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{{F|centri abitati del Piemonte|maggio 2021}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=Masio
|Panorama=Masio panorama dalla torre.jpg
|Didascalia=Veduta di Masio
|Bandiera=Masio-Gonfalone.png
|Voce bandiera=
|Stemma=Masio-Stemma.png
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|Amministratore locale=Giovanni Stefano Airaudo
|Partito=[[lista civica]]
|Data elezione=25/05/-5-2014
|Data rielezione=9-6-2024
|Mandato=3
|Data istituzione=
|Altitudine=
|Superficie=22.23
|Note superficie=
|Abitanti=1475
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2010/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2010
|Sottodivisioni=Abazia
|Divisioni confinanti=[[Cerro Tanaro]] (AT), [[Cortiglione]] (AT), [[Felizzano]], [[Incisa Scapaccino]] (AT), [[Oviglio]], [[Quattordio]], [[Rocchetta Tanaro]] (AT)
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=2528
|Diffusività=
|Nome abitanti=Masiesi
|Patrono=[[santa Maria Maddalena]] e [[san Dalmazzo]]
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|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Masio (province of Alessandria, region Piedmont, Italy).svg
|Mappa=
|Didascalia mappa=Mappa del comune di Masio all'interno della provincia di Alessandria
}}
 
'''Masio''' (''Mas'' in [[lingua piemontese|piemontese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 1.481{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Alessandria]], situato sulla sponda destra del fiume [[Tanaro]], in [[Piemonte]].
[[File:Tanaro a Masio.JPG|thumb|il fiume Tanaro a Masio; sullo sfondo la torre]]
 
== Storia ==
Masio ha origini antiche e un notevole passato specie in [[medioevo|età medievale]].
 
L'importanza del Comune derivava dalla sua posizione geografica posta ai confini dell'Alto e Basso [[Monferrato]] sulla sponda destra del [[Tanaro]].
 
È al centro di un triangolo immaginario, i cui vertici sono le città di [[Torino]], [[Milano]] e [[Genova]].
 
Equidistante da [[Alessandria]] e [[Asti]], costituiva per il transito sul fiume un ideale punto di affluenza da tutte le valli e da tutti i centri posti sia sulla riva destra chesia su quella sinistra. Questo costituì la fonte prima di ogni risorsa sia agricola chesia commerciale.
 
Alcuni documenti storici nei quali viene citato come ''Massius'' (899), ''Villa Masias'' (959), ''Maxius'' (1081). Questa nomenclatura sembra indicare l'origine del toponimo dalla [[lingua latina]] ''ma(n)sum'', ovvero ''dimora, cascinale''.
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Nei documenti di età medievale la località viene anche citata come ''villa Maxias'' (959), ''Masius'' (960), ''Maxus'' (960), ''Castro de Maxias'' (961), ''Mascius'' (1024), ''Maxio'' (1169), ''Mazo'' (1191), ''Maxia'' (1195), ''Maço'' (1235), ''Maxa'' (1203), ''Masius''.
 
La prima localizzazione di cui si ha notizia risale ad una carta del 1292 conservata in una raccolta della [[Biblioteca Nazionale di Torino]].
 
L'importanza del Comune nelle varie epoche è evidenziata da una ricca serie di avvenimenti di notevole rilevanza storica già negli anni a ridosso dell'anno mille, di cui si può indicare la seguente cronologia:
* nel 907, secondo un'antichissima tradizione locale, attraversò il Tanaro a Masio il corteo di monaci che traslò le reliquie di [[San Dalmazzo]] da [[Borgo San Dalmazzo]] a [[Quargnento]]. Nella parrocchia di S.Santa Maria e S.San Dalmazzo ancora oggi è conservata una reliquia del Santo.
* nel 980 venne infeudato dal Vescovo di Asti ai Visconti di Asti;
* nel 1190, i Consoli di Masio, che già era organizzato in Comune, conclusero un accordo con Alessandria e Asti concedendo esenzioni dal pedaggio ed aiuti di guerra ad entrambi; in cambio ottennero esenzioni da qualsiasi pedaggio per gli uomini di Masio che diventarono di diritto cittadini dei due Comuni maggiori;
* nel 1204 venne concordata una tregua tra Milano e Piacenza da una parte e Asti ede il Marchese del Monferrato dall'altra;
* nel 1218 i Lanerio e gli Orando di Quattordio cedettero ad Asti parte della loro giurisdizione su Masio;
* nel 1223 nella chiesa di S.Santa Maria venne firmata la pace tra Alessandria, Asti e Alba, pace presto rotta per quanto riguarda l'applicazione del trattato circa Masio e le terre dell'Acquisana;
* nel 1227 venne diviso tra Alessandria e Asti e fu imposto il divieto di costruzione di fortificazioni sul suo territorio;
* nel 1357 i Guttuari acquistarono la signoria dai Lanerio;
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Durante la [[seconda guerra mondiale]] l'attività della [[Resistenza italiana|Resistenza]] fu notevole e fruttò la presenza di Masio nei quarantaquattro Comuni liberi della Repubblica dell'Alto Monferrato, con capoluogo Nizza Monferrato (ottobre 1944).
 
=== Simboli ===
== Monumenti e luoghi d'interesse==
Lo stemma e il gonfalone del comune di Masio sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 30 maggio 1967.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?3363 |titolo= Masio, decreto 1967-05-30 DPR, concessione di stemma e gonfalone }}</ref>
 
===[[Museo La TorreMonumenti e illuoghi Fiume]]=d'interesse==
[[File:Torre Masio.jpg|thumb|La torre medievale del XIII secolo]]
===Museo La Torre e il Fiume===
 
A Masio sono state conservate la [[torre]] [[medioevo|medievale]] e parte delle mura che circondarono il paese.
Nel 2013 è stato inaugurato il [[Museo La Torre e il Fiume]] dedicato alla storia delle torri, da strumento di difesa ad elemento caratteristico del paesaggio.
 
Lungo i sette piani della Torre sono illustrate le enticheantiche tecniche di costruzione utilizzate in epoca medievale, l'evoluzione delle tipologie architettoniche, i sistemi di difesa e di assedio. Man mano che si sale si arriva qllall'epoca contemporanea, quando le torri perdono il loro utilizzo a protezione del territorio e diventano un elemento caratterizzante del paesaggio, che a Masio si identifica con le colline ed il fiume Tanaro (l'ultimo piano è dedicato alle attività sul fiume).
Il percorso conduce alla sommità esterna della torre da cui si gode un panoramavasto mozzasiatopanorama sulla pianura del [[Tanaro]] e il [[Monferrato]].
 
Il museo è aperto tutte le domeniche da maggio ad ottobre, dalle 14.30 alle 18.30
 
http://www.latorreeilfiume.it
 
===Chiesa di Santa Maria e San Dalmazzo===
{{Vedi anche|Chiesa dei Santi Maria e Dalmazzo}}
 
Un altro monumento di particolare interesse è la chiesa parrocchiale romanico-gotica di Santa Maria e [[San Dalmazzo]]. L'edificio risale nella sua impostazione primitiva all'epoca romanica. L'iter della sua costruzione è stato assai lungo poiché gli archi e le volte denotano evidenti caratteristiche gotiche. Le trasformazioni avvenute nei secoli, causa ingrandimenti e demolizioni hanno modificato in parte la struttura per cui oggi risulta differente dalla primitiva.
Nella parte della chiesa verso la facciata, dall'osservazione delle strutture sopra il solaio delladelle navate laterali, appare evidente che in origine esse erano coperte con soffitto ligneo. La navata centrale e le laterali erano più alte e sono rimasti ben evidenti i fori ove poggiavano le strutture lignee di copertura.
Della parte antica della chiesa, in origine con il titolo della madonna Assunta e solo in epoca più tarda intitolata anche a San Dalmazzo, sono ancora evidenti il rosone della facciata originale (la facciata attuale risale alla seconda metà dell'Ottocento) a conci bianchi e rossi, una porta e una finestra sul fianco sinistro.
Dubbi si hanno sull'epoca di costruzione della parte verso l'altare. Recenti scavi hanno portato alla luce una sottomuratura di fondazione attribuibile ad una pieve preesistente.
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=== Castello di Redabue ===
 
Sulla strada per [[Oviglio]], nascosto da un fitto parco, vi è il [[castello]] di Redabue, inserito nel circuito dei "[[Castelli Aperti]]" del [[Basso Piemonte]]. Fu edificato probabilmente nel [[XIII secolo]] ma subì diversi danneggiamenti fino al passaggio del [[Monferrato]] a [[Casa Savoia]]. Acquistato nel [[1830]] dalla famiglia Doria Lamba, fu trasformato in residenza estiva; ha annessa una chiesa progettata dall'[[architetto]] [[Filippo Juvarra]].
 
Sul confine della frazione Abazia, verso Incisa Scapaccino, sorge la Precettoria di San Giovanni di Roncaglia, fondata dal [[Sovrano Militare Ordine di Malta]]. L'insediamento risale ai primi secoli dopo il Mille, quando l'Ordine iniziò a costruire ospizi, chiese, precettorie per assistere i pellegrini. La chiesa di San Giovanni di Roncaglia è una delle ultime tracce di questa cultura rimaste sul territorio alessandrino, benché l'aspetto non sia quello originale. L'edificio attuale è stato costruito nella seconda metà del XVIII secolo, come testimonia la lapide della facciata, seguendo ununo stile che risente degli influssi tardo barocchi e neoclassici dello Juvarra.
L'aspetto elegante e raffinato, inconsueto per una chiesa di campagna, rende ancora più pregevole la costruzione.
 
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===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Masio}}
 
== Persone legate a Masio ==
*[[Urbano Rattazzi]], uomo politico italiano del Risorgimento, primo ministro del Regno.
*[[Nicola Cavanna]], vescovo di [[Asti]] e di [[Rieti]].
*[[Giovanni Poggio]], eroe della guerra di Crimea e delle guerre risorgimentali, grande invalido di guerra e medaglia d'oro al valor militare. Edmondo De Amicis scrisse uno struggente bozzetto sulla sua vita.
*[[Eliso Rivera]], cofondatore della Gazzetta dello Sport.
*[[Urbano Cairo]], presidente del [[Torino Football Club]].
*[[Paolo Massobrio]], noto giornalista enogastronomico.
* Francesco Galanzino, corridore di gare su lunghe distanze, di livello mondiale.
* Aldo e Pierino Perfumo, periti nel [[Campo di concentramento di Mauthausen|campo nazista di Mauthausen]].
* Domenico Perfumo, chimico premiato dal presidente della Repubblica Saragat.
 
==Geografia antropica==
===Frazioni===
Oltre al capoluogo nel territorio comunale vi è la frazione di Abazia (''Abassìa'') e Redabue. Sono poste intorno al paese le regioni Rotte, San Rocco (''San Ròch'') e, Serra (''Sèra''). e Rampiné
 
== Amministrazione ==
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{{ComuniAmminPrec |Nome = Pio Perfumo |Inizio = 14 giugno 2004 |Fine = 8 giugno 2009 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Pio Perfumo |Inizio = 8 giugno 2009 |Fine = 26 maggio 2014 |Partito = [[lista civica]]: comune democratico |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giovanni Stefano Airaudo |Inizio = 26 maggio 2014 |Fine = ''in26 carica''maggio 2019 |Partito = [[lista civica]]: comune democratico |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giovanni Stefano Airaudo |Inizio = 26 maggio 2019 |Fine = 9 giugno 2024 |Partito = [[lista civica]]: comune democratico |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giovanni Stefano Airaudo |Inizio = 9 giugno 2024 |Fine = ''in carica'' |Partito = [[lista civica]]: comune democratico |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
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== Bibliografia ==
* [[Edmondo De Amicis]], "''Il soldato Poggio"'', Torino, 1925.
 
* Francesco Cacciabue, Maria Pia Pesce e Gianpaolo Cassano, ''L'altro Patrono - Masio riscopre [[San Dalmazzo]] (907-2007)'', Masio, 2007.
* [[Edmondo De Amicis]], "Il soldato Poggio", Torino 1925.
* Francesco Cacciabue, MariaBartolo PiaGariglio, Gustavo Mola di PesceNomaglio, GianpaoloRoberto CassanoSandri Giachino e Sandro Gastaldi, "''L'altroalto Patronodi Masio atleta - MasioStudi riscopresu [[SanUrbano DalmazzoRattazzi]] (9071808-20071873)", la sua famiglia, il suo paese'', Masio, 20072008.
* Roberto Ricciardi, "''Statuti di Masio"'', traduzione e commento degli Statuti del comunali del XIV secolo, Società di Storia Arte e Archeologia: Accademia degli Immobili, Alessandria, 2008.
* Francesco Cacciabue, Bartolo Gariglio, Gustavo Mola di Nomaglio, Roberto Sandri Giachino, Sandro Gastaldi, "L'alto di Masio atleta - Studi su [[Urbano Rattazzi]] (1808-1873), la sua famiglia, il suo paese". Masio, 2008.
* Francesco Cacciabue, "''Dove gli altri non vanno : storia e mito di Giovanni Poggio, masiese, soldato d'artiglieria, eroe delle guerre risorgimentali"'', Masio, 2011.
* Roberto Ricciardi, "Statuti di Masio" traduzione e commento degli Statuti del comunali del XIV secolo, Società di Storia Arte e Archeologia: Accademia degli Immobili, Alessandria 2008
* Enrico Lusso, "''La torre di Masio, un contributo allo studio dei borghi di fondazione fortificati nell'Italia nord-occidentale (secoli XIII-XV)"'', Masio, (2013).
* Francesco Cacciabue, "Dove gli altri non vanno : storia e mito di Giovanni Poggio, masiese, soldato d'artiglieria, eroe delle guerre risorgimentali", Masio 2011
*AA.VV., ''L'altare della Confraternita di S. Maria Maddalena'', Masio, 2014.
* Enrico Lusso, "La torre di Masio, un contributo allo studio dei borghi di fondazione fortificati nell'Italia nord-occidentale (secoli XIII-XV)", Masio (2013)
* Francesco Cacciabue, "''Storia di Masio e del suo territorio"'', Masio, 2014.
* Giuseppe "Pimpi" Cacciabue, ''…nella notte ci guardano le stelle…!'', Storie di vita partigiana, Masio, 2014.
* Don Gianpaolo Cassano, Francesco Cacciabue, Dondon Mariano Pinasco, Dondon Jan Kupka, Angolo Soave, Done don Francesco Todisco, "''[[Giuseppe Faà di Bruno]], Sacerdote, missionario, successore di [[San Vincenzo Pallotti]], fondatore del Collegio delle Missioni Estere di Abazia"'', Masio, (2015).
* Francesco Cacciabue, ''Masio e Abazia nella Grande Guerra'', Masio, 2015.
* Claudio Gregori, ''[[Eliso Rivera]]. Il romanzo della vita del fondatore e direttore della [[La Gazzetta dello Sport|Gazzetta dello Sport]]'', Masio, 2019.
* AA.VV., ''La chiesa parrocchiale di Santa Maria e [[San Dalmazzo]] di Masio. Un percorso di ricerca'', Masio, 2019.
 
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