Lubriano: differenze tra le versioni

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|Nome=Lubriano
|Didascalia=
|Bandiera= Gonfalone .jpg
|Stemma = Stemma del Comune di Lubriano (VT).png
|Panorama=Lubriano Panorama sera.jpg
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|Divisione amm grado 2=Viterbo
|Amministratore locale=Valentino Gasparri
|Partito=[[lista civica]] Per Lubriano
|Data elezione=5-6-2016
|Data rielezione=4-10-2021
|Data istituzione=
|Abitanti=894
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2019gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 giugno 2019.
|Aggiornamento abitanti=30-6-2019
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Bagnoregio]], [[Castiglione in Teverina]], [[Orvieto]] (TR), [[Porano]] (TR)
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|Didascalia mappa=Posizione del comune di Lubriano nella provincia di Viterbo
|Sito=http://www.comune.lubriano.vt.it/
|Diffusività=
}}
 
[[File:Panoramica LUBRIANO.jpg|thumb|Veduta panoramica dalla Chiesa della Madonna del Poggio. Da sinistra verso destra Lubriano, la Valle dei Calanchi e Civita di Bagnoregio.]]
 
'''Lubriano''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 898{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Viterbo]] nel [[Lazio]], situato sulle colline che fanno da confine con l'[[Umbria]].
 
== Geografia fisica ==
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=== Periodo etrusco ===
Durante il periodo etrusco, Lubriano e il suo territorio facevano parte dello stato di [[Volsinii]], attuale [[Orvieto]]. A testimoniare la presenza etrusca sul territorio vi sono alcune tombe, molte riutilizzate come stalle e rimesse, una tagliata (strada incassata nel banco tufaceo), e una fitta rete di cunicoli con funzione di acquedotto. Sul finire dell'Ottocento in Loc. Cantolla venne alla luce una ricca tomba di età [[ellenistica]]<ref>{{Cita web|url=https://archive.org/stream/notiziedegliscav1895accauoft#page/244/mode/2up/search/lubriano|titolo=Notizie Scavi Antichità - anno 1895}}</ref> con un ricco corredo funerario, tra cui tre specchi di bronzo<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/1508243/L._AMBROSINI_Nuovi_dati_sul_rinvenimento_del_noto_specchio_con_mar_i_%C5%9B_hercles_da_Lubriano_Cantolle_in_Studi_Etruschi_LXXIV_2008_2011_pp._137-145|titolo=L. AMBROSINI, “Nuovi dati sul rinvenimento del noto specchio con mar(i)ś hercles da Lubriano – Cantolle”, in Studi Etruschi LXXIV, 2008 (2011)}}</ref>. Recentissime scoperte, ancora in fase di indagine e valutazione da parte della Soprintendenza per i Beni Culturali dell'Etruria Meridionale, in collaborazione con il locale gruppo archeologico, hanno portato all'individuazione di una [[necropoli]] etrusca; i lavori di indagine del sito sono in corso di esecuzione, ma è possibile rintracciare la presenza di diverse tombe a camera, ma soprattutto una struttura di tomba a Dadodado, estremamente rara in area volsiniese.
 
=== Periodo romano ===
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=== Periodo tardo antico ===
Con la caduta dell'impero romano e il susseguirsi delle invasioni barbariche, la zona decadde. Così gli insediamenti agricoli vennero abbandonati e gli abitanti si unirono e si raggrupparono nei luoghi più inaccessibili e meglio difendibili, come appunto il luogo su cui sorge Lubriano, e sul luogo ove sorge il castello di Seppie. Il territorio, vide la dominazione dei [[Goti]], e qui imperversò la [[Guerra gotica (535-553)|guerra greco-gotica]] tra questi e i [[Bizantini]]<ref name=":1" /><ref name=":0" />. È appunto a questo periodo che si vuole far risalire la fondazione del castello di Seppie. SusseguiSeguì poi la dominazione Longobardalongobarda che fu quella che meglio si integrò con le popolazioni già presenti.
 
=== Periodo Medievale ===
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=== Simboli ===
[[File:Antico stemma Lubriano.jpg|thumb|Antico sigillo del Comune di Lubriano (inizi '700).]]
Lo stemma lubrianese raffigura il pastorello Sansan Procolo (di cui si parlerà più avanti) addossato a una quercia tenente con la mano destra una verga da pastore e con la sinistra un castello a tre torri segno di protezione sul paese. La più antica rappresentazione dell'attuale stemma è rintracciabile in alcuni documenti conservati presso l'archivio vescovile di Bagnoregio, risalente ai primi del Seicento.<ref>{{Cita libro|titolo=AAVV, ''Stemmi e gonfaloni della Teverina'', |collana= Collana di storia, tradizioni e folclore, a cura dell'Associazione intercomunale della Teverina per la cultura, |numero= 3, |città= Grotte di Castro |anno= 1993}}</ref>.
[[File:Stemma del Comune di Lubriano (VT).png|thumb|Stemma del Comunecomune di Lubriano (VT)]]
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto ministeriale del 20 giugno 1891.<ref>''Bollettino Ufficiale della Consulta Araldica'', vol. 1, n. 1, settembre 1891, p. 51. </ref>
{{Citazione|D'argento, alla figura di San Procolo, ferma sulla piattaforma erbosa, in maestà addossata ad un albero di quercia, nodrito sulla pianura; esso santo in abito di pastorello, con una verga nella destra, e sorreggente, colla sinistra, un castello di tre torri, quella di mezzo più alta, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da Comune secondo la popolazione.}}
Il gonfalone è un drappo di rosso.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse principali ==
Il paese è disteso longitudinalmente su un alto promontorio tufaceo che si inoltra nella valle dei calanchi. Il centro storico segue linearmente l'andamento del promontorio tufaceo su cui Lubriano sorge. Al centro di esso si apre l'ariosa Piazza San Giovanni Battista, il salotto di Lubriano, affacciata a balcone sulla valle e sulla veduta di [[Civita di Bagnoregio]]. Su questa si affacciano la chiesa di San Giovanni Battista e il palazzo Monaldeschi (già Bourbon del Monte), splendido esempio di barocco locale. Ricchi di fascino e molto caratteristici sono i piccoli vicoli, gli archi, le scalette e le piccole piazzette che si aprono nei vari quartieri medioevali, come, l'Ortale (dove sorge l'antica torre medievale) e lo Scenditoio. Dai suoi numerosi affacci si può godere di inaspettate e caratteristicheampie visuali sulla Valle dei Calanchi e su [[Civita di Bagnoregio]]. Poco fuori ildal centro storico si trova il santuario dedicato alla Madonna del Poggio, altro delizioso esempio di [[arte barocca]].
=== Architetture religiose ===
; Chiesa di San Giovanni Battista Decollato
 
[[File:Chiesa San Giovanni Battista Lubriano ESTERNO.jpg|thumb|upright|Chiesa di San Giovanni Battista Decollato, veduta esterna dall'omonima piazza.]]
La chiesa parrocchiale di Lubriano, dedicata a [[Giovanni Battista#Morte|San Giovanni Battista Decollato]], sorge pressoché al centro del nucleo antico del paese e chiude a est con la sua facciata barocca e il suo snello campanile, l'ariosa omonima Piazza, donandole, insieme con il Palazzo Feudale, anch'esso in stile barocco, un aspetto gradevole ed elegante. La piazza, come altri punti, si affaccia a balcone sull'alto strapiombo, e da qui si può avere una bellissimaun'ampia visuale sulla vallata, su [[Civita di Bagnoregio]] e sulla prima parte del centro storico, dove svetta la Torre Medievale. Le origini della chiesa si perdono nel tempo. Un primo edificio di culto risalirebbe al periodo longobardo, come testimonia il ritrovamento, durante gli ultimi lavori di restauro di diverse sepolture longobarde e delle strutture perimetrali della parte absidale, al di sotto dell'attuale pavimento, coeve. Un documento risalente all'anno 824, testimonia la compravendita di vari terreni da parte dell'Abbazia del SS Salvatore del Monte Amiata nel territorio di Lubriano, e tra i firmatari dell'atto figura un Domnolinus chierico della chiesa del "Vicus Cimmerianus"<ref name="Eletto Ramacci 1500">{{Cita libro|titolo=Eletto Ramacci, Lubriano, cronologia storica dai tempi antichi al 1500, Viterbo 1985}}</ref>. Identificando l'abitato di Lubriano con il Vicus Cimmerianus del documento, ed essendoci un chiericus, ovvero un sacerdote, appare chiara la presenza in sito di un nucleo ecclesiastico<ref name=":0">{{Cita libro|titolo=Michelangelo Cagiano de Azevedo, Continuità di vita in una struttura militare dell'Alto Lazio: il Castello di Seppie, Roma 1977}}</ref>, comprovato fra l'altro dai ritrovamenti, e dalla presenza all'interno dell'attuale chiesa, di sculture a intreccio tipiche del periodo Longobardo - Carolingio. Agli inizi del 1100 venne eretta, la nuova chiesa dedicata a [[San Giovanni Battista]], in aderenza, o comunque in sostituzione della vecchia costruzione, che scomparve<ref name="Eletto Ramacci 1500"/>. La chiesa di [[San Giovanni Battista]] crebbe d'importanza, seppur un vuoto di notizie porta agli inizi del 1500, quando aveva il titolo di [[collegiata]]. Ampliata e rimaneggiata a più riprese, con la realizzazione delle cappelle laterali, e degli altari posti nella parete nord si arriva al XVIII secolo. Fortemente danneggiata dal terremoto del 1695, venne restaurata e venne realizzata la nuova facciata in stile Barocco, molto probabilmente opera di Giovanni Battista Gazzale (al tempo autore del rifacimento del Palazzo Feudale e della nuova chiesa della Madonna del Poggio). Venne riparato anche il campanile, ma lo stesso subirà a breve una triste sorte. Nella metà del 1800 questo, colpito e danneggiato da un fulmine, cadde in rovina. Incaricato dall'allora parroco don Crispino Catteruccia, l'architetto orvietano Paolo Zampi, progettò l'attuale torre campanaria, realizzata nella seconda metà dell'Ottocento<ref>{{Cita libro|titolo=Giorgio Muratore - Patrizia Loiali, Paolo Zampi (1842-1914) - a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto - Roma 2005}}</ref>. L'interno semplice, ma di scuro effetto, si rifà all'architettura romanica. Una sola navata scandita da grandi arcate suddividono l'ambiente in 4 campate nell'ultima delle quali trova posto il presbiterio rialzato.[[File:Lubriano chiesa di San Giovanni Battista interno.jpg|thumb|Interno della Chiesa di San Giovanni Battista.]] Tre grossi fornici, aperti negli anni '30 del secolo scorso, collegano quest'ultimo con la parte absidale e con la sagrestia. La copertura è a tetto con travi in legno, sorretto dalle arcate prima descritte. Nella parte absidale invece la copertura poggia su una volta a botte. Nella parete meridionale si aprono, nella seconda e terza campata due cappelle. La prima cappella è dedicata alla [[Madonna del Rosario]]. Sotto l'altare vi è collocato il simulacro con i resti del pastorello San Procolo. La seconda è dedicata al [[Santissimo Sacramento|SS Sacramento]]. Nella parete settentrionale si trovavano un tempo altri altari. Uno era dedicato all'[[Angelo Custode]] e un altro a [[San Carlo]]{{Chiarire}}. All'interno della chiesa troviamo diverse opere d'arte di notevole interesse. Nella cappella della [[Madonna del Rosario]] una grande pala seicentesca raffigurante la deposizione dalla Croce. L'opera risulta una copia della [[Pietà con san Francesco e Maria Maddalena]] di [[Annibale Carracci]], probabilmente eseguita da un allievo della sua nutrita scuola (un'altra copia si trova nella vicina Orvieto). Una pregevolissima [[annunciazione]], pala dell'altare della scomparsa chiesa dell'Annunziata presso il monastero di Santa Maria in Suntina, è stata riportata all'antico splendore da un curatissimo e recente restauro. L'opera stata attribuita a [[Girolamo Troppa]] e risale alla seconda metà del 1600. L'opera, prima del restauro conservata nella cappella del Santissimo Sacramento, dopo il restauro è stata inserita nella cornice in stucco settecentesca, presente nella parete nord della navata ove un tempo era l'altare di San Carlo.[[File:Annunciazione Lubriano Chiesa di San giovanni Battista.jpg|thumb|L'annunciazione.]] La pala dell'altare maggiore raffigura la [[decapitazione del Battista]].[[File:Decollazione battista Lubriano.jpg|thumb|La decapitazione del Battista.]] Molto interessante risulta un ciclo di affreschi votivi recentemente restaurati, raffiguranti San [[Papa Martino I|Martino I]] Papa, [[San Paolo Apostolo]], [[Sant'Andrea Apostolo]] e un [[San Giovanni Battista]].[[File:Lubriano affreschi seicenteschi Chiesa San Giovanni Battista.jpg|thumb|Gli affreschi seicenteschi di recente restaurati.]] Un altro grande e bell'affresco raffigurante l'[[Angelo Custode]], che costituiva la pala dell'altare con questa dedica, è stato recuperato contemporaneamente agli affreschi dei santi. Sono inoltre presenti altre opere di minore valore. Da segnalare la presenza di molte lapidi incastonate nei muri. Tra queste degne di menzione alcune pietre con motivi a intreccio di epoca longobardo-carolingia, uno stemma dei [[Monaldeschi]], e i resti della tomba di Benedetto di Ermanno Monaldeschi del Cervo. Quest'ultima venne riutilizzata nel 1430 come lapide della sepoltura dei resti del pastorello San Procolo.
 
;Chiesa della Madonna del Poggio
[[File:Veduta della Chiesa della Madonna del Poggio LUBRIANO.jpg|thumb|Veduta della Chiesachiesa della Madonna del Poggio.]]
[[File:Panorama da MDP.jpg|miniatura|Panorama dalla Chiesachiesa della Madonna del Poggio.]]
 
Il santuario dedicato a Maria SS del Poggio, è situato poco prima dell'ingresso al centro storico del paese, ai piedi di un'altura che cinge a ovest l'antico nucleo urbano. I lubrianesi sono molto devoti e legati all'immagine sacra di Maria, dipinta sopra l'altare maggiore. Le origini del tempio mariano, risalgono al XVI secolo quando sul luogo venne eretta una cappellina in seguito a un evento miracoloso. Nel corso degli anni la devozione verso questo luogo crebbe sempre più, e dalla piccola cappella si passò a mano a mano a una costruzione sempre più ampia, e la sua custodia venne affidata alla confraternita del SS Rosario. Nel 1619 una certa Lionia, figlia di tal Agostino, fece dipingere l'attuale pala in affresco raffigurante la Madonna in trono con il bambino benedicente. Dal restauro eseguito sull'immagine negli anni '90 del secolo scorso è emerso che l'affresco venne eseguito riprendendo un'immagine più antica. Nel 1732, contemporaneamente ad altri lavori di ripristino realizzati anche nella chiesa di San Giovanni Battista e nel Palazzo Feudale, a seguito del rovinoso terremoto del 1695, il marchese Pompeo Bourbon del Monte e la sua consorte marchesa Anna Rosa Monaldeschi, insieme con il parroco don Paolo Proculo e ai generosissimi lubrianesi, decisero di ampliare la chiesa originaria. Su progetto dell'architetto Giovanni Battista Gazzale venne edificato l'attuale tempio in delicate e sontuose forme barocche. All'interno i lavori dell'altare maggiore e del fastoso baldacchino con gloria di angeli in stucco, che circonda l'immagine della vergine, venne affidato ai celebri artisti Pietro e Antonio Cremoni da Lugano.
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; Chiesa di Santa Maria della Cava e annesso "ospitale"
Nel periodo medievale, sconosciuti, viandanti e pellegrini (numerosi data la vicinanza di Lubriano alle vie di pellegrinaggio verso [[Roma]]) erano costretti a pernottare fuori dalle mura dei paesi o castelli. Fuori dei centri abitati sorsero così degli "ospitali", spesso annessi a chiesine, con lo scopo appunto di accogliere forestieri e viandanti. A Lubriano, poco fuori ladella Porta Migliana, dove adesso si erge l'edificio scolastico, sorse nel 1200 circa, l'ospitale con annessa chiesina dedicata a Santa Maria in Monticelli, poi, dopo la realizzazione del fossato difensivo nel 1431, denominata Santa Maria della Cava. La chiesa era situata al piano terra di un unico fabbricato, al cui piano superiore erano posti i locali dell'annesso ospitale. I pochi documenti la descrivono affrescata con dipinti di notevole fattura, e munita di campaniletto a vela. Nel 1700 la chiesa e l'ospitale persero di importanza e vennero pian piano abbandonati, forse perché le strutture risultavano compromesse in seguito al rovinoso terremoto del 1695. Nel 1790 il curato di comune accordo con gli amministratori comunali, decisero di demolire la chiesa e con il materiale di risulta erigerne un'altra, presso la Porta Postierla, da dedicare a Sant'Antonio Abate. Lo spazio lasciato dall'edificio, di proprietà comunale venne dapprima concesso ai marchesi Bourbon del Monte quale area destinata ad asciugare piatti e vasellame della propria fabbrica, poi, agli inizi del 1900 venne prescelta per erigere l'edificio scolastico<ref>{{Cita libro|titolo=Eletto Ramacci, Reminescenza della chiesa di Santa Maria della Cava in Voltumna, n° 14, anno IV, Montefiascone 1994}}</ref>.
;Altre chiese
* Chiesina rupestre e grotta di San Procolo
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* Chiesa di Santa Maria Maddalena
* Chiesa di San Filippo Neri
* [[Castelluzzo Monaldeschi-Funari|Chiesa di SantaSancta Maria dellaad Nives al NeveCastelluzzo]]
* Chiesa di Santa Maria della Concezione.
* Chiesa e Monastero di Santa Maria in Suntina
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=== Architetture civili ===
;* Palazzo Monaldeschi (già Bourbon del Monte)
* Villa della Petrara
* Torre Medievale
* Teatro dei Calanchi
* Via delle Grotte di Pesca
 
=== Architetture militari ===
* [[Castelluzzo Monaldeschi-Funari|Castelluzzo]]
* Castello di Seppie
* Torre del Sole o di Santa Caterina
* Resti di Mura e Fortificazioni
* Castello di Castelluzzo
 
=== Altro ===
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* Santa Caterina
* San Procolo
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
A Lubriano la popolazione si è data sempre da fare per l'organizzazione di eventi ed attività culturali e sociali. Attualmente diverse associazioni, in un modo o nell'altro si adoperano per far conoscere il paese, e per organizzare eventi che sempre di più attirano un rilevante numero di persone.
* Associazione "Pro Loco Lubriano"
* Associazione "Calanchi 63"
* Gruppo Archeologico "Castrum Lubrianii"
* AVIS Comunale Lubriano
* Comitato Festeggiamenti "Madonna del Poggio e San Procolo"
 
== Cultura ==
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==== Musei ====
* Museo Naturalistico e Percorso delle acque, dei fiori, dei frutti e delle erbe mangerecce.
 
=== Eventi ===
 
* Passeggiata nei Calanchi
* Sagra della Bruschetta
* Sagra della Bistecca Chianina
* Festa del Vino sotto la Torre
 
== Economia ==
{{Senza fonte|L'economia del territorio lubrianese si basa per lo più sull'agricoltura, con produzioni cerealicole, olio di oliva di ottima qualità e vini. Una notevole importanza riveste anche l'allevamento ovino e, in misura minore quello bovino. Discreta è anche la presenza di attività artigianali. Negli ultimi anni si è avuto un notevole incremento del flusso turistico e conseguentemente un aumento delle attività ad esso connesse.}}
 
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema '''Unità locali''', intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).<ref name=imprese>[{{Cita web |url=http://asc.istat.it/asc_BL/ |titolo=Atlante Statistico dei comuni dell'Istat] |accesso=20 febbraio 2020 |dataarchivio=14 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200114110901/http://asc.istat.it/asc_BL/ |urlmorto=sì }}</ref>
{| class="wikitable"
|+
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{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|[[2016]]|''in carica''|Valentino Gasparri|[[Lista civica]] (Per Lubriano)|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}