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{{Divisione amministrativa
|Nome = Salgareda
|Panorama = Chiesa_salgareda.jpg
|Didascalia =
|Bandiera = Salgareda-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Salgareda-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Veneto
|Divisione amm grado 2 = Treviso
|Amministratore locale = Andrea Favaretto
|Partito = [[lista civica]] Civitas
|Data elezione = 27-5-2019
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Vigonovo di sopra, Talponada, Campobernardo, Campodipietra<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/salgareda.pdf Comune di Salgareda - Statuto].</ref>▼
|Divisioni confinanti = [[Cessalto]], [[Chiarano]], [[Noventa di Piave]] (VE), [[San Biagio di Callalta]], [[San Donà di Piave]] (VE), [[Ponte di Piave]], [[Zenson di Piave]]▼
|Zona sismica = 3▼
|Gradi giorno = 2351▼
▲|Sottodivisioni=Campobernardo, Campodipietra<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/salgareda.pdf Comune di Salgareda - Statuto].</ref>
|Nome abitanti = salgaredesi▼
▲|Divisioni confinanti=[[Cessalto]], [[Chiarano]], [[Noventa di Piave]] (VE), [[San Biagio di Callalta]], [[San Donà di Piave]] (VE), [[Ponte di Piave]], [[Zenson di Piave]]
|Patrono = [[san Michele Arcangelo]]▼
▲|Zona sismica=3
|Festivo = 29 settembre▼
▲|Gradi giorno=2351
|PIL = ▼
▲|Nome abitanti=salgaredesi
|PIL procapite = ▼
▲|Patrono=[[san Michele Arcangelo]]
▲|Festivo=29 settembre
▲|PIL=
▲|PIL procapite=
|Mappa = Map of comune of Salgareda (province of Treviso, region Veneto, Italy).svg
|Didascalia mappa = Il territorio comunale nella provincia di Treviso.
}}
'''Salgareda''' ([[
== Geografia fisica ==
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Il 20 luglio [[1329]] il territorio trevigiano, Salgareda compresa, passò sotto il dominio della famiglia degli [[Della Scala|Scaligeri]]. In seguito alla pace stipulata tra questa e Venezia, nel [[1339]] Salgareda e le sue frazioni vennero assegnate alla podestaria di [[Oderzo]].
Il [[XVIII secolo|secolo XVIII]] vede il paese di Salgareda diventare sempre più povero, sotto la costante minaccia delle inondazioni del fiume [[Piave]], dei terremoti, delle carestie. Nel [[1797]] con la [[Caduta della Repubblica di Venezia]] avviene il passaggio sotto il dominio [[Impero austriaco|austriaco]]. Anche Salgareda conosce la dominazione austriaca e il periodo prerivoluzionario ([[1797]]
L'attuale territorio del comune di Salgareda deriva dalla fusione in epoca napoleonica ([[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]]) del
Nel novembre 1917, trovandosi a ridosso del fiume Piave, il paese viene occupato dall'esercito [[Impero austro-ungarico|austro-ungarico]]. Il
Sul fronte opposto, tra [[Sant'Andrea di Barbarana]] e [[Zenson di Piave]], all'inizio di agosto 1918 è operativa la Brigata "Ionio", che si alterna con gli uomini della Brigata "Potenza" fino al lancio dell'ultima offensiva.
Il 24 ottobre 1918, la Brigata "Ionio", dopo alcuni tentativi andati a vuoto, con il 222° riesce a rompere la resistenza austro-ungarica e a oltrepassare il fiume, costituendo una testa di ponte a Salgareda: il 221° riuscirà però a raggiungerlo solamente a fine mese.
È il 30 ottobre 1918 quando la [[3ª Armata (Regio Esercito)|III Armata dell'Esercito Italiano]], comandata dal [[Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta|Duca D'Aosta]], con l'appoggio di una divisione fatta passare attraverso i ponti della [[10ª Armata (Regio Esercito)|X Armata]] e spinta verso sud, lungo il Piave, passa il fiume a Salgareda e libera il paese. Oltre {{formatnum:3000}} prigionieri vengono catturati in quella giornata nella parte meridionale del Piave.
Salgareda fu protagonista di un singolare episodio la notte di Natale del 1917, quando i soldati austro-ungarici che occupavano le trincee lungo il Piave iniziarono a suonare e cantare rivolgendosi ai soldati Italiani sulla sponda opposta a Sant'Andrea di Barbarana e pregandoli di accettare una tregua almeno per quella notte. Il loro canto
Nulla o poco è rimasto del vecchio centro abitato. La bellissima chiesa del XVI secolo, costruita a ridosso dell'argine del fiume e che conteneva tra l'altro una pala di [[Jacopo Palma il Giovane|Palma il Giovane]] ed una attribuita al [[Giambattista Tiepolo|Tiepolo]], è rasa al suolo. Anche l'ottocentesca Villa Rebecca sarà distrutta e rimarrà miracolosamente in piedi soltanto l'oratorio.
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Nel primo dopoguerra il paese sarà ricostruito a 1 km dal fiume. Durante la [[seconda guerra mondiale|Seconda Guerra Mondiale]], in villa Rebecca a Salgareda si installerà il comando tedesco "Unter Abschnittes 3°", mentre nella villa Carretta a Campodipietra il Comando "Abschnitt 2°"; nella notte tra il 26 e 27 aprile del 1945 i componenti di questi due Comandi verranno arrestati dai partigiani. Un'aliquota di soldati del Comando di Campodipietra che sfuggirono alla cattura uccisero in via Conche il partigiano Nino Brusatin di Piavon di Oderzo, che militava assieme ai partigiani di Salgareda e che improvvidamente li aveva bloccati per arrestarli.
Negli anni Sessanta il paese sarà terra di emigrazione e solo con l'inizio degli anni Settanta inizierà lo sviluppo dei primi insediamenti industriali. Oggi Salgareda, paese a vocazione
===Simboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 4 settembre 1969.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?2627 |titolo= Salgareda |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 1º settembre 2024 }}</ref>
{{Citazione|D'argento, alla [[Sbarra (araldica)|sbarra]] ondata d'azzurro, accompagnata in capo da un [[Uva (araldica)|grappolo d'uva]], pampinoso di verde, e in punta da un [[Salice (araldica)|salice piangente]] al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il grappolo uva ricorda la coltivazione prevalente e il salice piangente fa riferimento alla probabile origine del nome del paese.
Il gonfalone è un drappo di verde
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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=== Organizzazione ecclesiastica ===
Mentre la frazione capoluogo e quella di Campobernardo sono parrocchie della [[diocesi di Treviso]], le frazioni di Campodipietra di Salgareda e di Arzeri dipendono dalla [[diocesi di Vittorio Veneto]].
Di Salgareda il Card.Severino Poletto (Diocesi di Torino), il Commendatore Camillo Cibin Comandante della Gendarmeria Vaticana e Padre Antonio Battello Tenente Cappellano Militare Alpino della Div.Cuneense deceduto in Russia nel gulag di Krinovaje il 13 febbraio 1943 a soli 25 anni.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Aurora|cognome=Crego|nome2=Stefano|cognome2=Severino|nome3=Fabio|cognome3=Medeghini|data=2023-06-26|titolo=Sub-20-fs UV Pump - XUV Probe Beamline for Ultrafast Molecular Spectroscopy|rivista=2023 Conference on Lasers and Electro-Optics Europe & European Quantum Electronics Conference (CLEO/Europe-EQEC)|editore=IEEE|accesso=2024-05-15|doi=10.1109/cleo/europe-eqec57999.2023.10232545|url=http://dx.doi.org/10.1109/cleo/europe-eqec57999.2023.10232545}}</ref>
== Amministrazione ==
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