ed in forte sviluppo è l'impresa del settore terziario.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Trasporto pubblico ===
Il territorio di Arcore è servito dal [[trasporto pubblico]] tramite due stazioni ferroviarie poste su due distinte ferrovie ([[Stazione di Arcore]], posta sulla ferrovia [[Ferrovia Milano-Lecco|Monza-Lecco]], e [[Stazione di Buttafava|fermata di Buttafava]], lungo la [[ferrovia Monza-Molteno-Lecco]]),<ref>Entrambi gli impianti sono serviti principalmente da treni regionali [[Orario cadenzato|cadenzati]] gestiti da [[Trenord]], nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Lombardia]]</ref> nonché da [[autobus|linee automobilistiche]] (principalmente da e per [[Monza]], [[Oggiono]], [[Vimercate]]).<ref>{{Cita web|url=http://www.muoversi.regione.lombardia.it/planner/orarioLinea.do?menu=on|titolo=MUOVERSI IN LOMBARDIA|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171027140222/http://www.muoversi.regione.lombardia.it/planner/orarioLinea.do?menu=on }}</ref>
 
Fra il [[1880]] e il [[1915]] la località era altresì servita dalla dismessa [[tranvia Monza-Barzanò-Oggiono]], successivamente sostituita da linea automobilistica.
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|[[1860]]|[[1865]]|Cristoforo Vismara||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1865]]|[[1902]]|Cesare Tomaselli||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1902]]|[[1917]]|Luigi Santambrogio||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1917]]|[[1920]]|Guido Rapazzini||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1921]]|[[1924]]|Camillo Redaelli||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1924]]|[[1926]]|Emilio Pio Marchini||[[Commissario prefettizio|Comm. prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1926]]|[[1928]]|Ezio Locatelli|''regime fascista''|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1928]]|[[1929]]|Guido Bestetti||[[Commissario prefettizio|Comm. prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1929]]|[[1942]]|Guido Bestetti|''regime fascista''|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1943]]|[[1945]]|Adriano Mignanego||[[Commissario prefettizio|Comm. prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1945]]|[[1946]]|Filippo Tadini||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1946]]|[[1951]]|Mansueto Ravizza||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1951]]|[[1954]]|Guido Bestetti||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1954]]|[[1964]]|Natale Penati||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1964]]|[[1966]]|Renato Teruzzi|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1966]]|[[1975]]|Fulvio Ferrario|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1975]]|[[1980]]|Giuseppe Pantò|[[Partito Socialista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1980]]|[[1987]]|Roberto Mandelli|[[Partito Socialista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1987]]|[[1990]]|Roberto Bertolotti|[[Partito Socialista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1990]]|[[1993]]|Giorgio Casiraghi|[[Partito Socialista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1993]]|[[1993]]|Rosalba Scialla|''nessuno''|[[Commissario prefettizio|Comm. prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1993]]|[[1997]]|Enrico Perego|[[Lega Nord]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1997]]|[[2005]]|Antonio Nava|[[L'Ulivo]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2005]]|[[2006]]|Anna Pavone|''nessuno''|[[Commissario prefettizio|Comm. prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2006]]|[[2011]]|Marco Rocchini|[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]/[[Il Popolo della Libertà]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2011]]|[[2021]]|Rosalba Colombo|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2021]]|in corso|Maurizio Bono|[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]], [[Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale|Fratelli d'Italia]], [[Lega Nord]]|[[Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|ITA|Corinaldo|}}: per il S. ten. Alfonso Casati, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.
 
== Sport ==
[[File:Eddy Merckx en 1971.jpg|miniatura|Eddy Merckx con la maglia Molteni (1971)]]
La società di pallavolo, Pallavolo Casati milita nella serie D.
 
Ha sede nel comune la società di ginnastica, U.S. Casati Ginnastica Arcore.
 
La squadra di pallacanestro Basket Casati Arcore, disputa la serie D
 
La U.S. A. Casati Calcio Arcore, ha disputato campionati dilettantistici regionali.
 
Nel [[1976]] l'ultima tappa del [[Giro d'Italia 1976|Giro d'Italia]], fu divisa in due semitappe la prima delle quali, a cronometro individuale, si disputò con partenza e arrivo ad Arcore.
 
La [[Molteni]] Arcore è stata una squadra maschile di ciclismo su strada italiana, attiva tra i professionisti dal 1958 al 1976. Con la Molteni, tra il 1971 e il 1976, gareggiò [[Eddy Merckx]], il corridore più vincente della storia del ciclismo.
 
=== Impianti sportivi ===
Il centro sportivo cittadino principale si trova in via San Martino e comprende piscine coperte e scoperte, due campi da calcio, una palestra ed una pista di pattinaggio.
 
È inoltre presente il Palazzetto dello sport PalaUnimec<ref>{{cita web|url=http://blog.libero.it/palaunimec/|titolo= PalaUnimec, palazzetto dello sport di Arcore|accesso=22 dicembre 2012}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Giovanni Buonomo, Tonino Sala, ''Arcore, un Popolo la sua Chiesa il suo Territorio'', Gruppo Culturale Sant'Eustorgio, 1994.
* Michele Mauri, D. F. Ronzoni. ''Ville della Brianza''. Ediz. italiana e inglese vol. 2. Missaglia, Bellavite, 2004. ISBN 88-7511-031-X.
* D. F. Ronzoni, ''Arcore, le ville di delizia'', Bellavite, 2010, ISBN 978-88-7511-142-7.
* Luisa Dodi, ''La storia di Arcore: fra amene ville, signorili giardini, vita contadina e mondo dell'industria'', ed. Comune di Arcore, 1996.
* Monografia, ''Arcore, Usmate Velate: società, cenni storici, economia'', Publieditori, 1992.
* Don Giovanni Maria Dozio, Notizie di Vimercate e la sua Pieve, G. Agnelli, 1853.
 
== Voci correlate ==
* [[Chiesa di Sant'Eustorgio (Arcore)]]
* [[Gilera]]
* [[Villa Borromeo d'Adda]]
* [[Villa San Martino (Arcore)]]
* [[Stazione di Arcore]]
* [[Dalmine (azienda)]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
Nel trecentesco ''Liber Sanctorum'' di [[Goffredo da Bussero]] è citata la Chiesa di [[San Eustorgio]] che diverrà la Parrocchia della comunità ai tempi di [[San Carlo Borromeo]]. La costruzione dell'attuale chiesa parrocchiale risale al [[1716]].
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{{Pieve di Vimercate}}
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