Collepardo: differenze tra le versioni

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|Amministratore locale=Mauro Bussiglieri
|Partito=[[lista civica]]
|Data elezione=16/05/-5-2011
|Data istituzione=
|Altitudine=
|Abitanti=941
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 agosto 2018.
|Aggiornamento abitanti=31-8-2018
|Sottodivisioni=[[Civita (Collepardo)|Civita]]
|Divisioni confinanti=[[Alatri]], [[Veroli]], [[Vico nel Lazio]]
|Zona sismica=2B
|Gradi giorno = 2266
|Nome abitanti=Collepardesicollepardesi
|Diffusività=
|Nome abitanti=Collepardesi
|Patrono=[[Santissimo Salvatore]]
|Festivo=6 agosto
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}}
 
'''Collepardo''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] appenninico di 941{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Frosinone]] nel [[Lazio]].
 
[[File:Certosa di Trisulti.jpg|thumb|La Certosa di Trisulti]]
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== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il paese di Collepardo sorge a 586 {{M|586|ul=m s.l.m.slm}}, su un rilievo dei [[Monti Ernici]] in un'area interessata da un'importante attività [[carsismo|carsica]], che risulta evidente nelle profonde [[Gola (geografia)|gole]] del [[Cosa (fiume)|torrente Cosa]], nelle [[grotte dei Bambocci]] e nella grande voragine detta [[Pozzo d'Antullo]]<ref>{{cita web | 1 = http://www.grottecollepardo.it/guide.html | 2 = Le Grotte e la grande Dolina di Collepardo - Guide | 3 = 12 giugno 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090807044455/http://www.grottecollepardo.it/guide.html | dataarchivio = 7 agosto 2009 | urlmorto = sì }}</ref>.
 
Nel territorio comunale di Collepardo, si trova Il Monte Rotonaria (1.750 m.) appartenente alla catena dei [[Monti Ernici]], di cui ne costituisce la propaggine meridionale. Si raggiunge un'altitudine massima di 1744 {{M|1750|u=m}}, mentre l'altitudine minima è di {{M|412 |u=m}}<ref name=Comuni>{{cita web|http://www.comuni-italiani.it/060/028/clima.html|Comuni-italiani.it - Collepardo: Clima e Dati geografici, riscaldamento|12 giugno 2010}}</ref>, e per un tratto scorre il [[Cosa (fiume)|fiume Cosa]], affluente del [[Sacco]].
 
{{senza fonte|Secondo lo storico tedesco Giustino Febrònio (pseudonimo di [[Johann Nikolaus von Hontheim]]), il Centaurocentauro [[Chirone]], precursore della scienza erboristica, aveva nel territorio di Collepardo il suo "Orto del Centauro".}}
 
=== Clima ===
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Resti di antichi tracciati, muri di contenimento, segnalano che anticamente il territorio di Collepardo venne scelto per la sua morfologia naturale per essere attraversato da una importante via di comunicazione<ref>Più che una strada questa via era una mulattiera abbastanza impervia ma una conveniente scorciatoia per l'Abruzzo.</ref>, edificata dagli [[Ernici]] che valicasse l'Appennino per collegare le loro città<ref>Le principali laziali città abitate dagli Ernici erano Aletrium, Anagnia, Ferentinum, Verulae.</ref> sparse tra il [[Lazio]] e l'[[Abruzzo]]. La scelta cadde probabilmente in questa zona per la presenza dell'importante [[Cosa (fiume)|fiume Cosa]], all'epoca molto più abbondante di acque tanto da chiamarsi "Acquosa".
Il fiume Cosa (o Acquosa) ha sempre avuto una notevole importanza nella storia del luogo sin dai tempi dei primi insediamenti umani sulle sue sponde in epoca protostorica e volsca testimoniati dal ritrovamento, a partire dagli anni '60 del secolo scorso, di alcuni nuclei di necropoli lungo tutto il tratto del fiume e di resti di abitati del VII - VI secolo a.C. Il Cosa ha continuato ad essere determinante per la vita delle popolazioni locali in quanto con le sue polle sorgentizie ha costituito per lunghi secoli l'unica possibilità di approvvigionamento dell'acqua per uso domestico, per le colture e per l'allevamento. Sulle sponde del fiume erano già presenti nel Medio Evo alcuni mulini per la macinazione dei cereali.
Il bacino idrografico del fiume Cosa confluiva nel [[Sacco (fiume)|fiume Sacco]], praticamente allacciandomettendo in connessione tra loro tutti i diversi centri ernici in territorio ciociaro. Inoltre, le sorgenti del Cosa si trovavano assai vicine ai valichi appennini per l'Abruzzo e il primo tratto del fiume correva in una lunga valle il cui passaggio in essa permetteva di evitare percorsi montani assai più accidentati, tratti ripidi, impraticabili per gran parte del traffico commerciale, arrivando al confine molto più celermente. La via che ne seguì fu una via di massima importanza strategica, economica e militare, anche se la larghezza, come tutte le strade antiche, era di solo qualche metro.<ref>A parte rari casi di strade larghe fino a 7 m, le strade di allora avevano una carreggiata media di circa 2-3 m, ma esistevano anche strade da 1,10 m di larghezza; ciò era fatto per evitare grandi spese di costruzione e rallentare il passaggio di eserciti invasori.</ref>
Questa strada passava accanto o vicino al [[Cosa (fiume)|fiume Cosa]] o a mezzacosta sui fianchi montani per evitare gole strette nel fondovalle ed è ipotizzabile che lunghi tratti di fiume furono utilizzati al posto della strada o resi navigabili con dighe e sbarramenti usando delle barche a fondo piatto.<ref>Si notano antichi ponti sul Cosa molto alti come se fossero stati predisposti per la navigazione con i rematori in piedi. Va ricordato che in questa zona operarono i Volsci grandi ingegneri idraulici che bonificarono la Palude Pontina, un'impresa per l'epoca stupefacente.</ref>
 
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Nell'antichità, come in seguito nel Medioevo, la strada era la protagonista su cui si basava tutta l'economia di allora, il commercio avveniva tra i popoli toccati da essa ed era vitale difenderla dal brigantaggio, attrezzarla con alberghi, osterie, poste, torri e castelli, zone di mercato; sulla strada si potevano vendere i prodotti lavorati e coltivati, guadagnare dando ristoro e asilo ai viandanti, ai pellegrini e ai loro carri ed animali. Anche i templi lungo la strada ricevevano l'obolo dei passeggeri.
 
Sopra le sorgenti del fiume Cosa venne eretto nel XII secolo, dalla potente famiglia Colonna, il Castello di Trisulti, sito dov'è oggi l'omonima Certosa. Il nome Trisulti, che sembra derivi dal latino "''Tres saltibus''", poiché il castello dominava i tre valichi (i "salti" o passi) che immettevano rispettivamente verso l'[[Abruzzo]], verso Roma e verso la [[Ciociaria]].
Un avamposto negli interessi dei [[Colonna (famiglia)|Colonna]], eretto nel medioevo a difesa dell'importante via di comunicazione; sicuramente i Colonna imponevano un pedaggio e il controllo sulle truppe e delle merci che lì transitavano.
 
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Nel [[XVI secolo]] il governo di Collepardo passò di fatto ad un ramo dei [[Tolomei (famiglia)|Tolomei]] di [[Siena]], che si imparentarono con una famiglia locale, i Lattanzi<ref name=Cenni/>.
 
Nel corso degli ultimi secoli, i cambiamenti economici hanno influenzato e modificato la dimensione economica ed infratrutturale del territorio: le nuove strade portarono ad abbandonare completamente l'antica via di comunicazione con l'Abruzzo. Di conseguenza, anche diversi centri limitrofi, ormai fuori dai nuovi percorsi stradali, si spopolarono. Collepardo rimase seppur relativamente e limitatamente isolato rispetto alle principali vie di comunicazione del resto della provincia.
Nel tempo, la geografia politica ed economica cambiò radicalmente, si aprirono nuove strade e la vecchia strada del fondovalle, che era stata così importante, cadde in disuso fino a sparire completamente. Sparirono anche altre comunità preesistenti che andarono ad insediarsi in luoghi più economicamente vantaggiosi; Trisulti e Collepardo sono invece sopravvissute, oggi collegate da una sinuosa strada asfaltata panoramica ma isolate tra i Monti Ernici, fuori della normale viabilità del territorio ciociaro.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
===Architetture religiose===
;[[Chiesa del Santissimo Salvatore (Collepardo)|Chiesa del Santissimo Salvatore]]
La chiesa [[parrocchia]]le, dedicata al ''Santissimo Salvatore'', patrono del paese, fu costruita nelle forme attuali a metà del [[XV secolo]] per volere di [[papa Martino V]] [[Colonna (famiglia)|Colonna]]; notizie di una chiesa con questo nome si hanno tuttavia fin dal [[1252]]. Nella costruzione del tempio furono impiegati anche materiali provenienti dalla [[Basilica di San Giovanni in Laterano]] di [[Roma]] che aveva riportato gravi danni nel corso di due incendi ed era sottoposta a restauro: tra le parti provenienti dalla basilica romana si segnalano in particolare il [[Portale (architettura)|portale]] principale, con [[iscrizione]] dedicatoria, e un'[[acquasantiera]] a sinistra dell'ingresso. La chiesa è ripartita in tre [[navata|navate]], coperte da [[volta a botte|volte a botte]] e un [[presbiterio]] con [[volta a crociera]]<ref>{{cita web|http://www.collepardo.it/parrocchia/|Parrocchia Santissimo Salvatore di Collepardo|8 giugno 2010}}</ref>.
 
*Chiesa della consolazione e adiacente chiesa di San Rocco
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;[[Certosa di Trisulti]]
È un monastero che si trova nel comune di Collepardo. È monumento nazionale dal 1873. Fu gestita dai Certosinicertosini di [[San Brunone]] (o San Bruno), sostituiti nel [[1947]] dai Cistercensicistercensi.
 
Tra le cose notevoli da visitare i suoi magnifici '''giardini all'italiana''', con siepi scolpite e a labirinto frammiste ad aiuole di composizione floreale; la sua antichissima '''Farmacia''', con la sua iconografia delle piante officinali veramente splendida ed unica. In essa si trovano inoltre, affreschi e la famosa grafica della "Testa anatomica" di [[Filippo Balbi]] realizzata nel [[1854]], raffigurante un viso composto da uomini in miniatura, che venne inviata all'[[Esposizione universale di Parigi (1855)|Esposizione universale di Parigi del 1855]];<ref>attualmente l'opera si trova nel Museo di Storia della Medicina de La Sapienza di Roma mentre quella della Farmacia di Trisulti è una fedele copia</ref> la '''Chiesachiesa di San Bartolomeo''' con gli affreschi del Balbi e il grande scranno in legno scolpito della Schola Cantorum. Edificata intorno all'anno mille in pietra ernica, la Certosacertosa contiene esempi ancora visibili di archi gotici che vennero ricoperti quando il gotico fu bandito dalla Chiesa Cattolicacattolica. Era la residenza estiva di [[papa Innocenzo III]]. La Certosacertosa è immersa tra boschi di querce e gode di un panorama spettacolare,si affacciandosiaffaccia dall'alto della cosiddetta Selva d'Ecio, dove principia il Cosa (''Capofiume'',), alle falde del Monte Rotonaria (Monti Ernici), a 825 m di altitudine e a {{M|6&nbsp;|u=km}} a nord-est del centro abitato.
 
Nel territorio troviamo inoltre:
 
* Santuario della Madonna delle Cese, meta di pellegrinaggio, in seguito a un'[[Apparizioni e altre manifestazioni mariane|apparizione mariana]] avvenuta, secondo la tradizione, nel VI secolo<ref>{{cita|Cammilleri|p. 393}}.</ref>;
* Monastero detto "di [[Domenico di Sora|San Domenico]]" (resti);
* Monastero dedicato a [[San Nicola]] (resti);
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*Rocca dei [[Colonna (famiglia)|Colonna]], risalente al [[XIV secolo]], abbellita da uno splendido portale realizzato nel [[1606]] da un ramo della [[Tolomei (famiglia)|famiglia Tolomei]], proveniente da [[Siena]].
 
=== Aree naturali nel territorio===
 
*[[Grotte di Collepardo]]
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{{Demografia/Collepardo}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre [[2013]] la popolazione straniera era di 48 persone. La nazionalità più rappresentata era quella [[Romania|rumena]] con 42 cittadini residenti<ref>[{{Cita web |url=http://demo.istat.it/str2013/index.html |titolo=Dati ISTAT] |accesso=7 giugno 2015 |dataarchivio=30 luglio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150730080921/http://demo.istat.it/str2013/index.html |urlmorto=sì }}</ref>.
 
===Tradizioni e folclore===
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* Museo della Certosa di Trisulti;
* Museo delle Erbe;
* Orto botanico di Collepardo.
 
=== Arte ===
 
* Nel [[1929]] soggiornò a Collepardo il pittore e scrittore [[Gino Bonichi|Scipione]] ivi trovò sollievo dalla sua [[tubercolosi]] nonché nuova ispirazione per la sua pittura a tal punto da realizzare diverse tele rappresentanti scorci del paese.<ref>{{Cita web|url=http://www.collepardo.it/storia/scipione.htm|titolo=Scipione (Gino Bonichi)|accesso=2021-04-28}}</ref>
 
===Cinema===
 
*[[Anno zero: guerra nello spazio]]; alcune scene del film furono girate nel territorio comunale.
* ''[[Anno zero: guerra nello spazio]]'' ([[1977]]) di [[Alfonso Brescia]]: le scene ambientate sul suolo del pianeta alieno vennero girate all'interno delle grotte di Collepardo.
* ''[[L'albero della maldicenza]]'' (girato nel 1977 ma distribuito nel [[1979]]) di [[Giacinto Bonacquisti]]: film girato e ambientato interamente nel paese utilizzando numerosi abitanti del luogo come comparse.<ref>{{Cita web|url=http://www.collepardo.it/storia/bonacquisti.htm|titolo=Personaggi: Giacinto Bonacquisti|accesso=2021-03-10}}</ref>
 
===Cucina===
* La Pigna, tipico dolce pasqualizio;
*La Copèta, tipico dolce natalizio;.
 
== Economia ==
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema '''Unità locali''', intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero di addetti delle imprese locali attive (valori medi annui).<ref name=imprese>{{Cita web |url=http://asc.istat.it/asc_BL/ |titolo=Atlante Statistico dei comuni dell'Istat |accesso=20 gennaio 2020 |dataarchivio=14 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200114110901/http://asc.istat.it/asc_BL/ |urlmorto=sì }}</ref>
{| class="wikitable"
|+
!
!2015
!
!
!
!
!
!2014
!
!2013
!
|-
|
|Numero imprese attive
|% Provinciale Imprese attive
|% Regionale Imprese attive
|Numero addetti
|% Provinciale Addetti
|% Regionale Addetti
|Numero imprese attive
|Numero addetti
|Numero imprese attive
|Numero addetti
|-
|Collepardo
|30
|0,09%
|0,01%
|98
|0,09%
|0,01%
|29
|84
|29
|56
|-
|Frosinone
|{{formatnum:33605}}
|
|7,38%
|{{formatnum:106578}}
|
|6,92%
|{{formatnum:34015}}
|{{formatnum:107546}}
|{{formatnum:35081}}
|{{formatnum:111529}}
|-
|Lazio
|{{formatnum:455591}}
|
|
|{{formatnum:1539359}}
|
|
|{{formatnum:457686}}
|{{formatnum:1510459}}
|{{formatnum:464094}}
|{{formatnum:1525471}}
|}
Nel 2015 le 30 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,09% del totale provinciale ({{formatnum:33605}} imprese attive), hanno occupato 98 addetti, lo 0,09% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato poco più di tre addetti (3,27).
===Turismo===
Collepardo è Bandiera Arancione del TCI.
Riga 170 ⟶ 236:
 
== Amministrazione ==
Nel [[1927]], a seguito del [[riordino delle Circoscrizionicircoscrizioni Provincialiprovinciali]] stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio [[1927]], per volontà del governo fascista, quando venne istituita la [[provincia di Frosinone]], Collepardo passò dalla [[provincia di Roma]] a quella di Frosinone.
===Sindaci delle amministrazioni precedenti===
Sono riportati i responsabili dell'amministrazione comunale di Collepardo dall'Unità ad oggi<ref>{{cita web|http://www.collepardo.it/storia/capi_amm.htm|Collepardo.it - Capi dell'amministrazione comunale|18 maggio 2011}}</ref>.
Riga 327 ⟶ 393:
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|cognome=Cammilleri|nome=Rino|titolo=Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni|editore=Edizioni Ares|città=Milano|anno=2020|ISBN=978-88-815-59-367|cid=Cammilleri}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Collepardo}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web | 1 = https://www.wwf.it/collepardo.nt | 2 = Orto Botanico di Collepardo WWF | accesso = 10 marzo 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120720142420/http://www.wwf.it/collepardo.nt | dataarchivio = 20 luglio 2012 | urlmorto = sì }}
*Santuario Madonna delle Cese [http://www.viaggispirituali.it/2012/06/santuario-madonna-delle-cese-collepardo-frosinone/]
 
Riga 337 ⟶ 407:
{{Comuni della provincia di Frosinone}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Frosinone|Lazio}}
 
[[Categoria:Collepardo| ]]